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Autore: Dama Di Nove    12/04/2011    1 recensioni
una lettera per ogni personaggio, niente di più, niente di meno.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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A come Aro.

 

Aro rimaneva avvolto nell’oscurità sulla sua poltrona con un bicchiere di cristallo in mano ricolmo del liquido rosso, ma lui non faceva una piega, rimaneva a fissare il vuoto che si creava in quella stanza buia.

Fin da piccolo aveva sempre amato l’oscurità dove rifugiarsi e rimanere in silenzio con il suo respiro leggero. Non era il trono che gli creava sicurezza, non erano le esecuzioni che gli creavano gioia, era quel buio in cui rimaneva immerso nel più completo silenzio che gli faceva ascoltare il suo respiro e gli faceva ricordare che quel respiro non gli serviva a farlo sorridere.

La porta si aprì lentamente, quasi con timore, illuminando la stanza, una figura ferina fece il suo ingresso lentamente, il bicchiere si rovesciò cadendo elegantemente sul tappeto macchiandolo del liquido scarlatto.

<< cosa fate? >> sussurrò posando le sue mani candide sulle spalle dell'uomo seduto.

<< silenzio mia cara >> sorrise garbatamente, la donna tacque guardandolo perplessa

<< c’è qualcosa più grande di me >> continuò con voce soave alzandosi lentamente dalla sedia senza fare il minimo rumore << ascolta mia cara >> sussurrò appena << ascolta quanto è grande il silenzio >>

 

A come  Alec

Il rumore delle onde nere che si abbattevano al suolo era malinconico come il cielo livido sopra la sua testa. Il ragazzo annusò una rosa bianca, anch’essa malinconica come il resto del mondo che lo circondava, perché ogni giorno fa sempre più male, ogni giorno in cui rimane li a fissare il mare scuro forse illudendosi di vederla tornare da un momento all’altro.

Si rigirò quel fiore tra le mani con un sospiro prima di gettarlo in mare e vedere i suoi petali appesantirli portati via dalla corrente . Una rosa bianca in un mare nero, una luce nel buio, e forse quel mare gli assomigliava per quanto fosse triste e senza vita in quel mese di gennaio, ma il mare vive, vive quando spunta quel sole a riscaldarlo e a rendere le sue acque più azzurre, ma dov’era il sole per Alec? No, lui non l’aveva quel sole, il suo mare era nero, nero per sempre.

<< sapevo che ti avrei trovato qui >> una voce leggera come un soffio era arrivata dalle sue spalle, una voce che forse doveva essere esasperata, arrabbiata o scettica e che invece era solo triste, stretta da una morsa di tenerezza e tristezza unite assieme.

<< è stupido vero? >> chiese il ragazzo girandosi ed incontrando gli occhi di Jane addolciti da un espressione malinconica, come tutto del resto.

<< è stupido continuare ad aspettarla >> quella non era una domanda, era un affermazione fredda e dolorosa << non è vero Jane? Illudersi che un giorno tornerà da me…è folle, è impossibile..è…>>

<< amore >> la sorella completò la sua frase << questo è amore, che per quanto folle ed impossibile sarà pur sempre amore >>

la rosa scomparve cullata dalle onde mentre il sole timido iniziava ad illuminare il mare

 

 

 

 

angolo autrice

ciaoooo! se siete arrivati fin qui vi stringo virtualmente la mano. Ho deciso di iniziare questa raccolta quasi per noia visto che sono a letto con la febbre (  la sfortuna ha bussato alla mia porta -.-"). Volevo scrivere anche qualcosa su Alice ed Athenodora da mettere con la A ma il sonno ha avuto la meglio XD

 

  
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