12/04/2011
4 recensioni
A Sara, che mi aiuta e mi sostiene
A AlexBlack, che è come un'amica lontana
A Mariarosa, con cui mi picchio in continuazione
Alle fote, che ti migliorano la vita
E a te, che stai per leggere quello che ho scritto.
Di che colore era il vestito?
Penso spesso alla storia “ Di che colore era il vestito?”
C’erano una volta due ragazze che, mentre parlavano del più e del meno, pensavano ai tempi di Hogwarts. Si ricordavano ancora le colonne all’inizio delle scale, l’enorme portone che accoglieva calorosamente gli studenti e il dipinto di una bambina vicino al sole.
“ Il colore del suo vestito era rosso. “ diceva una
“ Ti sbagli. L’aveva giallo. Come i fiori sull’erba” ribatteva convinta l’altra
Impuntate sulle loro ragioni decisero di andare di nuovo nel luogo della loro adolescenza. Il sole, pian piano, tramontava dietro a una collina mentre loro, con il cuore a mille, si avviavano a passo deciso verso il disegno. Di che colore era il vestito? La prima, con un leggero sbuffo, si girò a guardare l’altra.
Era nero. Il disegno, era completamente nero.
I ricordi, secondo me, sbiadiscono con il tempo. Come un fiore senz’acqua, come un caldo tepore in una tempesta di neve. Non sono eterni. E pian piano, senza accorgertene, dimenticherai persino il viso del tuo migliore amico. Quello che è morto da tempo immemore.
Ecco perché fotografavo sempre. A Hogwarts amavo conservare un momento particolare. Tenerlo bloccato, con me. Per sempre. E avevo ragione perché, ora, riguardando le foto degli anni migliori della mia vita, mi risollevo.
Guardando il sorriso di James farsi sempre più largo, guardando Sirius imbronciarsi per una punizione seria, guardando Peter non tanto pauroso e guardando me stesso circondato da amici, sorrido di nuovo. Perché nelle mie foto non ci sono né morti né traditori né banditi.
Solo quattro amici che ignorano il futuro e che ripongono i loro ricordi in foto sgualcite.