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Autore: MoonLightLover    13/04/2011    4 recensioni
Una storia su sentimenti segreti, nascosti, che non possono essere svelati.
Sentimenti che logorano l'anima.
Solo svelare la verita', ricucira' tutte le ferite...
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: James Sirius Potter, Lily Luna Potter, Rose Weasley, Scorpius Malfoy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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-Dai Rosie, muoviti!- James la trascinava per un braccio. Rose avrebbe voluto dirgli che le stava stritolando un arto, ma non aveva il coraggio di lamentarsi. Doveva, voleva essere all’altezza della situazione.

Si erano nascosti da Albus e Lily, Louis e Dominique, Hugo e Roxanne. Stavano giocando a quel vecchio gioco Babbano che Hermione, aiutata da Harry gli aveva pazientemente insegnato. Bisognava nascondersi dalla coppia che doveva cercare le altre. In quel caso erano Hugo e Roxanne a vagare intorno alla Tana alla ricerca dei cugini e fratelli nascosti.

Il problema era che ormai stava calando la sera, ed era quasi buio, Rose aveva una certa paura del buio. Ma non lo avrebbe certo dato a vedere! I due si erano imboscati in un vecchio albero cavo, aspettando che Hugo e Roxanne si tradissero e gli fosse possibile raggiungere appunto la “Tana” e vincere!

Ma la piccola Weasley lancio’ un urletto spaventato quando senti’ un rumore sinistro alle sue spalle.
-Tanquilla Rosie! Ci sono io!- James le prese la mano rassicurante –Era solo il vento, non avere paura!- La bimba quasi alle lacrime si strinse forte al cugino, il quale la calmo’ accarezzandole delicatamente i capelli. Rose si rilasso’, e si senti’ subito protetta da tutto e da tutti. Adesso era al sicuro...
 

***

Rose Weasley era cresciuta, avrebbe di li a poco compiuto i suoi undici anni. Ma era anche cambiata, e cambiate erano anche le sue paure. Non temeva piu’ il buio (non come quando era piccola), quello che al momento la spaventava era il vecchio Cappello Parlante sotto al quale si sarebbe dovuta sedere di li’ a poco. A fianco a lei uno spaventato Albus borbottava cose incomprensibili delle quali la giovane riusci’ a percepire “Grifondoro?” “Serpeverde?!” “Tassorosso no!”. Per quanto la riguardava non aveva dubbi, sarebbe sicuramente finita a Grifondoro come tutta la sua famiglia, no? Eppure ogni sua certezza svani’ quando proprio il cugino, un Potter, fu smistato dal cappello a Serpeverde.
D’istinto’ guardo’ al tavolo dei Grifondoro. James era sconvolto. Che il Cappello quell’anno fosse impazzito del tutto?

Quando fu il suo turno cerco’ conforto al tavolo rosso-oro con gli occhi. James le sorrideva, come se lei fosse l’ultima speranza per non rovinare del tutto quel primo giorno ad Hogwarts.

Chiuse istintivamente gli occhi quando la preside, la professoressa McGrannit le poggio’ il vecchio indumento sulla testa.

Nella Sala Grande, per quegli attimi che sembravano ore, regno’ un’indiscusso silenzio finche...-GRIFONDORO!-

Ok, adesso poteva respirare. Corse felice verso i suoi nuovi compagni, accolta dalle forti braccia del cugino che le faceva i complimenti.

Era felice. Non avrebbe mai potuto sopportare l’idea di essere smistata in un’altra Casa, una Casa dove non ci fosse Lui...

***


Da ben due anni era arrivata ad Hogwarts anche la piccola guastafeste di Lily che, quando non era impegnata a svolazzare spavalda sul suo manico di scopa, o a litigare selvaggiamente con Malfoy, monopolizzava James facendosi coccolare e viziare come una principessina.

Certo Rose le voleva un gran bene, ma certi atteggiamenti della cuginetta proprio non li poteva sopportare. Sempre dietro a chiederle i compiti da copiare, a ridursi all’ultimo minuto a fare le cose, e chissa’ come poi farla sempre franca.

Ma quel giorno Lily non era tra i piedi. Anzi, meglio dire che nessuno era tra i piedi. Erano tutti impegnati sugli spalti del campo da Quidditch a godersi la partita Grifondoro contro Serpeverde. Cosi’ nemmeno quell’idiota di Malfoy, che non le lasciava un attimo di tregua con le sue scenate di gelosia verso chiunque, non le avrebbe dato fastidio.
Si diresse in infermeria, dove un James ferito da un bolide impazzito in allenamento si annoiava immensamente.

-Rose!- esclamo’ felice di vederla

-James,sei un disastro! – Lo sgrido’ amorevolmente assumendo un cipiglio molto simile a quello di sua madre.

-Cosa vuoi che ti dica, - le prese la mano, facendola tremare –qualcuno che assisteva al mio allenamento mi avra’ distratto...-

Rose arrossi’ violentemente sulle orecchie. Si sbagliava o James stava vistosamente ammiccando? Si stava riferendo a lei? Ma no, con tutte le sua spasimanti che assisstono tutti i giorni ai suoi allenamenti...figurarsi.

-Sei proprio un cretino!- Ritrasse la mano da quella del cugino e corse nel suo rifugio segreto, in biblioteca.

Come poteva fare certi pensieri? Era suo cugino! Non poteva provare...no, non era cosi’!

***


James le sbottono’ la camicetta con foga. Rose era rossa, ma lui non se ne sarebbe accorto era buio. E lei aveva paura. No, non dell’oscurita’, ma di quello che stava per succedere.

Ormai era rimasta solo con i calzettoni e gli slip addosso, dietro a quella statua in un chissa’ quale corridoio.
Era nato tutto cosi’, da un piccolo bacio. E la cosa peggiore, era che il bacio in questione, lo aveva dato lei, a lui. Ma era un bacio innocente, tenero, senza pretese. E ora si ritrovava cosi’, in balia delle mani abili di James e del suo respiro.

James, bellissimo.

James con i capelli neri spettinati.

James con la camicia sbottonata.

James che profumava di fresco.

James che la faceva sentire al sicuro.

Lui la accarezzava, esplorava ogni centimetro della sua pelle chiara e morbida. La strinse forte a se’.
-Io ti voglio, Rosie...-

Successe tutto velocemente. Rose si senti’ improvvisamente colma di lui, quasi scoppiava. Non credette che il suo cuore avrebbe retto a tanto. Tutto quel misto di emozioni, sensazioni, non ce la faceva piu’. Si lascio’ andare buttando indietro la testa, iniziando a prendere parte a quella danza cosi’ piacevole e intensa.
Come tutto era iniziato, fini’.

Rose e James non si guardarono in faccia per giorni, settimane, mesi. Voleva morire.

***


Era stata un’estate d’inferno. La vicinanza forzata a James che non riusciva piu’ a guardarla negli occhi e la evitava vistosamente e i gufi insistenti di Malfoy. Ma cosa le importava di quel platinato? L’aveva anche fatta litigare con Lily, che invece era innamorata del tenebroso Serpeverde, e la accusava di volerle rubare il ragazzo.

L’inizio del suo sesto anno non si prospettava di certo invitante. Cosi’ non penso’ altro che ai suoi libri fino a quando, in una piovosa giornata di ottobre, non vide Lily e Scorpius sbaciucchiarsi famelici nei corridoi. Almeno un peso se lo era levato.
Decise di tornare nel suo angolino segreto in biblioteca.

James.

-James?-

Il ragazzo la guardava in un modo strano  –Ho provato a negare a me stesso quello che provo, ho provato a non starti vicino e a non volerti.- Si stava avvicinando a lei pericolosamente –Quello che c’e’ stato tra noi...volevo convincermi che fosse sbagliato, che fosse un errore.- Ora teneva le sue mani e la fissava dritto negli occhi. –Io ti voglio Rosie. Sempre-

Rose, che non era riuscita a spiccicare parola fino a quel momento, sorrise un momento per poi tornare subito seria. –Jamie, per me e’ lo stesso ma...siamo cugini...-
-Lo so Rose, lo so. Perche’ credi che mi sia fatto tanti problemi?-

-Beh vedi allora, non si puo’...- sentenzio’ rabbuiendosi.

-Non importa, lo diremo stasera stessa ai nostri genitori- Gli brillavano gli occhi.

Rose provo’ a protestare –Ma...-
-Dai, Rosie vieni!- Cosi dicendo la prese per un braccio, come quando erano bambini, quel giorno alla Tana.

-Questo passaggio segreto ci portera’ fuori dal Castello! Forza!-

Rose guardo’ il cuniculo incerta. James la abbraccio’ –Lo so, e’ buio. Ma ci sono io con te. Non avere paura- E si lanciarono insieme, per svelare la loro, forse piccola, verita’.

***

Dedicata alla mia fidatissima, dolcissima, migliore amichissima e personalissima "Rosie" <3

 
  
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