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Autore: Kundry    31/01/2006    3 recensioni
un sentimento rinnegato persino a se stessa, col tempo dimenticato, ma non cancellato, torna a far battere il cuore di Hermione nell'ultimo anno di scuola...
Genere: Romantico, Song-fic, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Lucius Malfoy | Coppie: Draco/Hermione, Ron/Hermione
Note: Lemon, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VI libro alternativo
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L’unica luce che rischiara questa buia notte è quella argentea della Luna

Salve a tutti...

premetto (e chiedo umilmente perdono per questo)

che non ho letto i libri di Harry Potter, (ma vi assicuro che sto rimediando!) la mia conoscenza dei singoli episodi si basa quindi sui film!

Nella mia FanFiction l’unico ad essere a conoscenza della fatto che Lucius Malfoy è un Mangiamorte è il figlio Draco, che non ha denunciato il padre,

ma si è opposto alla volontà di Lucius di far diventare seguace di Voldemort anche lui.

E diciamo che i due ragazzi protagonisti della storia

sono un po’ meno agguerriti l’uno contro l’altra.

Buona lettura gente … ^.^’

 

 

 

PIECES OF A DREAM

di Stregha

 

 

You don’t remember me but i remember you

I  lie awake and try so hard not to think of  you

but who can decide what they dream?

And dream i do ...

( Evanescence – Taking over me )

 

 

L’unica luce che rischiarava quella buia notte sul terrazzo della Torre di astronomia era quella argentea della Luna che rifletteva sulle acque scure del lago appena sotto il castello, in un angolo con i volti rivolti verso l’orizzonte due sagome:

- Perché? - queste parole uscirono dalle labbra di Hermione con un leggero sussurro

- Perché sei bella…di quella bellezza indiscutibile. Sei dolce, simpatica, gentile, premurosa, ingenua,  intelligente… !-

 

Silenzio. Imbarazzo.

 

- Per tanto tempo ho aspettato che queste parole uscissero dalle tue labbra, per tanto tempo ho cercato di percepire un segnale, un qualcosa che mi facesse anche solo sospettare un tuo interesse nei miei confronti, ma puntualmente da parte tua ricevevo solo insulti, frasi di disprezzo rivolte a me, alla mia famiglia, ai miei amici; a volte, in quelle poche parole che pronunciavi senza offendermi, percepivo qualcosa, e allora tornavo sorridente al mio dormitorio, ripensando a quel momento in qui scherzando, per sbaglio, mi sfioravi la mano, e frettolosamente mi dicevi “Ti stanno bene i capelli in questo modo!”, cercando di immortalare il momento, sperando che il tempo si fermasse, ma inevitabilmente arrivava il giorno dopo e di nuovo tutto come prima, solo insulti, solo disprezzo.

Per molto tempo ho aspettato paziente e speranzosa un po’ della tua attenzione, stando ben attenta a non far trapelare nulla, cercavo di nasconderlo persino a me stessa. Quando poi hai iniziato la tua relazione con Pansy, mi sono resa conto che mi stavo solo prendendo in giro, mi sentivo ridicola, una stupida ad aver anche solo pensato ad un qualcosa tra noi due, Tu Draco Lucius Malfoy, il purosangue per eccellenza, non avresti mai degnato neanche di uno sguardo una “sporca mezzosangue”; e così, lentamente e inconsciamente, il cancello del giardino che racchiudeva i miei sogni, le mie speranze si è chiuso alle mie spalle, lasciandomi fuori.

Poi è arrivato Ron, in punta di piedi, discretamente è entrato nella mia vita!

Piano piano a  fatto si che nascesse qualcosa in me, un affetto speciale; Lui è dolce, passionale, sensibile, mi capisce e mi conosce. È costantemente presente, rimaniamo ore ed ore a parlare, senza accorgerci che il tempo scorre veloce, la vita passa fulminea intorno a noi, ma dentro la nostra bolla di sapone, tra riflessi colorati e goccioline di rugiada, tutto è fermo incredibilmente pieno di vita, ma immobile…nulla passa!

Lui è reale, Lui è la mia realtà, il quotidiano, Lui c’è di giorno, alla luce accecante del sole e di notte, illuminato dal candido chiarore della luna.

Ma quando ogni luce scompare, quando persino la luna si spegne e il mio corpo trova conforto tra il calore delle coperte e i miei occhi lentamente si chiudono, li ci sei Tu!

Tu sei nei miei sogni, in quel mondo che è solo mio. Ci sei sempre stato, c’eri allora, appena ci siamo conosciuti, e ci sei ora, esattamente come prima.

Nei miei sogni Tu mi stringi a te, accarezzi io mio viso, baci le mie labbra e ogni risveglio è una piccola tortura, penso a Te le prime ore del mattino, fino a  che non torno completamente alla realtà, torno a Lui, voglio Lui!

E poi di nuovo, la luce si spegne, il suo volto scompare, arriva Morfeo che mi conduce fino a Te, di nuovo, per un'altra notte!”

 

I suoi occhi che fino a quel momento erano rimasti fissi come ipnotizzati dal ritmico fluire delle onde lontane del lago, velati di malinconia e d' imbarazzo, si alzarono, fluttuanti nell’aria frizzantina dell’autunno, trovarono riparo sul volto di Lui, che, con stupore persino di se stesso, era attraversato da un’ amara lacrima, una lacrima che nascondeva una ferita assai più amara e dolorosa.

Avrebbe voluto stringerlo, baciare quelle lacrime, curare quella ferita.

Rimasero per qualche istante immersi ognuno negli occhi dell’altro, come in un labirinto senza uscita, poi il palmo della mano di Draco andò dolcemente a posarsi sulla guancia sinistra di Hermione, la punta delle dita carezzava lievemente il lobo dell’orecchio, mentre il pollice esplorava la pelle vellutata degli zigomi; Dando a Lei il tempo di realizzare e quindi di reagire, si avvicinò dolcemente alle sue labbra, fino a sentire il calore del suo respiro sulle sue, esitò ancora un istante, con gli occhi di ghiaccio ancora persi nell’oscurità degli occhi di Hermione, sembrò trovare la via del ritorno solo quando il labbro superiore sfiorò quello della ragazza, lei socchiuse gli occhi, lui imitò quel gesto, di nuovo il labbro superiore, poi quello inferiore…come in molti sogni che ormai da troppo tempo animavano le notti di entrambe, ignari ognuno dei sentimenti dell’altro.

A Hermione sembrò non terminare più quel momento. Le loro labbra che dolcemente si univano, le loro lingue che prepotentemente si intrecciavano esplorando ogni angolo delle loro bocche, mentre mani tremanti si immergevano tra i capelli. Draco si scostò delicatamente da lei, tenendole sempre il volto tra le mani, lei rimase immobile, poi sembrò tornare lentamente alla realtà, sentì un pizzicore agli occhi, si rese conto che si erano riempiti di lacrime – Io…devo andare…- disse con voce tremante, si voltò e senza pensarci troppo rientrò al castello correndo.

 

 

In my field of paper flower

And candy clouds of lullaby

I lie inside my self for hours

And watch my pourple sky fly over me

 

( Evanescence – Imaginary )

 

 

 

***

 

 

- Draco, ma dove sei stato? – domandò Blaise con un filo di ansia nella voce, andando incontro all’amico quando lo vide rientrare al dormitorio, poi senza aspettare una risposta – ti cerca Piton, credo ci sia tuo padre. Ma di un po’… eri con la Granger?- Draco rivolse uno sguardo raggelante all’amico, nominare Hermione nel bel mezzo della sala comune dei Serpeverde! – Non mi sembra il caso ora, Blaise!- disse assicurandosi che nessuno avesse ascoltato, poi si incamminò verso l’uscita – Vado a cercare Piton –

 

- Draco!- una voce fredda e autoritaria fece sobbalzare il ragazzo che, immerso nei suoi pensieri, vagava per i corridoi del sotterraneo alla ricerca del professor Piton

- Papà, mi cercavi?- disse il ragazzo appena riuscì a distinguere la figura del padre nella penombra di un angolo

- Ero venuto per parlare con il professor Silente di questioni private, ma venendo qui la mia attenzione è stata distolta da una scena a dir poco rivoltante- disse Lucius con un tono accusatorio e un’espressione di disgusto sul viso, Draco si sentì impallidire, ma cercò di riprendere il controllo di se e con tono vago disse – A che ti riferisci?- l’espressione di disgusto sul volto di Lucius si tramutò in rabbia, con uno scatto strisciò vicino al figlio, lo afferrò violentemente per un braccio

- Mai più voglio ritrovarmi davanti agli occhi la scena di questa sera sulla Torre di astronomia. Mai più Draco! Hai disonorato già abbastanza il nome dei Malfoy!- le parole uscirono dalle sue labbra come un sibilo di serpente e come gelide lame trafissero le orecchie e il cuore di Draco, come se fossero un tutt’uno. Senza avere neanche il tempo di rispondere al padre, Draco di ritrovò di nuovo solo nel sotterraneo.

 

 

***

 

 

- Hermione?!  non ti senti bene? Sono appena le dieci e già sei a letto!- disse Ginny sedendosi sul letto di Hermione con un pizzico di stupore nella voce

- Ho un forte mal di testa - la sua voce era tremante e triste – e poi domani abbiamo una giornata pesante, vorrei riposare!- Ginny la guardò con occhi sospettosi che Hermione non vide poiché il suo viso non sembrava voler uscire da sotto la leggera trapunta, storse il naso e disse – Ron ti cerca, che gli dico?- Hermione si sentì una lama trafiggerle lo stomaco, esitò un istante, di nuovo i suoi occhi si riempirono di lacrime, si strinse ancora di più nelle coperte e cercando di controllare le emozioni nella sua voce disse – Digli che non mi sento bene e che ci vediamo domani mattina. Non ce la faccio proprio ad alzarmi!-

- Ok!ma…sei sicura di non avere la febbre? Ti accompagno da Madama Chips? – chiese Ginny preoccupata per l’amica

- No Gin, stai tranquilla! Ho bisogno solo di dormire!- disse Hermione cercando di liquidare l’amica nel modo più gentile possibile, Ginny sembrò ricevere il messaggio e lasciò il dormitorio delle ragazze, tornando in sala comune.

 

Ooh  Solitude

Forever me, forever you

Ooh  Solitude

Only you, only tue

Everyone leaves me stranded

Forgotten, abandoned,

Left behind

 

( Evanescence – Solitude )

 

 

Hermione si ritrovò di nuovo sola, con i suoi pensieri, con i suoi ricordi, con i suoi dubbi.

Ricordava bene quando per la prima volta aveva visto Draco Malfoy come un ragazzo normale. Era al secondo anno di scuola, lei si trovava in infermeria a sputare palle di pelo, dopo quell’incidente con la pozione polisucco e proprio in quei stessi giorni di ritrovò a stare nella stessa stanza con Malfoy, a soli due letti di distanza. Lei rimase in infermeria solo per tre giorni, ricevendo visite in continuazione, dai suoi compagni, dai suoi amici, persino i suoi genitori erano andati a trovarla, mentre lui era rimasto sempre solo, di tanto in tanto veniva il professor Piton e gli portava i saluti di sua madre “ aveva un appuntamento irrevocabile, ma ti manda i suoi saluti” queste le parole del professore, ed Hermione assisteva a quelle scene, tutti i giorni una scusa, e si accorse di quanta tristezza c’era negli occhi del ragazzo, quando dalla porta d’ingresso entravano quei capelli corvini anziché la bionda e fluente chioma della signora Malfoy. Da quel giorno nonostante lui la trattasse con disprezzo, lei riusciva sempre a giustificare tale comportamento, ogni volta le tornavano in mente quegli occhi di ghiaccio, solitamente privi di espressioni, che per un attimo si lasciavano andare alle emozioni, mostrando quello che realmente c’era nel cuore del ragazzo: solitudine.

 

Ooh Solitude, still with me is only you

 

Capiva quanto dovesse bruciare il fatto che una babbana mezzosangue avesse il rispetto e l’amore degli altri maghi, degli amici, dei suoi genitori, mentre lui, un purosangue appartenente alla famiglia più temuta di tutto il mondo magico, suscitasse nell’animo delle persone solo timore e disprezzo, neanche i suoi genitori dimostravano l’amore per il loro unico figlio, troppo impegnati con il lavoro, con i loro affari.

 

 

 

***

 

I believe in you

I’ll give up everythimg just to find you

I have to be with you to live to breathe

You’re taking over me

 

( Evanescence – Taking over me )

 

 

- E così è vero? Ti sei innamorato di lei - le parole di Pancy risuonavano nella testa di Draco in ogni momento

- Hermione Granger. Draco sei un illuso… credi davvero che se anche lei per assurdo ricambiasse i tuoi sentimenti, i tuoi genitori ti permetteranno di frequentare una dal sangue sporco? Faranno di tutto per impedirtelo lo sai anche tu!- queste erano le parole che Pancy gli aveva detto quando lui aveva deciso di troncare la loro relazione.

Si erano messi insieme al terzo anno e lui l’aveva amata, anche se non per tutto il periodo che erano stati insieme; inizialmente l’aveva resa come un gioco, aveva solo 13 anni, non poteva sapere cos’era l’amore, poi aveva cominciato ad abituarsi a lei, a comprenderla, aveva cominciato a capire i meccanismi dell’amore, e per un anno e poco più erano stati bene, poi all’inizio del quinto anno qualcosa era cominciato a cambiare nel sentimenti di Draco, non in quelli che provava nei confronti della Parkinson, ma in quelli nei confronti di Hermione. Quando quel giorno era andato nell’aula di pozioni un po’ prima dell’orario di lezione e aveva trovato Hermione Granger. Tutta presa nel versare sangue di rospo e zampe di lucertola nel suo calderone, non si era accorta della presenza di Draco, e lui era rimasto lì, immobile sulla soglia della porta, senza neanche respirare per non disturbare l’attenzione della ragazza; per la prima volta si accorse dei riflessi dorati che emanavano i suoi capelli quando un raggio di sole li colpiva, poi lei aveva alzato il volto e con un sorriso sorpreso l’aveva salutato. Lui era rimasto spiazzato da quel gesto e non sapendo cosa fare era andato via, senza rivolgerle la parola. Era andato a rintanarsi nel bagno del sotterraneo e per tutto il giorno l’unica cosa a cui aveva pensato era a quel sorriso, che pur essendo forzato e imbarazzato, aveva una sfumatura dolce.

La ragazza che lui aveva sempre preso in giro, disprezzato, umiliato.

Nei giorni seguenti si rese conto di quanto era forte il desiderio di incontrarla per i corridoi, e quando accadeva riusciva solo a distogliere lo sguardo imbarazzato; ormai Pancy non gli bastava più, inizialmente aveva creduto di poter nascondere questo sentimento dietro il suo rapporto con la ragazza, ma con il tempo gli diventò impossibile anche questo. Quando era con lei cercava Hermione, quando si abbracciavano, quando si baciavano, quando facevano l’amore desiderava Hermione al suo posto, e nessun’altra.

- C’è un'altra?- la domanda a cui Draco non rispose e che fu per Pancy Parkinson la conferma a tutti i suoi dubbi.

 

Are all my thoughts of you, sweet raptured light

 

 

***

 

   
 
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