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Autore: CFC    14/04/2011    2 recensioni
L'Epifania dei Queen
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'QUEEN'
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Epifania

Londra, 13.09.1973
 
Dietro il palco i Quattro uomini erano abbracciati tra di loro, spaventati e eccitati allo stesso tempo. Non era il loro primo concerto, la loro prima apparizione dal vivo. Era però il loro primo concerto del tour Queen I. Era la loro manifestazione al mondo. Tutti loro sapevano quanto importante era quel concerto. Freddie era serio e concentrato come al solito. Gli altri tre all’inizio si erano chiesti come faceva un uomo così timido e riservato durante la vita quotidiana a trasformarsi durante le loro esibizioni. Tutti avevano deciso che c’era una sola risposta. Durante le loro esibizioni, la dea della musica si impossessava del suo corpo ed era lei a esibirsi e non lui. Lui era semplicemente il suo strumento prediletto. Salirono sul palco, ognuno prese il proprio strumento. Roger andò alla batteria, Brian prese la chitarra, John il suo basso e Freddie l’asta del microfono. L’annunciatore fece il suo lavoro e il pubblico fece un applauso di incoraggiamento. Poi fu il loro turno e di Procession. La voce di Freddie fremeva, ma sapeva che ancora non era il suo turno. Doveva aspettare e nel frattempo si muoveva sul palco con disinvoltura e giocando con l’asta del microfono. Tra il pubblico c’era chi lo ammirava e chi lo derideva, probabilmente bestemmiava contro chi lo aveva costretto a venire a quel concerto e a vedere un pagliaccio vestito con una tutina aderente a scacchi neri e bianchi. Procession finì, la band si era riscaldata. Non passò nemmeno un secondo che il gruppo iniziò a suonare un’altra canzone. Anche quella era di Brian. Freddie era impaziente, sapeva che stava per arrivare il suo momento. Diciotto secondi di attesa e poi:
 

  A word in your ear, from father to son
Hear the word that I say
I fought with you, fought on your side
Long before you were born

Joyful the sound, the word goes around
From father to son, to son...
And the voice is so clear, time after time it keeps on
Calling you, calling you on
Don't destroy what you see, your country to be
Just keep building on the ground that's been won

Kings will be crowned, and the word goes around
From father to son, to son
Won't you hear us sing
(te de de de de de de de de de de de de de de)
Our family song
(te de de de de de de de de de de de de de de)

Father, father, father, father, ooh yeah, father, father, father, father
(te de de de de de de de de de de de de de de)
Now we hand it on
But I've heard it all before

Take this letter that I give you
Take it sonny, hold it high
You won't understand a word that's in it
But you'll write it out again before you die (yeah yeah)

A word in your ear from father to son
Funny you don't hear a single word I say
But my letter to you will stay by your side
Through the years till the loneliness is gone
Sing if you will - but the air you breathe I live to give you

Father to son, father to, father to, father to son

Joyful the sound, the word goes around
From father to son, to son...

Kings will be crowned, the word goes around
From father to son, to son

Joyful the sound, the word goes around
From father to son, to son...

Kings will be crowned, the word goes around
From father to son, to son

Joyful the sound, the word goes around
From father to son, to son...

Kings will be crowned, the word goes around
From father to son, to son

Joyful the sound, the word goes around


Quelli che lo guardavano ammirati, continuarono a farlo e quelli che prima lo deridevano si ritrovano ad ascoltarlo a bocca aperta e con le lacrime agli occhi. Se Omero avesse potuto farci sentire la voce delle sirene, probabilmente ci avrebbe fatto sentire la sua voce, pensava qualche intellettuale. La canzone finì e il pubblico applaudì entusiasta. Freddie era contento e dopo qualche secondo di pausa, diede il via ad un’altra canzone. Una dietro l’altra e ognuna di essa era uno spettacolo, qualcosa di meraviglioso. Era la sua voce a renderla tale. Dopo la fine del concerto, il pubblico era là a bocca aperta, incredulo e deluso. Deluso dal fatto che il concerto fosse finito e che non potevano più ascoltare quella voce meravigliosa e dalla sua incredibile presenza scenica.  Sarebbero tornati però sicuramente. Il dio della musica si era manifestato e loro lo avrebbero seguito per sempre.
   
 
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