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Autore: crimsontriforce    14/04/2011    4 recensioni
[Ghost Trick] Uno studio condotto da un punto di vista privilegiato, su un campione di lunghe domeniche di pace. Era il loro animale domestico. Sospettava di non essere l'unico.
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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MOAR Ghost Trick, mi sento un naufrago attaccato alle ultime gocce d'acqua della bottiglia ;_; Se l'internet non collabora, mi tocca scrivermele da me... qualcuno mi fa compagnia?
Attenzione: come la precedente, SPOOOOOOOOOOOOILEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEER per tutto quel che d'importante c'è da sapere della trama. Spazio molto l'inizio perché non caschino sull'incipit occhietti vergini che non hanno finito il gioco...












































Degli animali domestici di casa Jowd







Sissel era un gatto. Era un gatto dalla nascita e sempre gatto sarebbe stato, nonostante la lunga notte mai accaduta in cui aveva pensato altrimenti.
Sissel era il gatto di famiglia, ed era un compito che assolveva con la massima solennità. Conosceva i suoi spazi: i salti corretti dal frigorifero ai fornelli al davanzale, azzardando un passaggio per la mensola carica di chincaglierie (e gli ultimi due slanci d'altra natura per raggiungere, dalla maniglia della finestra, la girandola appesa al ciliegio del terrazzo e lasciarsi cullare dal vento come una foglia). Conosceva i confini della sua casa e vegliava sul calore emanato da quelle mura. Conosceva i suoi umani. Era il loro animale domestico.
Sospettava di non essere l'unico.

Gli fremettero i baffi la prima volta in cui il campanello suonò verso l'ora di cena con l'insistenza di un cucciolo che gratta alla porta. I rombi del temporale avevano cullato la giornata della famiglia, ciascuno perso nelle proprie faccende, finché –
“Buooooonasera, càpita che mi trovi in possesso di una torta squisiiita e pensavo di condividerla con il mio stimato collega e la sua deliziosa famiglia”, esordì il visitatore con due passi di danza prima di offrire a Jowd un incarto che profumava di mirtilli.
Senza ombrello, in bicicletta, fradicio ben più del pacchetto che reggeva (erano i colori della pasticceria d'angolo sull'etichetta?) e lontano chilometri da casa sua, riusciva quasi a farla sembrare una concessione. Sissel si voltò per decenza quando l'uomo si scosse l'acqua di dosso a ritmo prima di varcare la soglia.
Dalla quinta scampanellata in poi, smise di cercare pretesti.

E anni dopo Lynne venne invitata a festeggiare la sua promozione a detective. E la prima paga. E il compleanno. E il primo caso risolto. E il compleanno di Missile, che giocava così volentieri con la piccola Kamila. E quello di Kamila che avrebbe scambiato tutti i regali per un pomeriggio con Missile. E un festeggiamento che Cabanela inventò aprendo a caso un dizionario, e “Ma Jowd lo sa?” “Traaaaaaaanquilla, baby!”. E la prima domenica del mese. E tutte le altre.

Sissel non era tipo da soffrire per un'agenda troppo impegnata, ma amava le domeniche.

I suoi giorni di festa erano Cabanela seduto stretto nell'angolo del divano, gambe e braccia allampanate che strabordavano dai cuscini battendo il tempo della conversazione. Il padrone di casa dall'altro lato che annuiva calmo e Alma in centro come una regina e, nel passare con lo sguardo dall'uno all'altra, all'ispettore si illuminavano gli occhi. Sissel gli si accostava sullo schienale per fare le fusa al posto suo, guadagnandosi uno scoppio di risa di Jowd che scuoteva il divano. Cabanela si fermava con un dito a mezz'aria, chiedendosi cosa ci fosse di così interessante in quello che aveva appena detto, e finiva per unirsi alla risata sulla fiducia, sprofondando beato nel divano come se non ci fosse posto migliore nel mondo intero. Sissel era convinto che ciò rispondesse ad assoluta verità.

E i suoi giorni di festa erano Lynne che tentava di prendere parte alle discussioni dal tappeto, con i capelli scarmigliati e la camicia ridotta a uno straccio sotto le zampate festose di Missile, e sopra Missile Kamila abbracciata stretta al pomerano fino a scomparire nella sua pelliccia. Lynne che squittiva per il solletico combinato di quell'accoppiata e “Kamila no, prima o poi mi ammazzi se continui così” (...ancora?). Lynne che, quando si riprendeva dalle fitte di risa, riempiva d'aria i polmoni e si metteva a sedere con bambina e volpino in braccio, armeggiando con la chioma ribelle per risistemarsi alla meno peggio senza perdere l'equilibrio. Sissel non si perdeva mai il suo sorriso in quei momenti: lei era lì, il suo eroe era là sul divano a darle stabilità, l'altro eroe era ugualmente là sul divano a darle slancio e la donna che avrebbe voluto come mamma salutava con un unico gesto lei e la sua bambina. Lynne ricambiava sbracciandosi. E si trovava atterrata da un gattino, Missile sfruttava l'apertura, Kamila al seguito e alla via così.

Jowd e Alma osservavano bonari.
Sissel era il loro animale domestico. Sospettava di non essere l'unico. Non avrebbe potuto chiedere di meglio.
























Note: ...e li mortacci del fluff, ma con quel finale è più forte di me XD Voglio vederli tutti quanti viciiini viciiini a stare bene insieme u_u/ E, a parte il povero omino col piccione che ha palesemente pescato la pagliuzza corta del finale, il nucleo di affetti è “famiglia Jowd + 2”, nessuno dei quali mi pare aver grandi legami altrove (Lynne viveva da sola con Kamila nell'altro futuro, Cabanela chi lo sopporta è bravo) e nessuno dei quali mi pare poter avere grandi obiezioni morali all'elevare l'autoinvito a un'arte XD Io mi sono divertita come una scimmia a scriverla, spero sia stata almeno un pochino piacevole da leggere. Alla prossima, ché qui c'è una nidiata di plot-conigli da smistare...
   
 
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