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Autore: RedMarauder    15/04/2011    7 recensioni
Perché per quanto assurda e spaventosa, per quanto costernata da visioni orribili e inconcepibili, la mente di un serial killer è un mondo affascinante.. quanto inquietante..
Genere: Introspettivo, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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questa shot è un tributo a Giorgio Faletti e al suo straordinario romanzo , che amo con tutto il cuore, “Io uccido” . Per quanto possiamo odiarlo per il male che ha fatto a Jane e ad altri, è John il Rosso ad essere il centro da cui tutta la storia è fuoriuscita. Quindi perché non provare a entrare nella mente del serial killer?
 
 
Io uccido…
 
 
Rigiro il telecomando fra le dita. La televisione davanti a me trasmette le immagini dell’arresto del dottore. Coprire il proprio omicidio, imitando il mio capolavoro: che gesto squallido e provocatorio.
Dovrei fargliela pagare. Dovrebbe pagare per aver offeso il mio operato in quel modo. Perché la gente non capisce? Perché mi reputano solo un serial killer come tutti gli altri?
Io non sono un serial killer. Io non vendico un tradimento, non punisco una moglie infedele, non uccido per ira o pazzia. Non uccido per dimostrare qualcosa a qualcuno. Non uccido per passatempo.
Io uccido…
È sufficiente per spiegare ciò che faccio. Uccidere è il mio modo di dimostrare al mondo quanto è in mio potere. La gente ha paura di me. Io lo so, loro lo sanno: tutti mi temono. Sono nella mente delle persone: c’è chi mi teme, chi prega di non capitare nelle mio mirino, chi cerca di auto convincersi che io non esista, perché preferisce ignorare le proprie paure invece di affrontarle. Ma tutti, dal primo all’ultimo, hanno paura. Anche i miei complici ne hanno: essere dalla mia parte non significa essere al sicuro, né tantomeno essere vivi.
C’è chi è morto per me e chi morirà.
La paura..che sensazione straordinaria. Di ogni singola emozione che può passare per la mente di un essere umano, la paura è quella che mi affascina di più. Ed è universale. Ogni essere, nel mondo, ha paura di qualcosa. La catena alimentare ti pone sempre in mezzo ai due estremi: chi ti caccia e chi caccerai. Ovunque girerai lo sguardo, sarai circondato dalle tue prede e dai tuoi predatori. La consapevolezza di essere al centro, seguito e scrutato, nello stesso istante in cui sei tu stesso  a seguire e scrutare il più debole. Non è adrenalina, è semplicemente paura. Paura che prima di attaccare, qualcuno possa attaccare te. E li la catena si interrompe.. tu non esisterai più e la tua preda sarà libera, o destinata ad essere preda del prossimo cacciatore. È talmente affascinante, da sembrare quasi impossibile.
Ma so che è così. Lo vedo ovunque vado. Cammino per la strada, fra i comuni mortali, ogni giorno. E loro non sanno che la loro paura più grande potrebbe essere l’uomo che hanno accidentalmente scontrato, o l’uomo che gli ha chiesto scusa, se per sbaglio è stato lui a scontrarsi con loro.
I comuni mortali non vedono. Sono ciechi, ma ne sono felici: vedere renderebbe concrete quelle paure che tentano di sopire ogni giorno, con il risultato di non riuscire mai veramente a cancellarle.
I comuni mortali lo accettano, ma questo non significa che io debba essere come loro. Io rifiuto la paura. Non temo niente e nessuno, per un semplice ed è unico motivo: sono in cima alla catena..
Guardo tutti sotto di me, sono l’unico a non avere un cacciatore alle spalle: sono io il cacciatore e loro sono le mie deboli e indifese prede. Che cosa devo temere?
Il mio potere si alimenta di paura e terrore, rendendomi più forte ogni giorno che passa.
È stato facile piegare gli umani e renderli semplici vittime indifese.
Quando le prendo, loro non capiscono. Gridano, piangono e tentano di lottare. Altre piangono e basta, lasciandosi andare, senza cercare di fermarmi. Forse perché sono sempre state deboli di cuore e di spirito.
Poi capiscono. Sanno chi sono..e hanno paura.
Una scossa mi fa rabbrividire, al ricordo delle mie dita che scivolano sul muro, bagnate dal sangue del sacrificio. Disegnano rapide ed esperte, quel sorriso, terrificante e crudele.
Non potevo scegliere una firma migliore. Chi mai direbbe che un sorriso possa essere simbolo di dolore e morte? Eppure lo è.
Ed è la prima cosa che voglio che vedano. Basta guardarlo, perdersi nelle sue linee scarlatte, per sapere cosa è realmente accaduto e piegarsi al mio volere.
Crollano tutti come agnelli, davanti alla sua maestosità. Simbolo della mia grandezza, del mio potere, della mia opera.
Nessuno sembra capirlo però..sono così presi dal terrore, che non si soffermano mai a chiedersi il perché. Tentano di catturarmi, senza nemmeno sapere perché lo stanno facendo.
Io non sono un serial killer..
Loro non possono capirlo. Non possono sapere quanto sia grandioso ciò che sto creando. E rido di loro. Rido di quegli esseri inutili che mi danno la caccia, senza sapere che io sono sempre, e sempre sarò, alle loro spalle, pronto ad ucciderli.
Come la tigre..nascosta nella natura, gli occhi scintillanti e felini, che seguono ogni singolo movimento della sua prede. Silenzio..
Silenzio ad ogni movimento..
Il cuore quasi fermo, come se la preda potesse sentirlo..
Tutto rallenta e poi..
Scatta!
Un balzo, un ruggito e gli occhi non sono più scintillanti, ma feroci. Brillano di rabbia e sete di sangue, mentre i suoi denti affondano nella carne viva, lacerando e strappando, e gustando il caldo e rugginoso sapore del sangue.
Lei sorride. È sazia e pronta per il prossimo attacco. Sorride vittoriosa, perché sa che niente potrà fermarla. La preda si piega al suo volere, perché sa che morirà. È un sacrificio naturale, semplice e perfetto.
Chi può distruggere il suo potere? Per quale mano immortale e crudele, per conto di quale essere superiore verrà plasmata una creatura in grado di fermarla?
Lei è la sola ed unica.
Io sono il solo.
Non verrà mai il giorno in cui verrà plasmato un essere tanto potente da fermarmi.
Spengo la tv, rimettendo il telecomando sul bracciolo. Mi alzo dalla poltrona e apro con la chiave il mio cassetto. Estraggo la pistola e il coltello, nascondendoli nella tasca interna del cappotto nero.
Esco di casa, respirando l’aria fresca di un inverno a lungo atteso.
Cammino per le strade deserte, in cerca dell’agnello.
Io uccido…
Mi fermo davanti a una porta così tanto osservata in quei giorni. Apro ed entro, silenzioso come un fantasma.
Lei non sa che sono qui.
Nessuna di loro lo sapeva..
Nessuna di loro sapeva che il loro sangue, presto, sarebbe stato un simbolo di paura, morte e potere al tempo stesso.
Nessuna di loro lo sapeva..e nemmeno lei ora lo sa..
 
Avevo quasi dimenticato quanto fosse piacevole e caldo..
Lo osservo, in tutto il suo splendore. Sorride a me e io sorrido a lui.
Esco nello stesso silenzio con cui ero arrivato. Un’ombra che si sposta nella notte, invisibile al resto del mondo.
Non mi prenderete mai..
Ripercorro la stradina di campagna, fissando il cielo stellato. L’aria fresca mi pizzica la pelle, mentre chiudo gli occhi e respiro. Sento ancora l’odore del sangue. Sorrido fra me..
Ciò che impedisce alla tigre di fermarsi è la fame. Ciò che impedisce a me di fermarmi è la paura. La paura è la mia sete..
La paura è la mia unica fonte..
È il mio sangue..
È il mio potere..
Riapro gli occhi e continuo a passeggiare, invisibile alle mie prede, invisibile alle vittime designate e a quelle che si salveranno.
Siete tutti vittime del mio potere..vivi e morti..
La luna illumina le fronde degli alberi, rischiarando il buio oscuro della foresta, in una notte limpida e perfetta. Ideale per l’idillio dell’omicidio.
Sorrido di nuovo.
Quale essere potrà fermarmi?
Quale essere plasmerà il mio cacciatore?
Quale luce attraverserà l’oscurità profonda della mia anima?
Chi fermerà la scintilla assassina che brilla negli occhi della tigre? Chi fermerà la sua sete di sangue?
Rivolgo uno sguardo alla luna,così lontana ed ignara. Così innocente..
Tigre, tigre..
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Dice l’autrice :
allora, che ne pensate? Mi sentivo un po’ in colpa per aver scartato John dalla mia storia (Red Criminal) XD così ho pensato di dedicargli una shot tutta sua! A voi i commenti donzelle : )
P.s.: il modo in cui ho descritto John all’inizio è preso da una scena inedita della puntata pilota della prima serie, in cui la telecamera inquadra le sue spalle e la mano con il telecomando. Spegne la tv, dove stavano facendo vedere l’arresto del dottore che lo ha imitato, poi la scena finisce! Inquietate, ma è l’unica immagine di John (a parte quando si incontra con Jane alla fine della seconda serie!)
Un bacione : ) Giada
  
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