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Autore: s_a_s_h_a    01/02/2006    6 recensioni
Ora baciami cugino, fai il gentiluomo. Intrattieni la tua dama
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bellatrix Lestrange, Sirius Black
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Si sfidarono fino a che il manto dei loro cavalli non diventò scuro e bagnato di sudore, un filo di saliva bianca che colava d

-Note della traduttrice

Salve a tutti! ^__^
Sono Fleacartasi, e ho tradotto dall'inglese questa breve one-shot sul mio pairing preferito, ovvero Sirius/Bellatrix.
Ho trovato questa fic girovagando su Internet alla ricerca di storie su questa bellissima coppia, e mi sono imbattuta in "Entertain the lady" di Sasha. 
Mi è piaciuta subito, soprattutto perchè è incentrata principalmente su Bellatrix...La tipica Bellatrix, sempre ironica e che ama provocare. Sirius è quasi un personaggio secondario, succube del fascino della cugina...La combinazione perfetta, secondo me ^_-
La traduzione non mi ha dato particolari problemi (di sicuro meno di "Eye Of The Storm", che ho postato sempre su EFP con il nickname di convolutedstory), e spero di aver fatto un buon lavoro...La one-shot originale la potete trovare qui, in ogni caso :)
Non mi rimane che augurarvi buona lettura...E ringraziarvi in anticipo per ogni eventuale recensione! XD

-Fleacartasi-

 

 

*Entertain The Lady*

 

 

Si sfidarono fino a che il manto dei loro cavalli non diventò scuro e bagnato di sudore, un filo di saliva bianca che colava dalle loro bocche e gli occhi che roteavano.

Si sfidarono fino a quando il destriero grigio di Sirius non incespicò in una tana di coniglio, e cadde nella buca con il rumore di un osso che si spezzava.

Sirius, colto di sorpresa, riuscì a malapena a scendere dalla sella mentre l'animale si accasciava su un fianco. Cadde a terra rotolando e subito si rimise in piedi, guardando il cavallo che stava tentando di rialzarsi, la zampa anteriore coperta di sangue che lasciava intravedere frammenti di ossa.

Nitrì, frenetico e delirante, già sopraffatto dal dolore, e fu quel nitrito ad indurre Bella a tornare indietro, attraverso il prato che aveva percorso.

Per un istante puntò lo sguardo sulla bestia ferita che si agitava ai suoi piedi, per poi rivolgerlo verso Sirius.

"Era un cavallo costoso" Disse, la voce fredda ed oscura che trafisse come una lancia il ragazzo.

"Lo so" Rispose lui.

"Allora?"

"Allora?"

"Non dirmi che hai lasciato a casa la tua bacchetta" Proferì, sollevando la lunga gonna per estrarre la sua da uno degli stivali che indossava. La lanciò a Sirius, che la afferrò con un gesto automatico e rimase a fissarla stupidamente per qualche istante, mentre il cavallo si sollevava sulle zampe ed iniziava a tremare, gli occhi già velati.

"Oh, avanti!" Esclamò Bella, smontando e avvicinandosi. Strappò di nuovo la bacchetta al cugino e la puntò direttamente contro il muso dell'animale. "Avada Kedavra" Disse, rimettendo a posto l'asticella di legno mentre il destriero crollava fra l'erba, il respiro che abbandonava il suo corpo con un lamento sommesso. "Adesso siamo nei guai" Esclamò seccamente, ignorando il purosangue senza vita ai suoi piedi. "Siamo ad almeno tre chilometri da casa, e tu non puoi smaterializzarti"

Sirius continuava a fissare il cavallo. "Io andrò a piedi" Propose. "E' colpa mia, dopotutto"

"Ti perderai" Ribatté lei. "Non conosci questo posto come me"

"In ogni caso non ho intenzione di farti camminare"

"Hai un animo così nobile!" Sogghignò la ragazza.

"D'accordo! Vuoi rimanere qui fino a quando non verranno a cercarci? Possiamo farlo! Dopotutto anche la tua cavalla ha bisogno di riposare…Guarda, riesce appena a rimanere in piedi"

"Rimarrà in piedi, se le dirò di farlo" Replicò Bella, afferrando le redini della giumenta nera e facendole sollevare il muso dall'erba che stava stancamente brucando. La cavalla roteò gli occhi, tremando e respirando a pieni polmoni. Sulle labbra di Bella si dipinse un sorriso di trionfo. "Dopotutto, il mio cavallo è indubbiamente in condizioni migliori del tuo" Colpì la zampa rotta con lo stivale, macchiandola di sangue. "Bel lavoro, cugino"

"Non avevo visto quella buca" Mormorò Sirius, iniziando a sentirsi stanco.

"E per quale maledetto motivo non l'hai vista? Era compito tuo prestare attenzione a queste cose, non certo del cavallo"

"Perché ti stavo maledettamente inseguendo" Rispose, a denti stretti.

"Hmph" Si sedette sull'erba, sistemando con cura il vestito. "Petrificus totalus" Puntò la bacchetta contro la giumenta e si rilassò, per poi appoggiarsi comodamente contro la sella del destriero morto. "Allora?"

"Allora cosa?" Berciò Sirius, gettandosi sul prato accanto alla cavalla pietrificata della cugina.

"Se fossi davvero un perfetto gentiluomo intratterresti la tua dama mentre non si può muovere per colpa della tua imbarazzante incompetenza" Disse dolcemente. "Narcissa sostiene che sei un intrattenitore. O almeno che pensi di esserlo. Piccole stupide cazzate per piccoli stupidi ragazzini, come dicono gli Slytherin"

"Vaffanculo"

Lei inarcò un sopracciglio. "Ah, non sei proprio un gentiluomo a quanto sembra! Cosa dovrei dire alla tua mammina?"

"Semplicemente l'unica parola che ho rivolto prima a te"

"Sirius caro, i cugini sono già abbastanza cattivi l'uno con l'altro. Tua madre è una donna adorabile, ma al mondo ci sono moltissime altre donne adorabili che non ti hanno fatto nascere. Ti suggerirei di rivolgere quell'insulto ad una di loro, invece che alla tua genitrice"

Il ragazzo le lanciò uno sguardo torvo. "Mia madre è una fottuta stronza, e sai benissimo cosa intendevo"

"Davvero?" Lo fissò per un istante con un'espressione indecifrabile, poi si alzò e si tolse la retina trasparente in cui aveva raccolto i capelli. Scosse il capo, liberando i lunghi riccioli neri dallo chignon. Questi si allargarono ai lati del viso, sfiorando il velluto color vino del suo vestito da cavallerizza, così scuri che sembravano catturare la luce del sole. "Dimmi che non mi scoperesti, se ne avessi la possibilità"

Sirius deglutì. "Ovviamente no, cugina"

Lei rise e si slacciò il corpetto, senza staccare gli occhi da lui mentre liberava ogni bottone dalla rispettiva asola, una striscia di pelle candida che diventava sempre più larga mentre si avvicinava. "Ripetilo" Sussurrò.

Il ragazzo scostò lo sguardo, spostandolo sui pascoli soleggiati. La sentì ridere ancora, una risata roca e profonda.

E dopo ci fu un fruscio di stoffa e lei era lì, a cavalcioni su di lui, che lo circondava di soffice velluto e lucidi capelli.

Si percepiva un odore di cavalli, di sudore, di qualcosa di più freddo, senza vita.

Sottili, eleganti dita si tuffarono con sorprendente forza fra la chioma di Sirius e sotto il tessuto della sua maglietta, mentre occhi scuri bruciavano nei suoi come se lo stessero invitando ad unire le loro labbra.

Si liberò del corpetto con abile grazia, e lui rabbrividì per l'insopportabile pressione del seno della cugina contro il suo petto e per lo strofinio del pizzo sulla sua pelle.

Sirius abbassò lo sguardo e si rese conto che lei gli aveva sollevato la maglia, facendo scivolare le dita fredde lungo le costole ed i muscoli tesi della schiena ed avvinghiandosi a lui come un diabolico serpente, mentre lo baciava facendogli reclinare la testa.

Cercò di respingerla ed immaginò la sua risata ancor prima di sentirla, beffarda, mentre gli faceva socchiudere la bocca ed insinuava la lingua umida fra i suoi denti.

Le morse con violenza le labbra e la vide spalancare gli occhi per la sorpresa mentre si ritraeva, un rivolo di sangue simile a vino che stava iniziando a colarle lungo il mento.

"Cuginetto" Sibilò. "Non puoi giocare"

"Che cazzo…" Iniziò Sirius, ma lei sogghignò e lo attirò a terra. La cavalla nera nitrì per il terrore mentre il ragazzo le crollava addosso, ma l'incantesimo non si spezzò e Bella sorrise estraendo la bacchetta dallo stivale.

"Carissimo cugino" Disse, accarezzandogli la gola con la punta della bacchetta mentre piccole gocce di sangue gli macchiavano il viso mentre lei parlava. "Non costringermi a fare qualcosa di cui ti pentiresti" Si sporse in avanti, così vicina che le sue labbra sfioravano quelle del ragazzo mentre parlava e gli riempiva la bocca del sapore di sangue antico e puro. "E' molto più facile arrendersi" Mormorò, facendo scivolare i fianchi su quelli di lui finché non mise fine, con le mani strette a pugno, alla ribellione del suo corpo.

Sirius vide un lampo di trionfo negli occhi della cugina mentre premeva ancora una volta le labbra sulle sue leccando, indugiando, mordendo fino a fargli sfuggire un gemito. Poi si separò da lui, fece scorrere una delle lunghe, eleganti dita sulla sua bocca calda e lo fece sussultare, ridacchiando.

"Possiamo giocare in due" Disse, premendo più forte la bacchetta contro l'incavo della sua gola. "Ora baciami cugino, fai il gentiluomo. Intrattieni la tua dama"

 

 

 

  
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