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Autore: rees    17/04/2011    8 recensioni
Scendi dall'auto, sei un'ombra silenziosa che scivola lungo il retro della villetta. Ti arrampichi sui rami dell'abete per raggiungere l'altezza del balcone della sua stanza. [...] Raccogli il suo sangue immergendovi il tuo guanto da cucina e tracci la firma del serial killer terrore della California.
Tratto dalla Fic.
Genere: Suspence, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Patrick Jane, Teresa Lisbon
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Prima di lasciarvi alla storia vi consiglio di leggerla con sottofondo il Requiem di Mozart che potete trovare qui: http://youtu.be/Zi8vJ_lMxQI

Prologo.

Anita Winston è una ragazza estremamente graziosa. È tranquilla ed anonima, non prova mai a mettersi in mostra in alcun modo. Però è orgogliosa di se stessa. Le mancano due esami universitari e poi potrà dirsi “dottoressa”. Non è nemmeno fuoricorso. È riuscita a dare il meglio di sé come si era ripromessa.
Sono le tre del mattino, Anita sta tornando a casa da una festa. Sa che, nonostante sia ormai ventiquattrenne i suoi genitori la stanno aspettando svegli, in salotto, intenti a guardare un film. Non si sentono tranquilli ad andare a dormire senza essere certi che la loro bambina stia bene.
Ma questo non le salverà la vita. Lo sai.
Sono due settimane che la segui e ne studi le abitudini. Due lunghe settimane, durante le quali hai finto di avere un incarico nell'ispezione delle case per poter studiare la pianta e la disposizione dei mobili, hai osservato le persone che frequenta ed i comportamenti di queste nei suoi confronti. È una ragazza inutile. Solo i genitori ne sentiranno la mancanza.
E allora perché l'hai scelta?
Perché, come tutte le altre, somiglia a quella che saresti potuta essere. A quella che non sarai mai.

Atto Primo.

Scendi dall'auto, sei un'ombra silenziosa che scivola lungo il retro della villetta. Ti arrampichi sui rami dell'abete per raggiungere l'altezza del balcone della sua stanza. La luce è ancora accesa, si sta cambiando. Scura come la notte resti a spiarla, mentre fa scivolare sinuosa la camicia da notte lungo i fianchi morbidi ed il pensiero di quella carne, servita su un piatto d'argento, ti fa vedere rosso per un momento.
Acquattata sul ramo che ti sostiene, aspetti che spenga la luce, mentre nella tua mente si delinea un piano d'azione. Devi prima addormentare i genitori o si sveglieranno alle grida della figlia. Subito dopo potrai svegliarla, delicatamente, come fa la madre ogni mattina. Dovrà essere calma al risveglio o lo sguardo di terrore nell'incrociare i tuoi occhi non le rimarrà impresso nella morte.
Attendi per quelle che sembrano ore, mentre si tratta solo di pochi minuti, che la stanza piombi nell'oscurità. Finalmente! Indossi i tuoi guanti in pelle nera sopra quelli in lattice e tiri fuori dallo zaino che porti sulle spalle la tua felpa e lo spray soporifero. Raccogli la tua chioma in una cosa di cavallo. Non devi lasciare nulla che possa ricondurre a te. Come ogni volta. Con il tuo lavoro sai come funziona bene il reparto della scientifica. Un capello e puoi essere incriminata. E tu non vuoi, giusto? Non vuoi che la magia delle tue notti venga spezzata. Non vuoi interrompere questo gioco silenzioso con le tue vittime.
Dopo aver nascosto ogni lembo della tua pelle diafana ti copri anche il capo con il cappuccio. Si va in scena.
Con lo zaino issato sulle spalle scivoli sul balcone che collega le due stanze da letto che devi raggiungere. Dal tuo fidato compagno di giochi estrai un fil di ferro abbastanza resistente da poter essere utilizzato per aprire le persiane e la finestra e ti dedichi al tuo lavoro. Fai con calma, nessuna fretta, l'alba è ancora lontana per doverti preoccupare. Hai due ore di divertimento.
Insinui il braccio nella stanza spruzzando un po' di gas. Non troppo, dovranno svegliarsi alla solita ora o il ritrovamento del cadavere non avrà lo stesso effetto.
Richiudi tutto con la massima cura per passare alla fase più importante. Il secondo atto.

Atto Secondo.

Apri la finestra della sua camera e ti avvicini al suo letto, le carezzi i capelli, delicata. Borbotta qualcosa nel sonno mentre le sussurri all'orecchio che è giunta l'ora di svegliarsi. Apre gli occhi, assonnata, per incontrare i tuoi, grandi, dolci, verdi e tremendamente decisi.
La luce della luna illumina la lama del coltello, la tua fedele arma. Il tuo amico e compagno. Prova ad urlare quando capisce quello che sta per accaderle, ma tua mano e più veloce ed accarezza lenta la giugulare, mentre l'acciaio affonda nella sua morbida carne. Una sinfonia di suoni e colori invade la tua mente.. è la musica della Notte che si incontra con quella più calda e possente del sangue. La ascolti, la osservi, mentre porti a compimento la tua opera. Nessuna traccia. Raccogli il suo sangue immergendovi il tuo guanto da cucina e tracci la firma del serial killer terrore della California. Questa volta, però, sul vetro della finestra, proprio davanti la porta. Non si può non notarla per prima.
Esci nell'aria mattutina, tranquilla mentre la quiete che quelle tinte rosso pallido dipinte sul cielo buio rilassa le tue membra. Hai poco tempo per tornare a casa e prepararti ma puoi farcela.

Epilogo.

Attraversi le porte dell'immenso edificio che è il tuo posto di lavoro per entrare in ascensore. Giunta all'ultimo piano trovi la chioma bionda ad attenderti. È come il miele, per te. Ti coinvolge e questo non va bene.
-Buongiorno raggio di sole. Ti ho vista arrivare dal sottotetto.
Ti porge una tazza di caffè fumante e tu sorridi sincera, augurandogli il buongiorno. L'effetto che ha su di te è insano e sbagliato. John non può permettersi distrazioni di alcun genere. John non può innamorarsi! Non dell'uomo che più di tutti desidera la sua morte, non dell'uomo cui ha distrutto la famiglia e la vita. Non ci sarà mai un futuro per voi. Hai un segreto da mantenere! Allontanarti da lui lo porterà al sospetto, avvicinarti lo porterà a scoprire. Rimanere così, come siete ora, sta diventando impossibile, ogni volta che porti a termine una “missione” arrivi al lavoro troppo rilassata, come se...
-Ti sei data ai piaceri carnali, mia dolce Lisbon?
… appunto. E poi continuano a chiedersi perché hai rapito Kristina. Come si può non essere gelosi di un uomo così? Assumendolo hai decisamente segnato la fine dei tuoi giochi e della tua libertà. Perché, assassina o meno, anche tu provi dei sentimenti.



Spazio autrice: Aggiungo solo che l'unico motivo per cui potrei anche solo lontanamente approvare questa tesi letta su internet, è che amo Lisbon, amo John= Lisbon è John. Ma allora Lisbon dovrebbe essere Jane, Rigsby e Cho contemporaneamente o.O
Comunque, non mi convince molto perché credo che sia parecchio OOC...
Il requiem l'ho scelto solo perché inquitante e bellissimo *ç*
A presto,
Giulia
   
 
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