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Autore: Mel Winchester    19/04/2011    2 recensioni
"Cosa fondamentale che caratterizza ogni santo giorno della mia vita,
è la mia goffaggine...
I miei piedi non vanno d’accordo con il resto del corpo,
facendomi inciampare anche sul nulla più assoluto,
mi imbarazzo facilmente e tutto questo mi porta a diventare logorroica
e anche a impappinarmi con ogni singola parola che dico!
Io, per intenderci, sono proprio un caso disperato!"
Genere: Commedia, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 2.


Oddio oggi ne ho combinata un’altra.
Ma perché deve capitare tutto a me?!

Sveglia presto, stanchezza, rincoglionimento, mattina gelida e piedi traditori non sono un bel mix…
In particolare, non lo sono per me.

Trascinavo lentamente il carrello attraverso i corridoi pieni di scaffali dell’unico supermarket cittadino.
Ed era tutto ok, fino a quando non ho messo sotto letteralmente il povero malcapitato di turno.

Avevo svoltato l’angolo un po’ troppo velocemente, con il carrello strapieno di roba e i piedi che scivolavano sopra il pavimento appena lavato del market e poi “boom”!
Avevo già capito tutto, ormai ero diventata prevedibile anche per me stessa, però mi ostinavo a tenere gli occhi chiusi, cercando di mantenere la calma.
Un leggero colpetto di tosse mi richiamò all’attenzione, aprì lentamente un occhio e la scena che mi si mostrò davanti mi costrinse a riaprire anche l’altro, anzi a spalancarli entrambi dalla sorpresa.
Va beh che ero preparata al peggio, ma questo era anche troppo!

Accanto al mio carrello, che aveva “sterzato” bruscamente, c’era un ragazzo, moro, alto, molto alto, circa sul metro e ottanta, due occhi blu intenso che mi fulminavano, e ricoperto dalla testa ai piedi da salsa di pomodoro!
Caspita mi guardava talmente male da desiderare che il pavimento sotto i miei piedi si aprisse in una voragine, inghiottendomi.
Sarebbe stato meglio!

Stava lì, in piedi, nei suoi jeans diventati rossicci, converse bianche non più così bianche e t-shirt reduce da un esplosione di pelati.
Non parlava, stava solamente lì, impegnato a guardarmi male.
Mi sentii arrossire, ma mi feci coraggio, mi schiarii la voce e balbettai delle parole sconnesse che cercavano di sembrare delle scuse.

Alla fine sentii una fragorosa risata alle mie spalle, mi girai lentamente e vidi una giovane donna, più meno della mia stessa età, lunghi capelli biondi, labbra rosso fuoco e fisico da top model, guardare il poveraccio capitato sulla mia strada con l’aria di chi si stava godendo pienamente quel momento, non cercava nemmeno di trattenersi dal ridere, stava lì ad aiutarlo a ripulirsi mostrando tutti i 32 bianchissimi denti.
Era splendida, come lui del resto.

Sentendomi sempre più a disagio, mi defilai sentendo addosso quegl’occhi blu oceano.
Arrivai come un fulmine alle casse, pagai velocemente e mi diressi immediatamente verso la mia auto.
Solo quando chiusi la portiera cigolante e sprofondai nel sedile logoro, mi senti un po’ meglio.
E mi venne anche da ridere ripensando a quella scena così buffa.
Ma mi resi anche conto di non aver mai visto quei due esseri così perfetti in giro.
Ed era molto strano, dato che qui in paese si conoscevano tutti.







  
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