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Autore: Lea__91    19/04/2011    9 recensioni
Isabella Marie Cullen ha centotrentacinque anni, ma ne ha vissuti appena diciannove.
E’ una mattina come tante altre quel 13 settembre di un anno impronunciabile. Un giorno qualsiasi in un’eternità sempre uguale. L’alba è sorta da diverse ore, ma lei non ha ancora smesso di osservarla. I suoi occhi vedono molte più cose di quante lei stessa vorrebbe vedere. I raggi caldi del sole attraversano il pulviscolo nell’aria per posarsi sul suo volto di ghiaccio. In quel momento, Isabelle Marie Cullen, sente caldo. La tiepida temperatura di quello Stato la fa sentire più viva. Lei che il sole lo ha sempre amato, fin da bambina. Potrebbe stare ore ad osservare i giochi di luce di quella stella meravigliosa, ma è una stella che non le appartiene più. Una stella sulla quale ha perso tutti i diritti molti anni orsono.
Genere: Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan, Jacob Black
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Successivo alla saga
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135 anni

Centotrentacinque anni

135 anni


Isabella Marie Cullen ha centotrentacinque anni, ma ne ha vissuti appena diciannove.
E’ una mattina come tante altre quel 13 settembre di un anno impronunciabile. Un giorno qualsiasi in un’eternità sempre uguale. L’alba è sorta da diverse ore, ma lei non ha ancora smesso di osservarla. I suoi occhi vedono molte più cose di quante lei stessa vorrebbe osservare. I raggi caldi del sole attraversano il pulviscolo dell’aria per posarsi sul suo volto di ghiaccio, in quel momento, Isabelle Marie Cullen, sente caldo. La tiepida temperatura di quello Stato la fa sentire più viva. Lei che il sole lo ha sempre amato, fin da bambina. Potrebbe stare ore ad osservare i giochi di luce di quella stella meravigliosa, una stella sulla quale ha perso i diritti molti anni or sono.
Dal balcone della sua grande casa la vista è da mozzare il fiato: l’interminabile pineta si estende per chilometri prima di raggiungere le deserte spiagge di quel luogo incantato. Una foresta talmente vasta di cui solo lei riesce a scorgere la fine. Perché lei, di “fine”, è un’esperta. Ha visto finire tante cose, forse troppe per la sua giovane età.
Tra quegli alberi la voce squillante di sua figlia emerge, la sua bambina. La sua eterna diciassettenne che figlia non sembra più. In fondo, hanno quasi la stessa età.
Ella è consapevole che non appena scenderà nell’immenso salone - di cui non ha scelto nessun arredo - sarà sommersa di regali e auguri. Come se quel compleanno significasse qualcosa, un cambiamento nella sua immutabilità.
La realtà e che nessun anno sarà diverso dal precedente.
Suo marito, Edward Masen Cullen, quella notte è andato a caccia con la piccola Renesmee e con lei sta facendo ritorno. Isabella sa che gli rimangono ancora pochi minuti, poi dovrà tornare dalla sua famiglia sorridente. Estasiata di una vita che vita non è.
Avvolta dal suo stesso brillare Bella sospira. E in quel sospiro è racchiuso un pensiero segreto, impronunciabile.
Una voce roca, calda, echeggia tra quelle risa vicinissime. Una voce che si distingue dalle altre perché piena di calore umano. E Isabella, allora, sorride di sincerità. I ricordi sbiaditi dei suoi diciannove anni tornano a sfiorarle la mente, accarezzandola come solo i raggi del sole riescono a fare.
E fa di nuovo caldo, nei suoi pensieri.
Allora, domani cosa facciamo? Escursione o pronto soccorso?”
Ed è un fluire di ricordi in quella mente di cristallo. Ricordi di polvere inafferrabile. E’ un vortice luminoso troppo lontano per essere raggiunto dalla vampira con la pelle di marmo e gli occhi color dell’ambra.
Volteggiando in un movimento che ancora non le appartiene, Isabella scende gli scalini di quelle scale dure e perfette come la pietra, proprio come lei.
La cucina nuova è impeccabile, utilizzata raramente dalla donna di casa per ritrovare quei piccoli gesti persi per sempre. Utilizzata per rivivere quei brevi momenti con lui, l’unico che apprezza ancora le sue doti culinarie che non servono più a nessuno.
Volge lo sguardo alla porta dell’entrata e questa si spalanca. Un ragazzo magnifico varca la soglia di casa sua, seguito da figlia e genero. Quella bellezza travolgente non ha più effetto su Isabella. In quei casi ringrazia il suo cuore immobile e muto di non essere più rivelatore come un tempo.
Moglie e marito si ritrovano vicini in un bacio leggero dato a fior di labbra. Un gesto quotidiano che illumina ancora il volto del signor Cullen.
“Buon compleanno, amore mio.”
Bella sorride, senza arrossire, perché anche quello è diventato impossibile.
“Grazie…” sussurra.
“Caspita, non sei invecchiata di una virgola, Bells! Quanti sono, duecento? Trecentocinquanta?”
Il ragazzo dalla pelle di bronzo sorride, scherzando gioioso. Abbraccia forte la sua migliore amica e non sente più niente, solo residui di affetto.
Jacob Black non riesce a distogliere per troppo tempo lo sguardo da Renesmee Cullen e presto torna a posare i suoi occhi neri e profondi in quelli di lei, ragazza dai boccoli d’oro.
Si contemplano. Si osservano con intensità senza conoscersi davvero. Sono innamorati e presto si sposeranno. E’ una scenetta perfetta, composta da ragazzi coetanei che non sono mai diventati adulti.
Isabella li osserva con sguardo nascosto. Uno sguardo che non deve essere svelato, ma che si cela dietro ad ogni occhiata che rivolge ai due amanti. E Isabella trema. Trema impercettibilmente perché il suo tremore avviene dentro, in un luogo remoto dimenticato dal resto del mondo. E pensa. Pensa che quello sguardo sognante una volta era rivolto a lei, ora a sua figlia.
E’ rassegnata, Isabella. Lei che ha sacrificato tutto per l’eternità…Ora è l’eternità che sta sacrificando lei.
La famiglia esce in giardino dove ad attenderli ci sono altri membri di quel clan allargato.
Tutti porgono gli auguri alla più giovane vampira tra i presenti. Nel curato giardino è stato allestito un piccolo tavolo stracolmo di regali. Gli alberi sono stati agghindati con fiocchi e nastri colorati. Una melodia ritmata e orecchiabile inizia a propagarsi dal costosissimo impianto stereo di ultima generazione che Emmet Cullen ha istallato per l'occasione.
Alice Cullen saltella intorno alla festeggiata, portandole uno per uno i regali che ha accuratamente scelto. E’ molto fiera dei suoi preziosi doni.
Isabella osserva distante la scena anche se si ritrova al centro dell’attenzione. I pochi invitati sono il segno di una vita solitaria ai margini del mondo.
Il volto dei suoi genitori gli solca la mente come un veliero durante una tempesta. Sente le onde dei ricordi di figlia infrangersi sulla sua personale scogliera, una scogliera ormai antica e robusta, abituata alle intemperie dei maremoti passati.
Appoggiata all’aria Isabella non si lascia andare alla sofferenza, alle immagini dei volti disperati di Charlie e Reneè Swan dopo che la loro unica figlia è scomparsa dalle loro vite, senza mai più tornare. Rapita da quel matrimonio troppo frettoloso avvenuto troppo presto.
Isabella sospira e osserva la torta di compleanno adagiata sull’elegante tovaglia di seta. Torta che alla fine sarà mangiata solo Jacob Black e la sua fidanzata.
La festeggiata apre i regali, ringraziando cordialmente tutti, ripetendo per l’ennesima volta che quei doni sono troppo per lei e che non dovevano disturbarsi tanto.
Il marito affettuoso stringe la vita della sua amata e si sente l’uomo più fortunato di questo pianeta. La sua Bella ha fatto una scelta anni e anni prima e ne era profondamente convinta. Per questo Edward Cullen non si accorge dell’ombra celata dietro gli occhi di sua moglie. Tutto è come doveva essere.
O quasi…
Jacob Black, invece, nota molto di più. Nessuna magia può impedirgli di vedere ciò che il suo primo amore nasconde. Ma lui non comprende, ormai non la capisce più come una volta e tanti dubbi lo affollano. Quale sentimento nasconde il volto della sua cara amica?
La vede lì, ad osservare quella torta di compleanno e quelle centotrentacinque candele… e non sa come comportarsi. Si avvicina a lei, posandogli una mano sulla spalla fredda. Le loro temperature sono sempre state diverse, ma mai opposte come lo sono ora.
“Tutto bene?”
Isabella alza lo sguardo verso il suo migliore amico e pensa che sia molto più bello di come se lo ricordava. I suoi occhi da umana non gli avevano mai reso giustizia.
“Si, sono solo indecisa sul desiderio da esprimere. ” gli sorride, genuina.
“Hai tutto ciò che hai sempre desiderato. Forse è per questo che non sai cosa esprimere.”
Isabella non risponde, si limita ad annuire di fronte a quello sguardo interrogativo che sta cercando di leggerle l’anima.
Un tempo l’avrebbe capita in un istante, pensa la signora Cullen.
Ma un tempo era tutto diverso.
La famiglia incita Bella a spegnere le candeline e Bella li accontenta, come sempre.
Inala il dolce profumo del suo amico e un desiderio si fa strada in lei. Soffia leggera su quelle piccole fiammelle, liberando il suo desiderio più profondo:
Desidero un’altra vita, la mia vita.
E tra gli applausi dei presenti Isabella chiude gli occhi. I rumori intorno a lei diventano ovattati. Solo una voce è chiara, più alta e profonda delle altre. Una voce che appartiene ai ricordi.
Penso che sia giusto che tu conosca i tuoi sentimenti. Così non ti sorprenderai, il giorno in cui sarai una vampira sposata e capirai che è troppo tardi.”
Isabella sente una fitta di dolore al centro del suo petto vuoto e una consapevolezza mai provata prima si fa strada dentro lei, portandole una sconvolgente quanto prevedibile verità. Solo in quel momento, dopo centotrentacinque anni, Isabella Marie Cullen, si rende conto che forse, la sua scelta, non è stata quella giusta. E come qualcuno le aveva predetto, ora è troppo tardi per tornare indietro.







*Angolo autrice*

Salve a tutti. Era tantissimo che non scrivevo una shot, ma oggi il dialogo di addio tra Bella e Jake in Eclipse mi ha così ispirata. Sono certa che questo sito sia pieno di storie simili, di una Bella pentita della sua scelta irreversibile. Ma ho voluto dare lo stesso la mia idea, partendo dal centotrentacinquesimo compleanno di Bella Cullen. Non ho mai scritto di Bella vampira perché tengo poco conto dellultimo libro della saga, ma devo dire che se la immagino vampira la immagino anche pentita del futuro da lei scelto. Spero vi sia piaciuta questa mia versione .

Un saluto affettuoso

Lea

   
 
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