- Vuoi uscire,
Kushina-chan?-, chiedi con un sorriso sghembo, che sembra impresso a fuoco fra
le tue labbra.
Tu passi troppo tempo con
Jiraya sen-sei, Namizake.
- No,
Namizake-kun.-, quando ti chiamo per cognome dovresti intuire che mi stai
stufando, e sono stata anche fredda,
oltre a sibilare.
Quando sto per andarmene, mi
afferri per un braccio più deciso che mai.
Non ho fatto in tempo a
comprendere le tue mosse, e, tu, da bravo Lampo
giallo, mi hai presa.
Hai forse dimenticato le mie
capacità cogli Shuriken, Lampo? Infatti, in men che non si dica, te ne ritrovi
uno puntato alla gola.
- Lasciami-, ti intimo con una punta, alquanto consistente, di
minaccia, mescolata a sfida, nella voce.
- Altrimenti cosa mi fai, Uzumaki?-, chiedi con la voce intrisa di
sfida.
- Lo vedrai-, assicuro
rafforzando la presa sullo Shuriken, -
Sarà difficile, Minato-kun-, il ghigno che m’illumina il volto ti fa sudare
freddo, eh, Minato? Sei pur sempre di fronte ad una Kunoichi, di Uzu, poi.
Comincio a divincolarmi, lo
Shuriken stretto in mano.
- Ah…-, stai ghignando. Tu, Minato Namizake.
Il calmo e tranquillo, Minato Namizake.
- Che hai da ghigna…Ah!-, mi
hai afferrato e mi stai stringendo…Maledizione!
- Non scapperai, Kushina-chan. Ti
ho inseguita per troppo tempo.-, sussurri.
Kami! Sei
vicinissimo!
Lascio cadere lo Shuriken,
avvolta dalle tue braccia, e, senza neanche rendermene conto, mi stai baciando.
Ti lascio fare, perché
dopotutto, Lampo, non ho mai voluto
altro.
È solo una risata che
entrambi conosciamo a farmi distrarre.
Senza lasciare il tuo collo,
urlo – Maledetto! Hai sentito tutto, eh!-, prendo a lanciare vari Shuriken
verso la porta, - E tu…-, ti punto il
dito indice al petto, furiosa, -…Tu
sapevi tutto! Maledetto basta…-, mi fermi, nonostante il mio tono abbia
raggiunto l’isteria, semplicemente avvicinando l’indice alle mie labbra.
- Non sapevo un bel niente,
Uzumaki!-, sbotti, diventando all’improvviso freddo e cupo, - Ma, credimi…-,
accenni alla porta, contrariato, -…Io non
ti ho baciato come farebbe Jiraya sen-sei, né per lo stesso motivo. E mai lo farei.-, concludi afflitto,
piantando i tuoi occhi nei miei.
Vorresti
spiegarmi perché diavolo mi stai fissando in modo…così…così….così sexy e dolce allo stesso tempo, Namizake?
- E allora, -, chiedo, - perché diavolo l’hai fatto?-, diretta,
come sempre.
- Perché…-, Kami! Lo vuoi
capire che devo saperlo Minato-kun?
- Kushina-chan…-, oh, no!
Sto…arrossendo. Io!
Minato-kun, per favore!
Parla! Sto per sentirmi male!
-…io…-.
Tu?
- Oh, ma che…-, borbotti, - …
meglio i fatti che le parole-, senza dire altro mi baci, di nuovo.
Stavolta, non mi interessa
del sen-sei, pervertito, o meno, mi lascio travolgere.
- Ragazzi?-, il sen-sei ci
chiama preoccupato, o, almeno, credo.
Ma chi se ne importa!
Continui a sfiorarmi le
labbra con la lingua, teneramente.
- Ragazzi?-, ancora? Mai un
po’ in pace con lui, eh?
Le tue braccia mi cingono il
collo, con forza.
Ti fermi e le tue braccia
scorrono fino ai fianchi, sollevandomi.
Io, mi aggrappo a te.
Ancora avvinghiati, ci
rendiamo conto che quel malfidato del sen-sei ci sta squadrando, soddisfatto.
- Auguri e figli maschi!-,
Kami è fuori di testa.
- Jiraya sen-sei…-, inizi.
Io, infuriata, ti interrompo:
- Jiraya sen-sei, un corno!-, poi mi rivolgo al sen-sei, - Lei è un perfetto idiota!-, definirmi arrabbiata è poco.
- Jiraya sen-sei lei…lei…dovrebbe vergognarsi-.
Wow!
E fu così, che quel giorno,
Jiraya sen-sei fu seriamente conciato per le feste da me e Minato-kun.