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Autore: aethereally    03/02/2006    5 recensioni
Quando tutto ti scoppia nel cervello e non trovi alcun modo per liberartene se non scrivendolo....
"E allora tutto quello che mi viene in mente quando tutto mi distrugge, mi abbatte, mi schiaccia e mi annienta, quando tutti riversano le loro colpe su una povera anima candida è solo quello.
Il mio unico pensiero.
La mia unica via di fuga."
Genere: Malinconico, Dark, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Solo il ritratto della solitudine e della desolazione, ecco tutto quello che sono.

Sembra strano come tutto possa apparire così nero quando ho solo diciassette anni ed una vita davanti.

Ma mi sento sola.

Tremendamnete sola, abbandonata ai miei silenzi, alle mie paure e al mio Nulla.

E allora tutto quello che mi viene in mente quando tutto mi distrugge, mi abbatte, mi schiaccia e mi annienta, quando tutti riversano le loro colpe su una povera anima candida è solo quello.

Il mio unico pensiero.

La mia unica via di fuga.

Versando lacrime amare su un cuscino che non mi appartiene, abbandonata ancora una volta ai miei silenzi, mi si designa nella mente solo un'unica immagine ed un'unica parola mi sbatte nelle orecchie fino a distruggermi i timpani, a strapparli con forza.

Una lametta.

Farmi del male, procurarmi dolore.

Forse solo in questo modo riuscirei a lenire il dolore che mi scoppia in petto e che mi fa esplodere quella massa informe chiamata "cuore".... solo procurando ferite fisiche.

Afferrare quel triangolo, recuperato mesi prima da un piatto caduto in frantumi, un piccolo triangolo di un puzzle di ceramica distrutto e infranto come me.

La decisione nei miei occhi e quel pizzico di follia che caratterizza tutti, munito a molta voglia di autodistruggersi.

Conficcarlo nella pelle, senza rimorsi, creando linee precise, una fitta trama ricamata dal dolore della mia anima, e veder fuoriuscire quel liquido vermiglio, lento, goccia per goccia.

Lentamente vederlo scivolare sulla mia pelle e lentamente rendersi conto che brucia.

Brucia.

Quei tagli bruciavano tremendamente infiammando le mie carni lacerate.

Versare lacrime che si mischiano al rosso, trattenere urla e come se niente fosse gettarmi sul letto, cercando di nascondere al meglio quelle ferite sprofondando in un sonno profondo.


E solo a quel punto...

Compirò la mia vendetta.

Volteggiando in una danza zingara, al ritmo del mio cuore, libera da tutto, libera dal dolore e dal male.

I piedi imbrattati da quel liquido scarlatto che cosparge il pavimento di cristallo di un posto incantato.

Di una reggia angelica privata del suo angelo e macchiata dal male.

E in un angolo, prostrati ai suoi piedi, ai miei piedi, dei corpi.

Corpi martoriati, straziati, resi irriconoscibili.

Corpi di tutti coloro che mi abbandonarono al dolore e resero quell'angelo un mostro, corpi di chi non si era mai reso conto del male che mi avevano procurato.



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Questa fic è orrida...non mi piace come è uscita, toricamente avevo solo voglia di scriver e ho unito un paio di pensieri che mi giravano in testa....Può darsi che la cancellerò, non so.
Intanto, il titolo non ha un significato preciso, mipiaceva come frase e l'ho messo.
Bhè, che dire, spero possa piacere a qualcuno.
   
 
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