Fanfic su attori > Cast Twilight
Ricorda la storia  |      
Autore: KrisPattz    20/04/2011    3 recensioni
«Me la pagherai, Stewart. Ti stai rifiutando di accompagnare il tuo uomo a uno degli eventi più importanti della sua vita» Sapevo che scherzava, ma a queste parole ci rimasi male. Dopotutto erano vere, e lui, un po', ci soffriva.
17.04.2011
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kristen Stewart, Robert Pattinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

 

Rose rosse, per te, stasera

 

Kristen POV.

Tra di noi era sempre stato così: uno sguardo e capivamo cosa l'altro voleva esprimere, cosa provava. Bastava un'occhiata per leggerci dentro. Ma quella sera no. Quella sera sembrava che Robert Pattinson, il mio fidanzato, avesse semplicemente intenzione di rompere i coglioni. Qualsiasi cosa facesse mi dava sui nervi; la sua voce, oltre a scatenare una tempesta ormonale nella sottoscritta, mi irritava a tal punto da volergli fratturare quel suo bel visino con la mano ancora sana. Come in quel momento. Lo vedevo camminare su e giù per la camera d'albergo a New York, incapace di fare un benedetto nodo a quella cravatta rossa-bordeaux.

Certo, non potevo negarlo: era bellissimo, come sempre. Aveva tagliato i capelli da pochi giorni, dopo che erano cresciuti negli ultimi mesi. Era leggermente dimagrito: a Squamish, dove si tenevano le riprese di Breaking Dawn, non avevamo mamma Jules che ci preparava il miglior tacchino degli Stati Uniti. Dovevamo arrangiarci saltando da una trattoria italiana a qualche ristorante messicano.

Era emozionato: la premiere di Water for Elephants sarebbe cominciata tra poche ore. Gli avevo promesso che ci sarei stata: non avrei fatto il Red Carpet, certo – dopo quello di Remember Me e le solite fastidiose domande dei giornalisti volevo farmi vedere il meno possibile – ma sarei stata comunque lì a tranquillizzarlo. Non potevo mancare. Sapevo quanto teneva a quel film, sapevo quanto fosse importante e non potevo semplicemente perdermi quella parte della sua vita.

«Rob, smettila ti prego»

«Che ho? Sono tranquillissimo» Certo, se per tranquillissimo intendeva avere gli occhi fuori dalle orbite, camminare come un pazzo in una camera di 25 metri quadrati e rischiare più volte di strozzarsi con una cravatta, allora si. Ma i miei parametri erano leggermente differenti.

«Tu piuttosto? - continuò – non dovresti cambiarti?»

«Ti raggiungerò dopo, ne abbiamo già parlato»

Proprio così, ne avevamo già discusso un milione di volte. La Summit ormai ci aveva lasciato campo libero, stava a noi decidere. Sapevo che Rob voleva uscire allo scoperto, lo desiderava ormai da due anni, da quando, in Giappone, ci eravamo scambiati la promessa di amarci per sempre. Lui già in quel momento sognava passeggiate sotto la luce del sole, Red Carpet mano nella mano, baci passionali sulle spiagge Hawaiane. Ma io no. Assolutamente. Non ci trovavo niente di male nel rimanere segregati in casa, la sera, a letto – e qui, sicuramente non a dormire. Non ci trovavo niente di male nel presentarci all'esterno come semplici amici o...ok, si, mi dispiaceva vivere come ninja e non potersi permettere una gita domenicale come le normali coppie in questo globo. Ma ancora non ero pronta: gli sguardi, le voci che avremmo scatenato mi terrorizzavano.

Così avevamo fatto un patto. Ci saremmo fatti vedere, di tanto in tanto: niente di eclatante, una piccola stretta di mano, senza esagerare e dare nell'occhio; anche se ciò era praticamente impossibile. Dare nell'occhio: era questo il nostro nuovo sport, dagli ultimi tre anni a questa parte. Le telecamere erano perennemente puntate su di noi, non un paparazzo che non sapesse tutto di noi o non fosse a conoscenza della nostra relazione. Insomma, un gran casino.

«Me la pagherai, Stewart. Ti stai rifiutando di accompagnare il tuo uomo a uno degli eventi più importanti della sua vita» Sapevo che scherzava, ma a queste parole ci rimasi male. Dopotutto erano vere, e lui, un po', ci soffriva.

«Avanti Pattz, questa non è la fine del mondo. Scendi, Nick ti starà sicuramente aspettando»

Rob mi fissò con sguardo perso. Mi fece tenerezza ed ebbi voglia di abbracciarlo all'istante. Che avevo detto prima? Volevo prenderlo a pugni? Beh, scherzavo. Non esisteva in quel momento cosa più dolce di lui.

«Andrà tutto bene, vedrai» bastarono queste mie parole per farlo avvicinare. Era un pomeriggio intero che non avevamo un contatto fisico come si deve, e io ne avvertivo quasi la necessità.

Prima mi abbracciò forte, avvolse le sue braccia attorno alle mie spalle e mi strinse, poi, finalmente, mi baciò. Iniziò a sussurrarmi timidi ''Ti amo'' tra i diversi baci, che non erano solo che leggeri sfioramenti di labbra, ma che valevano più di mille parole.

 

*     *     *

 

«Amore, andiamo via» mi disse Rob all'orecchio e mi strinse la mano ancora fasciata per trascinarmi in un angolo della sala e lasciarmi qualche bacio. Forse aveva esagerato con i drink, o forse, semplicemente come me, che non avevo toccato alcol, aveva bisogno di un contatto più intenso.

Come ogni volta nei momenti intimi, Rob mise in azione la sua modalità a piovra. Le sue grandi mani esploravano tutto il mio corpo, coperto dal mini vestitino grigio perla che avevo scelto per quella serata.

«Torniamo in albergo» lo supplicai, avvicinandolo di più a me per il colletto della camicia. Lui alzò lo sguardo e si guardò intorno, fece un cenno a Nick e John che ci avrebbero accompagnato fino all'auto. Questi si avvicinarono e ci affiancarono. Salutammo velocemente Tom – era impegnato in un flirt alquanto interessante con Stephenie – e la famiglia di Rob e uscimmo.

Era arrivato il momento di farci vedere. Rob già mi stringeva la mano fasciata, quando mi accorsi dell'orda di fotografi accalcati all'uscita. Troppo tardi per tirarsi indietro, Kristen. Sospirai e strinsi più forte la mano di Robert. Cercai di non alzare lo sguardo verso i paparazzi e i flash, continuai a guardare le mie snakers. È una foto, solo una fottutissima foto. Sentii le urla di persone chiamarmi, chiamare Rob e, in poco tempo, sempre guardando verso il basso, raggiunsi la macchina che già ci aspettava, le portiere aperte.

Salii e tirai un sospiro di sollievo. Rob aveva già messo un braccio sul sedile dietro le mie spalle, quando io nascosi il mio viso dietro i miei capelli, ormai lunghi.

«Togli quel braccio, Rob – lo pregai – ti prego, per oggi abbiamo già fatto abbastanza» sorrisi, sempre il solito, sempre ad esagerare.

«Togli il braccio, ti ho detto» mentre dicevo quelle parole, mi girai. Mai errore fu più grande. Il suo viso, già vicino al mio, avanzò ulteriormente finché le nostre labbra non si sfiorarono leggermente. Disse qualcosa che afferrai come un ''Ci hanno beccato, tanto vale farla grossa'', e fece per baciarmi.

Non saprei dire quale dio dovetti ringraziare per i miei riflessi pronti: grazie al cielo non ci trovammo a limonare in macchina davanti a milioni di telecamere. Mentre mi voltai di scatto sussurrai un flebile ''Ti odio'' – non credevo nemmeno io a quelle mie parole – e tornai a nascondermi dietro la mia chioma castana.

E ora? Che avrei dovuto fare? Non volevo rovinare la serata con la solita litigata che sarebbe culminata con la riappacificazione attraverso l' unione carnale dei nostri corpi. Se questa unione andava fatta, tanto valeva farla in pace. Ma, di certo, non gliela avrei fatta passare liscia.

«Kristen, non incazzarti, ti prego» Eccolo il solito agnellino: poteva sembrare tanto imponente – data la sua stazza – ma in realtà era docile come un capretto al pascolo.

Evitai di rispondere, così come evitai di parlare per tutto il resto del tragitto fino all'hotel. Robert agitava la gamba dalla partenza, segno che era nervoso. Che fosse preoccupato per la mia reazione? Sinceramente, orma,i non che me ne fregasse qualcosa più di tanto: le foto sarebbero uscite e noi non avremo potuto farci nulla.

Quando entrammo in ascensore, ormai giunti in albergo, decisi di stringergli la mano. Lui avrebbe sicuramente capito che tutto andava per il meglio. Infatti mi guardò e sorrise sollevato.

Quando le porte si aprirono, lo seguii, sempre mano nella mano, nel corridoio per giungere alla nostra camera.

Entrai e la notai subito.

Una rosa rossa era poggiata sul nostro letto, sulle lenzuola, e faceva bella mostra di sé. Completamente fiorita, i petali volgevano gli estremi verso l'esterno. Il gambo non aveva le spine. Non avevo idea di quando Rob l'avesse lasciata lì dove in quel momento si trovava, o a chi avesse affidato questo compito. Fatto sta che notai subito, attorno allo stelo, un anello.

Presi in mano il fiore, lo annusai e tirai fuori l'anello. Guardai Rob interrogativa.

«Questo è per te, per il compleanno in effetti – disse imbarazzato, schiarendosi la gola – la motoretta non mi sembrava un regalo da fidanzato perfetto, così...»

«Così hai voluto esagerare – lo interruppi, buttandomi tra le sue braccia – grazie, è bellissimo»

«Permetti al tuo uomo di infilarti questo anello?» dicendo così, mi tolse il gioiello dalle mani e me lo infilò al dito.

«Grazie – continuò – grazie per esserci ogni giorno, per sopportare ogni mio sbalzo emotivo peggio di una cinquantenne in menopausa – mi fece sorridere – semplicemente grazie per essere te stessa. In realtà non so il significato del colore dei fiori e tutte quelle schifezze, ma a me il rosso ricorda l'amore, ricorda la passione, mi ricorda di te. Sei tu la mia rosa rossa»

E cos'altro avrei potuto fare io se non trascinarlo con me nel letto e trasmettergli tutti i miei sentimenti attraverso la danza più antica del mondo?

 

FINE ♥

 

Non riuscendo a smettere di guardare l'immagine sopra, bisognava per forza inserirla *w*

Comunque, dopo essere riusciti con questa nuova perla di saggezza - per così dire - è arrivato il momento di ritirarsi.

Scusate se ultimamente non aggiorniamo più le altre nostre FF - se qualcuno le segue ancora - ma quest'estate cercheremo di recuperare, promesso ù.ù

E con questo è tutto - si spera - 

A presto,

                    _KrisPattz_

   
 
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su attori > Cast Twilight / Vai alla pagina dell'autore: KrisPattz