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Autore: syssy5    21/04/2011    1 recensioni
Tre one-shot per tre incontri virtuali con un elemento in comune: Facebook.
1 - L'Asta
2 - Il Video
3 - Il Segreto
Questa raccolta si è classificata terza al contest ‘I Click di Cupido’ indetto da Kukiness sul forum di EFP
Genere: Mistero, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Eros, dio dell'amore'
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                    L'Asta

Ventunesimo secolo. L'era del digitale. L'era di Facebook.
Erano le 16. Quella era l'ora in cui accendevo il computer e controllavo i messaggi che mi erano stati inviati. Era diventata un'abitudine, ogni giorno dovevo controllare il computer. Siamo sinceri: dovevo controllare Facebook.
Attesi impaziente che il computer si accendesse. Grazie alla mia rete wireless era già connesso. Aprii un programma di navigazione, il mio preferito. Lì avevo salvato i dati del mio account, così non dovevo fare il login ogni volta.
Per prima cosa controllai la “Home”: niente di interessante.
Le notifiche mi davano un appuntamento tra gli “Eventi”: qualcuno mi aveva invitata in un gruppo dal nome “Imperdibile”. Incuriosita aprii il gruppo per sapere cosa c'era di imperdibile. E non potei credere ai miei occhi, un'asta di eBay? Ma per chi mi avevano presa? E soprattutto chi mi aveva invitata?
Stavo quasi per chiudere tutto e spegnere quando la mia curiosità mi spinse ad aprire anche la successiva pagina. Non sopportavo eBay, si prendono un sacco di fregature e non mi ero mai iscritta per questo. Ma quello che trovai risultò proprio corrispondere al vero: era davvero qualcosa di imperdibile. L'asta sarebbe scaduta a breve, probabilmente per non far andare il prezzo alle stelle: era l'ultima console da gioco uscita sul mercato, mai usata, a un prezzo da regalo.
Probabilmente qualcuno aveva saputo della mia passione per i videogiochi e soprattutto della mia venerazione per quella console in particolare. Ma come fare per averla, non mi andava di partecipare a un'asta con la possibilità di non aggiudicarmi l'oggetto?
Tornai indietro alla pagina di Facebook per trovare qualche indizio che potesse essere utile. E fortunatamente trovai quello che stavo cercando: il gruppo era stato creato dalla stessa persona che aveva creato l'asta, lo si capiva da quello che aveva scritto nelle “Informazioni”. Non lo facevo mai ma avevo deciso di tentare il tutto per tutto per quella console: lo aggiunsi ai miei contatti. Non mi restava altro che aspettare che accettasse la mia richiesta e poi gli avrei detto dell'asta.

Nella giornata successiva feci fatica a concentrarmi, pensavo di continuo a quello che avrei fatto nel pomeriggio.
Incrociai le dita mentre il computer si avviava come al solito. Corsi subito a controllare se aveva accettato la mia amicizia. Ed eccolo lì il suo nome, Gianluca Monti, tra la lista dei miei amici.
Non resistetti, iniziai subito a scrivergli un messaggio. Gli parlai dell'asta, che ero interessata e gli chiesi se poteva vendere a me la console, al prezzo che decideva lui, anche maggiore rispetto al prezzo di partenza dell'asta, ma fuori dal circuito di eBay. Poco prima di inviare il messaggio vidi comparire il suo nome in chat. Così, invece di attendere ancora per una risposta, lo contattai subito.

Ciao, ho visto la tua asta.
Scrissi. Poi attesi la sua risposta che arrivò non molto dopo.
Ciao, ti piace? Hai già fatto un'offerta?
Nota dolente. Cercai di rispondere solo alla sua prima domanda glissando sulla seconda.
Oh sì, molto. E' da tanto che cerco quella console. Perché la vendi?
La sua risposta arrivò dopo un po', bella lunga.

Ne ho ricevuta una in regalo; ci tengo molto alla persona che me l'ha fatta, solo che ne avevo già comprata una da me. Così ho deciso di vendere quest'ultima e tenere con me solo il regalo. In fondo che me ne faccio di due console, potrei tenere il controller (che fa sempre comodo) ma per il resto...

Poi aggiunse:
In ogni caso vendo anche il controller, non ti preoccupare.
Mi chiesi chi fosse questa persona così importante, ma in fondo non erano affari miei, così continuai:

Quindi deduco che è nuova. Fai bene a darla via e tenerti quella regalata. Scommetto che te l'ha fatta la tua ragazza...

Buttai lì. Non che mi interessasse particolarmente, volevo solo fare un po' conversazione prima di fargli la mia offerta e da come parlava di quella persona mi faceva pensare a una bella ragazza che era più di un'amica.

Cos'è, un modo per chiedermi se sono fidanzato? Tu invece non mi hai ancora detto se hai fatto un'offerta... potrei farti un favore e terminare prima l'asta per darla a te...

Ecco, avevo fatto una figuraccia.
Scusa, non volevo farmi gli affari tuoi. E' che mi è parso essere così da come ne parli.
Poi aggiunsi:
No, non ho ancora fatto un'offerta. E a questo proposito volevo farti una proposta.
Attesi una risposta trepidante.
Sentiamo.
Disse solo.

Come ti ho già detto mi interessa molto, ma non mi piace comprare tramite eBay... non puoi vendere a me la console privatamente? Decidi tu il prezzo, fosse anche il doppio di quello che hai messo come base d'asta a me va bene, basta che sia fuori da eBay.

Speravo in una sua risposta positiva. L'icona corrispondente alla sua attività ricomparve, sapevo che stava scrivendo una risposta. Pregai davanti al computer.

Mi dispiace, non è possibile, una volta avviata l'asta bisogna aspettare che finisca. Se nessuno ha fatto offerte l'oggetto non è venduto e posso farci quello che voglio, ma purtroppo ci sono già state offerte.

La mia felicità sparì.
Però dai, fai un'offerta... ti agevolo io se vuoi...
Non mi piaceva partecipare a un'asta, ma la voglia di avere quella console era molto forte.
Ci devo pensare...
Dissi solo. Lui capì e cambiò discorso.

Se non ho capito male volevi fare due chiacchiere. Allora, a parte quello che puoi leggere nel mio profilo cosa posso dire di me? E a parte quello che leggo nel tuo, cosa puoi dire di te?

Mi fece sorridere.
Mi piace cantare. Ho caricato alcuni video, se vuoi vederli te li condivido...
Mi piaceva parlare delle mie passioni, se mi avesse dato corda non avrei più smesso di assillarlo.
Ma il tuo ragazzo non sarà geloso?
Risi, aveva fatto il mio stesso gioco.
Cos'è, un modo per chiedermi se sono fidanzata?
Scrissi copiando la domanda che mi aveva fatto poco prima. Lui mi inviò prima una risatina e poi una linguaccia.
Beh, cosa dovrei risponderti...
Temporeggiai continuando a scherzare proprio come stava facendo anche lui.
Dai, già te lo sei dimenticato? Non ti ricordi più che sei la mia ragazza?

Rise. Io ringraziai che ci fosse uno schermo tra noi, perché arrossii senza che io capissi perché. Gli inviai anch'io una faccina sorridente, ma non riuscii più a dire nulla. Dopo un po' comparve un altro messaggio.

Ti sei ammutolita? Tranquilla, sto scherzando, non voglio mica provarci...
A dire il vero non ci avevo pensato; gli risposi continuando quel gioco.
Certo che no, tu ce l'hai già la ragazza...
Ma forse avevo esagerato, la mia risposta era solo una forzatura.

No, sono solo. A dire il vero sono single da un po', ma non sento la mancanza di qualcuno. Sto bene così.

Non so perché, ma leggere quelle cose mi fece sentire meglio, più felice. Ma s'era fatto tardi e avevo bisogno di uscire a fare spese.

D'accordo, gioco finito. Quindi siamo single entrambi... senti, ora non voglio che tu capisca male, non sto scappando via, ma devo proprio andare a fare la spesa. Ti condivido i miei video e la prossima volta mi dici se ti sono piaciuti, d'accordo?

Iniziai a cambiare le impostazioni per consentirgli di accedere alla mia cartella. Poi arrivò il suo messaggio.
Va bene, alla prossima.
Salvai le impostazioni.
Ciao.

Dissi e poi chiusi il browser. Ma a differenza delle altre volte mi sentivo diversa.

Da un paio di settimane ho una nuova abitudine: accendo il computer dove mi aspetta Gianluca. Ci facciamo lunghe chiacchierate, scherziamo spesso e anche se sembra strano ci stiamo conoscendo sempre di più. Il tempo con lui passa piacevolmente anche se, devo ammetterlo, il nostro rapporto risulta un po' freddino con uno schermo di mezzo.
Gli ho raccontato della mia vita come lui mi ha raccontato della sua. Abbiamo parlato spesso dei nostri hobby e lui mi ha fatto i complimenti per la mia voce; oltre alle canzoni gli ho parlato della zona dove vivo che per me è la più bella del mondo. Mi piace un sacco parlare della mia città e di quelle limitrofi. Gliene ho parlato così tanto che a volte lui fa delle battutine del tipo “Stai per andare al Centro Commerciale SoleGiallo?” o “Dai, è troppo che parliamo, sarai stanca. Vai a prendere un caffè al Bar Primavera.” come se sapesse dove stavano quei luoghi.
Ma la sorpresa più grande accadde esattamente un mese dopo la fine dell'asta, che riuscii a vincere dopo essermi iscritta mio malgrado. Stavamo chattando come al solito su Facebook quando lui se ne uscì con una delle sue battutine. Faceva finta di passeggiare tra le strade della mia città, sembrava quasi che ce l'avessi sotto casa; io gli dissi che dovevo passare un attimo in farmacia, quella che sta in piazza, e se poteva aspettarmi sarei tornata subito.
Lasciai il computer acceso, scesi in garage e presi la bicicletta. Era una bella giornata di sole, non ancora così caldo come in estate. La lieve brezza provocata dal mio pedalare mi accarezzava i capelli facendoli volare dietro la nuca così che ero libera di seguire meglio la strada. Ecco che ero quasi arrivata, quando sentii una voce che non riconobbi ma che aveva una cadenza che mi pareva di conoscere.
«Marta!»
Smisi di pedalare e mentre la bicicletta continuava ad andare da sola e mi voltai. Dapprima non vidi nessuno, poi un volto familiare attirò la mia attenzione. Per un attimo mi chiesi chi fosse, poi capii perché non riuscivo a ricordare: non l'avevo mai visto di persona, ma solo in foto.
«Gianluca?» chiesi fermandomi definitivamente. Lui stava già camminando nella mia direzione. Attesi.
«Hai ragione, è proprio un bel posto dove vivere.» disse poi quando fu vicino a me. In mano teneva un cellulare con cui probabilmente mi stava scrivendo. E a quanto sembrava stava veramente passeggiando per le strade della mia città.
«Cosa ci fai qua?» fu l'unica cosa che riuscii a dire.
«La tua voce è dolcissima anche quando parli.» replicò lui senza rispondere alla mia domanda. Arrossii. E stavolta non c'era uno schermo a proteggermi.
«E sei bellissima anche quando arrossisci.» aggiunse allungando una mano verso il mio viso per scansarmi una ciocca di capelli.
Chiusi gli occhi e abbassai leggermente lo sguardo. Lui indugiò sul mio viso. Allungai una mano e la poggiai sulla sua assaporando il calore della sua pelle.
«Grazie.» dissi solo, quasi sussurrando.
Lui si avvicinò e col braccio libero mi strinse a sé. Mi sporsi verso di lui mentre scendeva a baciarmi le labbra.
«Ti amo.» vidi le sue labbra muoversi, a due passi dalle mie, mentre teneva la fronte appoggiata alla mia.
«Anch'io ti amo.» ripetei.

   
 
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