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Autore: Lils__L7    22/04/2011    11 recensioni
E se Lumacorno decidesse di far produrre ai suoi studenti del settimo anno una pozione che prevede un procedimento.. particolare? Dopotutto, nessun uomo sano di mente imporrebbe James Potter come compagno di pozioni di Lily Evans, no?!
E' la mia prima fic.. siate clementi! :D
Genere: Commedia, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: I Malandrini | Coppie: James/Lily
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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- Questa storia fa parte della serie 'Lui e lei che stanno insieme solo con la colla.'
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Two weeks notice
-      Due settimane per innamorarsi –
 
«..Con degli effetti particolari, straordinari direi, paragonabili a quelli della nota Felix Felicis!», stava dicendo a gran voce il professor Lumacorno, cercando di attirare l’attenzione dei suoi studenti; dopotutto, le lezioni di Pozioni erano già una noia di per sé, ma questa volta egli aveva da fare i conti con uno dei più pericolosi deterrenti delle ore scolastiche: il primo, tiepido sole primaverile, che filtrava dalle piccole finestre dei sotterranei.
Erano infatti i primi di marzo, e per quanto potesse sembrare strano anche in Inghilterra il tempo quell’anno si stava dimostrando clemente: i primi fiori si preparavano a sbocciare, con sommo piacere della professoressa Sprite, le nuvole si allontanavano verso l’Irlanda spazzate via dai venti da sud e gli studenti, come tutti gli anni, perdevano la loro già carente attenzione.
C’era anche da dire, però, che le ultime due ore del venerdì erano pesanti, per una materia come Pozioni. Ma che poteva farci? Fosse stato per lui, avrebbe sicuramente apportato grandi modifiche agli orari. Per esempio, cominciando a dividere categoricamente i Serpeverde e i Grifondoro del settimo anno, in modo che non si incontrassero mai.
In quel momento, infatti, risultava difficile persino a lui non ridere di Severus Piton, suo alunno brillante quanto schivo, bersagliato da numerosissime palline di carta viscida e appiccicosa che gli venivano lanciate da ogni direzione, anche se era più che ovvia la loro reale malandrinesca provenienza.
«Signori, per favore..» cercò di dire, per sedare il coro di risatine che si stava alzando dai banchi dei Grifondoro. «Lasciamo perdere il signor Piton, sì, Severus, sei pieno di schifose gelatine verdognole, e concentriamoci sulla Pozione che avete da preparare entro due settimane.»
La piccola e agile mano di Lilian Evans, Caposcuola di Grifondoro nonché tra le migliori pozioniste che Hogwarts avesse mai avuto il piacere di conoscere, saettò in aria. «Ma professore,» cominciò, titubante, «l’Odium Liquidum è una pozione molto complicata. Avremmo bisogno di più tempo!».
«Mia cara Lily», cominciò bonario Lumacorno, sorridendo alla sua studentessa preferita. «Sono certo che due settimane saranno più che sufficienti per ottenere un’ottima pozione dell’odio. Piuttosto.. non vorrei incappare nelle sue ire, ma temo proprio che il difficile non sarà preparare materialmente la pozione, quanto riuscire a collaborare col proprio compagno».
«Oh», rispose semplicemente lei, scostandosi una ciocca di capelli rossi dal viso e sorridendo alla sua compagna di banco, Alice Longbottom, nonché migliore amica e secolare compagna di lavori di coppia.
«Purtroppo no, cara, per stavolta la signorina Longbottom non potrà essere la sua compagna.» disse il professore, guadagnandosi gli sguardi carichi di risentimento delle due e l’attenzione di tutti gli altri studenti: non capitava mai che Lumacorno decidesse le coppie di sua volontà.
Soddisfatto di aver recuperato l’interesse dei suoi alunni, proseguì: «La pozione dell’odio è qualcosa di molto complicato, come ci ha giustamente detto poco fa la cara Lily.. e i suoi effetti dipendono molto da come essa viene affrontata. Non so se mi spiego?».
«In effetti, no.» intervenne Sirius Black, che aveva smesso da qualche secondo di incantare palline di carta.
«Beh, signor Black, è presto detto: per preparare una corretta Odium Liquidum c’è bisogno che tra i due compagni non intercorra buon sangue.» spiegò Lumacorno, generando sguardi di puro disgusto tra i banchi delle due casate, da sempre in contrasto tra loro. «Ora, so che tutti voi avete delle.. antipatie, ecco, chiamiamole così. Ad esempio, credo proprio che da lei e il signor Piton verrà fuori una gran bella pozione dell’odio!».
«CHE COSA??!?» ruggirono entrambi gli interessati, scattando in piedi sulle loro sedie e rischiando di rovesciare i rispettivi banchi per la foga.
Lumacorno ridacchiò, sadico. «Cosa non si fa per una E in Pozioni!».
«Io non la voglio una E in Pozioni!» si lamentò Sirius.
«L’avrà, Black, se ha intenzione di passare gli esami alla fine dell’anno.».
«Ha intenzione di chiederci questa pozione agli esami?!» esclamò Remus Lupin, piuttosto sconcertato.
«Sì, signor Lupin.» rispose il professore, gongolando. «E penso di aver individuato il miglior compagno per lei nel signor Mulciber. Che ne dice?».
Nella classe cominciarono a diffondersi bisbigli indignati di rabbiosa rassegnazione; che razza di idea era, farli lavorare con persone che odiavano? Stava mettendo in pericolo l’integrità fisica della scuola!
«Mi scusi, professore,» intervenne di nuovo Lily Evans, incrociando le dita di entrambe le mani sotto il suo banco. «chi.. chi pensa dovrebbe essere il mio compagno?».
Horace Lumacorno si mostrò in quel momento crudele come non mai agli occhi degli studenti del settimo anno. Non rispose, semplicemente rivolse il suo sguardo verso l’ultimo banco, dove Sirius Black continuava a lamentarsi e a inveire contro di lui, tra le risatine soffocate del suo migliore amico lì accanto.
«Professore..!» sussurrò Lily, spalancando gli occhi terrorizzata. «Non..».
«Esattamente, cara. Lei e il signor Potter farete di certo grandi cose insieme!».
 
Gli studenti Grifondoro della scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts si domandarono tutto il giorno cosa fossero quei rumori provenienti dai dormitori degli studenti del settimo anno. Da entrambi, infatti, fuoriusciva un continuo brusio quasi isterico, e, a tratti, esplosioni di urla.
Che tipo di urla?
Lily Evans camminava a passo di marcia avanti e indietro nella sua stanza, incenerendo con lo sguardo (e con la bacchetta; fortuna che non era sola!) tutto ciò che incontrava sul pavimento che calpestava, fossero vestiti, libri o parti del corpo delle sue compagne di stanza. Definirla furiosa era poco, davvero poco; Lumacorno era decisamente precipitato sul fondo della sua classifica personale di gradimento degli esseri umani che conosceva, davanti solo alla sua Casata prediletta di viscide serpi, a sua sorella Petunia e, ovviamente, a quello stupido pallone gonfiato egocentrico vanesio imbecille di James Potter. Dannazione, perché aveva dovuto scegliere proprio quella pozione?!
Perché aveva deciso di farla portare agli esami?!
E soprattutto, perché aveva scelto James Potter come suo compagno?!?
«Quel decerebrato boccinofilo!».
«Lily, calmati..».
«Quella prima donna mancata! Con quegli stupidi capelli spettinati!».
«Lils..».
«Quel cervello di Kneazle!».
Tutti ad Hogwarts sapevano che tra i due Capiscuola – perché, ahinoi, anche lui lo era, - non c’era un bel rapporto. Anzi, non c’era proprio alcun rapporto escluso quello di feroce odio, come Lily amava specificare.
Dal primo anno infatti professori, studenti, quadri e fantasmi avevano dovuto fare l’abitudine ai battibecchi che scoppiavano tra i due ad ogni incontro, cosa purtroppo abbastanza frequente dato che frequentavano lo stesso anno nella stessa Casa. Non che a loro dispiacesse così tanto, sia chiaro: era sempre uno spasso guardarli litigare fino ad alzare le bacchette o proprio le mani.
Fino alla fine del sesto anno, infatti, Hogwarts era stata teatro delle peggiori marachelle da parte di James e suoi compari, i cosiddetti Malandrini; e tutte le volte, nessuna esclusa, la fiera Lily Evans aveva scoperto e punito i loro tiri mancini, scontrandosi per questo con loro. Il fatto che lei fosse l’unica a non aver ceduto al fascino del mitico James Potter poi non aveva fatto altro che aumentare le sue estenuanti proposte d’amore, d’appuntamenti, perfino di matrimonio.
Inutile dire che Lily piuttosto che sposare James Potter avrebbe preferito vivere sul fondo del Lago Nero con la Piovra Gigante, cosa che gli ricordava ogni volta prima di decretare per loro le più terribili punizioni.
Suo malgrado, la Caposcuola doveva però riconoscere quanto il suo acerrimo nemico fosse cambiato durante quell’ultimo anno: niente più appostamenti dietro le colonne, niente più imbarazzanti inviti ad uscire di fronte a tutta la Sala Grande, neanche un biglietto a San Valentino o un casuale incontro sotto il vischio in periodo natalizio; si poteva dire che James Potter era maturato di botto, per un motivo, a suo parere, impossibile da scoprire.
Non era così impossibile in effetti per i compagni di stanza di James, i fidati Malandrini e Frank Paciock, che in quel preciso momento stavano cercando il modo migliore per affatturarlo, stanchi delle sue grida di giubilo.
«La Evans in coppia con meee!».
«Non è stata una scelta sua, Ramoso..».
«Io amo Horace Lumacornooo!».
«Te lo faccio scrivere e ti ci ricatto, Jam, ora smettila..».
«Si innamorerà di me in queste due settimane!».
«Come no!».
«Che ne dite del classico Pietrificus Totalus?!».
L’esaltata figura possente di James Potter cadde rovinosamente per terra, tra gli sguardi soddisfatti dei suoi compagni di stanza; quando si parlava di Lily Evans, James era davvero impossibile da sopportare! Si perdeva nei suoi sogni di gloria d’amore eterno in cui lei cullava i loro sette figli maschi (un’ottima squadra di Quidditch dagli occhi verdi) giurandogli fedeltà fino alla morte. Qualcosa di disgustoso, insomma, soprattutto per il suo migliore amico Sirius Black, per il quale le donne non erano altro che passatempi da cambiare a intervalli regolari di una notte; eppure James non poteva farci niente: se ne era innamorato - «Proprio come un salame!» - alla fine del quinto anno, ma il suo carattere da sbruffone strafottente non gli aveva fatto accumulare molta credibilità e affidabilità ai suoi occhi.
Per questo, secondo lui, quella della pozione era un’occasione geniale per far capire alla Evans quanto lui desiderasse davvero nient’altro che lei.
Ci sarebbe riuscito?




Un grazie in anticipo a chi leggerà la storia.. e, se ci saranno (come spero vivamente xD), alle anime pie che recensiranno!
  
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