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Autore: TittaH    22/04/2011    3 recensioni
Si può amare il prossimo fino all'annullamento di se stessi? Si possono rincorrere e realizzare i propri sogni? Si può definire vita, una vita di cui si sa già l'ora della fine?
Genere: Sentimentale, Suspence, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jared Leto, Nuovo personaggio, Shannon Leto, Tomo Miličević
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Note iniziali dell'autrice: Ho in mente questa fic da un mese ormai, ma solo ieri, dopo un bagno rilassante, ho preso carta e penna con l'idea di buttar giù un paio di idee. Il risultato è Lei.
Negli avvertimenti ho messo OOC, ma non so quanto possa essere vero, poichè non conosciamo i veri e propri caratteri dei nostri beniamini; ma di solito descrivono sempre Jay come quello acido, Shan come l'animale incapace di innamorarsi e Tomo come quello più taciturno. Con Tomo ci siamo, ho voluto restasse "intatta" la sua fama di sano di mente fra i tre perchè mi "serve" così, mentre per i fratelli Leto le cose cambiano un po': inizialmente sembrerà tutto uguale, ma con i capitoli successivi ve ne renderete conto da soli.
Vi lascio alla storia, perchè non voglio annoiarvi ancora col mio essere formale.

Tutto ciò che è descritto in questa storia non è mai successo, i protagonisti -ahimè- non mi appartengono e non li conosco. Non scrivo a scopo di lucro e non voglio far pubblicità alcuna.




IL PREZZO DELLA FELICITA'
 


 

...I though I could organise freedom...

1- Going Hunting

Las Vegas.
Una di quelle città dove l'unica regola è: trasgredire. Le enormi strade illuminate sono piene di ragazzine che si atteggiano da grandi prostitute e anziani arrapati che si sentono così giovani da provarci.
Su ogni marciapiede si erigono Night Club, sale da gioco, locali, alberghi e enormi insegne colorate.
Non è propriamente una città nota per il lavoro duro, insomma, e questo Nadine lo sapeva bene; ma era stata costretta dal suo amico d'infanzia, Drake, a partecipare ad un festino organizzato da chissà chi e pieno di gente famosa.

Nadine, trentacinque anni, nata e cresciuta a Los Angeles, donna acqua e sapone, quella notte indossava un abito fiammeggiante che le fasciava sinuosamente i fianchi magri. I piedi erano adornati da dei sandali alti color oro, che la facevano sembrare più slanciata dato il suo metro e sessantacinque.
Il viso, sempre struccato e pallido, era luminoso grazie al phard e al fondotinta; sugli occhi era stato sfumato un po' di ombretto rosso misto ad oro, e le ciglia erano state allungate- esageratamente, secondo lei- col mascara.
Ma a farla brillare era il rossetto lucido porpora che contrastava con la pochette paillettata d'oro.
"Non posso uscire così!" si lamentò, dopo essersi vista allo specchio, verso l'uomo.

Drake, trentanove anni, nato e cresciuto a New York, da sempre grande amico di Nadine e lavoratore incallito, quella notte indossava con eleganza uno smoking lucido, accompagnato da una camicia candida, rudemente portata senza papillon o cravattino. Ai piedi sfoggiava le sue Prada nere tirate a nuovo dopo secoli che non le metteva.
I capelli erano di un castano intenso- naturale, ci teneva a specificare- che risaltavano gli occhi di un verde vispo.
"Certo che puoi e smettila di fissarti. Ultimamente lavoro troppo e tu ti trascuri. Divertiamoci!" aveva insistito l'uomo, aprendole la portiera della sua amata Audi R8 grigia.

Così, dopo mezz'ora di strada, eccoli davanti ad un locale molto in voga: l'Ice.
Dalle limousine scendevano vip di fama mondiale e donne qualsiasi decorate con pellicce di animali di ogni tipo. La loro fragranza forte e, molto probabilmente, costosissima e griffata, si insinuava nelle narici di Nadine che tossì.
"Datti un contegno." le sussurrò l'amico all'orecchio, prendendola sotto braccio. "La vedi quell'auto?" continuò, poi, prima di mostrare il loro invito al bodyguard. Lei assentì.
"Beh, quelli sono i 30 Seconds To Mars. Sai di chi parlo, vero?"
La donna poggiò la sua pochette nel priveé dove si erano appostati.
"Sì, devo aver ascoltato qualcosa a riguardo." rispose distaccata, osservandoli entrare.
Un uomo, apparentemente giovane, con due zaffiri al posto degli occhi e dei capelli dal colore indescrivibile, fece apparizione in tutta la sua immensa presenza scenica; lo vide togliersi il giubottino nero e parlare molto vicino ad una biondina dall'aria stressata, che annuiva ad ogni parola dell'uomo.
"Quello è Jared Leto: attore, regista, pittore, cantante e leader della band. Ha una passione per i misteri e per il suo BlackBerry. Lei, invece, è Emma la sua assistente. Emma fa in modo che ogni desiderio della star diventi realtà."
Nadine seguiva tutto ciò che Drake le stava dicendo, senza distogliere lo sguardo dall'elemento che stava accuratamente analizzando.
Spostò lo sguardo su un tipo che sembrava alquanto introverso. Aveva dei lunghi capelli scuri e ondulati e una barba troppo folta per i suoi gusti; se ne stava con la mano nella mano di una ragazza minuta e dall'espressione simpatica.
"Quello lì, invece," continuò facendo un cenno del capo, "è Tomo Milicevic. E' il più riservato della band e suona la chitarra. Lei è Vicki, tra poco dopo dieci anni di fidanzamento si sposeranno."
Seguì con lo sguardo i due raggiungere gli altri, finchè non entrò un uomo che catturò tutta la sua attenzione.
"Che mi dici di lui?" domandò, facendo sorridere il suo accompagnatore.
"Lui, mia cara, è Shannon Leto, fratello di Jared e batterista della band. Non farti ingannare dai suoi occhi cerulei e dal suo sorriso sghembo, è uno sciupa femmine che ama il motto Una botta e via."
Drake notò con strana sorpresa che la donna stava praticamente divorando il maggiore dei Leto col solo uso dello sguardo; gli stava letteralmente togliendo la maglia smanicata, che gli andava larga sul petto, e i jeans scuri che gli accentuavano il sedere sodo.
Nadine si alzò e, sistemandosi meglio i capelli ambrati raccolti su una spalla, si avviò al bancone dei drink.
"Un Martini bianco, grazie." ordinò al tipo dietro il massiccio tavolo in acciaio.
Prese il bicchiere e attese di ottenere lo sguardo del batterista nel suo e, quando ciò accadde, alzò il bicchiere nel gesto del brindisi, ammiccando.
"Cosa stai facendo?" chiese divertito, Drake, che l'aveva raggiunta.
"Perchè siamo venuti quì?" domandò lei a sua volta.
"Per divertirci."
"Appunto." disse soltanto, mandando giù il contenuto del suo bicchiere.

  
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