Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: ethelincabbages    24/04/2011    14 recensioni
La morte di Remus Lupin, il ricordo di Remus Lupin attraverso tre punti di vista diversi, in relazione con un solo personaggio: Teddy. Questa raccolta attraversa la vita di Ted, e il suo rapporto con Molly, Hermione, e Harry nel ricordo di suo padre.
1.Gentile
2.Brillante
3.Malandrino
La storia partecipa al contest "Qual è la miglior Edita che abbiate mai scritto?" indetto sul forum di EFP da PhoenixQuill
Genere: Introspettivo, Malinconico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Potter, Hermione Granger, Molly Weasley, Remus Lupin, Teddy Lupin
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7, Dopo la II guerra magica/Pace
Capitoli:
 <<  
Questa storia è tra le Storie Scelte del sito.
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

E Teddy guarda le stelle

III. Malandrino

Percy non ha mai saputo tenere un discorso decente. Non è mai riuscito ad ottenere l’attenzione di nessuno sui suoi amati calderoni, non lo farà neppure adesso che cerca di commemorare i Caduti delle Guerre Magiche. Lo sa anche lui che è solo vana retorica.
Harry lascia scorrere lo sguardo avanti e indietro, tra la gente che gli sta accanto nella prima fila e il Ministro della Magia affaccendato nel suo discorso noioso; tra il Lago Nero accanto a loro, la calma mattina primaverile e le immobili bare bianche dall’altra parte.
Un sacco di gente è accorsa a Hogwarts per l’Anniversario – volti vecchi, nuovi, annoiati, stanchi, tristi, curiosi, divertiti, straniti, compiaciuti. Tanti. Sono i volti di chi ha perso qualcuno quella fatidica notte o quelli di studenti costretti ad ascoltare sempre la solita storia. Forse, a furia di sentirsela ripetere la capiranno prima o poi. Teddy, tra tutti, sembra il più attento, ma Harry sa dove è rivolto il suo sguardo.
Il prurito sulla nuca sembra quasi invitarlo a scappare via. Diciassette anni di questa vecchia musica, e ancora non è abituato. Odia le commemorazioni, odia il due maggio e sempre lo odierà.
Cerca di nascondere uno sbuffo d’impazienza. Sente la mano di Hermione sulla propria. Incrocia lo sguardo dell’amica: “Tieni duro” mima lei con le labbra. Teddy, a due passi da loro, trattiene una risata – ha assistito allo scambio.  Harry sorride con lui, quel ragazzo ha il dono di restituirti il sorriso in pochi secondi; basta poco perché i suoi occhi sorridenti ritornino a scintillare sul suo viso.

Neppure nel mondo magico era normale venire minacciati dall’antico pendolo del nonno ma a Grimmauld Place persino gli orologi potevano essere ostili. La dimora dell’antica e nobilissima casata dei Black amava ribellarsi contro la loropresenza.
“Se continui a sbatacchiarlo non risolveremo nulla!” Remus e Sirius, col sostegno muto di Harry e Ron e quello un po’ più attivo dei gemelli, stavano cercando di riparare la vecchia pendola maleducata. Sirius era convinto che riempirla di calci potesse risolvere il loro increscioso problemino – peccato che l’orologio non fosse affatto d’accordo e continuasse a lanciare quelle maledette freccette contro chicchessia.
Quando un colpo più assestato e duro di Sirius colpì gli arrugginiti ingranaggi al loro cuore e una freccia sfiorò l’occhio destro dell’altro Malandrino, Remus si lasciò andare a un’imprecazione. “Sir, stai attento, perdindirindina!”
Il suo vecchio compagno di scuola gli lanciò un’occhiata perplessa: “E che razza di lingua è ‘perdindirindina’?”
Harry non aveva mai sentito Remus ridere così forte. Era strano. Era bello. Era diverso. Sembrava che finalmente avesse trovato il suo posto. Aveva gli occhi che scintillavano.

Il sole sta tramontando sulle bare di Hogwarts. La cerimonia è conclusa, le sedie sono state fatte scomparire. Sono rimasti il Lago Nero e le tombe bianche. È rimasto Harry a contemplarle, e una testa blu dietro di lui.
“Non migliora col passare del tempo, vero?” No, Ted. Non cambia mai. Si può imparare a dividere la vita con questo compagno silente – il dolore –, si può imparare a sorridere di tutte le cose belle che si riesce a raccogliere, si può imparare a smettere di chiedersi come sarebbe stato, si impara a non domandare troppo al destino, ma non passa. Non passa mai del tutto.
Harry evita di rispondere. Evita di dare voce ai suoi pensieri. Si volta verso il ragazzo. “Ti va di vedere una cosa, Ted?”
“Dovrei tornare al castello, professor Potter” sottolinea l’appellativo, come è solito fare quando vuol provocare il suo padrino.
“Come se questo ti avesse mai fermato” borbotta scherzosamente Harry.
Ted si limita a scrollare le spalle e a indicare un punto indecifrato dietro Harry. “Non è colpa mia” si giustifica. “È che sono figlio di Malandrino.”

Era l’alba a Hogwarts, era l’alba della vittoria. Ma i sogni di Harry erano troppo infestati da ricordi – remoti e recenti – perché riuscisse a riposare degnamente.
Ramoso, Felpato, Codaliscia e Lunastorta. Lesse, ancora e ancora, quei quattro nomi sull’ingiallito foglio di pergamena. Di quei quattro nomi, non restava nient’altro. Quattro nomi su un foglio di carta giallognola. Quattro nomi senza senso – non più amici, non più compagni, non più famiglia. Neppure il nome del traditore aveva ormai valore. Perché non era rimasto niente.
L’ultimo Malandrino si era spento brutalmente, coraggiosamente, rapidamente; come Sirius, come suo padre: combattendo per difendere il futuro di suo figlio.
Harry pensò al piccolo Ted. Ora quella testa colorata non aveva altri che lui. Ne fece un punto d’onore, in quel preciso momento: ogni giorno gli avrebbe ricordato le parole del padre.
“Stavo lottando per un mondo in cui lui possa vivere una vita più felice”.*

Ted osserva le pareti macchiate e piene di crepe, la scarna mobilia fatiscente e, nella maggior parte dei casi, rovesciata. Tutto gli pare piuttosto immobile. La polvere regna sovrana, ma nulla – nulla – si muove.
“Siamo alla Stamberga Strillante? Non c’ero mai entrato” ammette candidamente.
“Che razza di Malandrino sei?” Harry gli lancia un’occhiata dubbiosa e divertita. Ted fa spallucce. Non gli è mai piaciuto questo posto; c’è troppo – troppo – da imparare a capire e ricordare nella Stamberga Strillante.
Harry sembra cercare qualcosa. Poi i suoi occhi si fermano sullo scrittoio all’angolo che conserva, stranamente, la sua posizione naturale. Sembra quasi nuovo, rispetto al letto, alla porta, alle finestre o al resto della casa. “Questa è una mia aggiunta” spiega Harry. “Ho lasciato…” Non finisce, si sta impegnando ad aprire il cassetto, che si è incastrato su qualcosa. “Vengo spesso qui quando … be’, quando serve.”
Ted vorrebbe chiedergli per quale assurdo motivo dovrebbe ammazzare il tempo in un posto come quello o perché perlomeno non ha restituito un po’ di dignità alle stanze, ma Harry gli mette una foto tra le mani: quattro studenti di Hogwarts che ridono tenendosi a braccetto* – Ramoso, Felpato, Codaliscia e Lunastorta.
“Sai, Percy parla sempre tanto a vanvera, ma oggi ha detto una cosa decente – il modo migliore per ricordare qualcuno è ricordarlo nei suoi momenti felici.” Qui, tra queste quattro mura decrepite, Remus Lupin conobbe l’amicizia. Qui, era vivo, era libero di essere anche quello che non avrebbe voluto. Qui, e oltre quella finestra, passò tante tra le notti più felici della sua esistenza.
Harry ne è certo: se Teddy riesce a guardare oltre la coltre di polvere, lo sentirà anche lui.
“E poi …” si avvicina alla finestra, spalancandola. “Si vedono un sacco di stelle da qui.”
Ted si affaccia e punta il naso in alto. Scorpione e Centauro sono immobili al loro posto. A sud, poco appariscente, risplende una piccola parte di costellazione – la sua preferita. Il Lupo.

 


*Da Harry Potter e I Doni della Morte

NdA: Il mio piccolo "Teddy" ha partecipato al "La mia Perla Edita - Contest", indetto da .Pad. sul forum di EFP, classificandosi prima parimerito http://freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=9824789&p=14 *___*
   
 
Leggi le 14 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: ethelincabbages