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Autore: potterfanlalla17    25/04/2011    11 recensioni
In onore del mio personaggio preferito...Martha Rodgers! Cosa potrebbe accadere se Martha decidesse di tenere una lezione di Life Coaching proprio al distretto? Forse il povero Rick non ne sarebbe proprio felice...ma come si suol dire, non tutto il male viene per nuocere, no? A voi la lettura!
Genere: Commedia, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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§   Life Coaching   §

 

 

Le porte dell’ascensore del 12th distretto si aprirono dopo il consueto trillo di avvertimento. Rick Castle si staccò dalla parete cui era stato appoggiato per tutta la durata della salita e mosse i primi passi verso la scrivania della detective Beckett per portarle il rituale caffè del “buongiorno”.

 

Quando arrivò alla meta, tuttavia, si rese conto che Kate non era alla sua postazione già intenta a compilare rapporti o ad aggiornare le pratiche nel suo computer; alzò il sopracciglio in segno di disappunto: tutte le giornate iniziate nello stesso modo, con Kate lontana dalla sua scrivania senza che lui potesse regalarle il primo caffè della giornata, erano sempre finite male…almeno per lo scrittore!

 

Si voltò in cerca di Ryan ed Esposito, ansioso di ricevere una spiegazione per l’assenza della detective, ma solo in quel momento Rick si accorse che anche le scrivanie di quei due erano vuote. In effetti, ora che prestava maggiore attenzione tutto il distretto sembrava essere più deserto del solito: solo qualche agente si aggirava pigramente per i corridoi fingendo di interessarsi ai fascicoli che teneva in mano.

 

Dove diamine erano finiti tutti? Il suo primo pensiero fu che l’intero distretto fosse stato risucchiato in una sorta di dimensione parallela in cui Beckett, Ryan ed Esposito erano improvvisamente spariti…Richard scosse la testa: decisamente poco probabile come ipotesi! Decise che forse, prima di elaborare altre assurde teorie, era meglio chiedere a qualche detective di passaggio il motivo di quelle sparizioni inspiegabili.

 

-Ehi, Karpowsky!- Rick era riuscito ad intercettarla prima che si dirigesse nella sala relax per un caffè mattutino. -Mi sai dire dove sono finiti Beckett e gli altri? C’è un’epidemia di poliziotti in città ed io non ne so niente?

 

L’agente Karpowsky alzò gli occhi dal fascicolo che teneva fra le mani e fissò l’uomo davanti a lei. Era impazzito o l’agente stava cercando di non scoppiare a ridergli in faccia?

 

-Nessuna epidemia, Castle! Il capo ha solo convocato tutti in sala riunioni al piano di sopra!

 

Rick spalancò gli occhi e si portò alla bocca il pugno della mano destra mordendolo con forza per l’eccitazione: -Un nuovo caso? Deve essere qualcosa di grosso! Anzi di molto grosso, se addirittura Montgomery ha aperto le porte della sala riunioni!

 

-Oh, sì…davvero un caso grosso!- mormorò ironica Karpowsky; ma Castle non la potè sentire perché si era già diretto a grandi passi verso il piano superiore.

 

Prima di aprire la porta, lo scrittore cercò di immaginarsi quale complicato caso era arrivato sulla scrivania del capitano Montgomery, ma persino la sua fantasia in quel momento non lo stava aiutando. La sua curiosità lo spinse ad aprire la porta della stanza riunioni trattenendo il fiato…ma nulla poteva prepararlo a quello che avrebbe trovato in quella stanza!

 

-Mamma?!?- esclamò Rick sentendo il suo cuore perdere un colpo. Lo scrittore non sapeva se era maggiore la delusione per la scoperta che non c’era nessun caso appassionante da affrontare o il terrore per aver trovato la madre in piedi davanti ad una schiera di poliziotti con alle spalle una schermata illuminata grande quanto tutta la parete con sopra la scritta “Life Coaching: libera il tuo potere interiore!”

 

Optò per la seconda ipotesi. Il terrore. Sua madre ed il suo life coaching erano un mix letale!

 

-Oh, Richard caro! Finalmente sei arrivato! Credevo fossi ancora a casa a giocare con il tuo Guitar Hero! Te l’avrò detto un centinaio di volte: quel giochino non mi piace, Richard! E poi, tesoro, boxer e calzettoni non sono propriamente un abbigliamento da rockettaro!

 

Una risata sommessa si alzò dalla platea. Rick fulminò con lo sguardo alcuni dei poliziotti accanto a lui consapevole che quella non sarebbe stata la frase peggiore che sarebbe uscita dalla bocca di sua madre nei prossimi minuti! Doveva prepararsi psicologicamente a vedere il proprio ego fatto a pezzi da Martha Rodgers davanti a tutti quei poliziotti che non aspettavano altro che un motivo per divertirsi alle spalle dello scrittore.

 

Rick cercò con lo sguardo Kate, forse per avere da lei almeno un po’ di sostegno morale. La trovò seduta su una scrivania appoggiata alla parete più lontana da Martha; Castle si sedette accanto a lei con un profondo sospiro.

 

-Non fare commenti, ti prego!- disse lo scrittore mogio.

 

-Non ho aperto bocca- rispose Kate cercando di rimanere seria ed impassibile davanti allo scrittore. Infierire su di lui in quel momento era fin troppo semplice! Ma doveva ammettere che l’unico motivo per cui si trovava in quella stanza era proprio quello di ascoltare aneddoti imbarazzanti e divertenti di Castle!

 

-Che ci fa mia madre qui?

 

-Corso di life coaching! Ha parlato con il capo qualche giorno fa…e pare che Montgomery abbia trovato interessante la proposta di Martha!

 

Rick si voltò a guardare Kate con aria scettica: -Interessante?- Kate non rispose ma si limitò ad alzare il sopracciglio destro. Era chiaro che entrambi sapessero che Montgomery aveva permesso a Martha di tenere quell’incontro solo nella speranza di mettere in difficoltà Castle. E divertirsi alle sue spalle.

 

-Ryan ed Esposito?- chiese Rick con il morale sotto i piedi.

 

Kate indicò un punto molto vicino a Martha. Al che lo scrittore si portò una mano sulla faccia quasi a volersi nascondere per la vergogna. -Dovevo immaginarlo….prima fila!

 

-Coraggio, Castle! Cosa vuoi che succeda?- il tono di voce di Kate era studiatamente canzonatorio: sapeva con esattezza che Martha Rodgers era la sola persona al mondo in grado di mettere in imbarazzo lo scrittore e questo, doveva ammetterlo, le dava una certa soddisfazione.

 

-Bene…visto che anche i ritardatari sono arrivati, direi che possiamo cominciare…- le parole di Martha vennero accolte da un brusio divertito e da qualche mano che si era alzata ad indicare che qualcosa stava accadendo dietro le spalle della donna. La scritta che prima campeggiava a caratteri cubitali era stata sostituita da una fotografia che ritraeva Alexis e Richard in tenuta “laser tag”: l’uomo puntava una pistola fluorescente verso l’obiettivo con aria da finto cowboy spaziale suscitando l’ilarità della improvvisata platea.

 

-Oh…deve essere partito lo screen saver del computer!- disse Martha alzando le spalle con leggerezza. Ma prima che potesse raggiungere il portatile che aveva portato per quella lezione di life coaching, l’immagine cambiò nuovamente mostrando questa volta padre e figlia in costume, evidentemente durante la loro ultima vacanza negli Hamptons.

 

Si sollevarono dei fischi di ammirazione che costrinsero Castle ad alzarsi dalla sua postazione: -Ehi, voi due laggiù! Vi ho visto…stavate guardando mia figlia! Vi avviso che non solo è minorenne ma anche che ha un padre iperprotettivo pronto all’omicidio plurimo se continuate a guardarla così!

 

-Oh, tesoro! Che c’è di male se osservano Alexis! È una bella ragazza…è normale! Anche Kate sta fissando la tua fotografia da un pezzo e non mi sembra ti dia fastidio…- commentò Martha che pose fine alla questione muovendo il mouse del computer e cancellando l’immagine dalla parete.

 

Castle si voltò di scatto verso la detective che era improvvisamente avvampata sentendo le parole di Martha: come aveva fatto quella donna ad accorgersi di quel dettaglio? Nemmeno Kate era consapevole di quello che era accaduto! Non si era resa conto di essere intenta a fissare l’immagine di Rick fino a quando Martha non glielo aveva fatto notare! Ma non aveva potuto evitarlo…doveva ammettere che lo scrittore aveva decisamente un fisico perfetto! E a complicare il tutto c’era il fatto che Kate non aveva mai potuto ammirare il corpo di Castle praticamente semi-nudo…

 

-Ehi, detective…cosa stai guardando?- chiese malizioso l’uomo tornando a sedersi accanto a lei.

 

-Niente- si affrettò a rispondere Kate schiarendosi poco dopo la voce, segno inconfondibile del suo imbarazzo. Rick ghignò soddisfatto: quel “niente” valeva più di mille parole.

 

-Come dicevo, oggi ho intenzione di parlare con voi di life coaching…probabilmente vi chiederete cosa è…beh, devo dire che anche io non so dare effettivamente una definizione di questa…mmhh…come vogliamo chiamarla? Attività di consulenza psicologica? Oh, beh…poco importano le definizioni! Lo scopo di questo nostro piacevole incontro sarà quello di aiutarvi a riequilibrare la vostra durissima vita professionale con il resto della vostra esistenza…affettiva, emozionale, sociale, relazionale…e qualsiasi altro aggettivo che vi venga in mente che finisca con “ale”- scherzò infine la donna agitando le mani come una vera star di Broadway.

 

-Santo cielo…è terrificante- commentò sottovoce Castle. Kate sorrise condividendo quel pensiero anche se non lo avrebbe mai ammesso. Le piaceva Martha e il suo modo di fare così…eccentrico! Era insolitamente originale, ma non in modo fastidioso come era tipico delle celebrità.

 

-…cercheremo di far emergere il vostro “Io” più completo, non quello oppresso dalla vostra divisa! Voi non siete solo una divisa! Voi siete…beh, voi siete quello che siete! Altrimenti se non siete voi, voi chi siete? Uhm…un altro marthaismo…- rise divertita Martha.

 

-Marthaismo?- si azzardò a chiedere Ryan.

 

-Certo, figliolo! La filosofia di vita di Martha Rodgers! Credo che ognuno dovrebbe averne una propria!

 

-Ooookkkkk….- Ryan ed Esposito si scambiarono uno sguardo d’intesa. Decisamente avevano capito da chi aveva ereditato Castle il suo ego smisurato.

 

-Ho avuto grandi risultati, sapete? Guardate mio figlio…d’accordo, non possiamo definire il suo propriamente un lavoro!

 

-Ehi! Mi ritengo offeso…e si dà il caso che sia il mio “non” lavoro a pagarti gli abiti da 500 dollari e i tuoi ritiri spirituali nelle più lussuose Beauty Farm dello stato!

 

-Oh, Rick, sii serio per una volta! Non vorrai dirmi che starsene per ore sdraiati su un divano con una birra in mano guardandosi tutta la saga di Guerre Stellari è lavorare! Non scherziamo!- continuò Martha replicando alle proteste del figlio.

 

-Dai, Rick, non scherziamo- lo canzonò a sua volta Beckett sempre più divertita da quella lezione di Life Coaching.

 

-Comunque…come stavo dicendo prima che mio figlio mi interrompesse, ho avuto grandi risultati anche con lui! Voi non sapete cosa ho dovuto fare per far sì che ricominciasse a scrivere dopo Storm Fall! Ha passato mesi a non fare assolutamente nulla. La sua ispirazione era…puff…svanita! Era finito, andato, distrutto…

 

-Credo che abbiano capito, mamma, grazie…

 

-Figliolo! Non devi vergognarti per quello che è accaduto! Ora hai ripreso a scrivere! Hai trovato la tua Musa…- e Martha indicò Kate che di nuovo si sentì avvampare sentendosi definire come la Musa di Castle.

 

-Certo, resta ancora molto lavoro da fare con te…soprattutto nella tua vita sentimentale! Sei un totale disastro con le donne, lo sai questo, sì? Meredith era…beh, Meredith era e resta un’attricetta da quattro soldi senza un grammo di cervello! E Gina…un disastro! E sì che a letto ci sai fare, ragazzo mio! Dovreste sentire quello che sento io quando……oh, ma è da un bel po’ che non si sente niente! Silenzio totale!

 

Castle non sapeva più come fermare la madre: era una sorta di fiume in piena senza controllo che lo stava letteralmente facendo a pezzi davanti a tutti! E le risatine dei poliziotti presenti nella stanza lo confermavano. Si alzò dalla scrivania sulla quale era seduto cercando di non dare nell’occhio.

 

-Ehi, Castle! Dove vai? Non ti stai divertendo?- disse Beckett vedendo l’uomo dirigersi alla porta.

 

-Non è affatto carino ridere di me, detective!

 

-Oh, invece lo è…moltissimo!

 

Castle fece una smorfia e si allontanò dalla stanza. Qualsiasi altra cosa sua madre avrebbe detto su di lui, non voleva sentirla!

 

   
 
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