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Autore: B_Lady    26/04/2011    2 recensioni
"Mi eviti di continuo, non vuoi vedermi e non esci più con noi. Sei cambiato, il vecchio Matt mi avrebbe permesso di spiegarmi o almeno di provarci. Il vecchio Matt mi avrebbe perdonato."
Non lo so, questa idea mi frullava in mente da un bel pò e infine ho scelto loro.
(Non c'è slash tra Matt e Moose, però non ho proprio definito i sentimenti quindi potete interpretarli come volete) =)
Genere: Generale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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disclaimer: i personaggi non mi appartengono, non li conosco e non ci guadagno un bel niente.
La storia è liberamente ispirata copiata dal video "the subrbs" degli arcade fire(
http://www.youtube.com/watch?v=5Euj9f3gdyM ) e sì, da lì ho preso anche il nome per la ff. I commenti sono sempre graditi :D Buona lettura ^^

The suburbs
 
 
Ti ricordi, nei sobborghi abbiamo imparato a guidare. Avevamo tutto quell’eccitazione, quella voglia di divertirci insieme. Anche se poi nessuno di noi aveva realmente una macchina tutta sua e, ovviamente, quelle dei nostri genitori servivano a loro. Così abbiamo continuato a spostarci con le nostre fedeli bici e gli immancabili fucili a pallini. Who cares, l’importante era stare sempre insieme.
Ti ricordi, salivamo sempre fino alla collina più alta solo per poter vedere da dietro una rete tutto quello che non avremmo mai avuto. Jay non voleva mai farlo, se ne stava in disparte appoggiato con le spalle alla rete; forse lui già sapeva che non ce ne saremmo andati e per questo ci ripeteva ogni volta “ perché illudersi? Perché sognare, aprite gli occhi! E guardate dove viviamo. Un giorno tutto questo ci verrà tolto. E non potremo far altro che soccombere in silenzio”. Qualche volta Padge gli ribatteva aspramente ma poi arrivavi tu, la ragione, il senno del nostro gruppo e prima che le voci si alzassero troppo riportavi tutti noi nel nostro mondo.” Ce ne andremo prima che tutto ci venga sottratto, statene certi! “
Anche Kally ti sorrideva sognante. Quella ragazza entrata da poco nel nostro gruppo ma che ci aveva già conquistato tutti. Le abbiamo immediatamente voluto tutti bene ma, come posso darle torto se subito si innamorò di te?Tu hai fascino, sei bello, per questo ci arrendemmo in partenza con lei. Vi volevate. Punto.
Ti ricordi come passavamo le giornate?  A sparare ai camionisti panzoni troppo pesanti e lenti per rincorrerci e osservare il cielo azzurro, distesi su un giardino qualsiasi. A fare stupidi giochi di ruolo o semplicemente a rincorrerci per poi picchiarci amichevolmente. Chissà perché ero sempre io quello che ce le prendeva un po’ da tutti. Specialmente quando mi bloccavi sedendoti sopra di me e Jay infieriva pizzicandomi ovunque.
Ti  ricordi com’ era la nostra cittadina? Tranquilla, con tutte le ville uguali. Piena di bugiardi, approfittatori, ipocriti, spacciatori. Specialmente spacciatori, non solo di droga. Tutti sapevano di tutti ma nessuno parlava, nessuno voleva esporsi troppo e rischiare di essere scoperto. Quindi sorridevano falsi, compiaciuti dei loro stessi crimini.
 
Ma non tutto va sempre come vogliamo.
 
Già verso la fine dell’estate le pattuglie di polizia erano aumentate non molto gradualmente finchè una sera di fine settembre non ci siamo ritrovati invasi dai cararmati e dall’esercito. Il nostro solito giro in bicicletta venne subito  fermato e ci rifugiammo di corsa a casa mia. Eravamo tutti tesi, i miei genitori erano sotto a nascondere non ricordo nemmeno cosa. Padge fumava guardando fuori dalla finestra, anche per fare un po’ da sentinella, Jay camminava avanti e indietro torturandosi le mani mentre tu consolavi Kally che piangeva sul tuo petto. Tutta la sua famiglia era stata sequestrata e aveva paura di non rivederli mai più. Tutti avevamo paura.
Come le altre case anche la mia fu perlustrata e noi, fuori, sbattuti contro un muro, fummo ispezionati da capo a piedi. Io ero di fianco a te e non riuscivo a credere a quello che stava succedendo. E poi, cazzo Matt da te non me lo sarei mai aspettato. Perché, mi chiedo ancora, sapevi che sarebbe successo; avevamo deciso di restarne fuori così che non ci avessero mai potuto separare per nessun motivo. So che te ne volevi andare ma diamine, avremmo trovato un modo. Tutti .insieme.
Dopo quella sera non ti vidi più. Dopo quella sera sembrò tutto tornare normale,se non  si conta che il 10% delle persone che abitavano lì non c’era più e non si sapeva che fine avesse fatto. Alcuni dicevano che erano state portate in centri di rieducazione, altri in galera, altri ancora in campi dove sarebbero state torturate finchè non avessero fatto i nomi dei boss.
Dopo quella sera non ti vidi più….fino a oggi.
 
Stiamo tutti ad una festa quando Padge mi si avvicina e comincia a raccontarmi che sei tornato che sei riuscito a scappare ma che non saresti venuto alla festa poiché troppo stanco. Certo che Padge non poteva trovare un luogo o un momento migliore per dirmelo eh? Tralascio questo pensiero e mi fiondo fuori per prendere la bici e correre da te .Quando vado fuori però rimango  sorpreso nel vedere la mia bici totalmente distrutta. Gomme bucate, manubrio storto e così anche il resto della montatura. E’ strano, chi avrebbe fatto una cosa simile?
Torno allora di corsa dentro alla ricerca di Kally per farmi dare le chiavi della sua bici. Non la trovo da nessuna parte, o forse si ma non la vedo, con tutta la gente che c’è! Giro per una buona mezz’ora chiedendo anche in giro ma non fido troppo delle risposte che ricevo, visto che per lo più sono date da ragazzi ubriachi o fatti. Poi, in cucina, la vedo anzi, VI vedo. Sei qui Matt, finalmente ti vedo. Hai i capelli più corti e lo sguardo severo, sembri quasi arrabbiato da quello che Kally ti sta dicendo ed io, ne ho una vaga idea e mi sento in colpa. Mi appoggio allo stipite della porta,mi sento svuotato, il nostro incontro non doveva essere così. Mi guardi incazzato e se solo i tuoi stupendi occhi azzurri avessero potuto mi avrebbero congelato lì immediatamente. Probabilmente hai ragione ad odiarmi ma è avvenuto tutto così velocemente. Ritrovare a metterci insieme per colmare quel senso di vuoto che avevi lasciato in entrambi è stato fin troppo facile e veloce.
Mi continui a guardare con odio e, ti prego smettila, non lo sopporto!! Poi te ne vai  scomparendo tra la massa di gente che c’è. Kally mi guarda consapevole quasi chiedendomi con gli occhi una  conferma a quella domanda che aleggia nella mente di entrambi “ non è stata colpa nostra….vero?”
 
Non lo so.
 
Mi eviti di continuo, non vuoi vedermi e non esci più con noi. Sei cambiato, il vecchio Matt mi avrebbe permesso di spiegarmi o almeno di provarci. Il vecchio Matt mi avrebbe perdonato.
 
Una sera stavo finendo tranquillamente di pulire i pavimenti nel ristorante dove lavoravo, c’ero rimasto solo io praticamente, e sapevo che i ragazzi e Kally sarebbero arrivati, tutti affaticati dalla corsa, tra qualche momento. Non vedevo l’ora di staccare e stare con loro.
Mi parve di sentire un rumore ma non feci in tempo a girarmi che tu mi avevi già colpito con una sedia. Non ebbi davvero il tempo di reagire che subito ti fiondasti su di me prendendomi a calci e a pugni e non  scherzosamente come avremo fatto 100 e più volte. Ma con forza, dolore, cattiveria, Cazzo Matt che ti è successo. Con un calcio risucì ad allontanarti da me ma le tue parole continuavano a ferirmi le orecchie: “ Perché?? Cazzo Moose perché? Vaffanculo!!”  urlavi prendendotela adesso con una sedia, cercandola di spaccare in più pezzi.
“Tu non sai quello che ho dovuto passare. L’unico pensiero che riusciva a non farmi uscire di matto eravate proprio voi!! L’idea di rivedervi e potervi di nuovo riabbracciare. Pensavo sarebbe tornato tutto come prima. Invece torno e scopro che il mio migliore amico mi ha tradito! Cazzo Moose perché??”
Stavi…piangendo? Non ti avevo mai visto piangere prima di allora.
“Da quella lì me lo sarei pure aspettato ma tu cazzo!” mi indicavi accusatorio “ tu eri il mio migliore amico, eri come un fratello dannazione!! I fratelli non si tradiscono a vicenda porca puttana!!”
Cercai di tirarmi su con i gomiti
“Matt… n-non”
“ NOO! Non parlare brutto stronzo!! tu non dovevi!! Non dovevi, non dovevi, non dovevi…” continui a ripetere come una nenia raggomitolandoti a terra.
L’ultima cosa che ricordo prima di svenire privo di sensi sei tu, a terra che piangi rannicchiato per causa mia. Mi faccio schifo. E prima di abbandonare completamente i sensi sibilo un lieve “ mi dispiace” accompagnato dal suono di una sirena d’ambulanza.
 
Perdonami.



  
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