Fanfic su attori > Cast Vampire Diaries
Ricorda la storia  |      
Autore: Lizzie_Siddal    26/04/2011    4 recensioni
[Nina + Elena + Katherine]
Sapeva che quel momento sarebbe arrivato - era inevitabile, come lo è la fine di ogni cosa.
Eppure, inconsciamente, fino all'ultimo ha sperato che non accadesse mai.
Dopotutto, gli addii l'hanno sempre spaventata a morte.
Genere: Angst, Introspettivo, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nina Dobrev
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Character is destiny'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
let this go

Titolo: Let this go
Fandom: RPF/The Vampire Diaries
Personaggi/Pairing(s): Elena Gilbert/Nina Dobrev/Katherine Pierce; hints Ian Somerhalder/Nina Dobrev
Genere: Introspettivo, Surreale, Malinconico
Rating: verde
Avvertimenti: crossover, evidente schizofrenia dell'autrice, future!fic, cose altamente surreali, vago self-cest?, #PROBLEMIQUANTI #TANTISSIMI
Note iniziali: “doskoro” in bulgaro significa “addio/arrivederci”. Niente, mi andava di scriverla e l'ho scritta, ok? Potete infamarmi e chiamare la neuro, dopo. Non mi offenderò.
Disclaimer: non possiedo i personaggi di TVD e nemmeno Nina Dobrev. Se così fosse state certi che non sarei qui. Non voglio offendere nessuno, non mi pagano e blabla.
Challenge/Prompt:
scritta per il TVG!Fest @vampiregeometry, prompt Elena/Katherine/Nina Dobrev – let this go






Sapeva che quel momento sarebbe arrivato - era inevitabile, come lo è la fine di ogni cosa.
Eppure, inconsciamente, fino all'ultimo ha sperato che non accadesse mai.
Dopotutto, gli addii l'hanno sempre spaventata a morte.

È qualcosa di infantile, apparentemente irrazionale - un segreto che vuole tenere per sé, ma non perché propriamente se ne vergogni.
È solo che sarebbe complicato da spiegare, e, d'altra parte, solo in pochi potrebbero capire veramente cosa significhi.

Il fruscio degli abiti di scena che cadono è come un altro respiro, nella stanza vuota, e i suoni, le risate, i festeggiamenti – fuori – sono solo un mero sottofondo, estraneo, ignaro, quasi irritante.
Ma non appena Nina si guarda allo specchio, tutto questo si spegne.

Il cuore comincia a batterle più veloce contro il petto, e ogni fibra di sé è tesa verso il proprio riflesso.

Loro sono lì, per lei e in lei, in attesa di salutarla un'ultima volta.

Identiche e differenti, trasformate eppure sempre le stesse.
Le hanno raccontato la loro storia, passo per passo, esprimendosi tramite il suo corpo e la sua voce, mentre lei si donava loro, accogliendole e portandole alla luce – anche se poi, erano vive già da prima.

Nina muove un passo incerto, ripentendosi ancora che no, non dovrebbe fare così male. E forse, davvero, dovrebbe smetterla di avvicinarsi, di pensare cose così folli.
Ma non può impedirselo.

Ci sono stati momenti in cui ha creduto seriamente che fossero loro, quelle reali, perché portarle ogni giorno nel cuore era fin troppo intenso, devastante e vero.
Entrambe le crescevano dentro, avvolgendole i pensieri, nutrendosi di essi, rafforzandosi a vicenda, confondendola – come quando Nina pensava di non essere davvero innamorata di Ian, ma solo influenzata dalla parte - che sciocca.
Ma ha imparato a conviverci, e ha ottenuto così tanto.
Fantasia dentro la realtà e realtà dentro la fantasia, è stato come avere due migliori amiche, in qualche modo.
Per questo, dopo anni interi, dopo tutto quello che hanno passato insieme, la prospettiva di dover lasciarle andare le sembra impensabile, terribile.

La prima a farsi avanti è Elena, il capo chino e le braccia strette al petto come a proteggersi da una minaccia invisibile – e non lo è forse anche quella? L'ultima e la più dolce.
Si sistema i capelli dietro le orecchie, deglutisce a fatica e ha gli occhi lucidi quando infine li solleva su Nina.

Sembra ieri quando era solo una diciassettenne come tante, innocente, umana e determinata a non farsi sopraffare dal mondo sovrannaturale che la circondava.
Una ragazzina diventata donna a costo di sacrifici immani, innamorata, generosa, dannatamente testarda, non meno complessa della sua doppelganger.
La piccola Elena ha fatto tanta strada.
È cresciuta assieme a Nina, che, d'altra parte, s'è sempre rivista tantissimo in lei, e ora, stupidamente, si sente fiera come una madre.
“Grazie” sussurra il riflesso al riflesso, lo sguardo che brilla di riconoscenza e affetto.
La voglia di piangere sale spasmodica all'improvviso, si accumula in una morsa dolorosa all'altezza del cuore, di secondo in secondo, ma nessuna delle due cede - non ancora.

E allora arriva il turno di Katherine.

Sicura di sé, elegante e altezzosa – sorride arrogante e beffarda, come solo lei sa fare.
Con la punta delle dita sfiora la superficie dello specchio - accarezzandolo in quel modo tutto suo di muoversi, toccare e sedurre – quasi volesse passarci attraverso e raggiungere Nina, dall'altra parte.
Lei che non era prevista, ma ha preteso i suoi spazi e la sua storia con la sfacciataggine che la contraddistingue. Lei, dai mille volti, oscuri, morbosi, affascinanti e macchiati di sangue come il suo passato, perché è nata Katerina, e niente potrà mai cancellare quel dettaglio.
La sfida più grande della carriera di Nina, forse, è stata quella di accompagnare quello spirito ribelle, portare il peso di qualcuno così profondamente diverso da ciò che lei è, è stata e ha vissuto.

Ancora una volta, l'orgoglio le riempie il petto, assieme alla divertita, malinconica certezza che da lei non arriverà nessun ringraziamento.
Non è nel suo stile.

Katherine però fa qualcosa di imprevisto: tende la mano ad Elena, intreccia le dita alle sue con naturalezza, quasi non avesse mai fatto altro in vita propria.
Insieme, si rivolgono di nuovo a Nina, che questa volta sente le lacrime scendere calde e irrefrenabili, silenziose e pesanti sulle guance.

Non vuole lasciarle andare.
Non così.
Non adesso.
Mai.

Vorrebbe dire loro miliardi di cose: quanto siano state importanti, quanto lo saranno sempre, quanto l'abbiano aiutata - non semplicemente a realizzare il suo sogno di diventare una brava attrice, ma nell'essergli state vicine.
Vorrebbe frantumare lo specchio a rischio di farsi sanguinare solo per poterle accoglierle nel suo mondo e permettere a quel sogno di non finire mai, perché loro sono vive.
E, più di tutto, vorrebbe abbracciarle.
Toccarle.
Perché non lo può fare?
È così ingiusto.

Il suo respiro irregolare si infrange contro la barriera che la divide da Elena e Katherine, fino a quando le labbra non annullano la distanza.
Gli occhi si chiudono, mentre da quel bacio impossibile nasce un sussurro.
Doskoro” e nessuna delle tre saprebbe dire chi lo abbia detto per prima, se a voce alta oppure no.
Ma non importa.
Per un attimo infinitamente lungo è stato come raggiungersi, toccarsi, amarsi - insieme, unite in una cosa sola.
Ed è tutto ciò che conta per dimenticare il dolore dell'addio.








Note finali: Due spiegazioni veloci. Tutta questa follia m'è stata ispirata da interviste varie a Miss Dobrev (Nina: Forse sto diventando completamente pazza, ma quando inizi a recitare due personaggi così ogni giorno, la cosa ti prende decisamente”) , l'ultima è questa (“Non so più chi sia Nina. Sono solo un contenitore per queste persone diverse che devo interpretare”) nonché da tweet tipo questo.
Quando Nina dice che Katherine non era 'prevista', mi riferisco a una dichiarazione fatta da uno dei produttori, Kevin Williamson: Katherine doveva essere solo un'apparizione di poche puntate, mentre poi è diventata un personaggio ricorrente e a Nina è stato dato un doppio ruolo.
Niente, mi son fatta l'idea che lei debba essere molto legata a questi due personaggi.
Mi dispiace se ho sconvolto qualcuno. Non era mia intenzione.
Bye!


   
 
Leggi le 4 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su attori > Cast Vampire Diaries / Vai alla pagina dell'autore: Lizzie_Siddal