Ecco
una fic a tema ‘guerresco’, che medito e rimaneggio da lungo tempo, e che
finalmente, avendo finito esami e tesi, riesco a mettere on line…^^
L’ambientazione è post Try, e il Rating è dovuto al fatto che andando avanti la
storia tenderà a farsi un po’ più seria, e un po’ più cruda, rispetto ai primi
capitoli…lettori avvisati…XD
Alcune
parti sono state ispirate da alcuni esami che ho dato negli ultimi tempi,
quindi, se riconoscete qualche nome storico reale… semplicemente
ignoratelo…^^’’’’’’
Commenti
e critiche sono ovviamente graditi! ^^
Un pomeriggio d’estate…
…luce pallida, del sole già calante, si rifletteva sui nostri vestiti, sulle nostre armature… negli occhi azzurro cupo che fronteggiavano i miei…
…
sulle nostre lame…
“Mantieni
la guardia, Lina… non è più un gioco.”
Aveva
ragione lui… quante volte ci eravamo trovati in quella situazione, nel corso
dei nostri viaggi… quante volte avevamo impugnato le spade l’uno contro
l’altra… ma allora era stato diverso. Lo spadaccino, nei tempi morti del nostro
viaggio, aveva spesso insistito per insegnarmi un po’ di tecnica di spada, da
sfruttare nel caso mi fossi trovata impossibilitata a servirmi della magia… ed
io avevo sempre accettato di buon grado, ovviamente… Sapevo come servirmi di
una lama, ma la mia abilità nel maneggiarla non raggiungeva certo i suoi
livelli… e non era da tutti poter sfruttare l’aiuto di un maestro del genere…
ma Gourry, in quelle occasioni, aveva sempre avuto un occhio di riguardo nei
miei confronti… aveva maneggiato la sua arma con attenzione, colpito, se era
stato necessario, sempre di piatto…
Ma
ora… ora le cose erano molto diverse… ora non si trattava più di un
allenamento…e la posta in gioco era alta… molto alta…
“Credi
forse che non lo sappia?” Il tono della mia voce non tradiva la mia esitazione…
Non era semplice, per me, combattere contro di lui… ma non avrei lasciato che
se ne rendesse conto… “Non ho intenzione di avere riguardi nei tuoi confronti…
fatti avanti!!!”
Non
avevo bisogno di chiederlo. Non mi aveva dato tregua, sin da quando quel
combattimento era iniziato. Lui aveva dalla sua parte l’abilità e la maggiore
esperienza, ma io ero veloce, agile… e furba. Lo sapeva, lo leggevo nei suoi
occhi. Noi due ci conoscevamo troppo bene perché lo sguardo dell’uno celasse
qualcosa all’altro… temeva un trucco da parte mia… e aveva deciso di sfiancarmi
prima che io fossi in grado di metterlo in atto. Ma io non avevo intenzione di
lasciarmi distrarre…
“Ah!”
Con un balzo, schivai il suo affondo.
Sapeva
che avrei evitato quel colpo, lo sapeva benissimo. Non aveva attaccato per
ferirmi… voleva farmi perdere l’equilibrio…
…ma
non bastava un trucchetto del genere a mettere fuori gioco Lina Inverse…
“Prendi
QUESTO!” Agile come un gatto, sfruttai il momento in cui lo spadaccino
riguadagnava la posizione di guardia dopo il colpo e lo aggredii… non mi ero
allontanata quanto lui probabilmente aveva pensato che avrei fatto per evitare
il suo colpo, e potevo coglierlo di sorpresa. Era rischioso, certo… ma se
volevo vincere contro un avversario così forte dovevo tentare il tutto per
tutto…
Gourry
non mi aveva lasciato aperture per affondare con la spada, ovviamente… ma io
ero decisamente più piccola di lui… e questo poteva venire a mio vantaggio, nel
contrattaccare servendomi delle sue stesse armi…
“Dannazione!”
Lo spadaccino, resosi conto delle mie intenzioni, piegò le gambe e si abbassò,
piantandosi saldamente al suolo. Ma era troppo tardi. Ero già sufficientemente
vicina per agire…
Mi
abbassai e, con tutta la mia forza, sferrai un calcio proprio all’articolazione
del suo ginocchio. Come avevo pensato, Gourry, che non aveva avuto il tempo per
evitarlo, barcollò.
…e
questo creava la mia occasione…
“Ora!”
Mi gettai su di lui. Non era una soluzione molto onorevole, certo… ma se fossi
riuscita, con tutto il mio peso, a gettarlo al suolo ed immobilizzare il
braccio con cui reggeva spada, o meglio ancora a disarmarlo, l’avrei finalmente
avuto in pugno. Del resto… io non ho mai seguito il codice della cavalleria…
“Ouch!”
Il mio amico lottò per non lasciarsi sopraffare. “Lina! Questo non è leale!!!”
“Al
diavolo!” Mi aggrappai a lui con tutta la mia determinazione… Stavo lottando
contro uno che aveva il triplo della mia forza, e lui mi veniva a parlare di
lealtà???
Crollammo
entrambi a terra e si scatenò una furiosa rissa… tenevo stretta saldamente
nella mia mano destra la mia spada corta… se mi avesse disarmato, anche se io
fossi riuscita a fare lo stesso con lui, sarei stata finita. Non potevo sperare
di batterlo in un corpo a corpo, se faceva sul serio…
“Mordere
non vale!!!” Gridò lo spadaccino, mentre io mi aggrappavo al suo braccio
destro. “Qualcuno dovrebbe insegnarti come si combatte,
Linaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa…” Ero sopra di lui, ora… e il mio ginocchio
aveva appena sferrato un colpo là dove doveva essere MOLTO doloroso… ehm… ops…
“Anche
i colpi bassi adesso???” Del tutto inaspettatamente, Gourry lasciò cadere a
terra la spada. Eh? Cosa diavolo…?
“Ah!”
Le braccia dello spadaccino scattarono improvvisamente in avanti… e mi
abbracciarono!
Avvampai.
Cosa… cosa…?
Ma
fu allora… che nei suoi occhi si disegnò un sogghigno…
Ehi…
ehiehiehi!!! Cosa diavolo…?
Fu
un attimo. Il secondo di distrazione che mi era costato il suo gesto improvviso
divenne occasione per lui per colpire. Le braccia che ancora mi cingevano mi
sollevarono di peso e… mi gettarono al suolo!
“Ah
–ah !”
In
pochi secondi, la situazione si era invertita. Ora era lui ad essere sopra di
me, mentre il braccio in cui ancora reggevo la spada era inesorabilmente
bloccato al suolo, là dove la sua mano stringeva il mio polso…
“Ti
ho imbrogliata, Lina…” Commentò lo spadaccino, un lieve ghigno sul volto.
Inconsciamente,
arrossii… “Eh… ehi!!! Anche la tua mossa è stata sleale!!!”
Il
sogghigno di Gourry si allargò. “Ho imparato bene la lezione, no…?” La sua mano
rafforzò lievemente la presa sul mio polso, finché non fui costretta a
rilasciare la spada, per poi allentarla, nuovamente… dopo tutto… voleva evitare
di farmi del male…
“Adesso
arrenditi, Lina, non hai più via di scampo…” Si piegò verso di me… “…sei mia,
ormai…”
Ah,
era così, eh?
“Questo…”
Commentai, accigliandomi… “…è quello che credi tu.”
Dieci
minuti dopo, il mio amico era finalmente rinvenuto… sguardo vacuo al cielo, se
ne stava sdraiato al suolo, espressione corrucciata, la vena sulla sua fronte
lievemente in evidenza…
“Hai
ripreso i sensi, vedo…” In piedi, al suo fianco, lo squadrai dall’alto in
basso… “…pensavo che ci avresti messo meno tempo, sai? Si vede che stai
invecchiando…” Gli rivolsi un ampio sogghigno.
“Lina…”
“Ehi,
ehi, cos’è quel tono?” Mi accigliai. “Non sei per niente sportivo, mica te la
prenderai per aver perso in un duello…?”
Il
mio amico si mise a sedere. “Già… peccato che si fosse detto NIENTE MAGIA!” Mi
rivolse una occhiataccia… oh –oh … doveva averlo davvero disturbato il fatto
che la DISDICEVOLE situazione in cui ci eravamo trovati poco prima fosse stata
risolta, alla fine, dall’intervento di una mia Flare Arrow… davvero molto… ih,
ih…
Il
mio sogghigno si allargò, mentre sollevavo un dito e lo agitavo nell’aria, con
fare da Xellos… “No, no, mio caro… si era detto duello di spada, ma io non ho
mai parlato del fatto che non si potesse usare la magia… e dato che tu hai gettato
la tua arma per combattere a mani nude anche io ho pensato di poter ricorrere
ai miei mezzi…”
L’espressione
del mio amico non risultò affatto distesa, a seguito della mia affermazione…
“C’è un po’ di DIFFERENZA, Lina, fra usare le mani e scagliare addosso a
qualcuno quella… quella ROBA…”
Non
riuscii a reprimere un altro sogghigno. “Si chiama piromanzia, se vuoi saperlo,
Gourry… e in fondo non era nulla di particolarmente potente…”
“I
tuoi incantesimi non particolarmente potenti sono quelli mortali di una persona
normale…” Si lamentò lo spadaccino, una grossa goccia di sudore che gli
scendeva lungo la tempia…
“Ah,
ah…” Lo rimbeccai, parandomi faccia a faccia con lui… “… può anche darsi, ma
ciò non toglie che HAI PERSO, mio caro, e che ora devi rispettare i patti…”
La
sua fronte premette contro la mia, mentre il suo sguardo si faceva ancora più
cupo… “Eh, no, Lina, stavolta non ribalterai la frittata… sei TU ad avere
perso…”
Mi
accigliai. “Neanche per sogno! TU hai giocato sleale ed io ho solo agito di conseguenza!!!”
“Ma
guarda che faccia tosta!!!” Mi afferrò per un piede e mi trascinò al suolo.
“Gourry!!!”
In
un secondo il mio amico mi fu addosso. “Ammetti di avere perso?” Le sue mani si
avvicinarono pericolosamente al mio stomaco… oh –oh, solletico in vista…
“I…
io…” Tentennai un momento… solo un momento… “IO NON CI PENSO NEMMENO!!!”
Cominciai ad agitarmi come un forsennata. “TU sei più forte di me con la spada,
che altro potevo fare???”
Il
mio amico mi lasciò andare, con un sospiro. “Guarda che sei stata tu a lanciare
l’idea del duello… stavamo facendo allenamento come sempre prima che tu te ne
venissi fuori con la storia della scommessa…”
Incrociai
le braccia al petto, assumendo un’aria di superiorità…”Bé, se ho scommesso è
perché ero sicura di vincere e così è stato… e se tu non sai perdere e
mantenere la parola data non è affar mio, Gourry Gabriev… tu ora rispetterai i
patti e mi offrirai la cena, così come avevamo stabilito che avrebbe fatto il
perdente, altrimenti…” Ero del tutto intenzionata a far durare la mia arringa
piuttosto a lungo, per la verità… se possibile, anche a esasperare talmente
tanto il mio amico a parole da farlo arrendere e cedere (come spesso accadeva…
eh, eh…), per quanto qualcuno con POCA voglia di sopravvivere avrebbe potuto obiettare
che in realtà era lui ad avere ragione…
Ne
avevo… TUTTA l’intenzione…
…prima
di accorgermi che il diretto interessato in realtà non mi stava affatto
ascoltando…
“G…
Gourry!!! Che diavolo stai facendo???”
Il
mio amico aveva smesso totalmente di prestarmi attenzione, e aveva preso a
rovistare nel mio mantello, che durante il combattimento avevo lasciato al
suolo, insieme agli altri oggetti che potevano ingombrarmi… fatta eccezione per
i guardia spalle, ovviamente… Gourry non mi avrebbe mai fatto del male
intenzionalmente, ma con la foga della lotta ed un pasto in palio non si sapeva
mai…
“Gourry!!!
Finiscila subito!!!” Mi avvicinai di corsa… c’era una cosa che non doveva
trovare, c’era una cosa che non doveva ASSOLUTAMENTE trovare… “Quelle sono le
MIE cose, toccale ancora ed io ti…”
“Lina…”
Frenai,
di colpo. Il tono della sua voce… uh –oh, avevo l’impressione che fosse troppo
tardi…
Il
mio amico si voltò, l’espressione DECISAMENTE contrariata… “Cosa significa
QUESTO?” Aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaah, esattamente!!!
Gourry
evidentemente aveva saputo dove cercare. Ed ora, nella mano destra, reggeva il
borsellino in cui ero solita tenere i miei soldi…
…un
borsellino ineluttabilmente… vuoto…
E
fu SORPRENDENTE il modo in cui fui in grado di controllare la mia mimica
facciale, e mutare la mia espressione nel giro di due nanosecondi…
“Gourry
caro…”
“Gourry
caro un accidente!!! TU hai scommesso senza avere realmente i soldi per
impegnarti!!!” Uh, uh, decisamente arrabbiato… c’era necessità dei miei migliori
occhioni da cerbiatta…
“E
dai…” Ridacchiai. “Tanto ho vinto, che differenza vuoi che faccia…?”
“Lina,
tu NON – HAI – VINTO!!! Quello si chiama barare!!!” Ehi, ehi, che paroloni…
Portai
le braccia ai fianchi. “Oh, SENTI, Gourry, questo è un mondo difficile… chi non
divora viene divorato e chi…”
“QUESTO
ADESSO NON C’ENTRA AFFATTO!!!” Ok, anche la tecnica della paternale non
funziona… proviamo a buttarla su melodrammatico…
“Eh,
eh, capisco il tuo punto di vista, Gourry, ma vedi… ero rimasta senza soldi per
la cena… ero così disperata che ho deciso che dovevo giocarmi il tutto per
tutto…” Le mie ciglia sbatterono più vistosamente del solito…
Il
mio amico sospirò. “Perché non me lo hai semplicemente detto…? Avrei potuto
prestarteli…”
Incrociai
le braccia al petto. “Ehi, ehi, lo sai che a me non piace avere debiti…”
Lo
spadaccino si accigliò. “Ma se non ho mai rivisto nemmeno una moneta di rame,
dei soldi che ti ho prestato in passato…”
Ehi,
un… “Guarda che se TU non ricordi come tuo solito NON SIGNIFICA che io non te
li abbia restituiti…”
Il
mio amico mi lanciò un’occhiataccia. “Sai, Lina… stavo prendendo in
considerazione l’ipotesi di offrirti davvero la cena, nonostante tutto… ma ho
idea che potrebbe farti bene una serata a digiuno…”
Aaaaaaaaaaaaaaaaaaah,
che crudeltà!!! Gli dei non lo avrebbero mai perdonato!!!
Già,
gli dei…
…e
a pensarci bene…
Nemmeno
io!!!
“Portafogliiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii!!!!!!!!!!!!!!!!!”
Al suono di questo grido di battaglia, mi avventai contro il mio compagno, che
venne colto totalmente alla sprovvista… “Molla l’osso!!!” Sapevo benissimo dove
lo teneva… mi bastava raggiungere la sua tasca…
“Lina!!!”
Gridò, cercando di liberarsi. “Aaaaaaaaaah, Lina, i capelli no!!!”
“Traditore!!!
Non si danno i pizzicotti ad una signorina!!!”
“QUALE
signorina???”
“BADA
A COME PARLI, SAI!!!”
“Lina,
io ti…”
Ma
qualsiasi trattamento il mio amico avesse in mente per me, non lo avrei mai
scoperto… perché fu in quel momento che il portafogli di Gourry scivolò fuori
dalla sua tasca…
…e
si aprì.
Un
silenzio di tomba cadde improvvisamente sulla vallata nella quale ci trovavamo…
…un
silenzio rotto solo da una sorta di lugubre, cupo rombo…
“Gourryyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyy…”
“Oh…
che fatto curioso…”
“FATTO
CURIOSO UN ACCIDENTE!!! BRUTTO BUGIARDO!!!”
Non
c’erano molti dubbi… una sola tasca componeva la piccola borsa in possesso del
mio amico… e quella tasca era decisamente VUOTA!
Gourry
si grattò la testa, ‘riflettendo’… “Ma che strano…” Mi guardò, con aria del
tutto innocente… “Ti assicuro che l’ultima volta che l’ho guardato era pieno di
monete… davvero…” Si giustificò sfoderandomi la sua migliore espressione
spaesata…
Sospirai.
“QUAND’E’ che lo hai guardato l’ultima volta, Gourry…?”
Ci
fu un momento di silenzio, quindi… “Per essere sincero… non me lo ricordo.”
AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAHHH!
“Ma
è mai possibile che io debba avere un compagno che si scorda di quando spende i
soldi???” Mi presi la testa fra le mani…
“Ehi,
ehi…” La mano di Gourry mi batté gentilmente sulla spalla. “Non è una cosa così
grave, no…?”
Sollevai
su di lui la mia peggiore occhiata. “Non è una cosa grave un accidente,
cervello di medusa!!! Come pensi che mangeremo stasera, eh???”
Il
mio amico ci rifletté un po’ su… quindi volse il suo sguardo verso il mio
mantello… “E… se vendessi alcuni degli oggetti magici che conservi là dentro?
Hai sempre detto che sono piuttosto preziosi, no?”
Sospirai,
nuovamente. “Gourry, non posso fare una cosa del genere… quelli sono oggetti MOLTO
rari e costosi, non posso barattarli per una cena, capisci…?” Appoggiai le mani
ai fianchi. “…senza contare che a quest’ora tutti i negozi specializzati in
articoli magici saranno chiusi… e immagina quale sarebbe la reazione di un oste
se invece dei soldi del conto gli presentassi di fronte un oggetto che ai suoi
occhi può valere quanto una moneta di rame…”
Il
mio amico si grattò la testa. “Uh… già… posso immaginarlo…”
“Senza
contare che… AH!!!” Mi portai le mani alla testa. “Aaaaaaaaaaaaaaaaaah, dannazione,
non ci avevo pensato!!!”
Gourry batté le palpebre. “Che cosa, Lina?”
“Come
‘cosa’, cervello di medusa??? Ci toccherà passare un’altra notte
all’addiaccio!!!”
Erano
settimane che andava avanti così… Le terre che avevamo battuto sulla strada del
nostro ritorno erano davvero povere di civiltà… qualche tappa per fare
provviste in rari villaggi… e quindi distese di boschi, valli, praterie… notti
all’aperto e scarse comodità… poca gente, e gente schiva… e ovviamente nessuno
a cui saltasse in mente di ingaggiare due mercenari per qualche lavoretto… e
con lo stomaco di Gourry ed il mio, questo significava restare al verde in
poco, POCHISSIMO tempo…
Erano
trascorsi diversi mesi, ormai, dalla sconfitta di Darkstar… era stato nel porto
più vicino al confine che io ed i miei amici ci eravamo separati… Philia,
tornata alla sua vita ‘tranquilla’ di vestale… avevo sentito in giro che aveva
aperto una specie di negozio di ceramiche, o di antiquariato… Amelia, tornata
ai suoi compiti di principessa, a Sailune… e Zel, partito per il suo viaggio di
ricerca, nelle terre ancora inesplorate al di là della barriera…
E
per quel che ci riguardava… bè, il problema fondamentale era stato ovviamente
il fatto che ci trovavamo a dover fare a meno della Spada di Luce… rispettavo
la decisione di Gourry, ma ciò non toglieva che avevamo bisogno di trovare in
fretta un’arma altrettanto potente… per la vita relativamente tranquilla che
avevamo condotto in quei mesi una normale spada, potenziata da qualcuno dei
miei talismani, era stata sufficiente… l’abilità di Gourry nel maneggiarla
aveva potuto sopperire alla mancanza di poteri magici… ma d’altra parte ero del
tutto consapevole che noi due non eravamo mai realmente al sicuro…
Le
opzioni che ci si erano presentate di fronte erano due… tornare nel nostro
continente e gettarci alla ricerca di una delle armi magiche leggendarie di cui
i testi antichi riportavano… oppure partire totalmente alla ventura per le
terre del ‘Nuovo Mondo’… La seconda ipotesi, per essere sincera, era quella che
mi allettava maggiormente… si trattava di territori inesplorati, che potevano
racchiudere segreti e scoperte decisamente… interessanti… Lo avevamo già
verificato, in parte, nella vicenda che ci aveva coinvolti… ed io non aspettavo
altro che averne ulteriori conferme…
D’altra
parte, come avrebbe commentato una certa chimera, occorreva procedere con
logica… avevamo verificato come le Arti Magiche non fossero particolarmente
diffuse in quelle zone… e questo riduceva considerevolmente le possibilità di
trovare armi magiche di fattura umana… oh, era possibile che esistessero armi
molto antiche, risalenti a prima della Guerra ad Gran Demone, e magari
realizzate con le arti magiche dei draghi (uh… i miei occhi si riempivano di
stelle al solo pensare di entrare in possesso di un’arma forgiata con quella
magia bianca andata perduta che era stata in grado di tenere testa ai demoni
superiori…)… Tuttavia… quante probabilità avevamo noi di trovare una di quelle
armi in tempi brevi, quando non avevamo nemmeno la certezza della loro
esistenza…? E nel nuovo mondo non avevamo idea di che cosa avremmo affrontato…
finché si trattava di nemici di cui conoscevamo la natura potevamo sperare di
cavarcela anche con armi normali, ma… nella situazione in cui ci trovavamo, era
da incoscienti partire così allo sbaraglio… la soluzione più saggia era tornare
nel nostro continente, cercare un’arma magica che perlomeno ci soddisfacesse e
QUINDI, eventualmente, partire per le terre al di là dello scudo e vedere che
cosa esse potevano riservarci…
…d’altra
parte, Lina Inverse non è mai stata nota per la sua prudenza…
E
infatti, alla fine, avevamo optato per una soluzione di compromesso… saremmo
rimasti nell’area di confine fra il nostro mondo e le nuove terre… una zona
liminale, piuttosto inesplorata anche per quel che riguardava la parte al di
qua dello scudo… forse, avrebbe potuto riservarci qualche sorpresa… e se quella
ricerca non avesse dato frutto, allora avremmo ripiegato sul nostro continente,
e saremmo tornati al piano originario…
Bé,
QUESTO era esattamente ciò che ci trovavamo a fare in quel momento… La nostra
ricerca…? Nulla di meno produttivo… chilometri e chilometri di terra brulla e
gente inospitale… e la magia, la gente stentava persino a sapere cosa fosse…
una perdita di tempo assurda… non ero mai stata tanto seccata, e mi auguravo
solo che le terre al di là della barriera non somigliassero tutte a quanto
avevamo appena visto… Peraltro, nell’ultimo mese della nostra presenza, la
gente si era fatta ancora più astiosa nei nostri confronti… c’era uno strano
fermento nei villaggi in cui ci recavamo… ed io avevo il sospetto che si fosse
sparsa la voce della nostra presenza, in quelle zone… della presenza di due
forestieri che giungevano a portare scompiglio…
Ad
ogni modo, non ci restava molto altro da fare che metterci seriamente alla
ricerca di qualcosa nel nostro già ampio continente… e se più armi fossero poi
arrivate, sia dalle nostre terre che da quelle inesplorate, di certo sarebbero
state bene accette…
Era
in quello spirito che viaggiavamo da ormai un mese verso la civiltà… dopo aver
seguito la costa del Regno di Elmekia, in quel momento ci trovavamo al confine
del regno di Sailune… speravo sinceramente che il reame della Magia Bianca
avrebbe potuto fornirci qualche appiglio per la ricerca di armi sacre… anche se
la realtà era che non avevamo nemmeno una minima traccia da seguire…
“ODIO
questa situazione…” Camminavo guardando di fronte a me, con un’espressione che
bastava a fulminare chiunque incontrasse il mio sguardo…
Gourry
sospirò. “Coraggio… perlomeno ci stiamo avvicinando a terre abitate… i regni
del Sud sono davvero invivibili… povera gente…”
“Quella
gente, se vuoi saperlo, secondo me sta benissimo dove si trova…” Mi strinsi
nelle spalle, lanciandogli un’occhiata. “Non mi sembrava particolarmente
propensa ad aprirsi al mondo… e ho visto più gente scontenta del fatto che lo
scudo fosse caduto di quanta ne abbia visto gioire perché questo apriva nuove
possibilità di ricchezza… credo che l’idea di ‘mettersi al passo col mondo’ non
sorrida loro particolarmente…” Ed io non sapevo proprio, sinceramente, se
giudicarla ottusità o saggezza… forse era una delle tante questioni di cui solo
il tempo poteva farsi giudice…
Gourry
gettò lo sguardo al cielo, pensieroso. “Uhm… forse è anche un fatto di
superstizione… mio nonno mi diceva qualcosa di simile a proposito degli elfi,
quando ero piccolo… anche se non ricordo molto bene…”
Gli
rivolsi un fiacco sorriso. “Questa non è una novità…”
“Ehi,
ehi…” Replicò il mio amico, non risparmiandomi un’occhiataccia…
La
ignorai. “Uuuuuuuuuuuuuuuf, quanto sono stanca…” Commentai, stiracchiandomi.
“Quanto darei per un bel letto comodo…”
Gourry
fece spallucce. “Considera il lato buono della situazione, Lina…” Sollevò
nuovamente, distrattamente, lo sguardo al cielo. “Stanotte il nostro tetto sarà
un meraviglioso cielo stellato…”
E
fu solo il mio buon udito a permettermi di comprendere la sua affermazione…
…perché
il rombo di un tuono in lontananza coprì con il suo cupo risuonare il grosso
della sua frase…
Un’ora
più tardi, il sole era quasi scomparso all’orizzonte, ed io ero zuppa fino al
midollo…
“Considera
il lato buono della situazione, Lina… ora nessun Signore dei Demoni ci è alle
costole e ha intenzione di…”
“ABBI
ALMENO LA COMPIACENZA DI STARTENE ZITTO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!”
“Che
caratteraccio… neanche fossi stato io a fare piovere…”
“Probabilmente
no…” Gli rivolsi un’occhiata in tralice. “Ma comincio ad avere il sospetto che
tu porti sfortuna… da quando ti conosco mi sono capitati solo guai…”
L’unica
risposta che ricevetti fu uno sguardo rassegnato ed un mugugno. “Che faccia
tosta… sarei io quello che porta guai…”
Non
gli risparmiai un’altra occhiataccia… ma in quel momento l’ultima cosa che
avevo voglia di fare era litigare… Sospirai. “Che ne diresti se ci fermassimo?
Ormai a quanto pare la prospettiva di raggiungere una città entro la notte è
decisamente lontana… e anche se ci riuscissimo, possiamo tranquillamente dire
‘ciao’ all’idea di dormire in un caldo letto…” Un’idea in cui mi ero trastullata
per tutta la giornata, a dire la verità… e c’era qualcosa di *irritantemente*
ironico in questo… quelli erano i momenti in cui avevo la sensazione che
qualcuno dall’alto mi stesse osservando… e si stesse divertendo un mondo…
“Fermarci…
dove…?” Il mio amico mi rivolse un’occhiata perplessa… “Siamo su montagne quasi
del tutto disabitate… Qui ci sono solo rocce e alberi…”
“E
che ne so, io??? Una grotta, una cavità, un posto che sia –dannatamente-
ASCIUTTO!!!”
“Ok,
ok…” Anche il mio amico sospirò. “Che ne diresti di quella rientranza nella
roccia laggiù…? Non sembra il massimo del confort… ma per una notte dovrebbe
andare…”
Ed
effettivamente c’era… al di là della cappa di pioggia, lo spadaccino era
riuscito ad individuare quello che a me non era nemmeno possibile scorgere… e
purtroppo aveva avuto ragione… spifferi, gocce d’acqua da ogni minima apertura…
ma era sufficientemente profonda per tenerci per lo meno al riparo dal vento…
ed era sempre qualcosa di meglio di una notte trascorsa sotto la pioggia…
“E’
già da un po’ che succede… questi sbalzi climatici improvvisi…” Osservai,
rivolgendomi più a me stessa che al mio amico, mentre tremavo di freddo, nel
tentativo -di scarso successo, per dirla tutta- di accendere perlomeno un
fuoco, per asciugarci… i rametti di legno, che abbondavano sul fondo della
piccola grotta, erano tanto umidi che persino la mia fiamma magica non
attecchiva… e non potevo certo pensare di mantenere attivo l’incantesimo tutta
la notte, fra le mie mani… già crollavo di sonno…
“Non
è un semplice temporale estivo…?” Replicò Gourry con aria perplessa, mentre
strizzava i suoi capelli, tentando di ridonare loro una parvenza di asciutto…
Sospirai.
“Un po’ lunghino per essere un temporale estivo… Le mie ossa lo testimoniano…”
Lanciai uno sguardo cupo al di fuori dell’apertura della grotta… “E poi…” Mi
strinsi nelle spalle tornando a fissarlo… “… non è la prima volta che accade,
in questi ultimi mesi… noi due ce ne siamo stati lontani dal mondo e ci siamo
accorti di poco o nulla, ma ho sentito dire che il Regno di Zephilia è stato
persino colpito da una tempesta di neve… dicono che i vigneti sono stati tutti
rovinati…”
“NEVE???”
Il mio amico mi rivolse un’occhiata stupita. “Ma… ma siamo in ESTATE…”
Feci
spallucce. “Ho sentito i contadini ed i mercanti di frutta lamentarsi, nei
villaggi in cui siamo passati… Tempeste che si alternano a clima torrido… da
qualche mese a questa parte, è sempre la stessa storia… e nessuno riesce a
spiegarselo… anche se io qualche ipotesi ce l’avrei…”
Il
mio amico mi rivolse un’occhiata perplessa. “Un’ipotesi?”
Annuendo,
mi appoggiai alla parete di roccia, un braccio stretto attorno al corpo,
l’altro proteso verso la legna. “In fondo… non è la prima cosa strana che
succede da quando la barriera è caduta… supponiamo che lo scudo dei demoni
avesse in qualche modo alterato il clima nel nostro continente… anche solo il
muoversi delle correnti calde… può darsi che ora, cessato l’effetto della
magia, la situazione si stia ristabilizzando…” Finalmente la fiamma sprigionata
dalle mie dita attecchì ed un gradevole calore prese a diffondersi, seppur
lentamente, nel piccolo ambiente… Mi stiracchiai come un gatto, godendone per
un momento il diffondersi sulla mia pelle, il suo avanzare in tutto il mio
corpo… una sensazione piacevole, forse simile alla quella che provavo quando
scagliavo un incantesimo di fuoco… anche se non sufficiente a reprimere i miei
brividi… il freddo di quella sera sembrava penetrare nelle ossa… Ero
decisamente una creatura fatta per stare al caldo, decisi. Forse per questo la
Piromanzia era divenuta così naturalmente la mia specialità, per quel che
riguardava lo sciamanismo…
“…
certo, non si può avere la certezza…” Proseguii, abbracciando le mie ginocchia,
con fare sonnolento… “… ma basterebbe fare qualche studio sulla situazione così
com’era prima dell’incantesimo… e se questa è solo una condizione di passaggio,
se questa alternanza prelude il raggiungimento di un nuovo equilibrio, allora
potrebbe essere utile approfondire queste ricerche… pensa a quanto sarebbe
utile per l’agricoltura sapere come il clima muterà in futuro… ma, soprattutto,
quanto sarebbe utile conoscere gli effetti che la magia può avere su di esso…
senza contare che…” Avendo inserito la mia ‘modalità insegnante’ non mi accorsi
che il mio amico si avvicinava finché non me lo trovai a fianco. “Uh?” Battei
le palpebre.
Lo
spadaccino mi rivolse un sorriso. “Invece di pensare alle questioni
dell’universo scendi sulla terra per un secondo…” Una coperta venne gentilmente
calata sulle mie spalle. “Stai gelando…” Spiegò, semplicemente, con un’alzata
di spalle, di fronte alla mia occhiata perplessa…
Afferrai
un lembo della coperta, studiandolo… “E’ un miracolo che sia rimasta asciutta…”
Osservai.
“Era
in fondo alla borsa…” Spiegò semplicemente il mio amico, in tono pratico, prima
di sedersi al mio fianco. “Basterà per tenere al caldo chi di noi due dormirà,
mentre l’altro fa la guardia… se mi verrà freddo, potrò sempre muovermi un
po’…” Inarcai un sopracciglio, reprimendo un sorriso… A quanto pare, aveva già
deciso l’ordine dei turni…
“Non
sono sicura che riuscirò a dormire a stomaco vuoto…” Replicai, un mezzo
sogghigno sulle labbra. “Se vuoi saperla tutta, pensavo di aspettare l’alba… o
la fine di questo temporale…” Sospirai, lievemente… “…e poi rimettermi subito
in cammino. Bisogna fare qualcosa per il denaro che ci serve per il viaggio, o
la nostra ricerca di una spada finirà ancora prima di cominciare…”
Il
mio amico mi rivolse uno sguardo vacuo… avevo l’impressione che non si
ricordasse esattamente del fatto che ci trovavamo lì per la sua spada… ma per
il quieto vivere, per una volta evitai commenti taglienti… “Che intendi dire
con ‘fare qualcosa’, Lina…?” Quindi, il suo volto si illuminò di comprensione…
e lo sguardo perso si tramutò in un’occhiataccia… “Il tuo ‘hobby’, giusto? Hai
intenzione di andartene a cercare nuovamente una banda di banditi da
depredare…”
Ridacchiai.
“Da quando sei così perspicace…?”
Il
mio amico sospirò. “Oh, non è questo… è che ormai le mie ossa hanno assunto la
capacità di avvertire i guai che si avvicinano…”
Il
mio ghigno si fece più largo. “Guai, guai… che guai vuoi che ci capitino nel
Regno della Magia Bianca…? sii ragionevole e rilassati… non c’è luogo più
tranquillo e pacifico di Sailune…”
E
fu in quel momento… che il corno risuonò.
Il
mio amico ed io battemmo contemporaneamente le palpebre.
“Che..
che cos’era…?” Azzardai la domanda, dopo qualche secondo di silenzio.
“Sembrava
un corno da guerra…” Replicò il mio amico, con una certa sicurezza. Già… Gourry
era mercenario da più tempo di quanto non lo fossi io, e, per quanto non
sapessi molto della sua vita prima del momento in cui ci eravamo incontrati,
ero al corrente del fatto che aveva combattuto anche campagne di guerra,
probabilmente negli anni in cui le lotte per la successione avevano
insanguinato i regni del Sud, portando a quell’Equilibrio che ora regnava fra i
sovrani del nostro continente…
Mi
accigliai, sollevandomi in piedi. “E’ strano che truppe di Sailune si trovino
di pattuglia su queste rupi scoscese… qui da depredare ci sono solo boschi…”
“Che
stiano cercando dei dispersi…?” Osservò il mio amico, con aria perplessa… “…
sarebbe normale, con questa pioggia… magari stavano rientrando da qualche
missione e sono stati sorpresi dal temporale, proprio come noi… in fondo, siamo
vicino al confine…” Si grattò la testa… “… e questo spiegherebbe il suono del
corno…” Già… un semplice segnale per rintracciare uomini smarriti nella
tempesta…
“In effetti una rotta come questa sarebbe ragionevole, per un manipolo di guardie proveniente da un porto del Regno di Elmekia o del Regno di Sailarg…” Ammisi. “Ma ciò non toglie che sia un po’… strana…” Volsi lo sguardo al mio amico. “Questa via è abbastanza impervia, anche se veloce, e decisamente secondaria… non sembra proprio la strada che un gruppo di soldati imboccherebbe di ritorno da una missione ufficiale…” Mi accigliai… “… sembra piuttosto una via da spie…”
Il corno risuonò, nuovamente.
Indubbiamente, spie rumorose…
“E allora… cosa facciamo…?” Chiese lo spadaccino, con l’aria di chi teme PROFONDAMENTE la risposta…
“Credo sia meglio andare a dare un’occhiata…” Mi avviai verso l’uscita, senza lasciare spazio a repliche… ci trovavamo a Sailune, in fondo… non si poteva dire che la faccenda non ci riguardasse, perlomeno un minimo… e la presenza di individui non identificati che si aggiravano per i boschi del confine non mi rassicurava per niente…
Con un sospiro, il mio amico mi si accodò. “… niente guai nel Regno della Magia Bianca…” Mugugnò, fra sé e sé…
Il più silenziosamente possibile, ci avvicinammo all’apertura che si spalancava sul buio del regno addormentato… L’intensità della pioggia era diminuita, ora, e la pelle dei nostri volti era sferzata solo da lievi, insistenti gocce, che confondevano le sagome scure degli alberi nella cappa di oscurità che ci fronteggiava… La luna, quasi piena, emergeva pallida da un ammasso di nubi, ma la sua luce non era sufficiente a rischiarare la piccola radura che ci precedeva… le ombre al suo interno sembravano vive, sembravano muoversi per catturare e divorare ogni barlume di luce…
“Lina…” Mi ammonì il mio compagno, in un sussurro. “… io… non ci vedo… non vedo nulla…”
Un’osservazione semplice, scontata, forse, vista l’oscurità che ci circondava… ma che faceva sorgere un’inquietante supposizione alla mia mente… “Tenebre magiche…”
Imprecai, fra i denti. La vista di Gourry si era più volte dimostrata efficiente anche là dove la mia aveva fatto difetto… normalmente, la luce lunare gli era più che sufficiente per avanzare con sicurezza in un luogo come quella radura, dove le fronde degli alberi non impedivano il passaggio di quei deboli raggi… ma ora…
“Lina…” Lo spadaccino invocò il mio nome nuovamente… stavolta, poco più di un sibilo… e le sue dita si strinsero convulsamente attorno al mio braccio…
“Gourry…?” Ma non feci in tempo a porre domande… o forse, non ne ebbi la necessità… questo, per un semplice motivo… anche io, ben presto, li vidi…
Impossibile distinguerli chiaramente. Non si confondevano nell’oscurità… loro erano oscurità… un’oscurità densa, affamata… ma, allo stesso tempo, non potevano sfuggire ai nostri sguardi. Erano in quattro… Quella luce… una luce azzurrastra emanava dai loro corpi… come in lotta con le tenebre che attorno ad essi si addensavano… ma ciò che più mi inquietava erano i loro occhi… occhi dorati, che risplendevano come stelle nel buio della foresta…
E poi, ovviamente, c’era la paura… la paura che attanagliava l’animo di chiunque, nel fronteggiarli… era la paura più basilare, più primordiale… quella paura che sorge nell’uomo quando si trova a diretto contatto con quella che per lui è minaccia e destino ultimo… perché loro… loro non appartenevano al mondo dei vivi…
La mano di Gourry non lasciò la presa. “Sono… sono berserker…?” Il mio amico non smetteva di tremare, al mio fianco… e lo sentivo confuso, smarrito… Era qualcosa che anch’io non capivo, ma che in qualche modo conoscevo, visto il tipo di magia che praticavo… ma lui…
“Sono dei non-morti, Gourry… uomini tornati al mondo, ad una non-vita, a seguito di una morte violenta…” Si trattava di guerrieri… Sui loro corpi si stagliavano ancora le armature annerite che probabilmente un tempo avevano recato orgogliosamente i vessilli della loro casata… ora, come i loro padroni, esse non erano altro che polvere riesumata, mantenuta alla luce esclusivamente dalla sofferenza, e dall’odio… peggio di Mazoku… un demone si nutriva di sentimenti negativi, viveva di essi… appunto, VIVEVA… quelli invece non erano esseri dotati di una volontà propria… loro non prendevano ordini da nessuno, forse non potevano nemmeno essere controllati dalla magia… riuniti in gruppi, attratti l’uno dall’altro per la loro stessa natura, non erano che concentrati di quell’odio che li aveva accompagnati nel momento del loro viaggio verso la morte… o almeno questo era quanto aveva potuto scrivere… chi era sopravvissuto ad un incontro con loro…
Esseri maledetti… non avrei mai pensato di incontrarne in quel luogo…
Con uno strattone, trascinai il mio amico nuovamente nell’ombra. Sapevo troppo poco di quegli esseri perché noi due potessimo azzardarci ad affrontarli… Restammo rannicchiati qualche secondo, in attesa. Solo silenzio, per diversi istanti… e poi, nuovamente il suono del corno…
“Cosa… cosa stanno facendo secondo te, Lina…?” Il mio amico sembrava avere riguadagnato un po’ di calma, ora che quegli esseri erano scomparsi alla sua vista, ma il suo volto era ancora mortalmente pallido… del resto, mi chiedevo se in quel momento la mia espressione fosse poi tanto differente dalla sua…
“Non ne ho la più pallida idea…” Bisbigliai, di rimando. “Forse… forse è una specie di ‘cerimonia’…” Fissai lo sguardo su di lui. “Se quegli esseri si trovano qui, forse questo luogo è stato teatro di una battaglia particolarmente cruenta, dove quei guerrieri hanno trovato la morte… forse oggi è l’anniversario di quella lotta, o qualcosa del genere… forse quei… quei cosi ricompaiono periodicamente per una specie di… rito funebre…”
Lo spadaccino si morse il labbro. “Non lo so, Lina… spero solo che quel corno non stia emettendo il segnale di raccolta…”
Involontariamente, rabbrividii… oh, Gourry sapeva essere così CONFORTANTE…
Il silenzio calò nuovamente nella piccola grotta, mentre nessuno di noi si azzardava a fare altri commenti… trascorsero minuti che mi parvero ore, e alle nostre spalle nient’altro che il suono inquietante del corno, che risuonò altre due, tre volte, in una sorta di cupa litania… quegli esseri non emettevano altro rumore, l’oscurità che portavano con sé sembrava aver cancellato persino i suoni della foresta… una cappa nera, silenziosa… e noi ci eravamo dentro … ci eravamo dentro fino al collo…
Dopo qualche istante, anche il suono del corno cessò. L’intera radura al di là dell’apertura venne avvolta dal più totale silenzio…
“Credi… che se ne siano andati, Lina…?” Domandò Gourry dopo qualche istante, l’esitazione evidente nella sua voce…
“E’… è possibile…” Deglutendo, mi sollevai in ginocchio, da seduta che ero, e provai a gettare uno sguardo al di là delle rocce che ostruivano l’apertura… La luna ora era alta nel cielo, e la pioggia era quasi totalmente cessata… la porzione di radura che mi era concesso vedere restando nascosta era completamente deserta… “Non… non vedo…”
Non potei terminare la frase, però…
Perché fu allora che, improvvisamente, due occhi dorati si trovarono a fronteggiare i miei…
“Aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaah!!!!!!!”
Con un grido, indietreggiai, incespicando, mentre l’essere si stagliava, con la sua mole di guerriero, sull’apertura della grotta…
“La vita… chiama la morte…”
Aveva… aveva parlato???
“Lina!!!” Gourry si fece avanti, nel tentativo di soccorrermi, ma rimase come pietrificato nel luogo in cui si trovava, quando i due occhi dorati si fissarono su di lui… mano tremante alla spada, il mio amico poté solo restare fermo a fissare la figura, impossibilitato a reagire…
…e se il volto di quella creatura non fosse stato totalmente inespressivo, avrei giurato di aver visto un lampo di soddisfazione disegnarsi nei suoi occhi…
Non ebbi il tempo di prestare attenzione alla cosa, comunque. Distolto lo sguardo dallo spadaccino, il mostro tornò a volgere la sua attenzione a me…
‘Da… dannaz…’
…e la sua mano… la sua mano si allungò verso il mio volto…
“Diavolo!” Istintivamente, schivai. Non sapevo esattamente che effetto avrebbe avuto il suo tocco su di me, ma ero del tutto decisa a non sperimentarlo! Tuttavia, lo spazio della grotta era troppo piccolo per combattere… Non potevo pensare di riuscire a evitarlo molto a lungo, semplicemente scappando…
“Lina…” La creatura ripeté, in tono carezzevole…
Dentro di me, rabbrividii… aveva sentito Gourry pronunciare il mio nome, ed ora la sua mente se ne era impossessata… Dove avevo letto… che la conoscenza del reale nome delle cose… conferisce a chi sa sfruttarlo un potere illimitato su di esse…?
“Lina…” Il non-morto mosse un altro passo in mia direzione. Alle sue spalle, scorsi Gourry lottare per vincere la paura ed alzarsi, ma, ad ogni tentativo di sollevarsi da terra, le sue gambe sembravano cedere, come gelatina… cominciavo a sospettare che con il suo sguardo quell’essere avesse praticato qualche incantesimo su di lui, qualcosa che servisse ad immobilizzarlo il tempo necessario per occuparsi di entrambi noi singolarmente… Non ebbi il tempo di preoccuparmene, tuttavia… perché mentre mi piantavo sui piedi, pronta ad evitare un altro attacco, la creatura si fermò. Mi fissò con il suo sguardo dorato, che io sostenni, per qualche istante… e poi, portò mano alla cintola…
Il corno…
Voleva farlo… voleva suonare il corno, di nuovo!
“Fo… Forza del fuoco…” Era PERICOLOSO, troppo pericoloso usare un incantesimo di fuoco in un luogo del genere… ma in quel momento era la più totale irrazionalità a muovermi… i suoi compagni non erano lì con lui… non doveva suonare quello strumento, non doveva…
“Bomb Sprid!!!” Tentai comunque un incantesimo che limitasse i danni all’ambiente che ci circondava… una specie di piccola Palla di Fuoco venne rilasciata dalle mie dita… una Palla di Fuoco dagli effetti decisamente più localizzati, e dalla forza esplosiva minore… se il soffitto della grotta fosse crollato, anche per noi sarebbe stata finita, ne ero pienamente consapevole… Anche se forse… non era nemmeno quello il nostro problema principale…
‘…il fuoco può bastare, per fermarlo…? Può uccidere… chi è già morto…?’
“Gwaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaahhhhhh!!!!!” Il corpo interamente avvolto dalle fiamme, il mostro prese ad indietreggiare, verso l’uscita della grotta… un solo, unico, problema…
…la traiettoria… la traiettoria non era sgombra…
“Gourry!!!!!”
Dannazione, DANNAZIONE!!!
Scattai in avanti, in un disperato tentativo di fermare la creatura… ma era chiaro che non avrei potuto farcela… non potevo pensare di aggirarla e raggiungere Gourry in tempo, e non avevo modo di arrestare la sua avanzata, o il divampare delle fiamme…
Fortunatamente, quando ormai ero certa che il fuoco avrebbe avvolto anche il mio compagno, lo spadaccino sembrò ridestarsi… non so se fu l’effetto del pericolo imminente, o se dipese dal fatto che, di qualsiasi cosa si fosse trattato, l’incantesimo che lo aveva colpito aveva cessato il suo effetto dopo che la creatura aveva smesso di concentrarsi… però il mio amico ebbe non solo la prontezza di spirito per schivare, ma anche per estrarre la spada… e per colpire con l’elsa la schiena del suo assalitore, deviando la sua marcia verso l’uscita, e mandandolo a sbattere direttamente contro una parete…
“Lina!!!” Chiamò nuovamente Gourry, scattando verso l’uscita… ma io non avevo certo bisogno di lasciarmi pregare… in un balzo, lo raggiunsi, sbucando al fresco buio della notte del Regno di Sailune…
Fu appena misi piede fuori che la creatura si volse nuovamente verso di noi… Gli occhi oro parevano iniettati di sangue, alla luce intensa delle fiamme…
“Vai al diavolo!!!” Con una rabbia insolita per lui, Gourry afferrò l’elsa ancora incandescente della sua spada e si fece avanti.
“Gourry!!!” Non poteva ferire una creatura del genere con una semplice lama, credevo che anche lui ne fosse consapevole!!! Oppure… pensava di avere ancora fra le mani la Spada di Luce???
Nulla di tutto questo, per fortuna. Perché –me ne resi conto molto presto- l’obiettivo del mio amico non era il mostro…
Spiccando un lieve salto, Gourry mirò alle pietre che sovrastavano l’uscita dalla grotta. E la sua lama, resa più affilata dalla mia magia, fu come sempre efficace. Due unici fendenti… e le rocce che sovrastavano la creatura crollarono inevitabilmente sopra di lei…
…sepolta viva… se così si poteva definire…
“Lina! Adesso!!!” Annuii, intuendo cosa mi stava chiedendo di fare. Scattando in avanti, recitai brevemente una semplice formula… “Dire Brand!!!” L’onda d’urto investì in pieno le pareti della piccola cavità, frantumando quanto ancora restava in piedi dopo il colpo di Gourry. Pochi secondi, e della vista della creatura non ci restava nulla… se non un cumulo di macerie…
Il mio amico rilasciò la spada, e crollò in ginocchio.
“Gourry!!!” Preoccupata, corsi al suo fianco. Non era ferito, ma là dove le sue dita avevano retto la sua arma, la pelle era ustionata piuttosto gravemente… per non parlare della lama che giaceva al suolo… il fuoco aveva lasciato perlomeno l’elsa in PESSIME condizioni… grandioso… una spada da riparare, e altri soldi da buttare… quanto desideravo che trovassimo presto un’altra arma magica…
“Avanti, dammi la mano…” Lo esortai, in tono gentile… “Abbiamo bisogno che il tuo braccio destro sia funzionale, a quanto pare…”
“Sto bene…” Replicò il mio amico, fissando il suolo…
Sospirai. “NO che non stai bene, cervello di medusa… dammi quella mano, su… non ti metterai a fare il bambino ora, vero…?”
Lo spadaccino non sollevò lo sguardo. “Se ti avesse uccisa… sarebbe stata tutta colpa mia…”
A quelle parole, rimasi in silenzio per un istante. Quindi, ritrassi la mano tesa, e la usai per dargli un secco colpo sulla nuca.
Il mio amico barcollò, rivolgendomi uno sguardo stupito. “Eh… ehi, Lina!!! Che diavolo ti è preso???”
Portai le mani ai fianchi, rivolgendogli un’occhiataccia, dall’alto in basso. “Uomini…” Esordii, in tono sprezzante. “… fai che mostrino un minimo segno di codardia, ed eccoli lì, piegati al suolo, a tracciare il terreno con le dita, come dei cani bastonati!!! Neanche avessero appena commesso un omicidio!!!”
“Li… Lina…?”
Il mio volto si avvicinò al suo. “Stammi bene a sentire cervello di medusa… quella è una creatura magica, come pensi che avresti potuto resistergli, senza nemmeno sapere contro cosa stavi lottando, eh…?”
“M… ma…”
“Niente ma!!! Stare a rimuginare su quanto è stato non serve proprio a niente, quante volte te lo devo dire??? Non è successo niente! Ora è sepolto sotto un metro di roccia… e lo abbiamo abbattuto INSIEME…” Gli rivolsi un mezzo sogghigno. “Senza contare che mi servi, e col braccio integro… quindi, qui quella mano e silenzio! Non pensare di poter ritrattare il tuo contratto da guardia del corpo per così poco…” Gli strizzai l’occhio…
Il mio amico sospirò… “Verrà il giorno in cui sarò in grado di ribattere ad uno di questi tuoi ‘ragionamenti’…” Fallendo nel mascherare un sorriso, mi porse la mano…
Sogghignai, recitando la formula del Recovery… “Un giorno lontano, suppongo… quindi per ora rassegnati a darmi ascolto…”
Restammo per qualche istante in silenzio, mentre la formula cominciava a esercitare il suo effetto… quindi, l’espressione del mio amico si fece seria… “Lina… dove pensi che siano andati a finire gli altri… quegli esseri che abbiamo visto insieme al mostro che abbiamo abbattuto…?”
Mi accigliai. “Non ne ho la più pallida idea, Gourry… so solo che provenivano dalla nostra stessa direzione…” Sollevai lo sguardo, sulla strada verso la capitale… “…e ho idea che siano diretti a Est, come noi…”
Gourry spalancò gli occhi. “Vuoi dire… che stavano andando a Sailune?”
Scossi la testa. “Non ho detto questo. Forse però seguono una rotta fissa, prestabilita, su queste montagne… magari questa è una sorta di ‘luogo maledetto’, infestato…” Ma nemmeno io ero del tutto convinta delle mie parole…
“Uh… e quindi pensi che ci siano anche altri di quei… cosi…?”
Mi morsi il labbro. “E’ possibile, sì… gli altri soldati morti in questo luogo, suppongo…” Lo fissai, seria. “E in tutta sincerità… ho il dubbio che anche gli altri tre simpatici individui che abbiamo intravisto prima si trovino nei paraggi… non so perché si siano separati, forse perché erano convinti che uno di loro sarebbe bastato ad eliminarci… ma ho l’impressione che il non-morto, prima, stesse cercando di suonare il corno per richiamarli, e ciò significa che devono essere perlomeno a portata d’orecchio…” Mi chiedevo solo il motivo… di quella decisione improvvisa…
“Uh… allora forse è il caso di allontanarci, che ne dici…?”
Annuii, terminando la formula. “Non potrai reggere la spada per un po’…” Lo ammonii. “… ma nel giro della notte il dolore dovrebbe scomparire del tutto…”
Anche il mio amico fece cenno di sì con la testa, sorridendomi. “Grazie, Lina, ora va molto…” La sua frase, tuttavia, si interruppe bruscamente ed il sorriso gli si gelò sulle labbra, mentre i suoi occhi si fissavano su qualcosa, alle mie spalle…
“Gourry, cosa…?” Mi voltai, di scatto… per osservare una scena che l’oscurità magica di poco prima ci aveva celato… e che mi sarei anche allora molto volentieri risparmiata…
Avevano banchettato, i bastardi… prima che le creature ci incontrassero, un gruppo di viandanti doveva averli incrociati sulla sua strada… ed era stato molto meno fortunato di noi, evidentemente… perché ora di loro non restava molto altro se non carne lacerata, contratta… di un colorito strano, azzurrognolo…
Ed occhi spenti, e pupille dilatate…
… paura… ecco l’ultima sensazione che tutti loro avevano provato…
“Non… non…”
Non sapevo esattamente che cosa avessero fatto loro… sembrava quasi… che li avessero DIVORATI… che ne avessero risucchiato le energie vitali… ma si poteva riconoscere cosa erano… o cosa erano stati…
Mercanti in viaggio, probabilmente… che approfittavano delle ore fresche della sera per spostarsi, ed erano stati colti di sorpresa dalla tempesta, persi in quei boschi… quelli che avrebbero potuto essere i miei genitori, qualche anno prima… L’uomo sovrastava la donna, come se cercasse di proteggerla con il proprio corpo… due contro quattro… non avevano avuto alcuna possibilità di difendersi…
“Dannati… bastardi…” Strinsi i pugni, tanto forte che ebbi l’impressione di farli sanguinare…
Accanto a me, Gourry appariva sconcertato… “Cosa… cosa ci facevano qui…? Loro… loro…” Già… se si trattava davvero di un luogo pericoloso, perché dei mercanti lo stavano attraversando…? Erano forestieri, forse…?
Mi avvicinai ai corpi. “Non ci resta molto da fare per loro…” Sibilai… Protendendo le mani avanti, presi a recitare un nuovo incantesimo di fuoco…
“Lina aspetta!!!” Il mio amico mi pose una mano sulla spalla… “Non… non credo che così… io credo che noi… noi dovremmo… seppellirli…”
Non lo guardai in volto. “Non abbiamo tempo, Gourry… non sappiamo quando quegli esseri torneranno… e soprattutto non sappiamo se siamo in grado di affrontarli…” Non volevo esporgli il mio ulteriore dubbio… un quesito semplice, quanto inquietante…
… uccise da quegli esseri… quelle persone sarebbero diventate come loro…?
Il mio amico, inspiegabilmente non fece domande. Forse… forse aveva capito che non ero in vena di mettermi a discutere… o forse aveva semplicemente concluso che avevo ragione… ad ogni modo, indietreggiò, lasciandomi il campo per terminare la mia magia…
Per qualche ora, dopo la nostra partenza da quel luogo, camminammo semplicemente fianco a fianco, nel più totale silenzio… mentre scendevamo da quelle alture scoscese, procedendo verso un territorio piacevolmente collinare, una domanda continuava a martellarmi nella mente…
Di quanto erano a conoscenza i sovrani di Sailune?
Sinceramente, dubitavo che Philionel sapesse che fatti simili avevano luogo sui confini del suo regno… quell’uomo aveva tanti difetti, ma l’ultima colpa che gli si poteva attribuire era quella di trascurare i suoi sudditi, anche quelli che risiedevano nelle zone più remote della sua giurisdizione… dubitavo che non avrebbe inviato anche un intero contingente dei suoi uomini in quel luogo, se avesse saputo cosa vi era accaduto… Sailune… la patria della magia bianca… accadevano cose simili, fra i suoi confini…? Accadevano cose simili, nel nostro continente…? Quelle creature, per quel che mi riguardava, erano pressoché avvolte nella leggenda… che significato aveva l’incontro con esse… e proprio nel regno di una delle mie migliori amiche, probabilmente l’ultima persona che avrei associato a quegli esseri…?
Sospirai. “Andiamo alla capitale.” Dichiarai, semplicemente.
Gourry mi rivolse un’occhiata stupita… “Alla capitale…? Ma non avevi detto di voler evitare di incontrare Philionel?”
Una GROSSA goccia di sudore scese lungo la mia guancia… “Ehm… sì… forse ho detto una cosa del genere…” Mugugnai… “Ad ogni modo…” Rivolsi verso di lui uno sguardo risoluto. “… credo che il re, e Phil, abbiano il diritto di essere messi al corrente di quanto è accaduto stanotte, e il DOVERE di intervenire… Senza contare che…”
“Senza contare che…?” Mi interrogò il mio amico, perplesso…
Puntai un dito al cielo. “OVVIAMENTE Philionel non potrà negarci ospitalità ed una GIUSTA ricompensa per queste informazioni…” Il mio ghigno si allargò… “… e questo risolverà per un po’ i nostri problemi finanziari… anche se, certo, questo è un fatto puramente secondario…”
“Già… puramente…” Ripeté il mio amico con aria rassegnata…
Ridacchiai. “In marcia, allora!” Gli strizzai l’occhio, battendo una mano sulla sua schiena. “Il mio stomaco non attende!!!”
Già, in fondo… niente guai… nel regno della Magia Bianca…