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Autore: ShunLi    27/04/2011    3 recensioni
Des aveva tutto un suo modo per condurre il "gioco". E Shaun lo assecondava, perchè Desmond era l'unico che riusciva a distrarlo dal lavoro, l'unico che lo stuzzicava quando si sentiva troppo teso... Ma fin quanto avrebbe resistito? Al quasi Assassino piaceva quella situazione, Shaun ne era solo divertito... Fino a che punto poteva definirla "gioco", quella strana situazione?
Genere: Erotico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Desmond Miles
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La sera tardi, nel piccolo laboratorio che i quattro usavano per nascondersi dai templari, era sempre illuminato da una fioca luce, una lampadina da scrivania abbastanza forte da illuminare un solo punto e assolutamente poco fastidiosa per chi dormiva nelle stanze. Shaun adorava lavorare a notte inoltrata. Alternare il giorno alla notte non era certamente salutare. Ma per il resto poteva stare tranquillo. Lontano da tutto e da quei tre. Lucy con il suo temperamento dolce. Non che fosse disturbante, ma fastidiosamente accomodante. Rebecca che predicava solo per la sua baby e Dio ce ne scampi se le succedeva qualcosa. E Des invece... Bhè, Des era di disturbo in tutti i sensi. Ritrovarselo tutto il giorno in mezzo ai piedi era davvero seccante. Di notte avrebbe peggiorato la seccatura. Siccome Desmond era una faccia di bronzo, ogni tanto lo andava a stuzzicare quando il picchiettare di Shaun gli impediva di dormire. Con la solita scusa dei siti porno, si erano ritrovati loro stessi a riprodurre qualche posizione vista in precedenza. Shaun non ricordava nemmeno come fosse iniziato. Forse la cicatrice, forse le sua mani.
Forse l'aveva baciato per tappargli la bocca. O forse perchè era stanco, frustrato e l'unico in giro quella notte era proprio Desmond. Ricordava ancora quei suoi gemiti impazienti e lo sguardo eccitato. L'avevano fatto nel cucinino, sotto la doccia. Che non riprovarono mai più, a causa di un mal di schiena lancinante che si erano procurati lì dentro. E mentre si facevano iniezioni per riprendere la loro postura originale, il prurito cresceva. Oh si, quando cominciava a diventare fastidioso, bastava che Des gli facesse visita e tutto poteva anche concludersi sulla sedia della scrivania. Poteva anche trattarsi di un lavoro di mano, ma li teneva molto più che occupati. Shaun ogni tanto diceva a Des che la cosa lo infastidiva e divertiva allo stesso tempo. Des ne era un pò più coinvolto. Ma Shaun non gli diede mai la soddisfazione di dirgli lo stesso. Quindi, da quel giorno, ogni volta che Des lo andava a disturbare, iniziava tutto con un gioco. Prima o poi Shaun avrebbe dovuto cedere.

"Senti un pò..."
"Mh?" Rispose l'inglese, con lo sguardo rivolto verso lo schermo.
Desmond avanzò verso di lui, girando la sua sedia nera, dove Shaun era seduto al pc a lavorare. Il ragazzo dai capelli rossicci rimase con le mani a mezz'aria.
Desmond rise leggermente e Shaun poggiò le mani sulle ginocchia, aspettando il continuo del ragazzo.
"Cosa dovevi dirmi?" Chiese, con quel suo accento fin troppo marcato.
Desmond lo guardò ancora: gli occhiali dalla montatura nera, le sue gambe esili, le dita che si stringevano alle ginocchia.
Godeva nel farlo attendere.
"Mh, niente." E Desmond si allontanò, ma venne trattenuto da una salda presa al polso. Shaun strinse con decisione.
"Se credi che voglia giocare ti sbagli. Cosa dovevi dirmi." Ecco il gioco. Quel maledetto gioco che Desmond non aveva voglia di concludere, finchè Shaun non si fosse arreso.

Un bacio sulle labbra ripagò l'attesa.
Shaun odiava quel suo comportamento deviante. Pensò però che Desmond era l'unico che riusciva a distrarlo dal lavoro, l'unico che lo stuzzicava quando si sentiva troppo teso, l'unico che non lo giudicava veramente per il suo essere "continuamente inglese".
"Mh, la tua è un argomentazione interessante."
"Vuoi che continui a parlartene?" Chiese Des.
Shaun alzò un sopracciglio.
"Magari nel letto, che ne dici?"
E i due si incamminarono verso quella stanza stretta e bianca, senza altri mobili che non fossero il letto appunto, due comodini e uno specchio per guardarsi ogni mattina il volto scavato dalla stanchezza provocato dalle continue sessioni nell'Animus.
Shaun si spogliò, aiutato da quel frettoloso di Des. Il quasi Assassino era veloce e impaziente. L'essere continuamente arrapato dava a Shaun una continua frenesia, che veniva scaricata nelle continue serate che Des gli proponeva. Il suo antenato Italiano doveva essere uno stallone, per quanta forza Des aveva nei fianchi ogni volta che lo sbatteva. Ogni tanto se ne veniva con qualche parolina italiana che lo faceva rabbrividire fin nelle viscere. Era eccitante quella cadenza italiana presa nell'amplesso. Non ricordava ora quale parola in particolare gli facesse perdere la testa, ma secondo il parere di Shaun, Des non avrebbe dovuto mai smettere di essere così maledettamente sexy. Naturalmente non gliel'aveva detto. E non l'avrebbe mai fatto. Il suo ego si sarebbe gonfiato a dismisura. E sarebbe diventato insopportabile.
Shaun era intento ad armeggiare con la cinta di Des, mentre quest'ultimo gli riempiva la bocca con la sua lingua. Le mani di Des pizzicarono fianchi, capezzoli, collo. Quando la bocca cominciò a tracciare un sentiero bollente sulla sua giugulare, Shaun emise un gemito. Nonostante le poche volte in cui l'aveva scopato, gli piaceva stare sotto. Era prima di tutto un bel modo per non fare nulla e osservare meglio il corpo di Des. E secondariamente perchè era tremendamente divertente quando ad un certo punto, Des non sapeva armeggiare con il preservativo. Non era negli standard dell'umorismo inglese osservare l'impacciato semi-donnaiolo estrarre la moneta di plastica dalla carta e poi riuscire a srotorarlo sul suo membro turgido, ma era ugualmente esilarante. Eh si. Poteva farci un programma su questa scenetta.
Una volta sdraiati sul letto, i due corpi si mossero all'unisono, riscaldandosi ad ogni carezza e reazione che si dedicavano l'un l'altra. Shaun morse la spalla di Des, per soffocare un gemito. La mano del quasi Assassino scivolò sui fianchi, attardandosi sul pube. Le dita giocherellarono con la striscia di peli scuri, Shaun strinse una mano tra i capelli del più giovane. Riunirono i visi per un bacio, fino a consumarsi il fiato. Gemettero leggermente, Des spinse con il bacino, emulando il gesto così ovvio di quella spinta tanto bella quanto desiderabile.
"Des, cazzo..." Disse Shaun lascivamente. Adorava quella spinta. La sua erezione era diventata così dura che faceva male. Credeva potesse diventare insensibile se Desmond avesse continuato con quelle spinte. Che di solito erano solo accennate. Ma quando ne fece una più forte, tanto da sentire la pelle bruciare sfregandosi con il bacino del ragazzo, si bagnò. Il liquido prespermatico uscì con prepotenza.Shaun se ne bagnò le dita, cominciando a sfregarsi su e giù. Ogni tanto Des lo lasciava fare. Era lo spettacolo più bello che si poteva desiderare. Vedere il proprio amante masturbarsi. Ma per completare l'opera, di tanto in tanto lo prendeva in bocca. Giusto per non lasciarlo insoddisfatto del tutto.  Così quando Shaun chiedeva di farlo più forte e ancora, Desmond scendeva ancora di più con la bocca, spingendo con la lingua, succhiando con una forza tale da far venire un infarto al povero storico. O a farlo semplicemente venire. Nella bocca di Shaun una sola preghiera.
"Desmond, Desmond..."
Una piacevole preghiera, una richiesta spudorata quanto dolce.
"Ah Shaun..."
"Dio mio..."
"Ti prego, dimmi... Dimmi quella parola in Italiano..."
Ed ecco che il suo antenato Ezio gli suggeriva tutto il suo vocabolario più volgare. Lo sentiva ribollire nelle viscere quello charme che Ezio concedeva alle sue prostitute. O a Leonardo Da Vinci.
"Quale, mia bella?"
"Ahn... Non la ricordo, ugh.."
"Bhè te le posso dire tutte se vuoi..."
"No, solo quella Des, ti prego..."
E allora Des infilò due dita dentro Shaun. Spinse, si fece spazio, le allargò. Shaun sospirò impaziente, quelle cazzo di dita le muoveva così maledettamente bene.
"Dolcezza."
Shaun tremò.
"La mia unica e bellissima Dolcezza."
Shaun non sapeva cosa volesse dire. Poteva essere la più volgare o la più smielata delle affermazioni, ma lo faceva impazzire.
Così, dopo aver preparato Shaun a sufficienza, tolse le dita e si fece spazio tra le sue gambe. Dio se era caldo. Dio se era morbido come non mai. E Cristo Dio se non smetteva di ansimare in quel modo poteva venire ancor prima del previsto. Shaun era una puttana, quando era preso totalmente dall'eccitazione.
Desmond cominciò a spingere. Shaun reagì con un gemito soffocato. Inclinò la testa all'indietro, aprì di più le gambe per "ingoiare" meglio Desmond. Adorava sentirlo completamente dentro. E Desmond adorava il modo in cui Shaun lo stringeva a sè.
Con la prima spinta, delle gocce di sudore caddero dal viso di Des. I gemiti si perdevano nella stanza. Shaun artigliò con la mano le lenzuola sotto di lui. Con la seconda spinta Shaun aspirò aria tra i denti, emettendo un sibilo non di dolore, ma di totale sensazione di completezza. Non importava quanto un uomo o una donna potessero sentirsi completi durante quell'atto. Desmond sembrava essere fatto apposta per unirsi allo storico. Gli occhiali, che aveva dimenticato di togliere, scivolarono sul naso. Li tolse, gettandoli dove capitava. Adesso veniva la parte più bella. Le molteplici spinte di Des continuarono a portare i due ad un completo stato di estasi. Questa volta era diverso. Rispetto alle altre volte Shaun godeva di ogni singolo minuto. Si mise la mano sulla fronte.
"Cristo." Balbettò Shaun.
"Ah, ah!" Ansimava Desmond. Era quasi vicino.
Le mani si congiunsero in una stretta tanto forte da spezzarsi le ossa. Le staffilate di piacere facevano inarcare la schiena a Shaun e Desmond accompagnava quel movimento con il suo bacino. Shaun venne, sporcandosi addirittura il collo, tanto fu forte il getto di sperma. Desmond continuò a svuotarsi dentro lo storico, graffiando la pelle chiara dei suoi fianchi.
I due recuperarono il respiro, si guardarono negli occhi. Quella sera era stata molto più di una scopata e stavolta lo sapevano entrambi, non potevano ignorarlo.
Ma Shaun si rialzò a fatica, cercando di ricomporsi, di tornare al lavoro con il sedere che bruciava come le fiamme dell'inferno. Ma Des non lo lasciò fuggire come al solito.
"Senti un pò." Disse Des, trattenendolo dal polso.
"Mh." mugulò Shaun, in attesa.
La domanda non arrivò.
"Cosa dovevi dirmi?" Chiese stavolta Shaun.
Des si alzò e gli baciò una guancia, abbracciandolo.
"Resta con me stanotte."
Shaun abbassò lo sguardo in terra. Guardò i suoi piedi immobili. Annuì e Des lo ricondusse sul materasso.
Ora poteva chiamare quell'attività distrazione? Shaun non ne era più sicuro. La notte non era solo quella per lavorare ormai. Era diventata una corsa clandestina alla conquista di un cuore solitario. Il suo? Quello di Desmond? Non lo sapeva.
Per il momento non lo sapeva.
Si accoccolò sulla spalla del più giovane e si addormentò.

NDA
Non so cosa sia venuto fuori, ma vabbè.
L'ho conclusa in una sera soltanto, l'incipit era stato scritto qualche tempo fa, ma tra la continuazione e molteplici correzioni, eccola qui. Un altro ammasso di parole che racconta di Des e Shaun, il mio pairing preferito al momento. E scusate per la frase poco originale che Des dovrebbe dire in Italiano... Dolcezza... A me piace come suona.
Grazie per essere letto sin qui ;u;
By Shun
  
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