Storie originali > Romantico
Ricorda la storia  |       
Autore: Doll_    27/04/2011    16 recensioni
June è un'adolescente riservata e timida che al secondo anno di liceo viene inevitabilmente attratta nella tana del lupo cattivo. Jack è più grande e affascinante, ma anche col suo carattere intrattabile e scontroso, riesce a far innamorare di sé la ragazza e a portarla a letto, per poi lasciarla come suo solito. Peccato che l'anno dopo i due verranno messi a stretto contatto a causa dell'imprevedibile destino che, seppur detestandosi, li unirà sempre più...
Genere: Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
- Questa storia fa parte della serie 'June e Jack'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Salve Ragazze!
Questa per me non è la prima storia..
Diciamo che ho voluto tentare la sorte e scriverne un'altra, sperando che abbia almeno la metà del "successo" che ha avuto Un Gigolò In Affitto (altra mia storia..).
Ho paura di aggiungere altro e spero davvero che questo primo capitolo sia di vostro gradimento!
Ditemi se è troppo lungo e se è meglio che la finisca qui. Accetto ogni tipo di commento, negativo o positivo che sia..
Pretendo solo un po' di rispetto se la storia non vi piace...
Grazie mille per l'attenzione.
Buona lettura, vostra: Doll_







 

Image and video hosting by TinyPic

Questa storia è dedicata
a tutte le ragazze che hanno dovuto soffrire
per degli stronzi maschilisti,
che si divertono a spezzare i cuori,
e che ancora non hanno capito
che meravigliose donne si sono persi...
June.




The Beginning of the End




 

Ed ero ancora lì. Davanti a quella porta color prugna piena di ricordi e sensazioni ormai messe da parte. Mi ripetevo che per quell'anno sarei cambiata, che non avrei più creduto alle solite chiacchiere e che avrei dedicato più tempo a me stessa. Mi ripetevo che ero un'altra e che non avrei sofferto per...
“Ehi, Jackiiiie!” La voce di Alicia risuonò così prepotentemente per l'intero Istituto da far voltare anche gli studenti della scuola affianco, destando me da quei pensieri che avrebbero dovuto darmi forza e farmi coraggio per l'intero anno.
Involontariamente mi voltai anche io, tanto per la curiosità di vedere com'era cambiata in quell'estate, facendomi però del male da sola poiché accanto a lei c'era anche lui. La mia malattia.
“Ciao, Alicia.” Fece, salutandola freddamente come al solito. Lui non era cambiato.
“Mi sono divertita troppo in piscina, la settimana scorsa!” Squittì lei di rimando. Nemmeno Alicia era cambiata.
“Anche io mi sono divertita!” Intervenne Francine, improvvisamente accanto a loro.
“Avete visto mio cugino?” Chiese lui, fermandosi accanto alla colonna, a pochi passi da me, senza però vedermi.
“Credo che non sia ancora arrivato.. Ma che hai?” Francine e Alicia erano le sue migliori amiche dal primo anno di liceo anche se tutti erano a conoscenza della cotta che aveva la seconda verso il suo amico. Dal canto suo, la ignorava completamente.
“Niente... Non ho dormito bene.” Biascicò, girando la testa per schivare una carezza di Alicia e così, voltandosi verso di me.
I nostri occhi si incrociarono ma appena notai la solita aria di disinteresse, entrai in classe velocemente come scottata o punta da un insetto velenoso.
“Già il fiatone di prima mattina?” Scherzò Holly, appena mi vide entrare di corsa.
“Eh, già...” Borbottai, sedendomi e prendendomi la testa fra le mani.
Quanto avrei voluto dimenticare tutto e continuare a vivere come se non fosse accaduto nulla... Quanto avrei voluto non averlo mai incontrato.
Cosa avevo fatto di tanto sbagliato per meritare una simile tortura? Perchè proprio a me doveva capitare di innamorarmi del più stronzo farabutto della scuola!?
Jack O' Connell mi aveva sedotta, usata e poi abbandonata come una delle peggiori cortigiane dell'universo. Mi aveva incantata con parole dolci, con discorsi intelligenti, con atti romantici e con la sua bellezza disarmante, facendomi innamorare irrimediabilmente di lui. Era il classico belloccio misterioso a cui non interessava l'effetto che faceva sugli altri. Era lunatico, strafottente, sgarbato, maleducato e scontroso. Camminava fra i corridoi come se appartenesse ad un altro mondo, ignaro delle occhiate che tutte le ragazze gli lanciavano, continuando a vivere la sua vita con costante indifferenza e superficialità. Suo cugino John era tutto il contrario.
Era socievole, divertente, simpatico ed estroverso. Faceva amicizia con tutti e non si preoccupava di non far capire agli altri che adorava essere messo al centro di ogni attenzione. Lui era il classico belloccio consapevole del potere che aveva il suo aspetto.
John era castano, con occhi scuri e carnagione olivastra, mentre Jack era biondo, con occhi verdi-azzurri e carnagione bianca latte. Avevano scoperto di essere parenti di primo grado solo in primo liceo per chissà quale motivo, e da lì erano diventati inseparabili anche se frequentavano due corsi differenti. Avevano lo stesso giro d'amicizie e fino a pochi anni prima si passavano anche le ragazze -tanto per far capire quanto poco interessava a loro dei sentimenti altui-, smettendo solo per noia. Ora entrambi cercavano il vero amore ma John era solito tradire, mentre Jack era così insensibile da far rompere il cuore ad ogni povera ragazza... Me compresa.
Eppure una parte di me era convinta che lui poteva cambiare veramente, che io sarei stata in grado di “aiutarlo” ma, ovviamente, mi ripetevo che le fantasie di un'innamorata non portavano mai a nulla di buono.
“Ancora nel mondo delle favole?” Mi riscosse, Maggie, seduta affianco a me.
“Mi hai spaventata.” Sussurrai, sempre nella solita posizione.
“Mmm... L'hai rivisto, eh?” Andò al punto, facendomi annuire amaramente.
Maggie, Abby e Holly mi erano state accanto per tutta l'estate, sorbendosi i miei monologhi su Jack e i miei pianti per il suo comportamento da bastardo.
Era stato il mio primo. Avevo perso la verginità con lui perchè lo amavo ma purtroppo non lo conoscevo bene, a quanto pareva. Eppure lo avrei rifatto lo stesso solo per accontentare il mio cuore che ancora si disperava per lui.
Che caso penoso che ero diventata...
“Oh, avanti! Vedrai che quest'anno si risolverà tutto!” Cercò di alleggerire l'atmosfera, Holly, alla mia destra.
“Non meriti di soffrire ancora per lui, tesoro. Tirati su, avanti!” Sorrise Maggie, facendomi riscuotere e riprendere forza.
“Avete ragione, ragazze. Io sono cambiata. Lui non potrà mai più farmi del male!” Risollevai il capo e mi risedetti composta al mio posto, sorridendo e cercando di sembrare credibile. Volevo davvero poter cambiare anche i miei sentimenti...

Alla ricreazione, una mandria di belve si abbatté sul povero pizzaiolo della scuola per la merenda, tanto da trasformare l'atrio in una vera e propria giungla.
Ero anche io lì fra quelli della prima fila per cercare di afferrare un misero crostino quando, affianco a me, notai Francine prendere una pizza con patate, senza pagarla, proprio quando il pizzaiolo si stava per voltare verso di lei beccandola, senza però riuscirci a causa della spinta che le diedi, spostandola direttamente fuori dalla fila e parandomi di fronte al tizio, iniziando così a blaterare senza sosta.
“Scusi, vorrei una pizza rossa... Anzi no, questa qui... Con cos'è?” Feci, continuando a sorridere falsamente, mentre lui mi guardava come se fossi un alieno a tre teste. Almeno ero riuscita a distrarlo.
“Oh, ehm.. Funghi.” Rispose, facendo per prenderla prima che lo bloccassi.
“Funghi? No, allora questa.” Ne indicai un'altra dall'aspetto indistinto.
“Peperoni.” Assentì, allungando la mano.
“NO!” Ribattei, facendolo sbuffare e ricevendo lamentele dagli alunni dietro di me. E allora, voltandomi e notando che Francine era riuscita ad andare fuori con la pizza, ritornai con gli occhi sul pizzaiolo. “Prendo un crostino, grazie.” Dissi di getto, sorridendo per poco e sgattaiolando subito via.
Appena sorvolata quella massa di gente, mi diressi verso il termosifone dalle mie compagne con la merenda in mano, come fosse stato un trofeo delle Olimpiadi.
“Pensavo ti avessero mangiata.” Esclamò Abby, quando riuscii ad addentare il mio sudato cibo.
“Mmm.. Quasi.” Ridacchiai dopo aver mandato giù il boccone e sentendo subito dopo, qualcuno tamburellarmi sulla spalla.
Mi voltai e mi ritrovai Francine davanti, evidentemente intenta a volermi parlare. Oddio, avevo già paura che mi avrebbe urlato contro senza capire la ragione della mia spinta...
“Sei June, vero?” Mi chiese, con accanto Alicia che mi squadrava da capo a piedi.
“Oh, ehm, sì, sono io.” Balbettai, pulendomi la mano alla svelta per stringerla a lei.
“Ti devo ringraziare per avermi coperta prima col pizzaiolo, sei stata grande.” Mi sorrise sinceramente.
“Figurati, chiunque l'avrebbe fatto.” Minimizzai, sentendo gli sguardi incuriositi delle mie amiche, dietro le spalle.
“Non credo.” Rise lievemente. “Comunque volevo chiederti se ti andava di uscire fuori a passare la ricreazione con noi, visto che è il minimo che io possa fare. Se quello mi beccava chissà cosa sarebbe successo!” Continuò, ridacchiando.
“Veramente io... Non c'è bisogno...” Farfugliai, indecisa se accettare il loro invito, consapevole della presenza di Jack, o rifiutarlo proprio per questo.
“Possono venire anche loro.” Disse Alicia, facendo un cenno dietro di me.
“Uuuh, allora accetta!” Intervenne immediatamente Maggie, sorridendo estasiata.
Certo, lei non vedeva l'ora di poter conoscere qualcuno dell'ultimo anno..
Ma io... Come avrei dovuto comportarmi quando davanti a me avevo l'uomo della mia vita? E, soprattutto, come avrebbe reagito lui? Sarebbe stato indifferente come al solito, o avrebbe sbuffato infastidito? Forse sarei dovuta rimanere dentro o essermi fatta gli affari miei e lasciare che il pizzaiolo scoprisse Francine... Ma non ci sarei mai riuscita perchè dopo i sensi di colpa mi avrebbero torturata, quindi in quel momento avrei dovuto semplicemente affrontare ciò che il destino mi aveva riservato. Jack, solo ed unicamente Jack.
Maggie mi prese sottobraccio mentre Abby e Holly mi guardavano quasi dispiaciute ma comunque ansiose ed elettrizzate all'idea di conoscere qualcuno dell'ultimo anno, soprattutto se della cerchia dei belli e dannati, come li chiamavamo noi.
Uscite di fuori, il sole quasi mi accecò e mi maledissi ripetutamente, ad ogni passo che facevo e che mi avvicinava nuovamente a lui e al suo profumo, per aver accettato quell'assurda quanto masochista proposta.
Francine, sempre sorridente, si passò una ciocca di capelli rossi scuri -tinti-, dietro l'orecchio, volgendo lo sguardo verso i suoi amici evidentemente incuriositi dalle nuove arrivate, iniziando così a presentarci mentre Jack fumava con nonchalance la sua sigaretta e guardava raramente dalla nostra parte, come se, tanto per cambiare, non gli interessasse proprio nulla di ciò che lo circondava. Ormai ero così abituata alla sua indifferenza che riuscivo quasi a farmene un'idea. Quasi.
Ma faceva comunque male.. Troppo male. Un male che ti toglieva il respiro...
“E' stata lei a salvarmi prima!” Ridacchiò Francine, indicandomi e facendomi quasi tremare sotto lo sguardo di tutti i suoi amici, John compreso.
“Quindi sei tu che l'hai spinta tanto forte da farla quasi cadere..” Chiese proprio lui, riservandomi uno dei suoi sorrisi accattivanti che, però, non mi facevano lo stesso effetto di quelli di Jack. Peccato...
“Ehm... Già.” Feci spacculle, cercando il più possibile di non guardare Jack che, invece, prese a fissarmi subito dopo, ininterrottamente.
Lui era fatto così. Non si faceva mai problemi; se voleva guardare qualcuno, era capace di farlo per tutto il tempo che voleva. I giudizi degli altri non lo sfioravano nemmeno.
“Ma cosa hai fatto?” Mi sussurrò Holly fra i denti, mentre rivolgeva a loro un sorrisetto forzato a causa dell'agitazione. Ovvio che le mie amiche non ci avessero capito nulla.
“Poi ti spiego...” Borbottai, cercando di fare un passo indietro ma venendo trascinata da Francine, subito al suo fianco, fra lei ed Alicia.
“Che corsi frequentate?” Domandò Chase, uno degli amici più stretti di John e Jack.
“Io il corso di designer, mentre Holly quello di catalogazione e Maggie ed Abby quello di moda e costume.” Tentai di sorridere anche se falsamente. Non mi piaceva affatto quella situazione, tutte quelle attenzioni, quegli occhi puntati addosso ma, soprattutto, non riuscivo proprio a reggere la disinvoltura che aveva Jack in mia presenza, come se l'anno scorso non mi avesse riempito di frottole per portarmi a letto. Ma, almeno era stato sincero e non aveva mai detto di amarmi; e comunque neanche io lo avevo fatto. L'orgoglio me l'aveva proibito e poi me ne resi conto solo quando mi lasciò per ritornare con la sua ex.
Eh, già.. Era stato anche un colpo duro scoprire di essere servita solo come rimpiazzo. Jack era fidanzato con una certa Vanessa fino a quando però, non venne a scoprire che lei lo aveva tradito proprio di fronte agli occhi del cugino, in discoteca; da lì si erano lasciati, lui aveva cercato di dimenticarla -sì, con me- ma appena aveva terminato di spiazzare il mio stupidissimo cuore, si era rimesso con lei, lasciandola quella stessa estate per un motivo ancora sconosciuto.
Mi sentivo a disagio a ricordare quelle cose a due passi da lui.
“Strano, di solito il corso di designer lo prendono i ragazzi...” Fece John, destando l'attenzione di Jack su di me per guardarlo. Evidentemente non stava prendendo molto bene i sorrisini che mi rivolgeva suo cugino...
“Infatti siamo solo due ragazze nell'aula.”
Non serviva che anche uno sconosciuto mi faceva presente che ero un vero e proprio maschiaccio. Mi piaceva stare con le ragazze poiché con i ragazzi mi sentivo leggermente fuori luogo, ma non mi comportavo mai in modo femminile.. Non ero neanche volgare, ovvio, ma di certo non sarei mai potuta essere paragonata ad una first lady.
“Interessante. Anche io frequento quel corso, ma non ti ho mai vista prima.” Logico, mi sedevo sempre all'ultimo banco insieme alla mia compagna Sarah.
Non mi impegnavo nemmeno troppo a farmi vedere dagli altri, soprattutto se nella mia testa c'era una sola persona in grado di destare il mio interesse.
“Siamo in tanti, poi non sono una che spicca molto all'occhio.” Ammisi, abbassando lo sguardo, sentendo quello di Jack perforarmi.
Intanto, Holly, Abby e Maggie avevano già fatto amicizia con altri tizi della comitiva, allontanandosi di poco da me ma abbastanza da farmi sentire come abbandonata in mezzo ad un branco di leoni. Io ero il coniglio.
“Come siamo modeste...” La voce di Jack riecheggiò nella mia testa come un allarme, annullando tutto ciò che mi circondava e zittendo immediatamente tutti gli altri.
Mi aveva rivolto la parola... ma mi aveva anche provocata.
“Jack!” Lo riprese, nascondendo una risata, Alicia, sempre pronta ad assecondarlo.
“Non ti preoccupare, non mi ha dato fastidio.” La rassicurai, senza neanche guardarlo, parlando di lui come se non ci fosse.
“La reincarnazione della bontà.” Continuò però, prendendoci quasi gusto a torturarmi.
Finalmente gli rivolsi una delle peggiori occhiate, incrociando nuovamente i nostri sguardi e facendomi dimenticare di tutto il resto.
“Dovrei prenderlo come un complimento?” Ormai eravamo solo io e lui, alle prese con uno dei nostri soliti battibecchi come l'anno prima. Peccato che quando prima discutevamo, facevamo subito pace a modo nostro..
“Prendilo come ti pare.” Ammiccò, facendomi diventare rossa dalla rabbia.
Gli altri, intanto, restavano a guardarci mezzi sorpresi e mezzi divertiti.
“Che razza di...” Ma la mia imprecazione si fermò giusto in tempo al suono della campanella che segnò la fine della ricreazione più lunga della mia vita.

Le settimane passarono e così volarono due mesi pieni di conoscenze, chiacchiere e tante, tantissime discussioni. Io e Jack avevamo ripreso a parlare.. Sì, peccato che non facevamo altro che scannarci a vicenda. Ogni discorso era buono per provocarmi e mandarmi in tilt tutte le volte che, rendendosi conto di essere riuscito ad innervosirmi, mi rivolgeva un sorriso talmente bello e speciale che spesso e volentieri mi tappava la bocca all'istante. John invece, oltre a riprendere suo cugino, sembrava proprio non darsi per vinto, continuando a lanciarmi frecciatine e a provarci con me anche quando era palese a chiunque che il mio interesse non era rivolto di certo a lui.
Le ricreazioni le passavamo tutti insieme, e con Holly, Maggie ed Abby ormai eravamo diventati un unico gruppo e probabilmente era la cosa che mi rallegrava maggiormente. Francine ed Alicia avevano iniziato a prendere molta confidenza soprattutto con me e mi invitavano spesso ad uscire con loro o a delle feste alle quali non avevo ancora accettato fino a quando..
“Domani sera i miei zii partono per il week-end e lasciano casa libera a mia cugina che non vede l'ora di organizzare un party con i fiocchi, ci sarai vero, June?” Domandò speranzosa, Alicia, unendo le mani in preghiera.
“Non credo che i miei me lo permetteranno.” Deglutii, dispiaciuta veramente, anche se la verità era tutt'altra... Ci sarebbe stato anche Jack e non avrei sopportato di vederlo civettare con tutte le invitate sotto i miei occhi; era già difficile vederglielo fare ogni giorno a scuola! Certo, erano le ragazze a venire da lui perchè a Jack non importava mai di nulla se non del suo mondo immaginario nel quale non faceva entrare nessuno, ma comunque poteva anche scacciarle se gli davano apparentemente così tanto fastidio!
“Ohh, avanti, gli dirai che sei invitata ad un compleanno qualsiasi! Non puoi mancare!” Strano come Alicia gradisse la mia presenza... Se fosse venuta a conoscenza dei sentimenti che provavo per il suo migliore amico, di certo non sarebbe stata così tanto cortese con me.
“Io...” Tentai, ma venni interrotta per l'ennesima volta da una voce che si divertiva fin troppo a martoriarmi.
“Ha paura.” Fece lui, beffardo.
“Non iniziare, Jack.” Lo ammonì, John.
“Io non ho paura!” Biascicai, paonazza.
“O hai paura dei tuoi genitori, o di ciò che potrai trovare alla festa.” Continuò, senza dare il minimo ascolto al consiglio di suo cugino, parlando con quel solito tono indifferente e distaccato.
“Ti ho già detto che non ho paura di nulla! Sei sordo, forse?” Lo attaccai, affrontandolo a brutto muso, come al solito.
“Allora qual'è il problema?” S'intromise Chase.
“E' che... Non conosco nessuno, non so..” Borbottai, sentendomi improvvisamente minuscola.
“Ma dai, ci saremmo noi a tenerti compagnia, June!” Sorrise Francine, dandomi un'energica pacca sulla spalla che, stranamente, non mi fece presagire nulla di buono...
“Allora?” Chiese Jack, col massimo disinteresse.
“Vabbene.” Sorrisi impacciatamente.
Avevo firmato la mia condanna a morte.

Se vai ad un party con quelli dell'ultimo anno, e cioè Francine, Alicia, Jack, Chase, John e company, sarai costretta a partecipare a tutti gli altri. Lo avrei scoperto a mie spese.
Quel sabato sera, l'ultima cosa che volevo fare era vestirmi elegante o provocante per andare ad una festa dove non conoscevo nessuno, nella quale, oltretutto, ci sarebbe stato il ragazzo che amavo, tanto vicino quanto metaforicamente e sentimentalmente lontano da me, per poi sbronzarmi e ritrovarmi fra le braccia di chissà chi.
Da incubo.
“Oh-oh, penso che dovrò prestarti io un vestito, tesoro.” Sostenne Alicia, squadrandomi da capo a piedi.
“Tu credi? Cos'ha che non va questo?” Domandai incredula, guardando l'abito bianco con tanto di spalline, collo alto e gonna lunga fino alle ginocchia, tutto di seta, che avevo appena tirato fuori dalla borsa, a casa di Alicia, dove ci saremmo dovute preparare prima di andare al party.
“Sembrerai un angioletto con quel coso... Si mette in chiesa non ad una festa.” Continuò Francine, iniziando a svestirsi.
“Tieni, prova questo.” Fece subito dopo, Alicia, porgendomi un pezzetto di stoffa nera, che secondo lei sarebbe stato in grado di farmi da vestito.
“Ma sei impazzita? E' cortissimo!” Squittii, presa dal panico.
“Avanti!” Esclamò, sbattendomi direttamente nel bagno.
Cinque minuti dopo, mi trovavo davanti a loro, sotto esame, con quel vestitino vergognosamente corto che mi faceva sentire a dir poco nuda.
“Sei uno schianto!” Sbottò dopo vari secondi, Francine.
“Mh-mh, condivido!” Assentì l'altra, irrimediabilmente euforica.
Il trucco era così esagerato che sentivo su di me come una maschera, i tacchi avrebbero rischiato di farmi cadere ridicolmente a terra appena scesa dalla macchina ed il vestito era talmente corto da farmi entrare aria ovunque. Mi avevano piastrato i capelli, cotonandoli un poco, per poi continuare a maneggiarmi come una bambola di pezza, inutile ed inerme fra le loro mani.
Ero presa talmente tanto, ormai, da quell'ambiente che riuscivo a stupirmi di tutto, a partire dal modo in cui parlavano a ciò che preferivano mangiare.
Jack di tanto in tanto mi lanciava occhiate quasi di fuoco dal finestrino e John non faceva altro che girarsi e mirarmi le gambe, facendomi sentire ancora più a disagio e fuori luogo. Loro due sedevano ai posti davanti, con Jack al volante, mentre io, Alicia e Francine, eravamo ai sedili posteriori e gli altri ci seguivano in auto diverse per raggiungere la casa o, meglio, la super-villa della cugina di Alicia.
Uscivano persone da ogni stanza ed il giardino era quasi pieno, per non contare le coppie nascoste dietro ai cespugli... Un caos di anarchia e puro svago. L'inferno dei viventi.
“Amore mioooo!” La cugina di Alicia quasi ci assalì, con un bicchiere di brandy in mano ed un'aria già svampita per l'ora che era; la festa era appena iniziata eppure erano già tutti brilli e pronti a darsi da fare. La piscina era strapiena di gente anche vestita e l'unico posto che sembrava essere isolato era il parco che si teneva poco distante dalla casa, privo di luci ma immensamente adatto per una come me e la voglia che avevo di evadere da quel paese dei balocchi.
“Pensavo non veniste!” Continuò ancora la cugina che, a quanto avevo capito, doveva chiamarsi Stacy.
Stacy era una bionda tinta, con capelli tanto lunghi da poter essere utilizzati come carta igienica ed un abito così trasparente e decisamente poco casto da poter essere scambiato da semplice fazzoletto decorativo.
“Come potevamo mancare?” Rispose Alicia, imitando un abbraccio ma senza contatto. Oddio.
Sentivo accanto a me, Francine sorridere e muoversi agitatamente sul posto, come se avesse una mosca nel vestito. Sentivo la sua stizza verso Stacy da un metro di distanza.
“Oh, Francine! Quanto tempo! Come sta Thomas?” Le chiese, con quella finta cortesia che avrebbe riconosciuto chiunque.
“Non lo sento da un po', veramente. Credevo che voi due...” Ma non continuò, evidentemente toccata dall'argomento.
“E' un po' che non lo vedo. Ma non importa, è una storia vecchia, giusto?” Le sorrise, scoprendo i suoi incisivi sporchi di rossetto.
“Jack, John, oh, santo cielo, sembrate due modelli! Più passa il tempo e più vi fate tremendamente eccitanti!” Trillò nuovamente, andando vicino a loro, lanciandogli dei bacetti volanti, pateticamente ridicoli. Probabilmente solo una forza superiore in quel momento mi stava aiutando a trattenermi dal riderle in faccia.
“Ti trovo bene anche io, Stacy.” Le sorrise, maggiormente gentile, John.
“Già.” Assentì al suo commento, Jack, insistentemente scazzato.
“Uuh.. E qui chi abbiamo? Una nuova arrivata?” Oh, no, era già arrivato il mio turno?
Mi era venuta incontro come una iena pronta a divorare la sua piccola preda, con quegli occhi tanto spiritati quanto spaventosi a studiarmi ogni minimo centimetro di pelle.
“Ehm, piacere: June.” Alzai una mano ma, dietro di lei, Alicia mi fece cenno di abbassarla poiché, evidentemente, il contatto fisico non le era troppo gradito.. Almeno non con le femmine.
“Ma che graziosa! Mio fratello vorrà provarci subito con te! Non vedo l'ora di fartelo conoscere!” Cos'era? Un appuntamento al buio? Non avevo certo bisogno di altre preoccupazioni, io.
“Veramente...” Provai a rispondere con il massimo garbo, quando venni interrotta nuovamente da Jack. Oh, no, non voleva rovinarmi anche davanti a quell'arpia!..?
“Veramente lei non è contrattabile.” Incisivo e coinciso. Nessuna emozione trapelava dal suo sguardo o dal suo tono. Era semplicemente una constatazione.
Una constatazione che mi aveva fatta sentire improvvisamente accaldata.
“Mmm.. Sei occupata?” Mi chiese lei, venendomi ancora più vicina.
“No.” Deglutii, indietreggiando di poco.
“Allora sei innamorata.” Esclamò, gelandomi il sangue.
Non risposi, non serviva. Dalla mia esitazione, l'avevano capito tutti, ormai.
“Okay, allora sei libera... Vieni Alicia, devo farti vedere una cosa!” Ritornò col suo tono assillante verso la cugina, prendendola sottobraccio e andandosene così dentro casa, lasciandomi sola con Francine, dato che, voltandomi, John e Jack erano stati già accalappiati da due tipe decisamente poco serie.
“Ehi, tutto okay?” Chiesi quindi a Francine, notandola ancora scossa dalla piccola conversazione con Stacy.
“Alicia mi aveva detto che era un'altra cugina, non lei.” Continuava a guardare avanti a sé, con uno sguardo rancoroso e deluso negli occhi.
“Io odio Stacy.” Fece poi, sedendosi sul prato.
“Mi sembra di averlo capito. E comunque non credo che sia una tipa abituata ad essere simpatica alla gente.” Feci spallucce, facendola ridacchiare lievemente.
“Sei davvero forte, June. Però hai ragione... Non è simpatica a nessuno, eppure alle sue feste ci vengono tutti.” Disse con amarezza.
“Vengono per strafogarsi e divertisi, non di certo per lei.” Spiegai con nonchalance.
“Pensi che io sia meglio di lei?”
“Penso che chiunque sia meglio di lei.” Risposi, facendo una smorfia al ricordo del rossetto sui denti.
“Non mi hai chiesto nemmeno perchè la odio.” Sorrise debolmente.
“Credevo fossero affari tuoi.”
“Quel Thomas di cui ha parlato.. Era il mio ragazzo. Il mio primo amore e, si sa, il primo amore non si scorda mai.” Iniziò a raccontare, bisognosa di sfogarsi con qualcuno, evidentemente; e chi meglio di me? Io che sapevo fin troppo bene quanto fosse difficile dimenticare chi si aveva amato.
“Una sera, Alicia ci invitò ad una festa, dove conoscemmo entrambi Stacy per la prima volta. Io e lei non siamo mai andate d'accordo e per semplice dispetto, fece in modo che Thomas si invaghisse di lei, rovinando la vita a me. Non immagini nemmeno quanto si possa soffrire per amore, June. Sono stata malissimo..” Biascicò, lacrimando subito dopo. Oddio, e ora? Okay che la conoscevo da pochi mesi, ma non ero mai stata una brava consolatrice, soprattutto in certi campi, diamine!
“Francine... Io, non so cosa dire.” Le cinsi le spalle con un braccio, anche se titubante. Certamente un pessimo inizio serata.
“Non devi dire niente, scusami. Sono stata patetica.” Si riprese, asciugandosi le lacrime con una mano e tentando di sorridermi.
“No, non sei stata affatto patetica. A quest'età è normale che si soffra per amore... Ma è pur vero che ogni sofferenza ha il suo insegnamento. Evidentemente quello stupido di Thomas non ti amava abbastanza. Evidentemente non era quello giusto per te.” La strinsi forte a me, con più convinzione. Mi sentivo come protagonista di quella storia perchè in quel periodo buio, a causa di Jack, era sempre bello sentirsi dire certe cose.
“Me lo dicono tutti.” Disse giustamente.
“Stacy ha fatto la stronza, ma pensaci, come è stata lei poteva essere chiunque altro... Devi lasciarti quella storia alle spalle perchè sei una ragazza che merita di meglio, Francine.” Le sorrisi, prendendole il viso fra le mani e guardandola negli occhi.
“Hai ragione, June. Ma non riesco a non starci male...”
“Ti capisco, è vero. Ma non ti aiuterà a niente. Dovresti essere arrabbiata, furiosa, non triste. Lui è stato lo sciocco, non tu. Lui ha sbagliato, non te. Quindi alzati e riprenditi i momenti persi che hai dovuto trascorrere con lui, goditeli come avresti dovuto fare tempo fa. Divertiti, Francine, è l'età giusta per farlo.”
Ci eravamo alzate insieme e dalla sua espressione potevo capire quanto le mie parole avessero fatto effetto, così da caricarsi e riprendere il suo bel sorriso per poi andare a divertirsi come le avevo suggerito.
“Grazie, June. Grazie di cuore.” Mi abbracciò e si defilò dentro lasciandomi così definitivamente sola.
Allora mi diressi verso quel parco immenso e deserto, mettendomi seduta ed iniziando a pensare e ricordare, come facevo sempre, al periodo più felice della mia vita, al fianco di Jack, fino a quando..
Come mai tutta sola soletta?”








PS: UN GRAZIE INFINITO ALL'ARTISTA DELLA FAVOLOSA IMMAGINE DA COPERTINA SparksFly!!!! Non so cosa avrei fatto senza il tuo aiuto ;)

   
 
Leggi le 16 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: Doll_