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Autore: Perrii    27/04/2011    8 recensioni
Ennesima Zosan, ma con un po' più di zucchero~♥
Appoggiò le mani ad entrambi i lati della testa dello Spadaccino e lo baciò a fior di labbra.
La sua espressione corrucciata si rasserenò impercettibilmente.
Nonostante si usasse molto tra di loro insultare a gratis, ogni parola andava interpretata.
Genere: Comico, Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Roronoa Zoro, Sanji, Z | Coppie: Sanji/Zoro
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sweet Morning~



In una mattina come le altre, il sole doveva ancora sorgere sul Grande Blu.

I passi lenti, a piedi nudi, erano l’unico flebile rumore, che presto veniva inghiottito dal sottile infrangersi delle onde sulla Sunny.

Reduci di un’ennesima battaglia, tutti i membri della famigerata ciurma da più di 600mila Berry dormivano profondamente.

Almeno nei sogni, potevano trovare la pace.

Solo uno aveva nuovamente rinunciato al riposo, per far quello che, a quell’ora, non era suo dovere.

La figura guardò bene di non farsi scoprire e calcolò tutto il suo tragitto.

Si arrestò davanti ad una porta, come in attesa di qualcosa.

Aspirò profondamente dalla propria sigaretta, fino ad arrivare al filtro stesso che ne calcava la parola “fine” e se ne liberò.

Infine sistemò il vassoio che portava in equilibrio su una mano.

Aprì la porta, tentando di fare meno rumore possibile.

Sostò un altro minuto sull’entrata, aspettando che gli occhi si abituassero anche al buio di quella stanza, poi proseguì.

La sua espressione era seria.

Non era decifrabile nessun sentimento.

Era come se stesse facendo qualcosa di straordinariamente ordinario.

Scese le scale, riconobbe la vaga figura di un letto ed elegantemente vi appoggiò quella che sembrava essere un’abbondante colazione.

Individuò l’occupante, steso supino tra le coperte malamente avvolte, e vi si chinò sopra.

Inspirò il profumo familiare che portava e la bocca gli si distese in un piccolo sorriso.

Si avvicinò ancora di più, fino a raggiungere l’orecchio, mentre veniva cullato dai regolari e profondi respiri di quell’uomo tutto muscoli, ma anche pieno di bende.

Anche l’ospite, prese un profondo respiro.

< MAAARIMO-CHWAAAAAN~~~!! >




{Tre giorni prima.}

< ti dico che non è possibile che tu stia meglio ! >

La voce di Sanji era inflessibile.

Se ne stava impalato, a braccia incrociate, davanti alla porta dell’infermeria, bloccando il passaggio a chiunque.

< e come fai a saperlo, stupido Cuoco ?! Te l’hanno detto i tuoi manicaretti ? >

L’altro, ovvero colui al quale era stata proibita l’uscita, non poteva essere che Zoro, probabilmente uno dei pochi col coraggio di rispondere con un tono del genere al biondo.

Una bisticciata come le altre”, avevano interpretato gli altri membri della ciurma, ma la cosa stava andando troppo per le lunghe e se il tutto fosse scoppiato in rissa, non si poteva permettere che avvenisse nello studio del piccolo dottore.

Chopper fu infatti il primo ad intervenire, cercando di risolvere le cose recando meno danni possibili.

< Zoro ! cosa ci fai in piedi ? ... e Sanji ... ? >

Li guardava confuso, attendendo una risposta che non arrivò non appena i due smisero di riservarsi i loro sguardi omicidi.

< diglielo anche tu, Chopper ! Dì a questo Marimo Idiota che non deve alzarsi dal letto ! > iniziò uno.

< ti ho già detto che sto bene, quindi posso andarmene dove mi pare ! > lo rimbeccò l’altro.

< da quando sei tu il dottore ? Sappi che saper prendersi cura delle proprie spade non implica saper prendersi cura di sè stessi ! >

< e tu allora ? eh ?! Dobbiamo metterci a commentare quello che non sai fare tu ? >

< che cazzo c’entra adesso ?!? >

Lo spettatore aveva ormai perso il filo del discorso, ma decise di provare ad intromettersi lo stesso.

Prima di parlare, sperò solo di non finire a fettine o ammaccato da calci.

< fermi, fermi. Zoro, non ho ancora capito perchè tu sei in piedi >

Lo Spadaccino lo degnò della sua attenzione.

< per il semplice motivo che sto meglio >

< non senti più dolore ? Però > diede una rapida occhiata alle ferite, anche da sopra alle garze < i tagli non si sono ancora rimarginati del tutto >

< sì, ma lo faranno presto. Sto bene. >

Il suo tono non ammetteva repliche.

Sanji però, si sentì in dovere di dire qualcosa.

< avanti, Chopper !! Sai benissimo anche tu che diceva le stesse cose anche dopo Thriller Bark ! >

Non menzionò per filo e per segno l’ultimo combattimento.

Quello era un discorso chiuso.

Il dottore esitò più e più volte, sentendosi minacciato da entrambi.

< zitto ! Nessuno ti ha dato il permesso di sparare cazzate ! >

A quel punto il Cuoco non ci vide più.

< io posso parlare finché voglio ! ... e a questo punto potrei raccontare che ieri sei pure svenuto ! Sì, ti ho visto. Hai tentato di alzarti, ma non appena arrivato alla porta sei crollato come un sacco di patate ... poi ... ti sei dovuto ri-trascinare a letto coi gomiti ! >

Zoro spalancò gli occhi, incredulo.

< fossi in te smetterei di fumare !! > urlò < cominci addirittura ad avere le allucinazioni ! >

< ZORO !! Tu stai male ! >

Ormai era arrivato anche a digrignare i denti, pur di essere convincente per l’altro e il dottore stesso.

< *GIGANT POINT* >

Entrambi i combattenti si girarono, sorpresi.

< non so se riuscirò a indurre abbastanza timore, ma ADESSO MI ASCOLTATE. >

La Renna si era scatenata tutta in una volta.

< tu, Zoro > esordì < passerai un’altra notte in infermeria >

A quell’affermazione, il compagno biondo sorrise compiaciuto.

< ... e tu, Sanji, non mi rubare il lavoro. >

Detto questo, tornò nella sua forma normale e con aria seria se ne andò, lasciando i due litiganti estremamente colpiti.



Le onde sonore centrarono esattamente il padiglione auricolare.

In tutta risposta, ricevette un grugnito.

La faccia gli si contrasse malamente e la girò dalla parte opposta.

< ti ‘mmazzo ... stupidissimo ‘uoco ... > biascicò.

Sanji sorrise sornione.

Appoggiò le mani ad entrambi i lati della testa dello Spadaccino e lo baciò a fior di labbra.

La sua espressione corrucciata si rasserenò impercettibilmente.

Nonostante si usasse molto tra di loro insultare a gratis, ogni parola andava interpretata.

< su, svegliati, Testa d'Alga. Non sono venuto qua per niente >

E così dicendo si avvicinò di nuovo all'orecchio del compagno, passandoci languidamente la lingua.

Le mani dello Spadaccino scivolarono rumorosamente sulle lenzuola, arrivando a cingere la vita del biondo e trascinarlo accanto a sé.

L'altro lo lasciò fare.

Era ancora troppo presto per preoccuparsi degli altri.

Abbracciò incautamente il torace bendato, rimanendo fermo ad assaporare tutto di quell'idilliaco momento.

< ... 'uoco ... >

Un sussurro roco, impastato ancora dal sonno.

< mh ? >

< non dormire > un semplice ordine.

< ... parla lui >

I loro stessi respiri si accarezzavano impercettibilmente.

Le coperte trasmettevano ancora il tepore della notte.

Era impossibile resistere alla tentazione di abbandonarvisi.

Una delle mani di Zoro risalì l'altro corpo dal bacino al collo.

Sanji non seppe dire quale fosse.

La sentì arruffargli i capelli e sfiorare la guancia.

Socchiuse gli occhi, guardandolo senza troppo interesse.

Lo vide muoversi e percepì infine le sue labbra sulla fronte.

A cosa doveva tutta quella scena, non lo sapeva.

< il tuo sopracciglio è veramente insopportabile >

La voce aveva assunto il tono di sempre, risvegliatasi dall'assopimento.

In risposta un mezzo ringhio.

Aveva lanciato la sua frecciatina, ma ovviamente non era soddisfatto.

< è fastidioso quanto te, Cuoco da strapazzo >

...

< lo odio, vi odio tutti e due >

Il biondo aprì gli occhi di scatto, masticando insulti incomprensibili tra i denti.

Artigliò con velocità i capelli smeraldini e li tirò con fare assassino.

< ... dobbiamo parlare dell'erba che ti cresce in testa, Marimo Idiota ? >

Un'espressione di lieve dolore s'impossessò di Zoro.

In tutta risposta ghignò soddisfatto e si fiondò sull'altro corpo puntellandosi con le braccia sul materasso per non schiacciarlo sotto il suo peso.

Baciò ogni centimetro di quel viso, suggendo la pelle attorno alla bocca, leccando lentamente le labbra schiuse e indignate.

Affondò la mano tra i capelli dorati e approfondì il contatto.

La risposta fu immediata.

< mhn ... fermo, stronzo >

Altri grugniti, poco convinti.

Le mani cominciarono a scendere e sfiorare volontariamente punti strategici.

Un corpo ormai famelico e un altro impercettibilmente incerto.

< ti lamenti troppo .. >

Lasciò che il proprio fiato caldo provocasse brividi sulla diafana pelle scoperta.

Sentì il corpo dell'altro inarcarsi contro il suo, dominato dalle piacevoli sensazioni.

Passò una mano calda sul ventre, massaggiandolo.

In quel momento però, il biondo allungò il collo verso l'altro e -avvalendosi di grande lucidità- tirò forte coi denti i tre pendenti dorati.

< Ah ! > lo Spadaccino fece un smorfia e incollò lo sguardo al suo.

< che diavolo fai ? > chiese.

Il Cuoco sorrise vittorioso, facendo scivolare il corpo dell'altro al suo fianco.

< impara a contenerti, Marimo Pervertito >

L'aveva fatto per puro improvviso fastidio.

Non poteva passare un attimo con lui, senza che la situazione degenerasse ?

In qualche modo, arrivavano sempre alle mani; in tanti sensi.

Ma dopotutto, la maggior parte delle volte le sue lamentele duravano un massimo di cinque minuti, dopodiché apprezzava particolarmente l'intera situazione.

Finalmente si alzò, mettendosi scompostamente a sedere.

Lo Spadaccino addocchiò il vassoio colmo di prelibatezze già di prima mattina.

Il languore si espanse velocemente.

< tsk > esordì, ridendo < tutto il casino di ieri, solo per portarmi un’altra volta la colazione a letto >

Sanji lo imitò, controllando che non si fosse dimenticato qualcosa.

Sorrise compiaciuto.

< potevo lasciarmi sfuggire un'occasione del genere ? >

L'altro si avvicinò di nuovo al suo viso e vi strappò un altro bacio.

.. che probabilmente si stava dilungando un po' troppo.

Il biondo lo allontanò facendo pressione sul suo torace.

< piantala e mangia > ordinò.

Venne successivamente squadrato con cipiglio sarcastico di chi non obbedisce a nessuno, ma l'attenzione la vinse il cibo.

Si alzò con fare molto fiero, accendendosi la seconda sigaretta di quella giornata.

Ormai si avvicinava l'alba, sarebbe stato meglio darsi da fare.

Detto, fatto.

Si allontanò lasciando il compagno divorare molto poco aggraziatamente le pietanze, tant'è che non si accorse nemmeno dei suoi movimenti.

Come ultimo gesto sbuffò e si chiuse la porta alle spalle.

Avrebbe dovuto pensare ad un modo per fargli dell'altro male fisico.

Dopotutto, anche se gli costava caro ammetterlo, amava tener dietro a quella testa verde.




Uhm, che dire~?

L'idea mi è venuta pian piano, nella varie mattinate d'estate,

quando ti svegli e pensi “ah, che bello, non devo far niente !”

.. e così mi sentivo fin troppo nel mondo dei figli dei fiori


È un saaacco di tempo che non pubblicavo °O°

Gomen !!

Ne ho tante in serbo nella mia bella cartella di FF,

ma o sono incomplete, o sono obrobriose,

o sono di un pairing che non segue più nessuno t.t

(es. LightxL °A°)

Un giorno, mi darò un mossa u.u


Spero abbiate gradito !

Au revoir~ n__n;

  
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