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Autore: manubibi    28/04/2011    10 recensioni
Semplicemente, la storia d'amore fraintesa e dolce di ù e del tasto Invio.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"Asdfghjkld!," esclamò.
ù si guardava allo specchio, insoddisfatta delle proprie apparenze. Qualcuno fra i tasti della tastiera bisbigliava che lei fosse solo una copia di U. Una wannabe, una poser. Che mancasse troppo di personalità per essere qualcosa di diverso. Tipo una lettera che non fosse già presente. In verità, con quel brutto accento sulla testa, ù ci era nata e non poteva farci niente. Continuava a spiegarlo a P, a L, insomma, a tutte le lettere più vicine, ma proprio non le volevano credere. Stupidamente, si svegliava ogni giorno sperando di essere cambiata, o che magari gli altri tasti avrebbero capito, ma ogni giorno veniva delusa. E via con le derisioni, la solitudine, i pasti solitari. Per qualche motivo anche le altre lettere accentate diffidavano di lei, la evitavano e raramente parlavano con lei. Eppure non capiva perché tutti la disprezzassero tanto. Insomma, a parte il fatto che avesse un accento antiestetico sul capo.

Invio, invece, era il tasto più popolare di tutti. Tutti volevano uscire con lui, cosa che accadeva regolarmente e, dopo qualche mese, tutti potevano vantare di esserci andati a cena o al cinema o da qualche parte. Invio era ovviamente bellissimo, gioviale e ironico. Ed era il migliore amico di Spazio, cioè il Sindaco della Tastiera. In un paese così piccolo poi le voci circolano facilmente, si diceva che fra Spazio ed Invio ci fosse del romantico, cosa assolutamente ridicola dal momento che entrambi erano del tutto eterosessuali. La gente pensa sempre alle teorie più strampalate. Se poi sono lettere dell'alfabeto diventano davvero irritanti con tutti i loro pettegolezzi.
I gossip arrivavano anche alle orecchie di ù, che aggiungeva queste voci ai motivi per cui aveva davvero troppa paura di dichiararsi.
Perché sì, ù era perdutamente, disperatamente innamorata di Invio. Se n'era innamorata dopo qualche tempo, quando lui l'aveva invitata a bere un caffè - per le malelingue solo perché Invio voleva vantarsi di essere uscito con tutte le lettere - e lei aveva accettato. Avevano parlato molto davanti ad una tazza fumante, ed incredibilmente Invio si era accorto di quanto ù fosse sensibile ed autentica. Diversamente da come dicevano tutti, lei era più reale di U, era originale a suo modo. Quel giorno, dopo che ù se n'era andata, Invio pensò molto a lei. Ma, come sempre, bastava vedere Spazio per dimenticarsene del tutto, sebbene vivessero praticamente attaccati.
Dopo qualche mese, però, ù prese coraggio. Iniziò a seguire Invio ovunque andasse, anche solo per fingere di averlo incontrato casualmente per strada. Solo per guardarlo da lontano, per ammirare le sue capacità di condurre una vita sociale soddisfacente. Tutte le lettere si giravano a guardarlo e si univano a lui per passeggiare insieme, cosa che non mancava di far rodere di gelosia la povera ù. E se Invio un giorno si fosse innamorato di E, o di A? Non poteva sopportare l'idea. Ma, attivamente, non faceva nulla. Si limitava a guardare da lontano.

Gli anni passavano, tutti i tasti ne risentivano. Chi si ingrigiva per la polvere, chi si affossava ed a volte non recepiva le comunicazioni, chi semplicemente smetteva di interessarsi a tutte le altre lettere. Così quando uscivano insieme le lettere presero a disporsi in modo sbagliato senza accorgersene, sbagliando le parole. ù rimaneva salda al suo posto, inaspettatamente in forma, forse perché veniva a spesso ignorata. In realtà, tutte le lettere accentate godevano di miglior salute.
Un giorno, però, qualcosa accadde. ù si era svegliata presto, truccandosi e cercando come sempre invano di mascherare il suo accento; aveva guardato alla finestra e si era sentita morire.
Invio si era rotto. Era lì, sporco e freddo, agonizzante, insensibile ad ogni impulso. Andava riparato! ù corse da lui, verificando che fosse recuperabile, e nel frattempo piangeva. Invio la guardò e la riconobbe.
"ù," disse. "ù, aiutami."
"Cosa posso fare?," chiese lei singhiozzante, la voce spezzettata.
"Avverti l'Admin," disse lui, ed istantaneamente ù si mise ad urlare, saltando sul posto.
"ùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùù!!"
"Grazie," disse Invio, sorridendo. ù gli si inginocchiò di nuovo accanto, colpita come da un pugnale per quanto fosse bello e per la paura di perdere l'unica speranza che aveva nella propria vita.
"Ti prego, Invio, non farti sostituire!," supplicò, in lacrime. "Non dipende da me," disse lui debolmente. Prese qualche respiro profondo e poi chiese: "Perché ti interessa così tanto di me? Perché mi segui dappertutto, e perché adesso stai piangendo?"
ù si asciugò le lacrime, pensando che se l'avessero cambiato si sarebbe comunque dimenticato di lei e di tutto quello che sapeva di lei.
"Perché sono innamorata di te," disse a bassa voce, senza guardarlo per la vergogna. Invio invece la fissava, sorpreso. "Oh! Ora capisco perché volevi sempre apparire con me..."
E sorrise.

Durante i mesi di attesa ù sopportò di tutto. Le voci che erano diventate ancora più maligne e dicevano, fra le altre cose, che ù fosse gelosa di Invio e di Spazio e che avesse avvelenato il primo. Qualcuno la spingeva, altri mormoravano contro di lei. E, soprattutto, ora era sola. Smise anche di piangere, piena di rabbia per tutto quell'odio gratuito. Ma perché quegli stupidi tasti non riuscivano a vedere nel profondo delle cose? Ma non riusciva a reagire, poteva solo immagazzinare il dolore e sperare che prima o poi si sarebbero tutti dimenticati di lei. Almeno l'avrebbero lasciata in pace. E, soprattutto, sognava del ritorno di Invio. Ma tristemente sapeva che probabilmente l'avrebbero cambiato e che il tasto sostitutivo non si sarebbe ricordato di lei.
Così, una sera, ù uscì in strada, nel piccolo quartiere delle Accentate. Rapidamente e senza dubbi, davanti agli occhi di tutti, si diresse verso il bordo della tastiera, guardando in giù. Il vuoto la spaventava, ma era comunque decisa a farlo. Tanto, chi avrebbe sentito la sua mancanza? L'unico che poteva farlo non c'era...
Sospirò, chiudendo gli occhi e decidendo di rompersi, senza però alcun rimedio. Sparire dalla tastiera, ecco. Si stava cautamente sbilanciare oltre il bordo quando una voce la chiamò. Lei.
"ù!" urlò qualcuno. Una voce familiare. ù si voltò, e con enorme sorpresa vide Invio. Che, fra lo stupore generale, correva verso di lei zoppicando, e poi l'abbracciava.
"ù, cosa stavi facendo?," esclamò in tono di rimprovero e di spavento.
"Non... Non pensavo saresti mai tornato, ma ti hanno sostituito?"
"Sì, ed ora funziono benissimo! Guarda!





"
ù sorrise, di nuovo piena di gioia come non pensava di poterne mai provare.
"Sono felice che tu sia tornato!," esclamò a sua volta sorridendo, mentre la folla di lettere si assiepava attorno a loro. Tutti si chiedevano come Invio potesse essere tanto amico di quella povera sfigata, ma lui li zittì tutti abbracciandola più forte e promettendo che non l'avrebbe ignorata per il resto della sua vita!
Da quel giorno, non si separarono mai più.
Quindi se vi capita di digitare una parola, premere Invio e notare che nel frattempo sia apparsa una ù che non avevate previsto alla fine della frase, non maleditela e se potete non cancellatela. Potreste distruggere una storia d'amore.

 

 

[Serve commentare? LOL io credo proprio di no xD non so nemmeno da dove sia uscita... E l'ho decisamente scritta per noia. PFFFFFFFF... ]

   
 
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