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Autore: Sasy_1803    07/02/2006    12 recensioni
Ecco come sarà il seguito di "Tre Metri sopra il Cielo". Un mio ipotetico continuo della storia. E' trascorso un anno e nella stessa città, due persone sono ancoran ben consapevoli che è impossibile cancellare quell'amore che per troppo tempo ti ha consumato l'anima...e che forse continua a farlo..
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Cap 10: Di nuovo insieme

 

Era passato un mese da quell’incontro. Un mese straziante nonostante si sentissero ogni giorno. A volte sembra che il tempo voli, ma altre invece sembra che le lancette non si vogliano muovere. Rimangono ferme, bloccate per qualche inspiegabile motivo, lì fra quegli attimi che li legano al minuto precedente o a quello successivo. E tu non fai altro che guardarle, guardarle e riguardarle ancora sperando di vederle muoversi veloci, senza esitare nemmeno un secondo. Questo era accaduto per un mese intero. Un mese a fissare le lancette ogni notte, aspettando la sua chiamata per colpa di quel cavolo di fuso orario che le sballava tutte le ore! Trascorreva le giornate distratta, con mille pensieri nella testa che, qualunque direzione prendessero, erano rivolti a lui. Ogni istante dava un’occhiata al cellulare, sperando e forse credendo che fosse rotto perché non vedeva nessun segno di lui. Fissava lo schermo del cellulare attendendo uno squillo, un messaggio o qualsiasi segno che lui stesse pensando a lei. Ma doveva attendere come sempre la notte. Come i giovani innamorati, che rifugiano il loro amore nelle tenebre della sera, nascondendosi al mondo. Ma loro non si stavano nascondendo. Erano semplicemente lontani un oceano di miglia, divisi da quel mare che li aveva visti amanti per la prima volta mesi fa, in quella casa che profumava di sale e sabbia. Quello stesso mare che li aveva fatti rincontrare, davanti agli occhi di quella signora tanto curiosa che illuminava gli occhi dei passanti che la osservavano. Con straziante attesa, ogni giorno attendeva che il sole tramontasse per lasciar spazio alle stelle e alla loro padrona che la maggior parte delle volte si faceva vedere completamente intatta, senza la minima imperfezione bella e completa, pronta ad ispirare un nuovo poeta così da buttar giù qualche nuovo verso dedicato nuovamente a lei. Ma quella routine, quel ripetersi delle stesse cose, ogni santo giorno, sommato all’attesa di poterlo riabbracciare ed aver vicino, alla paura di averlo perso, che lui si fosse dimenticato di lei pian piano, nonostante la rassicurasse ogni sera, era diventato insopportabile. Troppe lacrime continuava a versare, troppo mascara era colato macchiando il cuscino di camera sua suscitando le domande della madre. Già, sua madre. Lei non sapeva che il mondo le sarebbe crollato nuovamente addosso. Non sapeva che Step sarebbe tornato e che lei avrebbe scelto lui questa volta, e definitivamente. Senza la minima esitazione o preoccupazione per lei e per gli altri. No, adesso doveva decidere per se stessa e non per il bene di coloro che le stavano attorno. Doveva andare fino in fondo fregandosene di quello che avrebbe pensato sua madre che in tutto questo periodo aveva vissuto serena, fuori da ogni minima preoccupazione che potesse rovinare la reputazione della sua famiglia. Ma adesso stava per tornare. Il suo più grande incubo. La cosa che “secondo lei” l’avrebbe rovinata quella reputazione! Che cazzate. Tutte cazzate! Sua madre aveva sempre preteso, all’insegna di conservare la sua vita intatta, rinchiusa in una campana di vetro senza mai uscirne, non come suo padre che almeno aveva provato a parlare con Step. No, lei era diversa, non si sarebbe mai abbassata a tanto! No! E adesso era li, seduta su quel divano a leggere una rivista d’arredamento ultra moderno, con un sorrisetto stampato in viso consapevole che nessuno avrebbe rotto la sua campana di cristallo in quel momento, che tutto stava andando come CALCOLATO nella sua testa. Ma i sui calcoli stavano per essere sconvolti con la stessa rapidità di mesi fa. Avrebbe rivisto sua figlia correre fra le braccia di un ragazzo con la sigaretta fra le labbra, che adorava il suo giacchetto di pelle quando il santino che lei invece custodiva premurosamente nella borsa, l’avrebbe rivista salire su quella moto per partire in velocità verso mete a lei sconosciute. Quella tranquillità APPARENTE che in quei mesi si era creata in casa era solo un momento di stallo, una preparazione all’imminente esplosione che sarebbe giunta nuovamente. Chissà se questa volta ci sarebbero state le stesse ferite come un tempo, gli stessi dolori, gli stesi pianti. Ma una cosa era certa: lui ci sarebbe stato e questo era abbastanza per ferirla nel modo più profondo possibile. Avrebbe visto sua figlia abbandonare quel giro di amici con il quale aveva iniziato nuovamente ad uscire perché non aveva più senso provare ad essere quella che non era veramente lei stessa. Aveva deciso di essere quello che sua madre voleva, di uscire con i ragazzi che sua madre sognava diventassero un giorno suoi fidanzati, di partecipare a tutti gli eventi mondani che le persone IMPORTANTI, come diceva lei, organizzavano. Tanto infondo cosa contava? Lei era ancora profondamente triste per la rottura con Step e non aveva voglia di stare male anche in famiglia. Aveva quindi scelto una tranquilla vita di sottomissione, così da rendere felice la vita della madre, rendendo invece infelice la sua. Il prezzo da pagare per un briciolo di tranquillità almeno in famiglia. Perché Step era arrivato così all’improvviso, senza preavviso, senza dare modo a nessuno di prepararsi. Come un ciclone aveva coinvolto tutti nel suo giro folle che andava, andava senza mai fermarsi, trascinandosi tutti quanti alle SUE condizioni e questo per sua madre era assolutamente inaccettabile. L’aveva sempre trattato con disprezzo guardandolo dall’alto la basso come se lei fosse in cima alla scala e lui esattamente in fondo. Ma si sbagliava, si era sempre sbagliata. Era completamente l’opposto. Lei era in fondo a quella scala. Perché non era riuscita a capire che l’amore va oltre ogni conto bancario, oltre ogni macchina da 100 milioni che si possiede, oltre ogni pregiudizio. L’amore, quello VERO, è altro. E’ passione e allo stesso tempo dolce ossessione per qualcosa e qualcuno che ti tiene sveglio notte e giorno, sempre soprapensiero in un mondo tutto tuo che ti sei costruito con la persona che ami, pieno di fantasie e progetti per un futuro che vedi solo e soltanto in funzione di lui. La tua mente cambia, inspiegabilmente muta. Le cose che credevi non avresti mai fatto diventano possibili, le cose che credevi non ti sarebbero mai piaciute diventano belle. Cominci a veder il mondo da un’altra prospettiva, non più pensando per te stessa e basta, ma per te e lui, in simbiosi dentro uno stesso corpo che spesso si era rilevato troppo stretto per entrambi. Ed ecco le litigate, ecco le incomprensioni che come ogni coppia compaiono prima o poi, ma che, come ogni coppia che si ama, si superano con semplicità o a volte con dolore, ma si superano. La tua mente vola verso mille direzioni e al tempo stesso verso un’unica: lui. Lo vedi ovunque, lo senti ovunque, perché hai voglia di vederlo, di sentirlo vicino a te, di stringerlo e baciarlo. Ti accorgi di come il mondo sia cambiato. Ogni cosa assume un colore, un profumo diverso. Le sensazioni sono diverse. Nessuna notte sarà tempestosa, nessuna pioggia sarà pericolosa, nessuna lacrima sarà di dolore. Ogni cosa la vedi dal lato positivo perché quando la freccia di cupido arriva e tocca le corde del tuo cuore non ti fa solo innamorare. No! Diffonde dentro di te un filtro che il mondo chiama amore, ma che non è solo quello. E’ felicità, che si diffonde dentro ogni singola vena del tuo corpo, fino a riempirti anche l’anima. Così il mondo, la vita, le persone e tutto quello che vedi è meraviglioso. L’amore è tutto questo insieme. La capacità di rendere anche il momento più terribile qualcosa di speciale, cogliere la bellezza in qualcosa che di bello ha ben poco. E lei l’aveva conosciuta questa sensazione, la miglior cura per chi crede di aver perso ogni speranza.   

Poi la radio passa una canzone che più adatta non esiste. Parla dell’amore, sai che novità, di quanto sia meraviglioso ed importante. Di come l’amore conti davvero.

 

l'amore conta - l'amore conta
e conta gli anni a chi non è mai stato pronto
nessuno dice mai che sia facile
e forse qualche dio non ha finito con te


Mai parole più vere in momento più adatto. Nessuno ha mai detto che è facile, che non è doloroso, che non ti fa piangere. Però, nonostante possa essere tanto terribile, a volte rimane comunque la cosa più bella che l’uomo può provare. Non c’è soddisfazione più bella di vedere gli occhi di chi ami brillare per un tuo sorriso, un tuo sospiro. E adesso Babi era li, ad attendere Step di ritorno da News York. Che strano, aveva la sensazione che tutto fosse improvvisamente insicuro. Quando arriva finalmente il momento che tanto attendi, cominci a pensare al peggio. A come tutto possa svanire prima ancora che sia iniziato. E Babi temeva che quell’aereo non sarebbe mai arrivato, che Step inspiegabilmente avesse deciso di non partire più e chissà cos’altro.

-E dai! Non farti le seghe mentali!- disse una Pallina felice. –Dai che ora arriva- le disse arruffandole i capelli.

Pallina. Era proprio lei ancora li al suo fianco, dove era giusto che stesse. Quando era tornata da New York Babi non si era dimenticata di lei. Era subito corsa a casa sua raccontandole com’era andata con Step di come avesse visto quei grattacieli che sembravano non finire mai. Quando Pallia  le aveva aperto la porta le era semplicemente saltata addosso, riempiendola di domande a raffica su com’era New York, la Statua della Libertà, i grattacieli, l’Empire State Building ed altro, e lei le aveva ricordato che era stata li solamente un giorno e che non aveva potuto vedere tutto. Chissà cosa credeva. In un giorno puoi fare tante cose, ma non se prima devi occuparti di far pace con qualcuno di veramente importante e soprattutto di cercarlo alla cieca in una città a dir poco enorme! Adesso sedevano in fibrillazione tutte e due. Anzi Babi lo era. Pallina era semplicemente felice di rivedere Step, ultimo pezzo mancante che la legava a Pollo. Loro tre avevano vissuto bene o male le stesse emozioni perchè le avevano conosciute negli stessi momenti e soprattutto insieme. Pollo era decisamente ancora nella sua testa, e l’idea di riavere accanto il suo migliore amico l’avrebbe resa più tranquilla. Sperava di poter alleviare il dolore che, anche se sfumato, continuava a persistere dentro di lei.

-Pallina e se fosse successo qualcosa?- chiese una Babi agitata sbuffando.

- Insomma la smetti di dire cazzate?- sorrise –E smettila anche di distruggerti le unghie!- disse, schiaffeggiandole le mani.

-Pallina sono agitata ok?- disse alzandosi dalla panchina.

-Non l’avevo capito sai?

-Ok cosa ci parlo con te se non mi aiuti a calmarmi?- disse frustrata.

-Babi siediti e rilassati ok?- disse tirando Babi così da farla sedere –Respira dai! Uno, due, uno, due..- Babi cominciò a respirare con calma seguendo le istruzioni dell’amica.

-Funziona!- disse raggiante Babi.

-Ma dai! Non è che ci voleva la scienza infusa per capirlo, improvvisamente hai smesso di stressarmi e di distruggerti le unghie!- la schernì Pallina.

-Il volo AZ1624 da New York è in arrivo.- disse una voce dall’altoparlante.

-O DIO!!!- urlò Babi, scattando in piedi.

- E ti pareva, adesso che l’avevo calmata- bofonchiò Pallina –Stai calma Babi, stai calma!- le disse  cercando di rassicurarla.

- Ma sei impazzita? Come faccio a stare calma? Spiegamelo! E se non arriva? E se non è partito?- disse in preda ad una crisi.

-Babi- cominciò con calma cercando di controllarsi da un raptus improvviso -Step ti ha chiamata il giorno prima di partire! Se ti ha detto che sarebbe arrivato oggi, significa che arriva!- disse Pallina al limite della sopportazione.

-Dai avviciniamoci così da non avere la gente davanti.- riprese Pallina avviandosi. Ma Babi non si mosse rimase li bloccata. Aveva paura. Paura di non vederlo mai attraversare quella porta scorrevole. Pallina si accorse che l’amica non la stava seguendo e si voltò per vederla li ferma.

–Babi?- ma lei non sembrò sentirla. Pallina decise allora di avvicinarsi e di strattonarla tirandola per un braccio.

-Muoviti forza!

-E se non c’è?

-Non ci sarà di sicuro se non provi a vedere no? Così che bella sorpresa che gli fai eh? Anche lui se non vede che sei venuta a prenderlo non è che ci rimane poi così bene!- disse cercando di farla ragionare.

-Ok, ok. Respiriamo. Uno, due, uno, due- disse cominciando ad avviarsi..

 

Le ragazze attendevano ormai da dieci minuti, ma nessun passeggero del volo era ancora uscito da quella porta scorrevole.

-Perché non arrivano?- continuava a chiedere Babi muovendosi a destra e a sinistra mentre Pallina aveva semplicemente smesso di risponderle visto che era già la quarta volta che le ripeteva la stessa identica domanda.

-Stai calma! Stai calma!- sbottò Pallina.

Poi le porte cominciarono ad aprirsi ed i primi passeggeri del volo uscirono uno dopo l’altro portandosi dietro chi valige, chi valigette. Una bambina sorrideva felice abbracciando il padre appena arrivato, un ragazzo correva incontro a quella che sembrava fosse la sua ragazza, ma di Step neanche l’ombra. Babi si guardava intorno freneticamente in cerca di quella testa mora arruffata, di quella camminata decisamente sexi che solo lui aveva. La folla le impediva di vedere chi stava uscendo in quel momento e Babi cominciava ad agitarsi.

-Pallina perché non esce?

-Babi calmati, aspetta ancora un po’ i passeggeri stanno ancora uscendo- cercò di rassicurarla.

Babi decise allora di muoversi, spostandosi cercandolo fra la gente, spostandosi, camminando in punta di piedi così da poter vedere meglio. La folla stava via, via diminuendo ed erano rimasti in pochi ad aspettare li fuori.

Poi lo vide. Babi sentì un colpo al cuore.

I ray-ban in dosso, e l’ormai immancabile giacchetto di pelle nera. Camminava sicuro di se con la borsa in spalla, un po’ più abbronzato del solito. Bello come non mai, si muoveva con passo deciso fra la folla cercando di uscire di li e trovare qualche volto familiare. Si guardava in torno in cerca di lei e Babi non poté far altro che corrergli incontro. Scattò immediatamente senza nemmeno dar modo a lui di rendersi conto che lei l’aveva visto. Lo abbraccio con forza facendogli quasi perdere l’equilibrio.

-Step!- urlò, stringendolo forte a se.

Lui lasciò cadere la borsa in terra per poterla abbracciare completamente.

-Babi..- le sussurrò nell’orecchio baciandole dolcemente la guancia.

-Step pensavo non saresti venuto, stavo impazzendo..- sussurrò Babi insicura di poter reggere ancora. La sua voce era rotta dal pianto, da lacrime che sarebbero sicuramente cadute di li a poco, lacrime di felicità. Si sciolsero dall’abbraccio e si guardarono per qualche secondo per poi baciarsi con passione e stringersi e accarezzarsi ancora. Ed il mondo si fermò, come era capace di fare solo in quei momenti troppo belli per essere veloci e mai troppo duraturi per gustarne a pieno il significato e le sensazioni. Il mondo intorno a loro era niente. Tutto era niente in confronto alla loro storia, alla loro favola che in quel momento stava scrivendo il suo lieto fine, completando quella storia d’amore che troppo li aveva visti prima vicini, poi lontani.

Pallina li fissava, felice di vedere la sua amica felice come una volta. La folla li osservava  incuriosita o forse gelosa di un amore come il loro. I due ragazzi ritornarono alla realtà, accorgendosi che il mondo non gli era indifferente, che Pallina si era stufata di aspettare anche se sorrideva sfacciata. Babi tornò dall’amica ed attese che Step raccogliesse le sue cose che poco prima aveva lasciato in terra.

-Pallina!- disse Step una volta tornato dalle due. L’abbracciò forte, cercando di darle quel conforto che avrebbe voluto mostrarle in quei mesi di dolore.

-Come stai?- gli chiese lei.

-Bene tu?

-Non c’è male, si va avanti. Com’è New York? Per colpa tua Babi non ha potuto vedere tutta la città e quindi preparati a descrivermela dettagliatamente, museo per museo, strada per strada e..insomma hai capito.- gli sorrise.

-Non preoccuparti Pallina. Dammi un po’ di tempo per riprendermi da questo fuso orario e sarò tutto tuo!- disse scherzosamente.

-Hey! Non provare a rubarmi il ragazzo?- disse Babi scherzando, abbracciando Step e stampandogli un bacio sulle labbra.

-Stà tranquilla cara, nessuno ti ruba nessuno!- le fece la linguaccia.

-Bè andiamo a casa?- domandò Step.

-Andiamo!- disse Pallina all’apice della felicità battendo le mani, avviandosi verso l’uscita.

-Perché è così esuberante? So che le sono mancato moltissimo e che non vedeva l’ora di riabbracciarmi eccetera, eccetera- disse sollevandosi gli occhiali e dandosi mille arie.

-Step sarà che l’aria di New York ti ha dato alla testa-?- disse Babi dandogli un finto pugno al petto.

-Bè sai New York è di alta classe non per gente comune- disse sistemandosi meglio gli occhiali con fare altezzoso, mostrando finalmente i suoi occhi resi ancor più chiari dall’abbronzatura.

-Che schifoso snon- borbottò Babi.

-Come mi chiamato? disse Step con finta collera.

-Schifoso snob perché?disse Babi alzando il mento, pronta a fronteggiarlo.

-Ok! Tutto ma non quest’offesa!- disse con faccia disgustata –puoi chiamarmi come vuoi, Babi, ma non snob- sottolineò.

 –Comunque- iniziò Babi sollevando un sopracciglio scettica - lasciando perdere i tuoi pavoneggiamenti, Pallina è super felice perché ha appena preso la patente e..bè guida lei ed ha sempre voglia di mettere il piede sull’acceleratore e guidare. Praticamente è mezza estate che si a tutta Roma e dintorni in macchina da sola. Contenta lei.

-O dio! Siamo al sicuro allora! Ma è intelligente farci riportare da una pazza spericolata così? Te ti fidi?- disse sorridendo cominciando ad avviarsi verso l’uscita.

 

I ragazzi si erano finalmente sistemati in macchina. Erano già venti minuti che viaggiavano. Pallina l’avevano lasciata davanti in preda alla sua pazzia post-patente mentre Babi e Step se ne stavano dietro divertendosi in altri modi. Abbracciati, si baciavano con passione, desiderando di sentire la pelle dell’altro a contatto con la propria.

-Hei!- disse Pallina sbuffando.  -Vabbè che guardo la strada, ma potreste almeno degnarvi di non ‘appolparvi’ sul sedile posteriore della mia punto?- disse guardando i due ragazzi dallo specchietto retrovisore.

-Eh?- disse uno Step ancora rintontito. –Che c’è?- chiese ancora.

-Nulla, lasciamo perdere tanto voi siete peggio del vinavil, accendiamo la radio che è meglio!- La musica arrivò forte alle loro orecchie grazie alle sei casse all’interno della macchina. Musica house che rimbombava da tutte le parti e che distraeva i due innamorati da quello che stavano facendo.

-Potresti abbassare?- urlò Step.

-Eh?- chiese Pallina abbassando il volume.

-Ripeto.- disse Step avvicinandosi a Pallina e cercando di essere più garbato possibile.  -Potresti abbassare..per favore?

-Ok ma piantatela di ‘appolparvi’!!

-O ma sei proprio una palla lo sai?!- disse Step.

- Vuoi fartela  piedi? Posso lasciarti in strada se ti va!- rispose Pallina.

-Piantatela tutti e due! Già iniziate?- disse Babi, cercando di chiudere la lite assurda dei due.

-Ma..- cercò di protestare Step che non voleva rinunciare al suo divertimento.

-Niente ma- rispose Babi puntandogli un dito contro.

-Visto? Nessun ma stai fermo dove sei se no ti lascio qui- disse Pallina continuando a prendersi gioco di Step ed alzando il volume della radio.

-Vale anche per te!- urlò Babi avvicinandosi all’amica.

-Ok, ok- disse lei sbuffando ed abbassando il volume.

-Poi che cavolo di musica ascolta?- chiese Step.

-Hey! Non criticare l’house per favore!- rispose Pallina guardando Step dallo specchietto.

-Pallina? Vuoi guardare la strada?- disse Babi cercando di calmare quei due. –E tu- disse indicando Step- piantala di punzecchiarla se no scordati il divertimento perché mi verrà un mal di testa da urlo!! GRAZIE!

Step e Pallina scoppiarono a ridere. Nessuno dei due era cambiato. Sempre gli stessi, cocciuti e sostenitori delle proprie idee sino alla morte.

 

Avevano trascorso tutto il resto della giornata senza vedersi. Erano riusciti ad arrivare ciascuno a casa propria sani e salvi senza nessun incidente. Pallina si era dimostrata sì pazza ed euforica, ma una buona guidatrice. Step era tornato da Paolo ed era passato a salutare suo padre, anche se in casa c’era sua madre. Anche Babi era tornata a casa e adesso aspettava che la sera giungesse veloce, così da poter rivedere Step. Si erano dati appuntamento sotto casa sua . Step sarebbe venuto a prenderla come tempo fa, con la sua moto. Sembrava di vivere un vecchio ricordo fatto degli stessi attimi e delle stesse sensazioni. La stessa atroce attesa pre-appuntamento che la rendeva nervosa. Di li a poco avrebbe sentito il campanello e sarebbe scesa alla velocità della luce, vedendolo li fuori pronto ad aspettarla in sella alla sua fedele moto. Avrebbe detto a sua madre ‘esco’ senza dirle ne dove ne se sarebbe tornata e come tanto tempo fa, avrebbe sentito nuovamente quel rumore di motore sgommare per partire veloce verso mete a lei sconosciute. Un insieme di momenti che sembravano gli stessi di tempo fa con la sola differenza che adesso tutti e due sapevano già cosa volevano veramente dall’altro. Nessuno dei due si aspettava che l’altro cambiasse che lo capisse per quello che era veramente perché adesso erano davvero l’uno parte dell’altro. Un’unica cosa, fusa grazie all’amore che, consolidatosi col tempo e col dolore, li aveva resi inseparabili. Ed eccolo. Quello stesso rumore di motore che arriva piano e si spegne giù nel cortile. Quel campanello che tanto atteso la fece saltare giù dal letto. Lo stesso saluto veloce, privo di spiegazioni, le stesse scale scese con velocità. La stessa corsa folle oltre il cancello per raggiungerlo e salutarlo con un bacio. Come mesi prima. Come un eternità prima. Sembrava che fossero passati anni e anni, dall’ultima volta che era venuta a prenderla sotto casa sua, ma nessun ricordo di quei momenti era minimamente sfumato. Niente di tutto questo. Tutti e due stavano rivivendo pezzo per pezzo la loro storia e adesso si sentivano tremendamente impacciati. Non sapevano come muoversi, cosa fare. Avevano paura. Che quelle stesse cose, quell’agire nello stesso modo di mesi fa li avrebbe portati alla stessa conclusione che li aveva fatti soffrire. Temevano che prima o poi tutta la bellezza di quell’amore sarebbe nuovamente sparita, crollando sempre più in basso, giorno dopo giorno, con il susseguirsi dei problemi. Ma se qualcosa la vuoi davvero..te la prendi! Rischi. Perdendoci la faccia anche. Ma rischi! E adesso era uno di quei momenti. Dove valeva la pena di rischiare. Babi salì sulla moto dopo che quel bacio li aveva riportati indietro di qualche mese. Step accese il motore. La madre di Babi se ne stava comodamente sdraiata sul letto e l’incubo iniziò. Sentì nuovamente quel suono, che tanto odiava. Rivide quella moto, affacciandosi alla finestra, rivide lui. Vide nuovamente anche Babi una scena troppe volte vista e sofferta. Sua figlia in sella alla moto di quello Step che l’aveva cambiata e che adesso era pronto a cambiarla di nuovo.

- Non può essere- sussurrò osservando la moto allontanarsi. Purtroppo per lei era tutto vero, ma se per lei stava per iniziare un incubo, per Babi e per Step iniziava un sogno. Stretta a lui sentiva il suo profumo ed il vento scompigliarle i capelli. Step per quasi non sbandò quando lei lo strinse ancora più forte. Erano troppo strane quelle sensazioni. Perché in un certo senso sapevano come erano andate avanti mesi prima. Che una volta saliti in sella andavano a prendersi un gelato, per poi esplorare Roma nel suo fascino notturno ed amarsi ovunque volessero. Ma desso erano liberi di scegliere se rivivere gli stessi momenti o se cambiare direzione. Girare pagina e scrivere una nuova storia. Senza precedenti, senza ricordi di un passato altrettanto bello come speravano fosse quel futuro. Chissà se avrebbero agito allo stesso modo, se avrebbero preferito fare le stesse cose e ritrovarsi nuovamente su quel ponte, su quella spiaggia, dentro quella casa. Poi a Babi venne in mente una cosa.  

-Gira a destra- gli urlò. Passarono un po’ di minuti e la moto continuava ad andare veloce.

-Fermati qui.- Urlò di nuovo Babi. Step accostò e lei scese velocemente.

-Che c’è Babi? – chiese Step incuriosito sistemando la moto.

-Vieni- disse porgendogli la mano –camminiamo.

Lui prese la mano e si lasciò guidare verso quella strada decisamente illuminata grazie alla luna e a dei lampioni. Camminarono per mano per diversi minuti sbaciucchiandosi di tanto in tanto, raccontandosi quello che avevano fatto in quel mese di lontananza l’uno dall’altro. Lui aveva sistemato le ultime cose, lasciando il lavoro e salutando tutti gli amici che si era fatto laggiù. Lei invece aveva aiutato Pallina con le prove di pratica di guida e ripreso a studiare per gli esami che si avvicinavano sempre di più.

-Insomma è un po’ che camminiamo dove mi vuoi portare?- chiese Step incuriosito.

-Eccoci arrivati- disse Babi rallentando il passo - Vedi niente?- domandò sorridendo.

Step si guardò intorno –Cosa dovrei vedere?- le chiese sorridendo.

-Guarda davanti a te.- si fermò per qualche istante. Step fece come le aveva detto. –Ecco adesso guarda in alto. Per fortuna i lampioni e la luna rendevano visibile ogni minimo particolare nonostante fosse già sera.

Ed eccoci qui. Se tempo prima la spettatrice era stata Babi, adesso era Step. Poteva capire l’effetto che faceva. La sua scritta così bella e piena di significato. Era rimasta li, anche se non del tutto intatta come quando l’aveva vista l’ultima volta. Ma era li. Segno indelebile del loto amore, che nonostante il tempo non scompare. Subisce, sopporta il dolore, ne rimane un po’ ammaccato, ma resta. Ed è questo che conta. Ecco l’effetto che faceva vedersela di fronte all’improvviso. Quanti sacrifici per quella scritta, quanti sacrifici per lei. Tutti più che meritati segno che lui era completamente partito per quella ragazzina già da quando aveva deciso di svegliarsi la mattina presto per scriverle quelle poche parole che il giorno prima le aveva sussurrato con amore. Tre metri sopra il cielo. Ci erano tornati davvero adesso e niente e nessuno li avrebbe potuti portare giù. Ci sarebbero rimasti anche se doveva significare affrontare con forza, difficoltà e dolori. Insieme, si sarebbero dati forza l’un l’altro consapevoli che erano una cosa sola unicamente fatta per stare insieme. E quando c’è qualcosa di così puro, vero, forte, inseparabile, non puoi credere che finirà. Cominci a credere che sarà quella metà di te che la vita riserva ad ogni uomo. Pensi e speri che nulla più ti separerà da lei perché niente potrà annullare qualcosa di così forte come il vostro amore. Mesi fa era in moto con suo fratello, chiedendosi se prima o poi sarebbe ritornato lassù dove vivono gli innamorati. Tre metri sopra il cielo. Conosceva già la risposta. Sapeva che non ci sarebbe più tornato, perché ormai tutto era decisamente finito. Incapace di credere che qualcosa di così bello fosse finito. Di credere che avrebbe nuovamente incontrato una persona bella come Babi, capace di fargli provare sensazioni così forti. Ma il mondo spesso ti sorprende con la sua voglia di mutare in ogni istante come l’acqua che cambia ogni volta che la osservi. E questo cambiamento improvviso, questo ritorno a quello che c’era un tempo era decisamente inaspettato. Nessuno dei due si sarebbe mai aspettato di rivivere qualcosa di così forte, ma sopratutto di riviverlo insieme. Loro due di nuovo. Era stata talmente tanto distruttiva la loro fine che nessuno dei due ci aveva visto una soluzione, un ritorno a quello che c’era stato. Una possibilità per vederli insieme di nuovo. Ed ecco le stranezze della vita, che confermano l’idea che questa è meravigliosa per la sua semplicità e allo stesso tempo per la sua capacità di confidare nel destino. Ed eccoli insieme sotto quella frase importante per entrambi in una Roma coperta dal sottile velo della notte, che lasciava spazio all’amore nelle sue più diverse sfaccettature. Mille puntini nel cielo, tutte luci. Spie gelose di quell’amore così bello. E i due amanti si baciarono, con dolcezza con un bacio che era riuscito a travolgerli di nuovo, nonostante non fosse il primo. Ogni volta nuove emozioni, nuove prospettive, per vedersi sotto diversi punti di vista e confrontarsi. Per riscoprire o meglio scoprire nuove sensazioni e gustarsi quel momento meraviglioso nella sua semplicità. Babi era felice, lo mostravano le sue lacrime che cadevano, spinte dall’eccessiva felicità che non riusciva a contenersi dentro di se. Step adesso era felice. Felice dopo tanto tempo e adesso quella domanda aveva una risposta diversa. Tornerò mai lassù dove solo gli innamorati possono vivere? E mentre il suo bacio dimostrava alla ragazza di fronte a lui quanto l’amava, in cuor suo conosceva già la risposta. Step ci sei già.

 

Fine.

************

Ed ecco che siamo giunti alla fine. Non vi aspettavate che finisse tutto in un capitolo vero? Vi avevo detto che questo sarebbe stato il penultimo ma poi ho cambiato idea e spero di non aver deluso nessuno!^^Non credevo di farcela sinceramente e devo ringraziare tutti voi. Veramente! Non è la classica frase che tutti gli autori dicono. Sinceramente se non ci fossero stati tutti quei commenti positivi, compresi quelli che protestavano l’attesa troppo lunga, non so se avrei mai finito. Mi dispiaceva lasciarvi senza un continuo ogni volta che postavo un capitolo o che erano settimane che non ne postavo uno nuovo. Bè grazie davvero! Per la costanza, la pazienza e tutti i meravigliosi commenti! Ringrazio tutti coloro che mi hanno mandato email con apprezzamenti per la fan fiction, ma anche quelli che hanno voluto consigliarmi e dirmi dove magari dovevo correggermi o stare più attenta. E’ stato bello vedervi partecipi di qualcosa che creavo via, via, ma che diventava allo stesso tempo parte di voi mentre cresceva capitolo per capitolo!

Adesso attendiamo tutti “Ho voglia di te” e spero con tutto il cuore che leggendo questo capolavoro, perché sicuramente lo sarà, vi ricorderete anche della mia versione senza rimuoverla del tutto dalla vostra testa. Spero solo che le emozioni che avete provato leggendo “Dove vivono gli innamorati?”, vi accompagnino leggendo “Ho voglia di te” lasciandovi un ricordo anche se piccolo.

Un saluto a tutti voi. La vostra grande passione per questa storia mi ha dato forza per cominciare a scrivere un libro vero e proprio che spero di finire. Questa volta sarà una cosa tutta mia, senza diritti d’autore che devo rispettare. Qui ci siamo io, la tastiera e la mia mente, pronta a ricordare pezzi della mia vita e a crearne qualcuno di immaginario. Si parlerà di alcune mie esperienze, dell’amore perché non esiste nulla di più meraviglioso, si parlerà però anche di amicizia, dei problemi che la vita è pronta a creare e molto altro. Chissà se fra un anno, forse meno o forse più, vedrete un libro che la sottoscritta è riuscita a pubblicare. Ma vi avverto. Se accadrà, sarete i primi a saperlo. Lascerò un messaggio proprio qui aggiornando come se fosse un capitolo vero e proprio. Così, se vedrete spuntare uno strano Capitolo 11, allora capirete che sono io che ho voluto comunicarvi la bella notizia.

Ripeto ancora, ancora e ancora GRAZIE! Per avermi dato la fiducia per cominciare a credere in questo progetto che se, e solo se, si realizzerà sarà il raggiungimento di un sogno che per adesso credo sia ancora del tutto irraggiungibile. Ma, come ho scritto, la vita è sempre pronta a sorprenderci e chissà, magari sorprenderà anche me!^^

A presto!! Spero.

Baci,

Sasy


  
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