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Autore: Elizabeth_Tempest    30/04/2011    3 recensioni
La forca è il tuo destino. La fine del bel fiore d’oro di Quisqueya. Anacaona
Genere: Drammatico, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Epoca moderna (1492/1789)
- Questa storia fa parte della serie 'Donne'
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Il fiore d’oro di Quisqueya
 

 
Li hai accolti con amicizia, hai dato loro ciò che chiedevano e guarda cosa hanno fatto alla tua gente. Avete dato loro tributi di cibo e cotone, li avete trattati come amici e pari, invece che come invasori, e cosa ne avete ricavato? Morte, distruzione, dolore.
Sei diventata il cacique di Jaragua quando tuo fratello ha raggiunto gli antenati, poi Caonabo se n’è andato, ma non da tuo fratello Bohechio.
Sono venuti gli stranieri, strani bracciali ai polsi gli hanno messo, con l’inganno, infide serpi. Perché Caonabo era intelligente e forte, baciato dagli dei, e nessuno poteva metterlo in trappola.
Era il furbo cacique della Maguana, ma loro con l’inganno l’hanno pero e lontani se lo sono portati, viaggiando sulla grande acqua, con le grandi barche che chiamano caravelle.
Li ammiravi, gli stranieri. Vedevi gente colta, che poteva insegnare, ma sbagliavi. Portano solo dolore e morte, con i bastoni che sputano fuoco e avvelenano l’aria di miasmi amari.
Alle vostre donne hanno fatto violenza e tu hai convinto tuo marito a distruggerli. La grande casa di legno avete distrutto, e quelli che era il Fuerte de Navidad, è diventato il fuerte de muerte.
Ma tutto è finito, tutto è distrutto, della tua gente non c’è più traccia: visita in amicizia. Che amicizia c’è stata, nella loro infima sorpresa? I bastoni hanno tuonato, la tua gente è caduta.
Era giorno di festa, e giorno di morto fu. Nel caney li avete ricevuti e loro ti ospitano nelle galere.
Della tua gente, nessuno è rimasto.
Mai più ci sarà nell’aria l’odore del casabe.
Mai più le grida e le risate dei bambini.
Mai più i canti e i balli.
Mai più.
La forca è il tuo destino. La fine del bel fiore d’oro di Quisqueya. Anacaona.
 
 
Note storiche:

  • Quisqueya è il nome nativo dell’isola di Santo Domingo, ancora oggi utilizzato, o, per lo meno, nell’inno nazionale dominicano.
  • Un cacique era un leader taino, significa “autorità degli uomini”, che governava su delle tribù a struttura famigliare, divise in clan. Il ruolo era ereditario e potevano accedervi uomini e donne indistintamente.  Nonostante spesso venga tradotto come re, è una traduzione abbastanza improprioa, il cacique era una figura più simile al capo-tribù.
  • I cacicazgos di Quisqueya erano 5: Jaragua, Magnana, Maguà, Marièn e Higüey. Caonabo era il cacique della Magnana, mentre Jaragua fu governata prima da Bohechio e poi da sua sorella Anacaona.
  • Fuerte de Navidad o Fuerte Navidad o La Navidad fu il primo avamposto spagnolo in Quisqueya. Costruito coi resti della caravella Santa Maria, fu un insediamento costruito da Cristoforo Colombo. Ha questo nome poiché la nave affondò il giorno di Natale (in spagnolo Navidad). I 39 uomini che rimasero lì, mentre Colombo ritornava in Spagna, furono poi assassinati dai taino comandati da Caonabo, marito di Anacaona, dopo vari atti di violenza che causarono attriti tra indigeni e spagnoli.
  • Il caney era una struttura di legno e paglia in cui risiedeva il cacique e in cui si tenevano gli areitos, riunioni delle tribù in cui si cantavano antiche leggende  e si ballava. Gli spagnoli invitati da Anacaona arrivarono proprio durante un areito e causarono un massacro. Attaccarono a tradimento, sterminando i taino presenti. Si salvarono pochissimi indigeni, tra cui Higüemota, Guarocuya e Mencia, rispettivamente, figlia, nipote (era la zia, specifichiamo) e nipote di Anacaona e il leader Hatuey. Guarocuya o Enriquillo, tempo dopo, iniziò una guerra di guerrilla che durò tredici anni e che si concluse con un negoziato tra taino e spagnoli.
  • Il casabe era il pane tipico dei taino, fatto con la manioca. È buono, però un filo stopposo.
  • Anacaona fu condannata pubblicamente alla forca dal governatore Nicolas de Ovando nel 1054, in una piazzetta di Santo Domingo, se non sbaglio.
 
  

   
 
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