Deep
Moon
Script
by Mao chan
Desclaimer: I Personaggi della saga di "Harry Potter" non mi
appartengono, li ho presi in prestito.
Io ho solo dato voce ai pensieri del
mio personaggio preferito.
Rating: PG13 per la drammaticità. (lieve)
Note: Credo sia ormai inutile segnalare
gli spoiler del sesto libro. One shot, la storia si
apre e termina qui.
Vi auguro una buona lettura, spero
che la storia vi piaccia.
Lui non ha mai capito niente di
quello che erano i miei sentimenti.
Sarebbe stato stupido da parte mia
pretendere che capisse comunque, dato che nemmeno io
li avevo capiti.
Lo chiamavo semplicemente
"Professore", così, scherzosamente, per il semplice fatto che quando
accettò la cattedra di Difesa Contro le Arti Oscure a Hogwarts
mi disse che ero talmente giovane da poter passare
come sua allieva.
Detta così la cosa mi fece sorridere, mi sembrò un complimento.
Quando quella frase diventò la mia
maledizione, lo odiai per averla pronunciata.
Gli urlai contro più di una volta.
Perché? Bho,
non chiedetemelo.
Non approvavo i suoi metodi
probabilmente...
Sì, mi pare di ricordare che una
delle ragioni era questa.
O meglio... una delle scuse che
trovavo per dargli addosso.
Invece di urlare cretinate tipo:
"Ma di che cavolo parli!! Non avresti dovuto portare
subito quel fottuto mangiamorte
ad Azkaban, avremmo potuto interrogarlo e
saperne di più...!"
Cose che
oltretutto non pensavo veramente...
Avrei dovuto urlare: "Io ti amo
cazzo!! Possibile che tu non te ne
renda conto??"
E invece.
Ma se n'era reso conto?
No, non voleva farlo. E io lo avevo capito.
Mi tormentavo chiedendomi il perché,
credendo che fosse colpa mia, che lo irritasse il mio comportamento spigliato e
infantile, o che credesse che sono una persona che prende tutto alla leggera.
Bè, non era così.
E lo scoprii presto.
Due anni prima.
"Ninphadora...
Non hai mangiato niente questa sera! Sei appena
rientrata da una missione per nulla facile, dovresti rifoccillarti
e poi andare a riposare." disse
Molly sfregandosi le mani con aria preoccupata.
"Ti ringrazio Molly, ma davvero, sto bene."
"Sicura?" "Sì Molly, va pure a
dormire. Si vede che sei stanca, ti fai in quattro per tutti noi membri
dell'Ordine."
"Ma
che dici? Il massimo che posso fare è prepararvi la cena e prendermi cura della
casa Black. Oltretutto in modo limitato, perché quel verme di Krecker e quegli stupidi quadri non rendono la cosa
facile... Vorrei solo potervi essere d'aiuto..."
"Se non ci fossi tu, nessuno si occuperebbe di
certe cose. Poi tuo marito ci sta dando una mano dal Ministero, e voi vi siete
presi la briga di portare qui Harry Potter. E detto fra noi, non so come farei senza la tua
cucina."
La donna sorrise e salì le scale.
"Grazie Ninphadora.
Ma riguardati! Ci vediamo domani. Buona notte."
Anche la ragazza le augurò la buona
notte.
Ma dopo essersi allontanata di qualche
passo cambiò idea.
"Molly!"
La donna si fermò a guardarla.
"Dimmi...?"
"Il signor Lupin
non si trova qui ora?"
Molly sembrò valutare un attimo la
risposta che stava per fornirle.
"Purtroppo Remus
è partito proprio ieri sotto richiesta di Silente. Non
so dirti quando tornerà..."
Tonks annuì lentamente. "Grazie, non
importa."
Si congedò e tornò in sala
abbandonandosi su una poltrona ad osservare le fiamme che danzavano nel camino.
Immersa nei suoi pensieri, pensava a
Lupin, al suo viso, di come un anno prima si era
accorta di esserne innamorata, quando pensava che l'uomo giusto per lei fosse Sirius.
Sirius Black? No, solo Sirius.
I Black erano una
famiglia di Mangiamorte, lei l'aveva ripudiata
assumendo il cognome del suo ultimo marito, "Tonks".
Nome allegro e frizzante che si addiceva perfettamente alla sua indole
scherzosa.
Non aveva permesso a certe ferite di
rovinarle la vita.
Neanche quando era stata cacciata
dai Black, scoprendo che erano tutti, dal primo all'ultimo, in combutta con
Lord Voldemort.
Neanche quando la sua migliore
amica, non che cugina, Bellatrix, l'aveva rifiutata
con parole di disprezzo.
Quello le aveva fatto
male.
Quando Bellatrix
Lestrange fu catturata e spedita ad Azkaban, lei fece di tutto per vederla e per parlarci, ma
la cugina evitò sempre ogni tipo di contatto.
Rimaneva solo Sirius.
Lui non aveva
cambiato il suo nome, nè aveva rinnegato la
sua famiglia.
Aveva semplicemente risposto
"No" alla chiamata del Signore Oscuro.
Tonks lo ammirava per questo coraggio, ma
aveva erroneamente scambiato l'ammirazione con l'amore.
Però ora le importava solo di Remus.
Un cigolio la riscosse dai suoi
pensieri.
Sguainò velocemente la bacchetta e
si alzò di scatto.
"Calma Ninphadora...
sono io..."
Sirius uscì dalla porticina che camuffava un uscita laterale in un presunto sottoscala.
"Sirius...?
E' passato un po' di tempo dall'ultima volta..."
"E' così!" convenne Sirius con un sorriso poggiando a terra un secchio pieno di
mangime.
"Ti abbraccerei se non fosse
che puzzo terribilmente del cibo da Ippogrifi."
Anche Tonks
sorrise. "Non sei mai uscito di qui, giusto?"
"Non me ne parlare!! Silente mi
tiene al sicuro qui, è vero, ma sono quasi tre mesi che non prendo una boccata
d'aria pura... Non sai quanto t'invidio Ninpha."
"C'è poco da
invidiare, spiare i Mangiamorte è un lavoro
sfibrante!"
La ragazza si lasciò ricadere sul
divano. "Solo a te potevano lasciare questo compito. Sei un Auror di un certo prestigio agli occhi di Silente e anche a
quelli di Caramell..."
"Temo che presto Caramell lascerà tutto. Non è in grado di stare dietro agli
eventi."
Sbuffò e abbandonò il capo sullo
schienale.
Sirius notò che era invecchiata parecchio
negli ultimi mesi, e non era più allegra come prima.
Anche i suoi capelli prima rosa
shock cominciavano ad avere una sfumatura sbiadita...
"Non sei contenta di essere
tornata qui, vero?"
"Come? Sono felice di rivedere
te, Molly, i ragazzi Wesley...
solo Piton non è
molto..."
"Intendevo qui! A casa
Black!" "Oh...!"
Tonks scrutò i suoi occhi neri scavati.
"No, avrei voluto non tornarci mai più."
Sirius si sedette accanto a lei. "A
chi lo dici, cara cugina!" sospirò.
"Molly
mi ha detto che Remus è in missione. Sai dove?"
La ragazza dirottò abilmente
l'argomento su un altro a lei caro.
L'uomo si massaggiò le tempie.
"Accidenti... so che sta spiando i movimenti del nemico, ma di preciso..."
La guardò. "Pensi ancora a
lui?"
Tonks arrossì visibilemnte,
ma decise che non sarebbe servito a nulla mentire.Dopotutto, con Sirius ne aveva
già parlato....
"Ogni giorno di più." ammise "Ma lui mi ignora. Non se ne vuole
accorgere...!"
Trattenne le lacrime in un moto di
rabbia.
"Ninpha...
Credo sia giunto il momento che tu sappia la verità su Remus."
Tonks lo guardò con occhi umidi
spalancati per la sorpresa.
"Non mi ha proibito di
parlartene, quindi... poi nascondertelo non servirebbe, anzi... potrebbe
peggiorare la situazione."
"Di... che parli...?"
mormorò la ragazza.
Sirius chiuse gli occhi
per qualche istante, poi li riaprì decisi.
"Ninphadora,
Remus Lupin è un lupo
mannaro!"
In qual momento la testa le girò e
davanti a lei si fece tutto bianco.
Non svenne per miracolo.
***
Povera bambina mia, di chi ti sei
innamorata?
Di me, un lupo rognoso senza dio e
senza tempo...!
Una creatura eretica dal macabro
destino.
Ogni notte di luna piena muterò,
senza potermi opporre in alcun modo, diventerò qualcosa di orribile,
in grado di saziarsi solo con il sangue!
Perché...? E' il mio destino! Non c'è nulla da fare, non posso ribellarmi!
E se mi starai
vicino questa mia mostruosa natura travolgerà anche
te!
Perché non lo capisci??
Pensavo che dicendotelo saresti
scappata da me, verso la tua salvezza!
Volevo salvarti, perché, sì!, anche io ti amo Tonks.
Eppure tu non sei fuggita via.
Sei ancora qui,
più depressa e trascurata che mai, come me d'altronde.
Ma ci sei, e continui a starmi vicino,
a chiedermi il mio amore silenziosamente.
Per quanto tempo ancora riuscirò a
fingere per salvarti, Ninpha...?
Il mondo sta cambiando, diventa
sempre più pericoloso, hai bisogno di qualcuno che sappia
proteggerti, non di qualcuno che potrebbe farti del male senza volerlo,
amandoti semplicemente.
Sirius è morto, l'ha ucciso tua cugina Bellatrix, e per questo né tu, né io potremo
mai perdonarla, è vero.
Ma tu puoi dimenticare tutto questo!
Abbandonare tutto e andartene lontano!
Rifarti la vita dove dolore e morte
non ti raggiungeranno!
Posso dirlo? Sei una stupida!
A quest'ora
saresti potuta essere lontano.
Invece sei qui, al mio fianco, nei
corridoi di Hogwarts, e combatti insieme a noi, ciò che resta dell'Ordine della Fenice, contro la
banda di Mangiamorte entrata di nascosto...
E come combatti, ragazza mia! Ne hai stesi quattro da sola!
Ma le cose stanno degenerando, loro
sono troppi, noi troppo pochi, e Silente non c'è.
Io, te, Minerva McGranitt,
Bill Wesley e qualche
studente...
Hermione Granger,
strega brillante, se la cava alla grande! E devo dire
che nemmeno Ron e Ginny Wesley vanno male.
Poi c'è Neville Paciok,
che non è poi terribile, e un'altra studentessa niente male, di cui non conosco
il nome. (E' Luna Lovegood per i fan!^^NdMao)
Ma loro sono più di una decina, ed
hanno aiuti interni!
Uno di loro lo conosco!
E' un terribile lupo mannaro che strappa la carne dalle ossa delle sue vittime
per il solo piacere...
E' appena saltato addosso a Bill!
Mi lancio verso di loro, ma non ce
la posso fare!
Vedo il sangue spargersi sul
pavimento, e i Mangiamorte allontanarsi sulla via
aperta da quel lupo, lasciando Bill a terra orribilmente sfregiato,
e un'altra vittima che diventerà
dannata quanto lo sono io.
***
Adesso è tutto finito.
Abbiamo perso, i Mangiamorte
hanno ottenuto ciò che volevano e sono riusciti a scappare.
Silente è morto.
Severus Piton, il
suo assassino, e Draco Malfoy,
ultimo rampollo della famiglia, sono fuggiti insieme all'essere schifoso che ha
ridotto Bill in questo modo.
Lo guardo un attimo.
E' vivo, lo so, ma non si riprende.
L'unico letto occupato
dell'infermeria è suo.
Tre profondi tagli gli attraversano
il volto.
So che non si rimargineranno mai.
Come le ferite del mio cuore.
Distolgo lo sguardo.
Nessuno parla.
Harry Potter ed
Hermione stanno in disparte. Sento le silenziose
lacrime di lei.
Ron e Ginny
trattengono i singhiozzi alla vista del fratello in quello stato.
La professoressa McGranitt
parla con Madama Chips.
E tu te ne stai in un angolo, il viso
triste, stanco fisso a terra.
Vorrei parlarti, ma non è il caso di rompere il silenzio per dirti che non è colpa
tua se Bill...
La porta si spalanca di colpo ed
entrano i signori Wesley accompagnati da Fleur Delacour.
L'ho già vista, tra qualche mese lei
e Bill avrebbero dovuto
sposarsi.
Molly si getta sul figlio in lacrime e
gli disinfetta i tagli amorevolmente.
Fleur piange e fa altrettanto.
E tu mi guardi.
I tuoi occhi sembrano dirmi:
"Lo vedi cosa fa la gente come me? Vuoi passare la vita vicino a uno capace di fare questo?"
Ora sono io ad abbassare lo sguardo
mordendomi il labbro.
"Figlio mio... e pensare che
stavi per sposarti...!"
A quelle parole Fleur
trema violentemente e urla.
"CHE SIGNIFICA
'STAVI PER...'!! Lei crede che adesso Bill non mi
vorrà più??"
Molly la guarda sconcertata.
Certo non pensava che l'amore di Fleur per Bill potesse spingersi
a tanto.
"Oppure
pensa che sia io a non volerlo più?! No! Lui mi accetterà, e a me non interessa se sarà un lupo mannaro, o qualunque altra
cosa!!"
A quelle parole non resisto oltre!
Sotto lo sguardo basito di tutti mi fiondo su di te, ti afferro per il colletto e ti scuoto con
violenza.
"LO VEDI?? A LEI NON
INTERESSA!! NON INTERESSA NEMMENO A ME COSA TU SIA!!"
"Ninpha...
sono troppo vecchio per te... saresti perennemente in pericolo..."
Cado in ginocchio e non trattengo
singhiozzi.
Si vede che tu non capisci proprio
niente.
***
Non ho mai capito il cuore delle
donne credo.
O forse mi sbaglio, chi lo sa!
Sirius me lo diceva sempre, ma alla fine
era lui che secondo me toppava.
Non è mai riuscito a tenere una
ragazza più di una settimana.
Chissà che direbbe ora di me e Ninpha se fosse ancora vivo.
Probabilmente mi ammiccherebbe
maliziosamente.
Dio, quanto vorrei
che lo facesse.
E lo vorrebbe anche lei, mia piccola Ninphadora, ma è un desiderio irrealizzabile.
Addio Sirius,
addio Silente, addio James, addio Lily.
A troppe persona ho dovuto dire addio a causa di
questa guerra.
Lascio tutto nelle tue mani Harry, ferma tutto.
Non voglio perdere l'ultima cosa che
mi rimane, forse la più preziosa.
Eccola, è lì!
I capelli rosa più
appariscienti che mai, e l'aria allegra di una
bambina.
Mi vede, s'illumina e sventola un
braccio per richiamarmi.
E sta volta corro da lei.
Corro da lei per non lasciarla mai
più.
Fine
L'ispirazione mi è
venuta di getto dopo aver finito il sesto libro di Harry
Potter, poi ci ho messo un po' a scriverla.
Spero che vi sia piaciuta almeno un pochino.
A scanso di equivoci,
lasciate un commentino.
Mao chan