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Autore: Julietts    01/05/2011    1 recensioni
Da qualche parte, intorno alla Champs-Elysées, fiumi si gente passavano da un lato all’altro della strada, i volti confusi nell’aria gelida di quel novembre arrivato troppo presto, mentre un vento caotico fatto di voci, risa e pianti, si mescolava alla pioggerella sottile che solcava il cielo con la sua presenza debole ma intensa.
Genere: Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quel mattino di inizio dicembre, l’aria sembrava essersi di colpo raffreddata. Stephanie Caroline Edwards si alzò di buon ora, indossò semplici e comuni vestiti e si diresse verso la sua scuola. Anche se era sabato.
Sì, perché quel giorno ci sarebbe stata la proiezione di un documentario molto interessante sui cicli delle stagioni e la sua professoressa di scienze aveva caldamente consigliato a tutti la partecipazione. Naturalmente, solo Stephanie aveva accettato e, alle sette e trenta del mattino, camminava ascoltando l’ MP3 per le vie di Parigi e mangiucchiando una ciambella, preparata con cura da sua nonna.
Improvvisamente, decise di fare una piccola deviazione. Infondo, non c’era niente di male.
Imboccò la Champs-Elysées, a quell’ora, praticamente deserta. E fu a quel punto che lo rivide.
Quel ragazzo strano, bellissimo, che aveva conosciuto quasi un mese prima. Quel Jo, sì. Non resistette, gli si dovette avvicinare.
Era seduto sulla stessa panchina della volta prima, e aveva in mano un blocco di fogli bianchi e un carboncino. Disegnava.
-Complimenti- mormorò Stephanie, avvicinandosi a lui. Poi, appena qualche secondo dopo, si dette della cretina mentalmente. Sicuramente, non si ricordava di lei.
-Grazie mille Stephanie- disse lui, senza alzare la testa dal foglio.
-Stephanie?- esclamò lei, stupita.
Finalmente, lui alzò gli occhi. Quegli splendidi occhi azzurri incontrarono i suoi, e lei non potè non rimanerne folgorata, nuovamente.
-Non ti chiami Stephanie Edwards?-
-Sì-
-Ah ecco, sì...mi ricordo-
E, ancora una volta, riprese a disegnare.
La ragazza guardò con cura il foglio e non riuscì a trattenere un ‘wow’: il carboncino sembrava incorniciare un paesaggio freddo e distante, quasi incredibile, fantastico, ma negli angoli e nelle vetrine si potevano riconoscere dettagli reali della pasticceria ‘Chocolate’ o del negozio ‘Louis Vuitton’.
-Sei veramente bravo...frequenti un liceo artistico o una scuola d’arte?-
-No-
-Beh...magari dovresti-
-Tu non puoi saperlo-
Lei si zittì un attimo, ammutolita dal tagliente tono di voce con cui aveva pronunciato quelle parole. Poi, sussurrò: -Sei davvero bravo, Jo-
Il ragazzo sorrise appena, continuando la sua opera.
-Grazie mille-
Poi, lei si alzò, e se ne andò, senza nemmeno salutare. Così, se ne andò, e tornò sui suoi passi, verso la scuola.
Ma, stranamente, aveva meno freddo.
 
  
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