A costo di dover badare all’angelo
che si muove sgraziato lungo il mio esofago
spruzzando scintille, stelline
straziato da centinaia di porte sbarrate
lo aiuto a salire / scendere
nutrendolo a sangue e calore
il tumore che mi diffonde non ha paragone
voglio un esorcista, che me lo strappi
a mani nude e con un sorriso
serafico, di zucchero
sprigiona dalle ali il suo dolce sebo
lasciami almeno leccare il bordo.