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Autore: EllieMarsRose    03/05/2011    11 recensioni
E' piena notte. Gunner ha circa due anni e non riesce a dormire perchè gli scappa la pipì ma non vuole andare in bagno; ha paura che ci sia un mostro che vuole impedirgli di farlo. Ci penserà papà Nikki con una favola a dargli coraggio.
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nikki Sixx
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Principe Nikki E La Crociata Contro L'Armata Del Bagno

Questa oneshot è stata immaginata e scritta in circa un'ora, quindi non ho la minima idea di cosa possa essere uscito fuori; mi sono immaginata Nikki che racconta una storia al figlio Gunner per farlo addormentare (ovviamente non una fiaba normale...). Nel racconto appare il Mostro Del Gabinetto che è stato ripreso dal film "Senti Chi Parla 2" più altri personaggi di fumetti e cartoni animati. Fatemi sapere che ne pensate di questa pazzia

EllieMarsRose

«Mamma... mamma!» singhiozzava il bambino dalla sua cameretta; Brandi aprì gli occhi e diede una veloce occhiata alla radiosveglia digitale sul comodino che segnava le tre e mezza del mattino. Grugnì e sbuffò sentendo Gunner piangere sempre più forte dal suo lettino; da quando gli aveva tolto il pannolino e lo aveva messo nella sua nuova stanza, ogni notte era sempre la stessa storia: non voleva alzarsi da solo per andare in bagno a fare pipì nel vasino; diceva che aveva paura dei mostri. Lei, da brava mamma, si alzava sempre, lo prendeva per quella manina soffice come il burro e lo portava in bagno mentre suo marito continuava a dormire beatamente, talvolta anche russando; ma quella notte ne aveva davvero fin sopra i capelli. Così gli mollò una gomitata nelle costole svegliandolo: «Nikki cazzo, svegliati!»; l'uomo sbattè le palpebre e deglutì cercando di ammorbidirsi la lingua: «Che c'è?» biascicò cercando di mettersi a sedere. Ormai Gunner chiamava la mamma con tutto il fiato che aveva in corpo. «Tuo figlio mi ha rotto le palle» disse Brandi sbuffando e coprendosi la testa con il lenzuolo

«Ah, così quando fa cazzate è solo mio figlio» controbatté Nikki incrociando le braccia al petto nudo

«Alza il culo e portalo in bagno. Fine della storia. Almeno stanotte fammi dormire in pace». L'uomo scosse la testa alzando gli occhi al soffitto: sua moglie certe volte era davvero intrattabile. Senza aggiungere altro, scese dal letto, si infilò un paio di boxer ed andò da suo figlio. La stanza era illuminata da una piccola lampada a forma di Paperino: Gunner era seduto sul suo lettino, avvolto nel pigiamino azzurro con sopra i dinosauri, con il volto rigato dalle lacrime ed il moccio che gli colava dal naso. Vederlo così piccolino ed impaurito faceva sempre una tenerezza infinita a Nikki; lui che per anni aveva giocato a fare l'insensibile ed il duro, il solo vedere il figlio che sorrideva, giocava o che piangeva lo faceva ammorbidire tantissimo. Gli si avvicinò, sorrise e prese un fazzolettino di carta: «Ehi campione, perchè piangi?»; gli asciugò gli occhi e gli fece soffiare il naso. Il bambino lo abbracciò forte, inabissando la testa nel suo petto: «Papà, mi scappa tanta pipì»

«Vai Gunner, tanto sai come si usa il vasino» disse il padre accarezzandogli i capelli castani

«No papà... ho paura»

«Di che cosa?» domandò Nikki con un sorriso

«Del... del mostro del gabinetto» il bambino lo guardò dritto negli occhi mentre una lacrimuccia gli rigava la guancia paffuta. A Nikki scappò un sorriso: «Il mostro del gabinetto?»

«Sì... ne parlano tutti all'asilo» disse con voce fine Gunner «gli piace mangiare la pipì, la pupù e anche morsicare il culetto di chi va in bagno». Nikki si mise a ridere ed il figlio gli mise il broncio: «Papà, non ti sto dicendo le bugie»

«No, no, lo so» disse l'uomo cercando di soffocare le risate «ma credo che i tuoi amici abbiano bevuto troppo succo di frutta». Lo prese in braccio e si diresse verso il bagno; a metà corridoio, Gunner strizzò gli occhi e strinse i denti: «Papà... fai in fretta» ma non fece in tempo a terminare la frase che bagnò il pigiama

«Oh, no!» esclamò Nikki sentendo il liquido caldo bagnargli il busto «Gunner, non si fa la pipì addosso! Nemmeno addosso al papà»

«Scusa» disse il bimbo abbassando gli occhi per la vergogna; il padre gli accarezzò il viso morbido e gli fece l'occhiolino: «Dobbiamo farci un bagno veloce qui». Preparò al volo la vasca dove i due si immersero insieme per lavarsi in fretta; poi, dopo aver asciugato il figlio ed avergli messo un pigiama pulito, Nikki riportò Gunner a letto. Gli rimboccò le coperte e si chinò su di lui per dargli il bacio della buonanotte, ma prima che potesse andarsene, il bambino allungò la sua manina verso il viso del padre: «Papà... mi racconti una favola?». Nikki sgranò gli occhi: “Favola? Cosa posso raccontargli?”; le sue pupille saltellavano da un angolo all'altro della stanza alla disperata ricerca di un libro per bambini senza trovare nulla. “Non posso raccontargli Biancaneve... e nemmeno Cenerentola, sono più per le bambine; dovrò fare appello alla mia fantasia”; sospirò, si morse il labbro ed iniziò a raccontare.


Non molto tempo fa, in una terra non tanto lontana da casa nostra, viveva un principe un po'... particolare. Era particolare perchè non portava il mantello, non aveva il cavallo, però aveva una moto bellissima che si chiamava Harley Davidson, ma lui la chiamava semplicemente Harley. Erano molto amici loro due, ogni giorno Harley portava a spasso il principe per le strade di Los Angeles ed in cambio il principe dava da bere alla moto tanta benzina. E fu proprio in un giorno qualsiasi che il principe, mentre galoppava sulla sua Harley alla ricerca di un distributore, vide la principessa più bella del mondo: «Wow, come è bella!» disse lui smettendo di guardare la strada; mossa più stupida non poteva fare, infatti andò a schiantarsi contro un palo.


Gunner si mise a ridere; Nikki si portò l'indice alle labbra: «Shh! Fai piano che la mamma dorme». Poi continuò:


Quando si rialzò da terra vide che la principessa era stata appena catturata da dei piccoli omini blu con i cappellini e i pantaloncini bianchi chiamati Puffi che prendevano in giro il principe perchè era caduto dalla moto. «Se vengo lì, vi schiaccio tutti con la punta degli stivali!» urlò il principe arrabbiato ma quelli corsero via portandosi dietro la principessa. Il principe tornò a casa a cavallo della Harley e cominciò ad escogitare un piano per entrare nel covo dei Puffi e salvare la principessa; proprio mentre stava sorseggiando la sua birretta ghiacciata, apparve lo Stregatto che gli disse: «Ho visto cose che tu, umano, non potresti immaginare»

«Una principessa grande e grossa rapita da Puffi minuscoli e blu?»

«Oh... mi hai fregato» disse lo Stregatto

«Dove sono andati?» chiese il principe impaziente

«Nel regno... del Mostro del Gabinetto!»


Gunner si nascose sotto le coperte: «Oh no, il mostro del gabinetto ha rapito la principessa!»


«Bene! Stregatto, chiama il mio scudiero!» urlò il principe sbattendo a terra la bottiglia di birra vuota. Dopo pochi secondi arrivò Iron Man con la sua armatura gigante: «Mio signore, cosa dobbiamo portare?»

«Prendi la mia ascia Warlock e chiama anche il resto dell'armata!». Pochi minuti più tardi il principe insieme ad Iron Man, gli zii Tommy, Vince e Mick ed i loro scudieri, rispettivamente Topolino, He-Man e Cicciobello, partirono per il regno del Mostro del Gabinetto, il posto più schifoso e puzzolente che tu possa immaginare. Appena entrarono nelle fogne, furono assaliti da un esercito di Gremlin, ma Iron Man ed He-Man li sfondarono a suon di badilate; cammina cammina, arrivarono alla sala del trono dove il Mostro del Gabinetto teneva prigioniera la principessa: «Aiuto principe, salvami tu!» continuava a urlare. Intanto il Mostro del Gabinetto stava sputando su di loro tutta la pipì che aveva bevuto durante la giornata e li stava rincorrendo per mordergli il sedere. «Cosa facciamo adesso?» urlava lo zio Tommy; il principe fermò tutti e sguainò il suo Warlock: «Ragazzi, è l'ora del rock and roll!». Così anche lo zio Tommy tirò fuori un tamburo, lo zio Mick la chitarra e lo zio Vince il microfono e i Mötley Crüe suonarono un concerto di tre ore con Cicciobello che faceva i cori mentre Iron Man ed He-Man facevano scappare tutti i Puffi, i Gremlin e riempirono di botte il Mostro del Gabinetto che si intasò e morì; alla fine il principe riuscì ad abbracciare la principessa, si sposarono e vissero tutti felici e contenti.


Il bambino era rispuntato dalle coperte; non aveva più paura, sorrideva divertito e felice perchè la più grande paura era stata sconfitta. «Wow» sussurrò e poi aggiunse: «Ma papà, allora quel principe eri tu e la principessa era la mamma... ma tu, non sei un principe vero?». Nikki gli sorrise e gli accarezzò il viso: «Ognuno, nella sua vita, può essere un principe, Gunner; basta credere in quello che fai ed affrontare le paure»

«Allora sai cosa faccio?» gli disse il bimbo ingrossando la voce «Da domani andrò sempre in bagno da solo, sono grande ormai!». Il padre sorrise e si chinò su suo figlio baciandogli dolcemente la fronte: «Dormi bene, principino Gunner»

«Buona nanna papà» sbadigliò il bimbo e chiuse gli occhi. Nikki si alzò dal letto e fece per tornare da Brandi, non prima di aver dato un'ultima occhiata a suo figlio che nel giro di pochi secondi era volato nel mondo dei sogni; sorrise e sussurrò: «Ti voglio bene, piccolo mio».

   
 
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