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Autore: Kurtofsky    03/05/2011    5 recensioni
David però era ignaro che presto la sua vita sarebbe cambiata e che, come in una favola, avrebbe preso una svolta del tutto inaspettata.
Gli sarebbe bastato seguire per una volta l'istinto, ignorando tutto quello che lo circondava come le amicizie e la maschera di prepotenza che indossava non appena abbandonava la sua camera.
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Dave Karofsky, Kurt Hummel, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Titolo: For who could ever learn to love a Beast?
Titolo del Capitolo: Comeback
Fandom: Glee
Personaggi: Kurt Hummel, Dave Karofsky, Mercedes Jones, Will Schuester, Finn Hudson, Azimio Adams
Genere: Introspettivo, Romantico
Rating: Verde
Avvertimenti: What if? (E se…), Slash
Conteggio Parole: 1319 (FiumiDiParole)
Note: 1. Questa fic è stata elaborata circa tre mesi fa ma solo la puntata 2x16 “Original Song” ha preso una vera e propria forma. Causa tempo e voglia non sono riuscita a postarla prima e, anche se ho visto le puntate successive e letto gli spoiler, ho deciso di non cambiare niente di quello che avevo abbozzato. Questione di principio. Tengo tanto a questa fic e ci ho lavorato parecchio<3 spero vi piaccia<3
2. Come si è capito, già da tempo volevo scrivere una fic sul mio cartone/musical preferito “ La Bella e la Bestia”, e mentre lo riguardavo per l’ennesima volta ho avuto la giusta ispirazione per creare questa longfic.
3. Dedicata all’altra metà dell’account che altri non è che la mia dolce metà<3 Ti amo e scrivo tutto questo solo ed esclusivamente per te<3
4. Una piccola dedica anche ai pirati<3 perché siete diventate la mia famiglia e vi voglio bene<3
5. Non è ancora stata betata XD


{ For who could ever learn to love a Beast? ~
- 1. Comeback -



Il rumore del pennarello del professor Schuester sulla lavagna bianca gli era maledettamente mancato. Era un suono così familiare che lo faceva sentire a casa e, tenendo gli occhi chiusi per qualche istante, ascoltò quel lieve stridio sorridendo.
Era tornato al McKinley solo il giorno prima e quella era la sua lezione di 'ben tornato', un regalo che i suoi compagni avevano deciso di dedicargli... o almeno erano state quelle le parole di introduzione alla lezione che aveva usato il professore - " Siamo davvero felici che tu sia tornato Kurt. Ci sei mancato e, per festeggiare, con i tuoi compagni abbiamo deciso di dedicarti questa lezione che tratterà uno degli argomenti che più preferisci", quelle parole l'avevano fatto arrossire all'inverosimile.
Inoltre, voleva essere sincero: la Dalton non gli mancava poi così tanto - non come gli era mancato fin da subito il McKinley.
Certo, amava l'ordine di quell'istituto e la sua eleganza, ma quella scuola metteva a tacere il suo spirito battagliero e, a lungo andare, era diventato pesante convivere con la certezza di essere uno dei tanti e non un membro importante di un gruppo - come tra le New Directions.
L'unica cosa dell'accademia maschile che gli mancava era Blaine ovviamente, il suo ragazzo - diventò rosso solo a pensarlo sotto quelle vesti. Avevano un ottimo rapporto, parlavano di tutto e non litigavano mai, per Kurt era una persona fantastica ma temeva che la loro relazione non potesse andare a genio agli altri Warblers.
Infondo Blaine gli aveva fatto cantare un duetto alle Regionali per stare più tempo con lui, ma non potevano continuare in quel modo. Kurt voleva meritarsi le canzoni e voleva battersi per ottenerle.
Quello era stato un altro dei motivi che l'avevano spinto a voler tornare al McKinley e, ovviamente, aveva discusso a lungo con Blaine su quel sto 'ritorno alle origini' ma alla fine, nonostante questo non fosse pienamente d'accordo, aveva accettato la sua scelta, pregandolo ogni giorno di stare attento e di tenersi fuori dai guai - non nominava mai il nome di Karofsky davanti a Kurt, anche se questo sapeva che si riferiva al giocatore di football.
Aveva combattuto parecchio anche con suo padre e Carole per convincerli a farlo tornare al McKinley, e solo quando il Preside Figgins aveva assicurato a Burt che avrebbe fatto il possibile per combattere il bullismo a scuola, Kurt finalmente poté rimettere piede nel suo vecchio istituto come studente.
" Musical!", esclamò Will, attirando su di sé l'attenzione di tutti, mostrando la medesima scritta sulla lavagna. " Il tema per le prossime settimane riguarda i musical di Broadway! Sarà una gara! Sceglierete tutti un musical e dovrete preparare la canzone che vi rappresenta di più entro la fine del mese. Il vincitore avrà l'occasione di... cantare un assolo alle Nazionali! Ci sono domande?"
E mentre Brittany faceva una delle sue solite domande al professore - seguita poi dall'ignoranza di Puck e Finn in materia di musical -, Kurt si illuminò: lui aveva già la canzone perfetta. Quella di uno dei musical che più preferiva - che a Broadway era stato addirittura tra i più longevi - e che da bambino, quando metteva la cassetta nel videoregistratore, l'aveva fatto sognare per la sua magia e musica.
La Bella e la Bestia, era per lui uno dei migliori classici Disney mai ideati... per non parlare della trasposizione in musical: perfetta.
Si rispecchiava particolarmente nella protagonista. Belle era una ragazza diversa dagli altri del suo paesino e che sognava immense avventure. Sin da bambino Kurt si era sentito diverso dagli altri e sognava a sua volta di viaggiare trovare un posto per lui, lontano dalla piccola Lima.
Tutto di quella storia parlava dell'accettarsi e dell'andare oltre le apparenze, per questo la amava e la canzone che lo rappresentava - e che avrebbe presentato - sarebbe sicuramente stata Belle, nella quale la ragazza esprimeva il suo desiderio di avventura e di libertà.
" Immagino che tu abbia già un'idea.", dichiarò Mercedes, seduta accanto a lui, rivolgendogli un sorrisetto.
" Immagini bene.", rispose sistemandosi meglio nella sedia, come se non riuscisse a stare fermo. " Ho la canzone perfetta!", precisò poi.
" Dimmi tutto, white boy."
" Tutti da me si aspetteranno un qualcosa di... strano, ammettiamolo. Ma non farò niente di tutto ciò. Presenterò semplicemente uno dei miei musical preferiti... La Bella e la Bestia.", annunciò, strappando all'amica un gridolino adorante. " Canterò Belle. Quella canzone è perfetta per me."
" Assolutamente!", assentì Mercedes. " Quanto avevo sognato guardando il film della Disney...", ammise poi in un sospiro.
" A chi lo dici.", scherzò il ragazzo, appoggiandosi al braccio dell'amica che rise con lui.
" Io per ora non so che cantare. Sono particolarmente indecisa.", svelò.
" Oh, ma ti aiuterò.", si propose Kurt allegramente. " E prevedo che Rachel proporrà qualcosa di Evita."
" Non avevo dubbi a riguardo.", ridacchiò la ragazza e chiacchierarono a mezza voce fino alla fine della lezione, al termine della quale si apprestarono ad uscire dall'aula.
Anche per i corridoi i due continuarono a parlare, cercando di individuare in anticipo le canzoni che avrebbero scelto i loro compagni - era semplice immaginarsi le scelte di Rachel ma per gli altri era un po' più difficile.
" Andiamo a casa mia?", propose Kurt, andando verso gli armadietti per recuperare dei libri.
" Ottima idea. Così scegliamo un musical e facciamo anche le prove!", accettò Mercedes.
" Poi Carole mi ha detto che avrebbe fatto la torta di mele. La sua è... deliziosa!"
" Oh! Allora è un motivo in più per andare a casa tua!", rise l'altra, aprendo l'armadietto.
" Ragazzi...", Finn li raggiunse poco dopo, guardandoli con uno sguardo da cucciolo bastonato.
" Sì?", Kurt lo guardò, cercando di capire il motivo di quell'abbattimento.
" Non è che... potete aiutarmi con la canzone? Io non so niente di... Broadway e tutte quelle cose!", si lamentò il più alto, strappando una risatina agli altri due.
" Certo Finn! Ma che domande!", esclamò Kurt. " Dai, andiamo a casa!"
Si avviarono verso l'uscita e lì, nel parcheggio, Hummel scorse distrattamente David Karofsky e Azimio Adams che giocavano con una palla da football.
Un brivido lo percorse nell'osservare Karofsky ma si disse che non doveva temerlo. Lui non aveva parlato con nessuno - oltre Blaine, ovviamente - di quello che era successo e non gli avrebbe fatto del male.
Kurt aveva la coscienza pulita al contrario di quel tipo e, per quello, decise di ignorarli passando dietro Karofsky - sperando ugualmente che questo non decidesse di infastidirlo.
Inoltre la presenza di Finn e Mercedes lo rassicurava non poco e sembrò sin da subito andare tutto bene... fino a quando non gli arrivò una pallonata dritta sulla nuca.
Per qualche istante vide bianco e un sordo dolore si profuse per tutta la testa.
" Ah...", gemette portando entrambe le mani nella parte lesa, sentendo le lacrime pungergli gli angoli degli occhi.
" Ehi!", la voce di Karofsky lo riscosse e puntò le sue iridi su quelle del giocatore di football che si avvicinava.
Poteva scommetterci tutti i suoi abiti firmati: ma era stato lui a lanciargli la palla.
" Mi di...", esordì piano il più grande ma venne bloccato subito dall'amico.
" Che c'è ti è piaciuta finocchio? Ti piace quando ricevi delle palle, eh?", si intromise Azimio ridendo, raggiungendo Karofsky.
" Ma come ti permetti?!", si inalberò Mercedes, subito affiancata da Finn - che non poté però fare a meno di notare lo sguardo di David.
Non avevano un gran rapporto ma aveva visto una parte buona di lui in passato e... riconobbe uno sguardo dispiaciuto nei suoi occhi.
" Lasciamo perdere.", parlò Kurt interrompendo Mercedes che sembrava pronta a darle di santa ragione ad Azimio. " Non meritano la nostra attenzione. Sono tornato qui per stare con voi e non per farmi distruggere da questi animali senza cervello."
" Non fare tanto il superiore, finocchio!", esclamò Azimio, dando una gomitata all'amico che, invece di ribattere, seguì con lo sguardo il più piccolo che si allontanava.
Niente sarebbe mai cambiato e, senza che potessero saperlo, quello fu il triste pensiero che accompagnò il resto della serata di entrambi.




Piccola Anticipazione del prossimo capitolo:

" Vorrei farvi fare pace...", svelò Finn.
" Impossibile.", tagliò corto Kurt, ritirando la sua tazza di latte ormai vuota.
" Perché no?"
" Perché non posso perdonarlo! Non posso!"
   
 
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