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Autore: Silver_Hex    04/05/2011    0 recensioni
Alone?
{Never More}.
In questa breve long, che parla di Remus e Tonks cercherò di raccontare com'è nata la loro relazione.
Questa storia ha partecipato al contest "Titoli&Pacchetti" organizzato da Nausicaa Black sul forum di Efp, classificandosi quarta.
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nimphadora Tonks, Remus Lupin | Coppie: Remus/Ninfadora
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Alone?
{Never More.}

Soli? Mai più.



"Le vostre labbra, datemele ancora! Poi prometto, mi basterà sognarvi..."
John Keats.



Ad una svolta.


Perché poi questo bisogno di amare?

Essere amati è più semplice e soprattutto non fa stare male.


Era notte fonda, ma in una cucina di una vecchia casa un po’ sbilenca, due donne chiacchieravano davanti ad una tazza di té.

«Come vanno le cose cara, ti vedo così sciupata» chiese Molly Weasley alla giovane che stava seduta davanti a lei.

«Oh Molly sono giorni così pesanti, specie dopo la battaglia al ministero» rispose Tonks con voce stanca.

«Per non parlare della morte di Sirius. Hai più sentito Remus?» chiese lei sapendo quanto dolore aveva portato quella perdita.

«Non è venuto nemmeno in ospedale a trovarmi...» rispose amareggiata.

Più di ogni altra cosa, oltre allo star male, le dispiaceva la freddezza di Remus nei suoi confronti. E non solo perché era incredibilmente attratta da lui, ma perché lo stimava come uomo, prima di tutto.

Erano mesi che non si vedevano. Remus la evitava, ormai ne era certa, da quella maledetta notte in cui tutto era cambiato. Non le sembrava ancora reale, quel giorno in particolare le sembrava un magnifico sogno, ma forse era solo l’inizio di un incubo.

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Era una serata come tante altre e stava bevendo del té con Remus dopo aver finito il turno al Ministero, aveva la settimana a completa disposizione. Al momento si era rifugiata nella biblioteca e chiacchierava del più e del meno, più che altro Remus parlava e lei ascoltava.

Adorava la sua voce, come spiegava e la sua pazienza. Aveva proprio ragione Sirius, era un vero professore. Ma di quelli che amavano il loro lavoro e sapevano trasmettere le loro conoscenze.

Sirius era salito a medicare Fierobecco, che si era fatto male, e li aveva lasciati soli. Da perfetta incapace, mentre leggeva curiosa i titoli sui dorsi, stava per inciampare, quando Remus la salvò dalla ennesima caduta.

Ridacchiando si appoggiò a lui e diede un bacio sulla guancia. «Come farei senza di te?»

«Mi chiedo come mai sia tutta intera, nonostante tutto» osservò lui con un sorriso.

«Ed io che credevo che me lo chiedessi solo per far ridere Sirius» rispose lei con una boccaccia.

«No, mi preoccupo per te» affermò lui piuttosto serio.

Le cose non stavano andando affatto bene.

Metà degli Auror erano impegnati a star dietro alle follie di Caramell, che ora aveva spiccato un mandato di cattura per Silente con l’accusa di essere un sovversivo, ignorando completamente la minaccia di Voldemort.

Sirius, alla notizia, aveva brindato al vecchio preside, omaggiandolo del titolo di Malandrino, cosa che aveva fatto ridacchiare sia Tonks che Remus, lontano dalle occhiatacce severe di Molly.

«Dovrei baciarti più spesso allora» disse lei con una risatina, ma poi si accorse di cosa aveva detto e arrossì.

Aveva appena detto a voce alta il suo più grande desiderio.

Remus scosse il capo e la strinse più forte a sé. «Ninfadora...»

«Tonks...» lo ammonì lei allontanandosi da lui.

«Tonks, io mi preoccupo sempre per te» ripeté ancora.

«Non si direbbe sai?» disse lei improvvisamente triste.

Altre sere avevano già visto quella discussione. Lui non aveva mai negato un certo interesse, ma non voleva condannarla a una vita da reietta.

Tonks era stufa di sentire tutte le volte quella solfa. Ogni volta che lo ripeteva, lui si stringeva sempre più a lei. E lei custodiva, come preziosi gioielli, quei momenti. Sapeva di non poter chiedere di più, ma non poteva impedirsi di sperare.

«Perdonami, se puoi» disse raggiungendola alla finestra.

Lei continuava a dargli le spalle, lui gliele carezzò, facendo scivolare poi le mani lungo le braccia, e posando infine un lieve bacio sulla testa.

«Lo vuoi davvero? A me non sembra. Fai tutto per farti odiare» rispose con voce dura.

E come spesso accadeva, lui la costringeva a voltarsi, a guardarlo negli occhi e si facevano del male a vicenda. Un bacio, una carezza e poi l’oblio del piacere che cancellava tutto.

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«Tieni bevi un po' di té» disse riportandola al presente.

«Grazie Molly. Tra quanto arriva Harry?» chiese cercando di non pensare a nulla.

A pensarci bene erano passati solo due mesi da quella sera.

«Tranquilla non prima di domani mattina» la rassicurò lei. «Allora, cara perché non mi racconti cosa ti succede?» chiese cercando un modo per farla aprire.

«Che devo dirti, amo un uomo che per le sue stupide convinzioni fa finta di niente».

«Vedrai, capirà e ti chiederà in ginocchio di sposarlo» affermò Molly sicura.

«Magari, ma va al di là delle mie aspettative» rispose lei con un sorriso stiracchiato.

Improvvisamente qualcuno bussò alla porta interrompendo la discussione. Era Silente, e con lui c’era Harry.

«Molly grazie per il tè, e il conforto. Ora è meglio che vada» disse alzandosi.

«Cara verrai a pranzo domenica? Non è il caso di restare sola» disse lei cercando di strapparle la partecipazione. «Ci sarà anche Remus».

«No, davvero ho da fare. Grazie» disse prima di sparire.

Gli inviti a pranzo di Molly le ricordavano l’inizio di quell’avventura. E quando aveva conosciuto Remus. Era passato circa un anno da quella prima riunione a Grimmauld Place.

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Voldemort era risorto da solo poche settimane, ma l'Ordine della Fenice era già in movimento. Silente lavorava instancabilmente per trovare nuovi combattenti, e lei era stata reclutata dal suo mentore Malocchio Moody insieme a Kingsley Shacklebolt.

«Signori benvenuti» esordì Silente con voce grave. «Ci ritroviamo ad affrontare ciò che tutti abbiamo sperato non sarebbe più accaduto. Lord Voldemort è risorto» fece una pausa.

«Il ministero non intende vedere la verità, sarà nostro compito vegliare sulla società magica» disse riprendendo dopo che il brusio di voci si era spento.

«Dannato Caramell» borbottò Malocchio.

«Sono lieto di presentare due nuovi acquisti» disse sorridendo. «Gli Auror Kingsley Shacklebolt e Ninfadora Tonks».

Dopo le presentazioni, la riunione proseguì con alcune indicazioni. Spiegò come mai Sirius era tra loro, chi era il vero traditore e come Voldemort era ritornato in possesso del corpo.

Raccontò perché Harry e i Potter erano l'ossessione del Signore Oscuro, e che sicuramente tra i suoi piani per l'immediato futuro c'era la ricerca di una profezia custodita al ministero. Oltre ovviamente il reclutamento di nuove forze.

Vecchia e nuova guardia ascoltavano le parole della loro guida con attenzione.

Ognuno di loro aveva un compito specifico, ad esempio Kingsley, che era responsabile della ricerca di Sirius, si era impegnato per depistare le indagini. Altri avevano compiti di sorveglianza, o di raccolta informazioni.

«Silente ha detto che ti chiami Tonks?» le chiese Sirius alla fine della riunione.

«Sì» rispose lei con un sorriso.

«Quindi sei la figlia di Andromeda... forse non sai di me, ma lei è sempre stata la mia cugina preferita» spiegò Sirius abbastanza frettolosamente, forse non ne voleva parlare.

«Sì che lo so!» rispose lei entusiasta. «La mamma mi ha detto molte cose su di te».

«Meglio non sapere» rispose ridacchiando, sollevato di non scorgere quel ribrezzo che aveva sempre paura di intravedere. «Lui è Remus, un vecchio amico» disse facendo le presentazioni.

«È un vero piacere conoscerti. Ho sentito spesso parlare di te» rispose lei entusiasta di poterlo conoscere.

«Da chi?» chiese perplesso.

«Malocchio» rispose lei con semplicità.

E in quello stesso momento i suoi capelli da rosa divennero grigi, fece sparire il naso e il viso si coprì di cicatrici.

«Vigilanza costante» disse poi con voce gracchiante facendo ridere i due.

«Occhio, se ti becca mentre fai la sua imitazione sono guai» disse la voce profonda e tranquilla di Kingsley.

«Sciocchezze, ho fatto di peggio» rispose lei con un ghigno che fece ridere più forte i due malandrini.

In breve tempo legò con tutti quanti. Adorava Sirius, sua madre le aveva raccontato molto spesso dell'unico Black finito a Grifondoro. Gli Weasley erano eccezionali, e poi... beh c'era lui. Sempre accanto a Sirius, schivo e riservato, peccato che lo sguardo ironico e la battutina sempre pronta dimostrassero tutt’altro.

L'aveva subito colpita, c'era qualcosa in lui che la attraeva. Sapeva che era uno studioso della difesa contro le arti oscure e che a causa della sua condizione aveva avuto molte difficoltà.

Quando restava a cena nella sede dell'ordine, si faceva raccontare di Harry, della prima guerra. James, Lily e tutti gli altri. Ogni occasione era buona per parlare con lui, e ridere delle battute di Sirius.

Fu lei, poi, a portare la notizia dell'attacco a Harry, e dare una mano a Remus per tranquillizzare Sirius. Quello fu il primo vero momento che passarono assieme, da soli. Si ritrovarono a notte fonda nella vecchia cucina a discutere.

Più ci parlava, più se ne sentiva attratta. E non mancavano certo i momenti imbarazzati per via della sua sbadataggine.

«Avvolte mi domando come tu abbia fatto a diventare Auror» disse Remus raccogliendo i cocci. «Ninfadora...».

«Non chiamarmi in quel modo... sono Tonks».

«Visto che mi chiami per nome, mi pareva carino ricambiare la cortesia» rispose lui con un ghigno malandrino.

Sapeva bene che lei odiava quel nome ma si divertiva, come gli altri, a stuzzicarla.

Tonks, come voleva essere chiamata, era davvero entusiasta di far parte di quel gruppo. E aveva accettato con gran piacere di far parte della squadra di recupero di Harry Potter.

Quella sarebbe stata la prima vera missione extra agli ordinari compiti che ciascuno di loro aveva. Erano davvero in tanti e Moody coordinava la squadra.

«Tonks, me la posso cavare con Sirius. Torna pure a casa, ci sarà qualcuno che ti aspetta» disse interrompendo quello strano silenzio.

«Chi? Il mio gatto?!» disse ridacchiando. «Nessun problema resto volentieri, so cosa vuol dire avere a che fare con un Black nervoso» aggiunse cambiando colore di capelli.

«Non ci ho ancora fatto l'abitudine» disse indicando i capelli. «Non avevo mai conosciuto un Metamorfomagus».

«Sei uno dei pochi fortunati» disse lei con tono solenne.

«Che onore» rispose accennando un breve inchino. «Io salgo di sopra» disse poi alzandosi.

Questa reazione la stupì parecchio. Si sentì un po' sciocca, sperava, sempre, di attirare la sua attenzione, ma proprio quella sera non aveva fatto nulla e si erano trovati in cucina a chiacchierare.

Si alzò anche lei, «Vado a casa» disse raggiungendo in fretta la porta per evitare di mostrare l'imbarazzo.

E mentre usciva, si scontrò con Sirius, che rimase basito nel vedere le facce dei due. Remus come suo solito era la perfetta maschera dell'indifferenza, e sua cugina era più abbattuta e triste di quanto non fosse quando era arrivata.

«Che succede?» chiese temendo un peggioramento.

«Nulla» rispose Remus riponendo le tazze.

«Moony...» disse con un ringhio.

«Pad non è niente, doveva tornare a casa. Harry è al sicuro» rispose con la solita tranquillità.

«C'è qualcosa che non mi dici» continuò lui imperterrito. «Se non riguarda Harry, allora chi?» chiese.

«È tardi, meglio andare a dormire, sai bene che Silente sarà qui presto» replicò ignorando la richiesta di spiegazioni.

«Al momento, come mi avete fatto notare, Harry non ha bisogno di me, ma tu Remus?» chiese ben sapendo che quello sciocco del suo amico lottava contro se stesso e i suoi sentimenti.

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Era inevitabile, al ricordo di quei momenti scappò una lacrima. Dopo quella sera qualcosa era cambiato nel loro rapporto. Non sapeva cosa lo aveva spinto per la prima volta tra le sue braccia, e ora se lo chiedeva. Voleva una risposta.

Aveva sempre avuto l’impressione che il suo cuore e la sua anima fossero già occupati, o comunque che non ne avrebbe avuto mai l’esclusiva. E forse era questo che gli permetteva di allontanarsi da lei senza soffrire, in apparenza.

Ma non riusciva a fare a meno di amarlo.

Che cosa non andava, allora? Remus non le aveva mai dato una risposta vera, e forse anche lei preferiva sapere che il suo cuore era devoto a un'altra persona.

✎ Info & Co.

Questa storia ha partecipato al contest “Titoli&Pacchetti” indetto da Nausicaa Black, classificandosi quarta.

La storia si divide in quattro capitoli, e alla fine pubblicherò il giudizio e punteggi ricevuti.

Per ora non ho molto altro da dirvi, grazie per aver letto e spero di ritrovarvi al prossimo capitolo!

Titoli & Pacchetti.

Autore

Jalilah (Efp), Missmost@ (forum)

Titolo

Alone, never more.

Personaggi

Remus Lupin, Ninfadora Tonks.

Pacchetto

Baciami ancora.

Frasi

1. Perché poi questo bisogno di amare? Essere amati è più semplice e soprattutto non fa stare male. Una persona che ti ama incondizionatamente ti aiuta a ritrovare fiducia almeno in te stesso. Di che altro abbiamo bisogno? Perché anche quando tutto potrebbe andare bene, c'è invece ancora qualcosa che continua a mancarti? E' la vita che non hai vissuto che ti lascia questo buco dentro, o sono i sensi di colpa di cui non sei riuscito a liberarti ?

2. Forse è vero che si muore quando non si trova un posto dove affondare le proprie radici.

Genere

Introspettivo, romantico, missing moments.

Avvertimenti

Nda

In questi quattro capitoli cerco di analizzare il rapporto Remus/Tonks, dai primi incontri a Grimmauld Place fino alla morte di Silente.

Ho scelto di fermarmi a quel momento, anche se ci sarà poi un'altra crisi più avanti, credo che il più riguardi questo momento.

Spero di essere riuscita a rispettare i “dettami” del contest. I primi due capitoli sono dal punto di vista di Tonks, anche se è un po’ riduttivo dirlo in questo modo. C’è molto anche di Remus e di “terzi” come Sirius e Molly.

Gli altri due invece tendono a dare più spazio a Remus, anche se vale lo stesso discorso dei precedenti.

Ho cercato di “smentire” le frasi, soprattutto la prima, e spero di esserci riuscita. E se non ho frainteso il film, credo sia anche quello il loro scopo (e tra parentesi, mi son ricordata perché avevo solo una vaga idea della trama, l’ho rivisto per levarmi ogni dubbio e continua a non piacermi. Spero di non perdere punti XD).

Jalilah♔ .

©Tutti i personaggi sono stati creati da J.K. Rowling.

   
 
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