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Autore: cuoredpanna    05/05/2011    3 recensioni
Per chi non avesse visto la 4x20 contiene spoiler.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Blair Waldorf, Chuck Bass
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Chuck va a casa” quasi urla indignata ma per apparire composta come una donna dell’alta società lo ringhia a denti stretti “Partita tua Blair hai dimostrato che puoi conquistare un principe. Ok l’ammetto mi hai fatto ingelosire. Adesso torniamo a casa così puoi ritirare il tuo premio” dico barcollando, l’alcol parla al mio posto. Per quanto i miei pensieri siano annebbiati dai fiumi di alcol che ho ingerito ammetto davvero che l’idea di quel principino al suo fianco mi abbia fatto ingelosire. “Fermati mi stai imbarazzando” replica lei non dando peso alle cose insensate che dico “Cosa? Non sono io che sto mancando di rispetto a tutta questa gente per bene. Sei tu, facendo finta di voler sposare questo ciarlatano francese, è uno scherzo.” Dico cercando di convincere più me stesso che chi sta assistendo a questo piccolo spettacolo, a quel punto la mia biondissima sorellina si intromette “Chuck non sta ridendo nessuno non lo fare” il suo è più un tono di supplica che un rimprovero, ci tiene davvero a Blair e vuole solo la sua felicità. Anche lei crede che Blair sarebbe più felice lontana da me.  “Vieni” ignoro del tutto la supplica di Serena e afferro brutalmente il polso di Blair cercando di farle stringere quella maledetta scatolina nera per la quale ho quasi perso la vita. “Smettila! Ne ho abbastanza.” Si divincola scotendo il polso cercando di liberarsi da quella presa troppo serrata per via dell’alcol “No! Basta” urla più forte Blair e questa volta la sua mano urta un cameriere che cade rovinosamente per terra “Chuck va a casa! Adesso basta!” il suo tono di voce si alza ancora di un’ottava “Non vado da nessuna parte senza di te. Di al tuo principe a chi appartiene il tuo cuore! Diglielo” urlo con tutta l’aria presente dentro me, ma in cambio ricevo solo un lungo dolorosissimo silenzio “Dimmelo” urlo questa volta, perché davvero più che riferirlo a quel francesiono da quattro soldi ho bisogno di una conferma. Voglio sentire la voce calda e ferma di Blair dire che il suo cuore appartiene a me. ‘Dillo Blair, dillo..per favore’ la mia mente la supplica più di quanto la mia voce possa fare. Ho bisogno di sentire che lei per me c’è. Che non sta andando via anche lei. Come tutti. Seppur fiumi di alcol scorrono nelle mie vene, quelle parole non possono essere più lucide e vere. Mi fissa imbarazzata. Quella gente la mette a disagio. No, sono io la causa del suo disagio. La sto umiliando “Signore” la voce dura dell’uomo della sicurezza spezza quel silenzio tagliente. Blair non ha replicato al mio ordine, alla mia supplica. Decido di non aggiungere altro e sconfitto torno nel mio attico. Ho bisogno di bere. Ancora alcol. Sono passate due ore da quella stupida festa. Sono seduto sul mio divano in pelle rossa e sorseggio l’ennesimo bicchiere di scotch, ho buttato giù già due bottiglie di quel liquido ambrato ed ancora non né ho abbastanza. Il suono dell’ascensore che si apre e i suoi inconfondibili tacchi che calpestano il parquet. Mi cerca con lo sguardo, ma io sono in penombra, sono abituato a viverci ormai in questa situazione. “Sei venuta” sussurro raucamente e lei si volta di scatto spaventata dal mio tono di voce. “Come hai potuto farmi questo Chuck?” trattiene a stento le lacrime l’ho ferita ancora “Mi dispiace di aver rovinato la tua opportunità di diventare una principessa” biascico cercando si far conciliare le parole “Ma diciamolo, non saresti mai arrivata alla fine con quella storia” e conclusa questa frase non manca il mio solito ghigno, un punto per me  “Chuck” accenna lei mi sollevo barcollando e mi rendo conto solo adesso di quanto alcol ho ingerito. Tutta la stanza ruota intorno a me. Fisso i suoi occhi, mi perdo in quella distesa color cioccolato e non posso non rivelarle i miei veri sentimenti “Ho bisogno di te Blair come non ne ho mai avuto prima. Tutto quello che credevo di mio padre, che avrei voluto essere, chi dovevo essere per lui, era tutto basato su delle menzogne” le parole scivolano fuori dalla mie labbra e davvero mi rendo conto che tutto quello in cui ho sempre creduto non è mai stato reale “L’unica cosa che è sempre stata vera siamo io e te. E lo sai. E’ per quello che sei tornata da me.” Ammetto fiero, mi avvicino le afferro le spalle e mi perdo nel suo inconfondibile Chanel n°5..Dio quanto mi è mancata. Le bacio avidamente il collo perché voglio la sua pelle sotto le mie labbra. Sento il gusto del suo profumo pungermi la lingua e non smetto perché amo sentire quel sapore contro me su di me. “Louis mi ha chiesto di sposarlo” sento Blair reagire al mio tocco caldo contro il collo, un altro punto per me, poi improvvisamente si irrigidisce e dice quello che temo, all'istante mi blocco non può essere vero..no..le afferro le spalle e la scosto fissandola negli occhi, l’ira si impossessa di me “Tu non sposerai nessun altro. Tu sei mia.” Ringhio davvero arrabbiato “Volevo esserlo, lo volevo così fortemente ma.. non lo voglio più” ammette Blair e alcune lacrime le rigano il viso.. e il suo tono di voce non può essere più vero..lo so, la conosco so quando il suo tono di voce cela la verità e purtroppo questa affermazione non nasconde alcunché “Tu sei mia Blair” non posso perderla..no..l’ira accentuata dall’alcol mi fa stringere più forte la presa attorno alle sue spalle, la scaravento sul divanetto dove, poco prima ero seduto, è mia. Lei mi appartiene. Comincio a baciarla avidamente..è solo mia. “Smettila Chuck” protesta lei spaventata, cerca di scostarmi con tutta la forza presente dentro lei, ma non è nulla in confronto alla mia rabbia “Ho detto che è finita” aggiunge disperata cercando di liberarsi dalla mia presa “No” grido furioso..è mia! Quello stupido francese non l’avrà mai. Mosso dal troppo alcol che condiziona ed accentua le mie mosse sferrò un pugno contro il vetro cattedrale alle spalle di Blair. Immagino che sopra questo ci sia la faccia di quel maledetto Louis che sta portando via il mio futuro. Blair urla spaventata, senza che me ne renda conto una scheggia ferisce il suo viso di porcellana, un rivolo di sangue le accarezza la guancia sino a macchiare il risvolto della mia camicia. Si libera del tutto dalla mia presa e in preda ad un pianto frenetico scappa via. Sento le porte dell’ascensore chiudersi. Fisso quella gocciolina rossa, l’accarezzo è l’unica cosa che mi resta di lei. Posiziono nuovamente lo sguardo su quel vetro rotto e senza pensarci due volte premo il mio polso sui vetri frantumati.  “Addio Blair” sussurro e le auguro tutta la felicità possibile. Tutto quello che io non ho saputo darle. 
   
 
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