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Autore: Portos    05/05/2011    4 recensioni
Un ultimo regalo lasciato da Freddie ai suoi comapgni...
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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1995-Dreams

Le gocce di pioggia picchiettavano insistenti contro il vetro della finestra dello studio di registrazione.

Brian May, Roger Taylor e John Deacon stavano ultimando le ultime tracce dell'album che sarebbe uscito l'anno seguente.

L'atmosfera tra i tre pareva tranquilla, di primo acchito ma se qualcuno li avesse osservati più attentamente vi si avvertiva una certa tensione.

Roger schiacciava di continuo il tastino della biro, mentre cercava l'ispirazione per qualche frase mancante , con John seduto accanto che gli dava una mano.

Poco lontano, al missaggio Brian controllava il suono di un'altra canzone e lanciava occhiatacce di continuo a Roger infastidito dal rumore continuo,

John alzò lo sguardo e incrociò quello di Brian. Sembrava irritato.

“Potresti dirgli di smetterla con quella biro?”

John gli picchiettò una mano sulla spalla.

Roger riemerse dai suoi pensieri di colpo.

“Che c'è?”

“Brian ha detto di smetterla di giocare con la biro” rispose in tono disinteressato John.

Il bassita era diventato imperscrutabile. Non si riusciva a capire quello che pensava.

Roger non sembrava che avesse ancora assorbito il colpo, si sentiva ancora male quando ascoltava la voce di Freddie mentre Brian si era buttato a capofitto nel lavoro...aveva pubblicato due album singoli, andato in tour. Con risultati soddisfacenti.

“Non sto facendo niente” replicò Roger infastidito.

“Ho chiesto solo di smetterla, tutto qui” replicò il chitarrista in tono asciutto.

Quasi come se volesse evitare uno scontro, Roger s'alzò dalla sedia.

Poi con un gesto secco, sbatté la porta alle sue spalle.

Mack il tecnico del suono fece capolino nella stanza.

“Che succede?” domandò preoccupato.
“Niente, solo Roger che gli sono girati i cinque minuti” rispose Brian sospirando.

“Vado a vedere se non combina qualche cavolata”

“Oh, se ne una combina una delle sue, con tutto il lavoro da fare, non la passa liscia”

Gli angoli della bocca di John si sollevarono in un piccolo sorriso alla scherzosa minaccia del chitarrista.

John, con la sua proverbiale calma, raggiunse il suo compare.

 

Inalò il fumo.

Poi si portò la sigaretta alle labbra, una seconda volta.

Si era rifugiato sotto la grondaia, al riparo, annusando di tanto in tanto con il naso l'odore umido della pioggia.

Aveva un gran voglia, di mandare tutti quanti al diavolo...voleva starsene in pace solo ma poi, cosa avrebbe concluso? Si domandò Roger scuotendo la testa.

Non voleva ammetterlo, ma avrebbe voluto che lui fosse lì presente.

Chissà perché Freddie possedeva la capacità di mitigare gli animi quando qualcosa non andava, timido...molto critico nei suoi confronti soprattutto al lavoro anche se tutti lo definivano una gran primadonna, invece. E amava fare follie, s'annoiava, arrabbiava facilmente per poi tornare tranquillo come pochi. Insomma una contraddizione vivente...

“Eccoti qui, bellezza cosa ci fai qui sola?”

“Sta zitto, Deaky”gli rispose acido Roger.

John continuava a sorridere.

“Rog, Deaky volete prendervi un bell'accidente?” chiese una voce inconfondibile.

I due si guardarono dritti negli occhi.

Si trattava di un allucinazione?

Roger per un attimo guardo la sigaretta e la gettò lontano, come se fosse quella la responsabile si tutto.

“Ah! Ah! Sei sempre il solito”

Il sangue defluì da entrambi i visi.

Freddie Mercury in forma smagliante, con i suoi soliti baffi e...la solita faccia da schiaffi.

Indossava jeans, una maglione nero con uno scollo a V, comparso dal nulla!

Roger ebbe una voglia di svenire. Sentì le ginocchia diventare molli come gelatina, brividi corrergli per tutta la schiena mentre John era rimasto immobile come una statua di sale, pallido quanto un cencio.

“Allora, cosa state combinando voi vivi?”

La lingua del batterista si era appiccicata al palato.

“Pronto ma ci sei? Comunque tesoro non ho molto tempo qui, sbrigati”

Il solito Freddie...

“Ma...ma...ma tu...tu...non...” balbettò John.

“Non sono un'allucinazione, tesorini miei” rispose offeso il cantante.

“Stia...mo ancora lavorando insieme...di nuovo” riuscì a mormorare Roger sotto shock.

“Oh, molto bene rendetevi orgoglioso, siete bravi, sapete mi mancano un sacco con le nostre litigate, persino i miei adorati gatti” disse Freddie un poco imbarazzato, non essendo abituato ad esprimere simili sentimenti.

“Va bene, Freddie te lo promettiamo” rispose John, in stato catatonico.

“Dalle vostre facce sembrate aver visto un fantasma” ridacchiò di gran gusto Freddie.

Perché non era così?

Un'altra risata del cantante si sperse nell'aria, allegra e serena.

“Oh, devo andare...quasi”

Freddie girò la testa di lato. Quasi come se il vento gli stesse suggerendo qualcosa.

“C-ciao” rispose Roger. Sentiva gli occhi umidi. Le mani gli tremavano dall'emozione.

“Non piangete, scemi” rispose Freddie, altrimenti si sarebbe messo piangere anche lui.

Dicasi pure pur John!

“Ok, stupido...non....non fare tardi” borbottò John tirando rumorosamente col naso.

Una lacrima solcò la guancia del batterista.

“Ecco lo sapevo...sei una lacrima facile, Roger” ridacchiò Freddie, la sua voce tremava.

“Senti chi parla, piagnone”

John ormai piangeva senza ritegno.

“Mi raccomando...salutatemi anche Brian, mi mancano anche le sue fisime... a proposito vi ho lasciato un regalo addio”

Roger e John lo videro voltarsi e proseguire silenzioso con passo felpato.

“Ciao Freddie”

Non pioveva più.

 

“Sveglia bell'addormentata”

Roger si rizzò a sedere di colpo, anche se non completamente sveglio.

“Oh, finalmente sei sveglio, abbiamo da finire l'ultima traccia” lo rimproverò Brian, con le braccia

sui fianchi.

“Ho fatto un sogno strano, ho incontrato Freddie ha detto che ci mancava e che ci ha lasciato un regalo” farfugliò Roger confuso.

Brian alzò gli occhi al cielo e scosse la testa.

“Rog si è addormentato di botto, durante una session di lavoro?” lo prese in giro John.

“Bah, cosa vuoi che ti dica?”

La musica partì, lenta coinvolgente e lenta. Poi si sentì vivida e allegra la risata di Freddie nella pioggia.

Il cuore di Roger mancò di un battito.

Allora glielo aveva lasciato davvero un ultimo regalo, per loro.

Un sorriso aleggiò sulle labbra di Roger.

“No, solo un regalo”. Grazie Freddie.

Solo un dubbio gli rimase: era stato solo un vivido sogno o vera realtà?

  
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