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Autore: verdesinalefe    05/05/2011    0 recensioni
Questo è un pezzo della mia storia,un pezzo della mia vita.è stato talmente bello che non potevo non condividerlo.è indirizzato a tutte le persone come me che ogni giorno aspettano il principe azzurro. Bè io so che esiste!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo Personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il sole era ormai tramontato e le strade sembravano essere completamente deserte mentre tornavo a casa. Sentivo solo il rumore dei miei passi. Fino a quando non vidi una sagoma scura passarmi accanto. Era alto,magro con una cuffia in testa.All'inizio non ci feci caso e mi concentrai sul rumore dei miei stivaletti antipioggia. Ma dopo neanche tre metri mi accorsi di non essere sola in quella strada. Mi girai e notai la strana sagoma che avevo visto poco prima;accelerai il passo,ormai ero quasi arrivata a casa,ma i suoi passi si facevano sempre più veloci,sempre più vicini. Si avvicinò a me,prese con forza il mio braccio e mi tirò verso di se;,mi disse:"ciao dolcezza e iniziò a baciarmi sul collo e a sbottonarmi il giubbotto. Ero pietrificata,cercai di divincolarmi,ma fu tutto inutile". Quando mi svegliai erano solo le tre di notte, ma dopo un sogno del genere non volevo rischiare di addormentarmi nuovamente, allora decisi di alzarmi, andai a bere un sorso d'acqua e mi sciacquai la faccia. A quel punto non avevo più voglia di dormire. Accesi il mio PC e controllai la posta elettronica, ma niente di nuovo, era vuota come sempre. Uscire di casa era ovviamente escluso! Provai a rinfilarmi sotto le coperte, il calore mi faceva piacere nonostante ci fossero ben 30°all'ombra.Iniziai a pensare alla mia vita, ed era a dir poco l'ora di pensare al mio futuro. Ho diciannove anni,mi sono appena diplomata (dopo cinque lunghissimi e infiniti anni)ora è quindi tempo di scegliere la mia strada."oh,che decisione difficile" pensai tra me e me. Tutte le persone a questo mondo hanno dei sogni,io invece mi sentivo completamente vuota,che ne sarebbe stato della mia vita? Allora decisi di non alzarmi dal letto fino a quando non avrei trovato una risposta a tutto questo. Pensai molto a lungo,e infine decisi che infermieristica sarebbe stata la strada giusta per me! Questa giornata passò molto velocemente,come tutte le altre;un bel caffè con degli amici,un aperitivo ed erano già le otto di sera. Il mio orario preferito! Finalmente dopo essermi fermata un intero anno,quella sera avrei rigiocato a pallavolo. Infatti una delle mie amiche,Alessia,aveva organizzato un torneo di pallavolo in un paesino a tre km di distanza dal mio. Presi la macchina e andai senza sapere nemmeno con chi dovessi giocare. Arrivai dieci minuti prima,come sempre,e mi sedetti di fronte a quel campo dove fra poco avrei giocato. Alessia era già li da tante ore,era esausta,ma come me non vedeva l'ora di giocare.Non sapevo ancora che di lì a poco la mia vita sarebbe cambiata. é lì che lo vidi per la prima volta. Varcò il cancello,forse un pò spaesato. Lo guardai:"era bellissimo!" Aveva un paio di scarpe azzurre da basket,un paio di pantaloncini blu notte al ginocchio,che lasciavano trasparire una gamba piuttosto muscolosa e depilata, aveva una maglietta rossa identica alla mia,che mostrava il suo petto e le sue braccia muscolose, anch esse depilate. Alessia lo salutò evidentemente lo conosceva, perfetto!!! Cercai di non fissarlo, ma ogni volta che mi giravo era lì. Entrai in campo sotto ordine di Alessia, e finalmente capii il nome dello sconosciuto. Luca, questo era il suo nome. Lo guardai un pò più da vicino e mi resi conto di aver sbagliato su di lui...non era bellissimo, era molto di più. Ad un certo punto si girò e mi guardò dritto negli occhi, sentii un brivido pervadermi la pelle. Si avvicinò e si presentò. Purtroppo le uniche parole che mi uscirono dalle labbra non furono intelligentissime:"Ciao,mi chiamo Elisa,vuoi un gattino bianco?". Il perchè di quelle parole è ancora sconosciuto, ma capii che mi prese come una ragazza un pò sbarazzina, e chissà, magari anche pazza?? Dovevo solo concentrarmi sulla palla, ma la verità è che sentivo la sua presenza dietro di me, mi sentivo infuocare. La partita iniziò, e per fortuna mi accorsi che non era bravissimo, il che mi sollevò parecchio. Non so che accadde quella sera, ma tra di noi ci fu qualcosa, e non parlo di fisicità, parlo di emozioni, non so come ma mi sentivo legata a lui, eravamo in perfetta sintonia: gli alzavo la palla e schiacciava,punto,mi alzava la palla e schiacciavo,punto. Era pazzesco! Era come se un filo invisibile si fosse inserito tra noi. Il giorno dopo entrai su Facebook, trovai la sua richiesta di amicizia, respirai a fondo e l'accettai. Iniziai a sbirciare sul suo profilo, sembrava molto intelligente, guardai le sue foto...era davvero bellissimo. Ad un certo punto qualcosa colpì la mia attenzione. Era una scritta:"Qualcuno vorrebbe un gattino bianco? Mi aiuterebbe tantissimo". Non poteva essere vero! Qualcosa iniziò a crearsi nella mia testa, ma era solo frutto della mia fantasia. Quella sera lo rividi, mi salutò e mi sorrise; mi sentii avvampare le guance. Lui mi guardò, avvicinò le sue dita calde sulla mia guancia e mi accarezzò. Sentivo le fiamme dove lui passava le dita. Mi prese il braccio e mi trascinò via da quel campetto verde, e mi portò in una panchina poco lontano. Mi guardò negli occhi, io non sapevo che dire. Alzai lo sguardo e mi sentii trafiggere il cuore, poi parlò:"Eli, non dirmi che non ti sei accorta di quello che ci è successo. Dal primo momento in cui ti ho visto e ti ho stretto la mano, ho sentito qualcosa, qualcosa di così potente che non mi ha permesso di dormire. Non avevo mai provato niente di simile, è pazzesco!". Mi sentii lusingata dalle sue parole, diventai automaticamente felice, come non lo ero da un pò. Possibile che bastasse così poco? Ovviamente avrei dovuto dire qualcosa, qualcosa di sensato sicuramente, ma non riuscii ad aprire bocca. Lo guardavo e mi perdevo nei suoi occhi, il cuore batteva all'impazzata. Lui se ne accorse, si avvicinò a me e prese il mio viso tra le sue mani. Non mi baciò. Mi guardò dritto negli occhi e mi disse:"Eli, io domani parto per Firenze, vado a studiare lì perchè qui non ho niente,niente da perdere. Quando ho preso questa decisione mi sentivo solo, ma ora ci sei tu...Lo so,è una pazzia anche solo averlo pensato, ma sono qui per chiederti di fermarmi. Noi non ci conosciamo,lo so, ma ho sentito qualcosa di fortissimo, quindi Eli se anche tu hai provato ciò che ho provato io fermami. Non permettermi di partire senza neppure averci dato una possibilità" Ero completamente esterrefatta, non ci capivo più nulla. Che stava succedendo? Gli avrei voluto dire che ogni volta che lo vedevo il mio cuore batteva all'impazzata e che non si sbagliava affatto su ciò che aveva provato. Ma purtroppo io sono una ragazza troppo razionale che non si fa sopraffare dalle emozioni e quindi le uniche parole che mi uscirono dalle labbra furono: "Tu sei pazzo, ti rendi conto di ciò che hai detto? Non puoi mollare tutto per una sconosciuta, per una che hai a mala pena visto una volta. Ti è stata offerta una grossa possibilità, non puoi mandare tutto all'aria così". Mi guardò negli occhi fece un piccolo sorriso e parlò:"Lo sapevo, sapevo che era una pazzia, hai perfettamente ragione, sono solo rimasto incuriosito da quelle sensazioni, mi sono chiesto se tu fossi quel motivo che tanto cercavo per restare. Io domani ho l'aereo alle 16:00 sarò lì dalle 14:00, se per caso cambiassi idea io sarò lì ad aspettarti".Lo guardai mentre si allontanò. Quella notte non dormii praticamente nulla, il che mi costrinse a svegliarmi alle 11:00. Guardai l'orologio e notai che mancavano solo poche ore alla partenza. Ci riflettei,ma che fare? Lasciai correre la mattinata così, senza troppe paranoie, ma quando guardai l'orologio... Presi la macchina, non avevo nessun dubbio, non ne ho mai avuti a dire il vero, e senza pensarci troppo mi ritrovai sulla strada per l'aeroporto. Avevo solo lui in testa, non volevo lasciarlo scappare, lo sentivo già mio. Quando arrivai erano già le 15:00, lui si sarebbe dovuto imbarcare di lì a poco, guardavo i visi che mi passano davanti, ma lui non c'era. Iniziai a correre, e mi accorsi che le lacrime avevano iniziato a bagnarmi il viso. Poi davanti a me non vidi altro che lui. Aveva una piccola valigia blu notte che trascinava con foga, accanto a lui due estrai, forse i genitori? Decisi che non mi importava, corsi più che potei e iniziai a chiamare il suo nome fino a quando non si girò. I suoi occhi non riuscirono a nascondere la sua gioia nel vedermi lì; aprì le braccia e mi ci buttai dentro. Mi sentivo protetta in quella morsa,era come se mi stessero dicendo che non mi avrebbero mai più lasciato andare via. Asciugai le lacrime che sgorgavano dal suo viso, e finalmente premette le sue dolcissime labbra sulle mie. Sembrava una favola. Quello che io ancora non sapevo è che sarebbe diventata davvero una favola, che va avanti ormai da dodici lunghi anni. Non so se fosse scritto da qualche parte, ma io ho iniziato a credere nelle anime gemelle e nel vero amore. Quando queste emozioni le si toccano con mano, non riesci più a farne a meno, come io non posso più fare a meno di lui, e delle gioie che mi ha aiutato a creare.è riuscito a sollevarmi quando le mie gambe non mi reggevano più e condiviso con me tutti i momenti più belli, come il nostro matrimonio o la nascita dei nostri bambini. Mai mi sarei immaginata tanto, ma ora che ce l'ho mai e poi mai lo lascerò andar via con la mia felicità.
  
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