Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: LoveChild    06/05/2011    2 recensioni
Quando un Black desidera qualcosa la ottiene sempre e adopera ogni mezzo a sua disposizione per soddisfare i suoi desideri, anche ignorare le regole che gli sono state imposte o che si è imposto egli stesso.
Il 'turning-point' della vita di Isla Black.
Questa storia ha partecipato all'ultimo turno del Club dei Duellanti di Lily, Fabi e Vogue classificandosi seconda e vincendo il premio stile.
Genere: Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dai Fondatori alla I guerra, Contesto generale/vago
- Questa storia fa parte della serie 'Il Club dei Duellanti by Fabi, Lilyblack & Vogue'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Disclaimer: questi personaggi non mi appartengono (esclusi evenutali OC, ovvio, e chi me li tocca lo mangio u.u) ma sono proprietà della Signora J.K. Rowling. Beata lei...

Questa storia ha partecipato al terzo ed ultimo turno del contest "Il Club dei Duellanti" indetto da Fabi, Vogue e Lily classificandosi seconda e vincendo il premio stile.

Autore: LoveChild

Personaggi principali: Isla Black
Pairing: Isla Black/Bob Hitchens
Genere: introspettivo, slice of life
Rating: verde
Avvertimenti: One shot 
Foto scelta: “My Love Bleeds” 
Introduzione:  ‘Boh’ non è un’introduzione, vero? -.-‘ Allora diciamo che questa fan fiction rappresenta il ‘turning point’ della vita di Isla Black.
Note dell'autore: vi delizierò a piè pagina…


 

Isla 
o 
L’amour nous rend toujours pur

 

 
 
 
È quando cominci a mentire al tuo diario, è allora che le cose cominciano ad andare storte.
Una donna non dovrebbe cercare di superare lo steccato del proprio giardino.
Una donna dovrebbe limitarsi ad essere virtuosa e pura.
Una donna dovrebbe preparasi per essere una moglie e una madre.
Una donna dovrebbe portare onore alla sua casata.
Una donna non dovrebbe pensare, è per questo che le si regala un diario alla tenera età di dieci anni: se sarà troppo occupata a scrivere ogni piccolezza che le accade, come potrà andare incontro a grandi cambiamenti?
Ma noi donne Black, nel bene e nel male, siamo sempre state più di ciò che ci si richiedeva di essere.
 

***

 
Era la mattina del primo settembre milleottocentosessantasei e alcuni elfi stavano aiutando me ed Elladora, sotto l’attenta supervisione di mia madre, a prepararci per poterci poi recare alla stazione a  prendere l’Espresso per Hogwarts.
Cominciammo ad infilarci le camice, lunghe fino al polpaccio, le calze e le giarrettiere, poi dovemmo indossare i busti steccati; ci sarebbe certamente voluto un quarto d’ora, se non di più, a chiudere tutti i ganci di metallo ma agli elfi bastò uno schiocco delle dita. Poi toccò ai mutandoni, alla crinolina, al copribusto e alle svariate sottogonne finché non riuscimmo finalmente ad infilare la divisa.
Avevo sempre amato la divisa della scuola perché meno pesante e pomposa, consisteva in una semplice veste nera il cui orlo, del colore della casa di appartenenza, era alto trenta centimetri.
Poi passammo ad acconciare i capelli. La scuola richiedeva ordine e semplicità, quindi ci limitammo a due semplici trecce incrociate nella parte inferiore della nuca con un nastro verde-argento.
Quando fummo pronte la mamma ci osservò con aria critica e ci permise di recarci al piano di sotto per unirci a Phineas per fare colazione.
Nulla in quella mattina, in quel primo settembre così uguale a tutti gli altri, poteva presagire la svolta a cui la mia vita era inesorabilmente giunta.
 

***

 
Quando vidi l’Espresso di Hogwarts il cuore cominciò a battermi all’impazzata: quello era il mio ultimo anno, poi mi aspettava la vita vera.
Mi sarei sposata con un uomo importante, ne ero certa, e avrei cresciuto i miei figli con amore ma con fermezza. Avrei organizzato di certo feste da ballo indimenticabili e sarei stata una moglie modello e invidiata da ogni donna del Mondo Magico.
Ero presa dalle mie ingenue elucubrazioni quando il mio futuro si concretizzò senza che neppure me ne accorgessi.
Nella ressa della stazione un guanto mi cadde a terra.
Non vi avevo fatto caso, ma qualcuno mi richiamò:-Signorina! Si fermi, la prego! Ha perduto un guanto!
Mi voltai e vidi un uomo sulla trentina porgermi gentilmente il mio guanto nero. Stavo per riafferrarlo quando mia madre mi strattonò sgridandomi:-Cosa fai, Isla? È un Sanguesporco, non vedi? Non osare toccare quel guanto, l’avrà di certo infettato!
Mia madre mi trascinò via ma il mio sguardo si era perso in quello perplesso e pacato di lui. Mi sorse spontaneo, dal cuore, scandire un ‘grazie’ silenzioso con le labbra e lui mi rispose con un sorriso comprensivo.
Il sorriso più bello che io avessi mai visto.
 
Sedevo nel mio scompartimento in attesa della partenza quando scorsi più in là sul binario l’uomo che mi aveva sorriso. Stava parlando con un ragazzo qualche anno più piccolo di me che riconobbi essere Edward Hitchens, Corvonero. Mi stupii chiedendomi se fosse mai possibile che quell’uomo, all’apparenza così giovane, fosse in realtà abbastanza vecchio da avere un figlio diciassettenne.
I due si abbracciarono e il ragazzo salì sul treno. Un lieve pungolo d’invidia e malinconia mi stuzzicò: mia madre non si era mai comportata con noi in maniera tanto affettuosa.
L’affetto non era contemplato in casa mia e gli stessi contatti fisici erano ridotti all’osso.
Non me ne resi conto immediatamente, ma nell’istante in cui lo vidi sorridere orgoglioso e salutare Hitchens, il mio desiderio più grande divenne sapere quanto più possibile di lui.
Con ogni mezzo e ad ogni costo.
 

***

 
Si dice che un vero Black si riconosca dall’alterigia e dalla spaventosa buona educazione.
Non sono d’accordo. Non totalmente, almeno.
Io credo che le caratteristiche distintive di ogni Black- sia egli fiero o meno di esserlo**- siano la caparbietà, l’individualismo e una buona dose di egoismo.
Quando un Black desidera qualcosa la ottiene sempre e adopera ogni mezzo a sua disposizione per soddisfare i suoi desideri, anche ignorare le regole che gli sono state imposte o che si è imposto egli stesso.
Siamo nati per vivere al centro dell’attenzione, per brillare su ogni altra cosa come le stelle di cui portiamo il nome.***
 
Per questo cominciai, come il ragno che tesse la sua tela, a ordire trame e sotterfugi per avvicinarmi ad Edward Hitchens e carpirgli quante più informazioni sull’uomo del binario.
Scoprii che, per un’insperata fortuna, anche Edward, era stato nominato Prefetto.
Questo mi poneva in una situazione di vantaggio: avrei avuto molte occasioni d’incontrarlo.
Una sera, alla fine di un incontro fra Prefetti e Caposcuola, lo trattenni con una scusa e quando l’aula fu vuota lo affrontai.
Da buona Black non usai mezzi termini o giri di parole con Edward, semplicemente mandai alle ortiche la pudicizia che dovrebbe contraddistinguere ogni ragazza di buona famiglia e gli chiesi chi fosse l’uomo con cui l’avevo visto accomiatarsi al Binario.
Lui si mostrò sorpreso dalla mia curiosità e mi disse che si trattava di suo fratello maggiore, Robert, e mi chiese perché avessi voluto saperlo. Gli parlai della questione del guanto e gli dissi che ci tenevo a ringraziarlo con una lettera.
Non credo Edward abbia mai creduto a quella storia, era un Corvonero dopo tutto, e io ero meno impenetrabile di quanto volessi apparire… mi diede ugualmente l’indirizzo a cui inviare la missiva.
 
Quella sera stessa, ricordo ancora che era il quindici settembre, inviai la mia prima lettera a Robert Hitchens.
Quella sera stessa, per la prima volta, mentii al mio diario.
 

***

 
“Caro diario,
    non c’è nulla di nuovo che io possa raccontare.”
 
Ci si può innamorare di un uomo solo attraverso le sue lettere?
 
“Caro diario,
   oggi ho sostenuto il compito di Pozioni. Sono certa sia andato bene.”
 
Ci si può innamorare di un uomo solo osservando la sua scrittura tondeggiante ed inclinata lievemente a sinistra?
 
“Caro diario,
    il risultato del compito di Pozioni è stato, come mi aspettavo, una bella E fiammante! Sono assolutamente soddisfattadi me. ”
 
Ci si può innamorare di un uomo che viene da un universo differente, perché viene da un universo differente?
 
“Caro diario,
    i miei genitori mi hanno comunicato che un gentiluomo purosangue ha chiesto la mia mano, sono così eccitata!
 
Si può mettere in discussione il proprio mondo, le proprie convinzioni, tutto ciò che ci è sempre sembrato giusto per il ricordo di un sorriso e alcuni rotoli di pergamena?
 
“Caro diario,
    mi sposerò appena terminata la scuola.
Sono così felice.
 
Si può ingannare il proprio diario solo per rubargli tempo e poter scrivere lunghe lettere appassionate?
 
Questo non lo so, forse è pura fantascienza, forse solo un folle rischierebbe tutto ciò che ha per seguire un mero istinto…
Io l’ho fatto.
Ho cancellato consciamente tutto ciò che sono stata prima di quel primo settembre, solo per potermi vedere ancora una volta riflessa nelle iridi castane di Robert.
Ho abbandonato la mia famiglia per quella bella scrittura inclinata a sinistra, per quelle lettere composte ma appassionate.
Mi sono spogliata dei miei pregiudizi e solo così ho potuto accogliere quel pericoloso sentimento che è l’amore.  
 

***

 

South Kesteven, presso Deeping St. James, Lincolnshire, 1 maggio 1867

 
Cara Elladora,
    so bene che, non trovandomi, cercherai il mio diario in cerca di spiegazioni; ti invio questa lettera per motivarti la mia partenza improvvisa.
Mi sono innamorata, Dora, di un Babbano e per lui ho deciso di abbandonare Hogwarts e la famiglia.
Ricordi quando, a King’s Cross, il primo settembre persi un guanto e quel galantuomo mi rincorse per rendermelo? È con lui che sono fuggita.
In questi mesi ho intrattenuto con Robert- questo è il suo nome- una fitta corrispondenza.
Inizialmente lo contattai soltanto per ringraziarlo ma, ancora non so spiegarmi come, qualcosa mi spinse a non fermarmi alla prima missiva.
Iniziammo a scriverci una volta a settimana fino a quando le lettere non si intensificarono fino a divenire giornaliere.
Io gli raccontavo ciò che accadeva ad Hogwarts e lui mi descriveva il suo Mondo.
Inorridirai, lo so, ma il mondo dei Babbani è talmente affascinante, nulla ha a che vedere con ciò che ci raccontano!
Se solo tu sapessi quante creazioni meravigliose hanno prodotto per arrangiarsi senza magia…
Per mesi abbiamo organizzato la fuga e ieri, complice la gita a Hogsmeade, sono riuscita finalmente a ricongiungermi con Robert.
E’ stato come aprire gli occhi dopo un lungo sonno.
Fra poche ore celebreremo le nozze, so bene che non c’è tempo da perdere.
So bene che mi biasimerai per questa scelta, tuttimi biasimerete, e già posso immaginare il foro bruciacchiato che prenderà il mio posto sul grande arazzo di famiglia ma, credimi, è stata la scelta giusta per me.
Sappi che non vi ho abbandonati a cuor leggero e so che verranno giorni in cui rimpiangerò la mia casa e la mia famiglia, ma so anche che mi basterà guardare negli occhi di Robert o anche soltanto rileggere una delle tante lettere che con lui mi sono scambiata di nascosto per ritrovare fiducia nella scelta che ho fatto.
Non vi ho abbandonati a cuor leggero ma, al contrario di quanto mi aspettassi, la scelta è stata dannatamente semplice.
Sai Elladora, l’amore è terribilmente totalizzante, così tanto che a volte fa paura.
Spero che un giorno anche tu troverai l’uomo giusto per te, spero davvero che i nostri genitori ti affidino a qualcuno di veramente degno, non potrei sopportare di saperti infelice.
Non spero che tu voglia ancora sentir parlare di me dopo questa fuga, conosco troppo bene lo stiledi famiglia, ti chiedo soltanto di cercare, nel profondo del tuo cuore, la forza di perdonarmi.
Ogni cosa che mi appartiene la lascio a te, ti autorizzo a farne ciò che vuoi.
Sii felice, Elladora.
Siatelo tutti.
                                                                                                                                     Tua affezionata,
                                                                                                                                                          Isla
 

***

 
É quando cominci a mentire al tuo diario, è allora che le cose cominciano ad andare storte.
Dicono.
Una donna non dovrebbe cercare di superare lo steccato del proprio giardino.
Ma perché allora è dotata di gambe per saltare?
Una donna dovrebbe limitarsi ad essere virtuosa e pura.
Nell’amore non c’è vergogna.
Una donna dovrebbe preparasi per essere una moglie e una madre.
E’ ciò che ho fatto e lo sarò tanto più per l’amore che porto in dote a mio marito.
Noi donne Black, nel bene e nel male, siamo sempre state più di ciò che ci si richiedeva di essere.
Io sono una Black, nel mio orgoglio e nel mio ardore vi si riconoscono i tratti.
É quando cominci a mentire al tuo diario, è allora che le cose cominciano ad andare storte, o forse è solo quando cominci a mentire a quei piccoli scrigni per le parole che le cose cominciano ad accadere sul serio.
 
 

Fine

 
 
 
 
 
 
Note:
Secondo me è terrificante. In senso negativo, ovviamente.
Fra l’altro credo di essere andata fuori tema… O.O
Non commenterò quest’ignobile ‘lavoro’ quindi passerò direttamente  alle note tecniche.
 
1. Per avere una buona panoramica dello stato di famiglia di Isla Black mi sono riferita alle informazioni fornite dalla Harry Potter Wikia [http://harrypotter.wikia.com/wiki/Main_Page]
Ecco lo specchietto che mi si presentava:
Sirius I (1845) morto a otto anni nel 1853
Phineas (1847) divenuto in seguito preside di Hogwarts
Isla Black (1842-1850) [1849]                               
Elladora (1850)
Poiché l’anno di nascita di Isla era incerto ho optato per il 1849.
 
2. Le informazioni sugli abiti le ho prese da questo sito meraviglioso: http://www.abitiantichi.it/storia/1867-1882.html
Non chiedetemi perché ma avevo una voglia matta di descrivere un abito ottocentesco, sono pur sempre una folle, no?
 
3. Un altro problema che mi ero posta era King’s Cross poiché non sapevo quando era stata costruita, fortuna ha voluto che il lieto evento risalisse al 1852.
 
4. Riferimenti all’interno del testo:
*”L’amore ci rende sempre puri”;
**Io mi riferisco, fondamentalmente, a Sirius. Isla non lo so a chi si riferisce XD;
*** Va precisato che, nonostante questa frase, Isla non ha affatto il nome di una stella. Diciamo che ho supposto che o avesse un secondo nome riferito ad una stella, o semplicemente che quest’“abitudine” di brillare come il proprio nome la sentisse estesa anche a lei.
 
5. La chilometrica intestazione [South Kesteven, presso Deeping St. James, Lincolnshire, 1 maggio 1867] l’ho improntata sulla stessa di William Collins in ‘Orgoglio e Pregiudizio”.
La scelta del Lincolnshire è stata totalmente casuale - nel senso che ho aperto Google Maps e ho puntato una parte della Gran Bretagna a caso - la contea (South Kesteven) e la cittadina (Deeping St. James) le ho scelte perché mi piacevano i nomi.
 
Credo che basti. La storia è già tremenda di per sé senza aggiungere ulteriori note che la rendano ancor più agghiacciantemente brutta- ma si può dire agghiacciantemente? O.o


Giudizi:
LoveChild: ''Isla''
Grammatica e sintassi: 10/10
Lessico e Stile: 10/10
Originalità: 9.9/10
Caratterizzazione dei personaggi: 15/15
Attinenza al prompt e sviluppo della trama: 13.5/15 
Gradimento personale: 68.4/70

Giudizio di Fabi_:
L'atmosfera della tua storia è esattamente di 'altri tempi', sei riuscita a dare un tono antico al racconto, un po' freddo forse, ma la cosa non infastidisce perché più che freddezza nella tua storia c'è nobiltà, rigore.
Hai saputo caratterizzare molto bene Isla, dandole una personalità forte ma mantenendola comunque una donna del suo tempo, che per quanto all'avanguardia rifiuta solo in parte le regole con le quali deve convivere, limitandosi a tentare di nascondere all'inizio. L'idea del diario mi è piaciuta moltissimo, per non parlare delle considerazioni riguardo al 'mentire al diario', che ho trovato estremamente vere. 
Isla ha avuto paura dei suoi sentimenti e ha mentito a se stessa per cancellare la paura che la avrebbero costretta ad affrontare, soltanto alla fine è riuscita ad accettarli. 
L'immagine è presente come prompt, perché in pratica hai basato la tua storia su quel diario ma non posso dire che la storia in sé mi richiami l'immagine, forse è solo un problema mio.
Ottima la descrizione del vestito, ogni tanto anche a me capita di fissarmi a voler descrivere qualcosa, non era fuori dal contesto, anzi, la descrizione non stonava affatto.

cit: 'É quando cominci a mentire al tuo diario, è allora che le cose cominciano ad andare storte.
Dicono.'


Giudizio di LilyBlack: 
Da brava filovittoriana, adoro questa storia.
Mi piace il taglio che le hai dato, mi piace il modo in cui ci sorprende e, ne sono sicura, sorprenderà un po' tanta gente tra quella che in futuro la leggerà. 
Hai creato con le tue parole una donna che sembra uscita da uno di quei romanzi che amo tanto, nel mio immenso e disgustante romanticismo; è un'antenata di Andromeda in fondo ma, forse a differenza sua, ammette che amava la sua famiglia ma che ha scelto un altro tipo di amore. Mi piace come dici che le Black sono donne di carattere, di più di ciò che ci si aspetta da loro: lei non rinnega la sua famiglia e questo è sicuramente un tratto originale.
Il senso anche di tutta la storia, è vintage, se così possiamo dire. Cadiamo nel diario di Isla, insieme alle sue parole, anche se forse l'inizio, quell'alternarsi, lo vedo poco vittoriano; un dettaglio comunque, in quanto quello fa parte della narrazzione più prettamente tua, piuttosto che del personaggio.
Come penso ti abbiano detto anche le altre, avresti potuto fare di meglio con l'immagine, farla entrare di più nella storia; dal momento che hai creato qualcosa di così particolare, potevi sicuramente riuscire anche in quello.
Sei stata comunque brava, brava brava.
Lys

Giudizio di Vogue:
Come con te capita sempre, la storia che hai scritto ha un ché di sorprendente. 
A partire dall’ambientazione che hai scelto, del tutto atipica per il canone di fanfiction che normalmente si trovano nel fandom; la decisione di far prendere luogo ai fatti così indietro nel tempo è qualcosa che assume degli aspetti positivi in ogni sfaccettatura della storia, in particolar modo per quanto riguarda lo stile: la patina arcaica che hai saputo dare all’intera narrazione è qualcosa di innovativo e di assolutamente piacevole, conferisce alla storia una certa solennità.
Ottime anche caratterizzazione ed originalità: l’occasione dell’incontro fra Isla e Robert è qualcosa di nuovo, così come il modo in cui la loro relazione si sviluppa, insieme alla loro corrispondenza; qualcosa che è difficile da immaginare ai giorni nostri e che invece risulta perfetto per la seconda metà dell’Ottocento. La ragazza ha una mentalità sicuramente matura ma non statica, è in grado di fare le sue scelte in modo ponderato, valutando i pro e i contro, stabilendo cosa per lei sia più importante. Un percorso che fa sì che la sua introspezione risulti vivace, duttile e assolutamente interessante da analizzare. Non ha niente di comune, e lo dimostrano già le prime frasi e lo sviluppo di questa sorta di rapporto con il diario, il suo mentire ad esso perché non vuole scrivere di Robert, ma vuole “viverlo”, in un certo senso. 
Quanto all’immagine, sebbene il diario abbia la totale centralità in seno alla storia, mi sarebbe piaciuto che risaltassero anche i dettagli della foto, non solo il diario in sé; dettagli, sicuramente nulla di trascendentale. 
In conclusione, una storia che mette in luce la tua solita capacità di inventare personaggi, sviluppi e caratteristiche che mantengono con gli occhi incollati allo schermo fino alla fine, desiderando di leggere ancora. Ho senza dubbio amato Isla, le sue riflessioni e la sua maturità, amata fino alle sue conclusioni su se stessa, sulla sua famiglia, su Robert e su cosa sia meglio per lei. I miei complimenti, assolutamente. 
   
 
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: LoveChild