Il corpo penzolava sul muro, i piedi legati con una corda al cornicione, le braccia dondolanti.
“Commissario, l’ho trovato. Venga!”
L’agente si sporgeva dalla finestra che dava sul cortile del palazzo.
“Bene, uno a uno.”
“Uno a uno?”
“Certo. Qualcuno ha ucciso quest’uomo, io ho trovato il corpo. Adesso troviamo indizi per conoscere assassino e movente, due a uno; lo arrestiamo, tre a uno; e alla fine lo sbattiamo in carcere. Scacco matto, partita vinta. Semplice, no?”
“Stiamo parlando di un omicidio!”
“Ma davvero?! Non me ne ero accorto. Grazie per l’informazione.”
“Non mi piace avere a che fare con la morte. Prima finiamo e meglio è, non trova?”
“Tanto dobbiamo morire tutti prima o poi. Hai paura, forse?”
“Non è che ho paura di morire. Solo che non voglio esserci quando accadrà. E’ deprimente.”
Il commissario sospirò, allontanandosi dalla finestra.
“Ma che perla di saggezza. Basta o diventeremo tutti filosofi. Zitto e lavora!”
“Sissignore, mi scusi.”
“Chiudi la bocca o devo chiudertela con un calzino?”1
L’agente abbassò la testa mortificato e cominciò a perlustrare la stanza, mentre il capo chiamava la Scientifica.
Odiava il caso. Odiava gli omicidi, erano deprimenti e tristi. Insomma, che allegria parlare tutto il giorno di come X ha ucciso Y, perché, quando, cosa c’era nello stomaco di Y al momento della morte! E per di più a lavoro! Glielo aveva detto sua madre di non entrare nella polizia, glielo aveva detto di diventare dentista, ma lui no, voglio fare il poliziotto! Stupido…
Proprio allora trovò il biglietto.
Negozio
di scherzi Atkinson
¡ɐʇʇɐɟ
oıɹdoɹd oɥ,ן ǝʌ ¡ıɹɹıqs ıǝıɯ ı ıɹɐɔ 'ɐʇʇɐɟ oɥ,ן ǝʌ |
Il commissario glielo strappò dalle mani.
“Idiota! É scritto al contrario: basta girarlo! Ma come cavolo sei riuscito ad entrare in polizia, me lo spieghi?!”
L’uomo si sporse dalla finestra e tirò dentro il corpo. Il pupazzo penzolava inerte sul pavimento.
L’uomo che avrebbero dovuto trovare morto scoppiò a ridere dalla finestra della palazzina di fronte.
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Flashfic scritta per la prima sfida del "Multifandom Drabble Fest: scrivere una storia di 350 parole con uno stile sarcastico e/o cinico in cui compaia una frase scritta al contrario.
1vedi “Put a sock in it”, modo di dire inglese per fare tacere qualcuno. (O anche il “Ciucciati il calzino” di Bart, stessa cosa…)