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Autore: Lilith of The Thirsty    10/05/2011    6 recensioni
Qualcuno rise sprezzante e un rumore di cerniera abbassata riecheggiò nel parcheggio mentre altre risate secche riempivano ancora l’aria intorno al corpo inerte del ragazzo. Il cuore pesante di sofferenza di Shuichi batteva frenetico mentre la fine del mondo arrivava nella mente del suo padrone.
“Preparati ragazzo, la tua ora è giunta!” gridò indemoniato l’uomo dietro di lui. Sarebbe stato veramente meglio se la morte fosse arrivata a prenderlo.
Ciao a tutti!!!! ^^ Questa è la mia prima FF su Yuki e Shuichi e spero possa piacervi!!!! Grazie mille a chiunque la leggerà e commenterà!!! Baci e buona lettura!!!!
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ciao a tutti questa è la mia prima FF su YukixShuichi e spero sia venuta bene... L'ho scritta in un momento di depressione riguardando l'episodio 6 della serie dove il povero Shuichi subisce la violenza per proteggere Yuki. Vi prego recensite e ditemi se questa FF è troppo dura o è solo un pallido tentativo di provare a esprimere i sentimenti di Shuichi in un momento simile... Grazie in anticipo mi fate un grosso favore!!!
Baci e buona lettura Lilith





“Yuki perdonami… perdonami…”

Il suo corpo fu sbattuto violentemente contro l’auto del parcheggio mentre risate secche e maligne attraversavano quel luogo deserto. I suoi vestiti erano a terra, strappati e sporchi, mentre era tenuto fermo da due ragazzi sul cofano di un’auto.
Shuichi non stava né pensando a chiamare aiuto né a maledire i suoi aggressori, non si dimenava nemmeno ma questo non significava che loro avessero vinto. “Uhuhuh, sei sicuro che possiamo farlo?” chiese una voce rude ed eccitata alle sue spalle.
 
“Sono sempre stato uno stupido… Tu me lo hai detto e ripetuto continuamente ed era sempre maledettamente vero… Chi sono io per meritarti e per restarti accanto nella tua vita? Nessuno, assolutamente nessuno… Mi dispiace…”
 
“Certo, non vi fermerò e anzi, cominciate pure!” disse un ragazzo moro con in mano una macchinetta fotografica.
Qualcuno rise sprezzante e un rumore di cerniera abbassata riecheggiò nel parcheggio mentre altre risate secche riempivano ancora l’aria intorno al corpo inerte del ragazzo. Il cuore pesante di sofferenza di Shuichi batteva frenetico mentre la fine del mondo arrivava nella mente del suo padrone.
“Preparati ragazzo, la tua ora è giunta!” gridò indemoniato l’uomo dietro di lui. Sarebbe stato veramente meglio se la morte fosse arrivata a prenderlo.
 
“Mi hai lasciato, non mi volevi più ma io non sono arrabbiato con te… No, non lo sono e mai lo sarò… non mi è possibile pensare una cosa del genere!”
 
Dolore. Un dolore acuto e penetrante tra le gambe, tanto forte che gli portò via il respiro e lacrime cominciarono ad accumularsi e ad offuscargli la vista. Il suo povero corpo sbatteva violentemente contro il metallo freddo dell’auto, la forza con cui lo penetrava il suo aggressore era troppo potente. Non riusciva ad accettarlo e la sofferenza che gli provocava era assoluta ed enorme. Un male radicale che non aveva né inizio né fine.
 
“E’ tutto giusto, io sopravvivrò ancora… Non sono fragile come tu credi Yuki, non lo sono… Forse sono troppo stupido per capire, per riuscire a comprenderti e ad amarti…”
 
Il tocco rozzo di quell’uomo, la brutalità con la quale “divorava” ogni centimetro del suo corpo e il dolore gli ricordavano che era reale. Ma sentiva freddo. Un freddo che gli faceva venire quasi voglia di dormire ed estraniarsi da quella situazione ma non poteva, la sofferenza arrivava precisa e puntuale e lo costringeva ad aprire gli occhi. Shuichi poteva sentire la soddisfazione e vederla sui volti di quegli animali perché non erano uomini, non era nemmeno pensabile che lo fossero.
 
“Se pensano che facendo così vinceranno si sbagliano di grosso… Potranno avere il mio corpo e usarlo a loro piacimento ma una cosa non potranno mai e poi mai prendersi… la mia anima! Appartiene e apparterrà a Yuki per sempre perché mi ha fatto capire che la vita non serve a nulla se sei morto dentro… Perché mi ha insegnato ad amare!”
                                                      
Perché difenderlo? Perché proteggere qualcuno che ti ha appena lasciato? Non lo si comprende mai veramente bene ma per Shuichi la risposta era semplice, perché lo amava. Non gli importava quanto fosse sbagliata o contraddittoria questa passione, lui amava Yuki senza riserve. Quell’animalesca tortura continuava sul suo corpo ma non sapeva da quanto tempo, Shuichi semplicemente voleva che finisse per riprendersi la sua vuota e normale esistenza di essere umano. Almeno i segni che questo fatto gli avrebbe lasciato sarebbero stati reali e forse anche l’unica cosa che gli avrebbero ricordato ogni giorno la persona che amava.
 
“Non mi importa se la gente pensa che l’affetto tra uomini sia sbagliato… Se questo sia innaturale e terribilmente abominevole, l’amore non deve essere necessariamente naturale perché amare è sempre giusto anche nelle condizioni più avverse… E tu eri questo per me Yuki… grazie a te ho superato le tempeste più dure perché tu riesci a farmi credere in me stesso quando gli altri non ce la fanno…”
 
Shuichi era infantile, aveva scelto di nascondere le sue insicurezze dietro quel muro ma solo una cosa lo aveva superato e squarciato a metà: la consapevolezza di amare.
 
“Volevo qualcuno che mi fosse accanto quando tutte le mie speranze crollavano, quando mi sentivo il cuore pesante e le cose non andavano bene… Se tu vivi c’è una ragione e io vado avanti perdendo le mie battaglie per riuscire a scoprirla! Vorrei volare guardandoti negli occhi che mai più, forse, rivedrò… perché io ho capito una cosa…”
 
Il corpo del ragazzo venne gettato a terra, era cosciente ma non si muoveva, gli occhi velati indicavano che era su un altro modo oppure stava solo cercando la soluzione nella sua mente.
“Rivestitelo e scaricatelo davanti alla casa del suo amico! Io ho quello che volevo… Ricordati che il destino del tuo Yuki è nelle mie mani!” ghignò il capo degli ASK stringendo il rullino tra le mani infette di nero male.
Aver difeso Eiri con il suo corpo faceva stare bene Shuichi, lui non aveva mai potuto dargli nulla con il suo essere infantile, aveva solo invaso il suo spazio vitale turbandolo.
Almeno adesso aveva compiuto la più bassa delle azioni nobili e la stella di Yuki poteva continuare a brillare sicura mentre la sua poteva anche spegnersi.
 
“Perché tu non sarai mai solo, io sarò sempre lì con te e anche se le tenebre hanno vinto su di me, io continuerò ad esistere perché se tu vivi, io vivo… e vivo perché… ti amo!”. 
   
 
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