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Autore: FrankieGreenHair    10/05/2011    5 recensioni
Non so bene come sia uscita questa storia, ma ho provato ad immaginarmi un concerto dei magnifici Queen e ci ho ricamato su... e alla fine del concerto non si parla proprio! Spero solo non faccia così schifo... abbiate pietà ;)
Genere: Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Rooogeeer!-
Io mi strofinai gli occhi, risvegliandomi di botto dal mondo dei sogni. Incubi, in realtà… le batterie assassine non erano mica uno scherzo.
-Arrivo, Freddie!-
-Non sono Fred,- mi fece notare Brian, una volta che fui arrivato in cucina indossando solo i boxer.
-Sì, me n’ero accorto,- commentai, sarcastico. -Ti hanno mandato a prendermi per paura che non presenziassi?-
-Credo di essere diventato una specie di tata sottopagata,- concordò lui. -Mettiti qualcosa di decente e andiamo.-
-Sottopagata? Andiamo, Curly, con tutto quello che prendiamo ti lamenti dei soldi?-
-Se non ti muovi, non ci cacceranno un centesimo,- mi rimbeccò, e io salii al piano di sopra per rendermi almeno presentabile.
-Ma vaffa…-
Dopo essermela presa a turno con la spazzola, la camicia, l’anta dell’armadio e gli stivali, ridiscesi da un Brian parecchio incazzato.
-Darsi una mossa, per te, significa metterci tre quarti d’ora a prepararsi?-
-Andiamo, su, non c’è tempo per farmi la predica!-
Mi scoccò un’occhiata assassina, ma non ribatté e entrammo in limo prima di quanto mi aspettassi.
Ah, quanto mi piaceva farlo ammattire…
-Dove dobbiamo andare adesso?-
-Se fossimo usciti mezz’ora fa, saremmo passati da casa di John, ma così dovremo andare direttamente al mini-concerto.-
-A Kensington?-
-Sì! Ma quando progettiamo le varie cose, tu dove sei con la testa?-
Feci un sorrisetto, e incrociai le braccia dietro la testa. Probabilmente non gli sarebbe piaciuto sentire a cosa pensavo mentre gli altri tre si sbattevano per organizzare una manciata di pseudo-concertini in giro per la Gran Bretagna, ma avrei provato a spiegarglielo senza farlo arrabbiare.
Forse.
-Be’, hai presente quella bella ragazza che è passata a portarci il tè in studio l’altro giorno?-
L’ennesima occhiataccia mi convinse del tutto a stare zitto e ad “ammirare” l’infimo panorama londinese attraverso il finestrino.
-Speriamo solo che non ci sia Jill, stavolta…- borbottai.
-Te la sei cercata, caro mio. L’hai mollata appena dopo che abbiamo trovato una casa discografica, quindi è abbastanza ovvio che sia un po’ incazzata con te, no?-
Sbuffai, infastidito. Ma perché doveva avere sempre ragione?
-E chi lo sapeva che se la sarebbe presa così tanto? Sono passati anni, cazzo!-
Il riccio ridacchiò appena.
-Comunque, non so se ci sia quella povera ragazza, ma dicono che verranno a fare un salto Carlo e Lady D…-
Lo fissai con occhi sbarrati.
-Cosa?!-
-Ehi, non sei contento di conoscere gli eredi al trono?-
-Fammi scendere. Adesso!-
-Col cazzo, Rog, dovevi svegliarti prima. Anzi, l’avevamo anche accennato in studio, ma evidentemente tu stavi pensando alla ragazza del tè!-
Touchè. Odiavo quando rivoltava le mie frasi contro di me, e succedeva troppo spesso per i miei gusti.
-Freddie starà dando fuori di matto,- ridacchiò poi, e io sbuffai con forza.
-Se è per questo, sto dando fuori di matto anch’io!-
-Sì, ma tu lo fai sempre, Rog. Dove sta il divertimento?-
Borbottai qualcosa di non meglio definito, mentre lui diceva all’autista di andare a quello che  sarebbe stato il mio piccolo inferno un po’ più velocemente, per favore.
Ma che andasse a farsi fottere.
 
-…e Dio salvi la Regina!-
Un boato ci rispose. Alla faccia del concertino pomeridiano… era venuta un sacco di gente, e dei due reali neanche l’ombra.
Oh, ma gliel’avrei fatta pagare cara, a Brian.
in compenso, era venuta mia madre, e visto che Freddie l’aveva strillato al pubblico (una cosa del tipo “Siete un sacco, oggi pomeriggio! Vedo persino la mamma di Roger!”) non potevo neanche fare finta di non averla vista e spassarmela un po’ con le grupies. Ok, era un’idea squallida lasciarla lì senza neanche salutarla, ma dopo un concerto era quasi un obbligo portare una ragazza in limo…
-Roggie! Quanto tempo che non ti vedo!- esclamò lei, venendomi incontro nel backstage, dietro il concerto, e io non potei fare a meno di sorridere.
-Piaciuto il concerto, mamma?- le chiesi, abbracciandola.
-Moltissimo! Voi quattro siete sempre stati bravi, ma non pensavo che avreste fatto carriera fino a questo punto…-
Ecco, tipico ottimismo genitoriale.
-Salve, mamma Taylor! Ti sei divertita?-
-Ciao, Freddie!- esclamò lei, gettando le braccia al collo anche a lui. -Mi hai fatto venire un colpo quando hai detto che ero lì…-
-Me l’aveva fatto notare Deacy, e me ne sono stupito parecchio,- commentò il mio amico, e mia madre si guardò in giro.
-A proposito di John, dove sono lui e Brian?-
-Lì dietro, guarda… Ehi, Deaks! Vieni, venite qui!-
John, alzato lo sguardo, chiamò il capellone e ci raggiunse appena prima di essere stritolato da una delle strette di mia mamma.
Se si fosse avvicinato anche l’altro, l’avrei stritolato anch’io. Possibilmente con una di quelle antiche macchine per torture medievali.
-Perché stai fissando Brian con un’espressione omicida?- mi chiese Freddie, esaminandomi, mentre mia madre si informava sulle condizioni di salute dell’intera famiglia del nostro povero bassista, bisnonna compresa.
-Mi ha fatto passare un concerto d’inferno,- borbottai, senza smettere di fulminare il chitarrista, che nel frattempo si stava avvicinando. -Aspetta, se viene qui giuro che lo placco e lo pesto a sangue!-
-Ah, per la storia di Carlo e Diana?-
-Te l’ha raccontato?-
-Nah, è una mia idea…-
La mia attenzione si focalizzò su di lui, che naturalmente se la stava bellamente ridendo.
-Ripeti, prego?-
-Ti ho chiamato a casa, visto che non arrivavi più, e quando ha risposto quel povero diavolo ho pensato di dargli un piccolo spunto… ehi, che fai? Roger! Posa quella chitarra!-
-Scordatelo!-
Ignorando le varie esclamazioni di mia madre e del resto del gruppo, iniziai a rincorrere Freddie, che continuava ad avere stampato un sorrisetto ironico (e, a dire il vero, anche vagamente preoccupato) sulla faccia.
-Corri, Freddie!- gli urlò Brian, ridendo, ma io non avevo nessuna intenzione di lasciargli cantare vittoria.
-Non esultare troppo, caro mio, dopo passo a te!-
 
 
 
 
 
Angolino piccino picciò
 
Ehilà! Ringrazio tantissimo chiunque abbia letto fino a qui, e ancora di più chi lascerà un commento a questo pseudo-aborto di One Shot =D . Una piccola nota: questa storia non è ambientata in un anno definito, anzi, ed è totalmente frutto della mia mente malata, perversa e contorta... afatta eccezione per i personaggi di Freddie, Roger, Brian e John, ovviamente!! quelli sono patrimonio dell'umanità!!! xD Il personaggio di Jill l’ho conosciuto grazie a KatyAniFrancy, scrittrice tra le altre cose di una FF di cui sono innamorata (La Rapsodia è sopra di noi… metterei il link, ma sono un’impedita e non ho idea di come si faccia xD) e quindi prende ispirazione da come l’ha descritto lei. Uhm… altro? Ah, sì: il linguaggio non è sempre fine, ma dubito che loro quattro parlassero come la regina d’Inghilterra.
(ODDIO!!! Chiedo scusa per il penoso gioco di parole! Me ne sono resa conto dopo, ma sono troppo pigra per cancellare, quindi… xD)
Grazie ancora!!! Vado, che sono più lunghe le note del capitolo… ;)
 
Live… Love… Rock!!!
 
Francy =D 

   
 
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