Nome dell'autore su EFP: Only_
Nick sul forum: Only_Me
Categoria scelta: Harry Potter
Titolo: Nothing
suspicious
Prompt scelto: acqua
Luogo scelto: in piscina
Genere: commedia,
romantico
Rating: giallo
(?)
Protagonisti: Albus
Severus Potter, Scorpius Malfoy, Lily Luna Potter, Lysander
Scamandro
Avvertimenti: Slash,
One-shot, Het
Introduzione: «Tranquilla,
Lil, non troverai nulla di sospetto
al tuo ritorno» calcò la parola con uno
scintillio malizioso nelle iridi celesti «Ripuliremo,
promesso».
NdA: qui
c’è quello che potrebbe essere considerato il
capitolo “precedente” di questa
micro-Shot. Non lo è, ovviamente, ma
l’ambientazione è la stessa xD
Albus e
Scorpius, entrambi 25/26enni, si trovano da Lily e Lysander Scamandro
(felicemente sposati e in dolce attesa), dai quali sono stati invitati
a
trascorrere una settimana di vacanza nella loro residenza estiva
(ovviamente in
un posto caldissimo ♥) provvista di una bella piscina.
Esatto, nella mia mente
insana e contorta i due coniugi Scamandro sono dei ricconi u.u
Oh, Albus e
Scorpius naturalmente stanno insieme (c’era qualche dubbio in
proposito?).
Nothing suspicious
«Lys,
ti va di mangiare qualcosa? La creatura reclama cibo e attenzioni ed io sto
morendo
di caldo, qua fuori».
«Certo,
amore» sorrise l’uomo; aiutò la moglie
ad alzarsi dalla sedia a sdraio su cui
era seduta, circondandole i fianchi con un braccio ed accarezzandole
dolcemente
il ventre.
«Non
fate casino, per cortesia» sibilò la donna al
fratello e a Scorpius, immersi fino
al collo nell’acqua fresca e limpida della piscina
«Non voglio vedere nulla di sospetto,
quando torno; nulla. Altrimenti
giuro che vi affatturo» minacciò, sfoderando la
sua espressione migliore
espressione terrificante made-in-Weasley.
Albus
annuì con un sorriso, prima di far sparire la testa mora
sotto la superficie
dell’acqua; Scorpius, come sempre al suo fianco,
sfoggiò uno sguardo candido e
innocente che stonava completamente con i suoi occhi ironici e le
sopracciglia
sottili e bionde alzate.
«Tranquilla,
Lil, non troverai nulla di sospetto
al tuo ritorno» calcò la parola con uno scintillio
malizioso nelle iridi
celesti «Ripuliremo, promesso».
Lily
alzò gli occhi al cielo, con disperazione, chiedendosi
perché avesse avuto la
pessima idea di invitare quei due assatanati a trascorrere quelle due
settimane
assieme a lei e il marito; si lasciò sfuggire un sospiro
rassegnato, scuotendo
il capo – i lunghi capelli mossi ondeggiarono, come una
cascata di rame fuso –
e seguendo il marito all’interno della villa.
«Su,
Al, non ti sto chiedendo di scopare,
per Salazar! Voglio solo che tu mi metta la crema sulle spalle e la
schiena, lo
sai che se sto più di dieci minuti al sole senza protezione
rischio di
diventare un’aragosta» si lamentò
Scorpius, abbracciando i fianchi del compagno
e lasciandosi galleggiare nell’acqua limpida della piscina
con il mento posato
sul petto dell’altro «Per favore».
Albus
grugnì scocciato, specchiando i suoi occhi color giada in
quelli di Scorpius,
ma annuì; gli era sembrata troppo bella, per essere vera,
l’idea di passare una
settimana in pieno relax a casa di sua sorella. La ovvia fregatura era
proprio
il suo compagno, con i suoi continui… capricci.
«Moccioso»
lo apostrofò, baciandogli la fronte umida e liberandosi dal
suo strano
abbraccio; facendo leva sulle proprie braccia, si issò sul
bordo della piscina «Forza,
esci e asciugati un po’; sei troppo bagnato, la crema
è inutile se te la metto
ora».
Scorpius
eseguì senza fiatare, con un sorriso compiaciuto sulle
labbra rosee e sottili;
uscì dall’acqua come un lampo, afferrando il suo
asciugamano – enorme, come
sembravano richiedere le manie di grandezza dei Malfoy – e
tamponandosi in
fretta le spalle, le braccia e avvolgendovisi per asciugare anche la
schiena.
Albus
ridacchiò; si avvicinò e lo abbracciò,
premendoselo contro. Lo baciò
dolcemente, accarezzando le sue labbra con le proprie, e sorrise
divertito
quando sentì l’altro mugolare indignato per non
essere riuscito ad approfondire
il contatto.
«Vieni,
dai» disse quando si separarono, guidandolo a sedersi sulla
sedia a sdraio che
Lily aveva occupato in precedenza.
Vi
si sedette a sua volta, a cavalcioni alle sue spalle; allungandosi un
poco
all’indietro riuscì ad afferrare il flacone della
crema a schermo totale dalla
borsa di Scorpius.
Mentre
quest’ultimo si liberava dall’asciugamano, Albus si
versò del protettivo sulle
mani, per riscaldarlo un po’ e non far venire freddo al
compagno – ovviamente
ipersensibile.
Cominciò
a spalmarglielo sulle spalle con movimenti ampi e circolari,
massaggiando la
pelle con quell’attenzione che soleva riservare soltanto a
lui. Continuò fino a
che la crema non fu completamente assorbita, poi passò a
occuparsi del resto
della schiena.
Scorpius
non disse nulla, limitandosi a sospirare, di tanto in tanto, per la
dolcezza di
quel massaggio.
Era
difficile trattenersi, con Albus; senza rendersene conto, metteva dosi
incredibili di sensualità in ogni cosa facesse e per il suo
compagno era sempre
piuttosto arduo trattenersi dallo sbatterlo al muro – e tutto
ciò che ne avrebbe
potuto derivare – ogni volta che ne aveva la
possibilità.
Avevano
salutato l’adolescenza e i relativi picchi ormonali da
diversi anni, ma il
desiderio inarrestabile e insaziabile l’uno del corpo
dell’altro non li aveva
abbandonati nemmeno un istante, senza mai affievolirsi. Ogni tanto si
sentivano
ancora come i due quindicenni che avevano scoperto insieme il sesso
protetti
dalle tende dei loro baldacchini, chiusi nel loro dormitorio a
Hogwarts, si
sentivano impazienti e curiosi di scoprirsi come allora.
Fu
inevitabile, per Scorpius, eccitarsi – a volte era portato a
dare ragione a
Lily, sul fatto che fosse un malato di sesso.
Quando
Albus ebbe finito di spalmargli la crema, si voltò verso di
lui; lo abbracciò
stretto, pelle contro pelle, circondandogli i fianchi con le gambe, e
lo baciò
dolcemente, tentando di trasmettergli in quel modo tutti i sentimenti
che
nutriva nei suoi confronti.
Nonostante
amasse Albus più di se stesso, nonostante fosse consapevole
che per lui era lo
stesso, non gli aveva mai espresso i suoi sentimenti a parole.
Non
sapeva cosa lo bloccasse dal pronunciare un semplice “ti
amo”; forse, appunto,
la sua semplicità? O forse perché pensava che
fosse troppo impegnativo? O magari
persino banale?
Quando
si separarono, lesse nelle iridi di Albus che, ancora una volta, aveva
capito
tutto ciò che voleva dire e, ancora una volta,
desiderò annegare in quel verde
giada che lo aveva stregato dal primo momento in cui aveva incrociato i
suoi
occhi.
«Certo
che potevamo trovare un altro posto» si lamentò, come al solito, Scorpius,
mordicchiandogli giocosamente il lobo
dell’orecchio, mentre Albus riprendeva fiato con il volto
abbandonato a fianco
del suo «Ho la schiena a pezzi».
Albus
ridacchiò, baciandogli le clavicole con dolcezza;
incredibile come Scorpius
riuscisse sempre a trovare qualcosa di cui lamentarsi, in ogni
situazione.
«Hai
ragione, la prossima volta non facciamo nulla» lo
punzecchiò, sentendosi
arrossire; non era abituato a dire certe cose, Albus.
Un
pizzicotto piuttosto doloroso sul fianco gli fece capire che il
compagno non
aveva gradito il suo sarcasmo; rise, alzandosi sulle braccia e fissando
i suoi
occhi in quelli di Scorpius. Erano così belli. Il loro
abituale celeste
diventava più limpido, dopo aver fatto l’amore;
era certo che non fosse
soltanto una sua impressione.
Lo
baciò dolcemente sulle labbra, sfilandosi dal suo corpo con
un sospiro; allungò
una mano per afferrare la sua bacchetta, riposta come tutto il resto
nella
borsa di Scorpius, e mormorò un incantesimo per ripulirsi,
mettendosi a sedere.
Le minacce di Lily non erano mai infondate, lo sapeva bene.
Scorpius
si esibì in una smorfia dolorante, sedendosi a sua volta sul
pavimento in
pietra e allungando le gambe fino a quel momento piegate, ma la palese
soddisfazione che trasudava da ogni suo gesto smontava tutto il
teatrino che
aveva messo su per infastidire Albus; era una sua abitudine
punzecchiarlo, gli
piaceva vederlo arrossire d’imbarazzo alle sue poco velate
allusioni. Albus era
sempre sensibile a certi argomenti,
anche dopo aver fatto l’amore; era estremamente pudico.
«Sembra
che vi siate comportati bene» appurò Lily quando
uscì nuovamente in giardino,
accompagnata come sempre dal marito «Per questa volta
scamperete alle mie
fatture».
Albus
e Scorpius si scambiarono un’occhiata divertita.
«Non
abbiamo lasciato nulla di sospetto
in
giro, Lily, non vuol dire che ci siamo comportati bene»
sorrise ironicamente
Scorpius, ricevendo un’occhiata fulminante dalla padrona di
casa e una
scioccata da Albus, che volse lentamente lo sguardo verso la sorella
minore,
incrociando le sue iridi castane infuocate dalla rabbia.
Afferrò
una mano di Scorpius, costringendolo a tuffarsi nella piscina assieme a
lui prima
che la donna riuscisse ad afferrare una bacchetta. Le sue fatture
preferite non
erano efficaci nell’acqua.
Prima
che le loro teste sparissero sotto la superficie, Albus
sentì chiaramente la
risata cristallina di Scorpius; voltandosi a guardarlo, quando erano
entrambi
immersi, non poté fare a meno di sorridere a sua volta,
pensando che, sì,
valeva la pena di subire le torture della propria sorella pur di poter
annegare
in quelle iridi celesti – e più limpide del solito
– ancora una volta.