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Autore: Onlyna    10/05/2011    3 recensioni
«Tranquilla, Lil, non troverai nulla di sospetto al tuo ritorno» calcò la parola con uno scintillio malizioso nelle iridi celesti «Ripuliremo, promesso».
Seconda classificata al contest "Smok on the water" di Somochu.
Terza classificata al contest "Parole e luoghi" di Roe.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Coppie: Albus Severus Potter/Scorpius Malfoy, Lily Luna/Lysander
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
- Questa storia fa parte della serie 'Vacanze a casa Scamandro. {A/S; L/L}'
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Nome dell'autore su EFP: Only_
Nick sul forum: Only_Me
Categoria scelta: Harry Potter
Titolo: Nothing suspicious
Prompt scelto: acqua
Luogo scelto: in piscina
Genere: commedia, romantico
Rating: giallo (?)
Protagonisti: Albus Severus Potter, Scorpius Malfoy, Lily Luna Potter, Lysander Scamandro
Avvertimenti: Slash, One-shot, Het
Introduzione:
«Tranquilla, Lil, non troverai nulla di sospetto al tuo ritorno» calcò la parola con uno scintillio malizioso nelle iridi celesti «Ripuliremo, promesso».
NdA: qui c’è quello che potrebbe essere considerato il capitolo “precedente” di questa micro-Shot. Non lo è, ovviamente, ma l’ambientazione è la stessa xD
Albus e Scorpius, entrambi 25/26enni, si trovano da Lily e Lysander Scamandro (felicemente sposati e in dolce attesa), dai quali sono stati invitati a trascorrere una settimana di vacanza nella loro residenza estiva (ovviamente in un posto caldissimo ♥) provvista di una bella piscina. Esatto, nella mia mente insana e contorta i due coniugi Scamandro sono dei ricconi u.u
Oh, Albus e Scorpius naturalmente stanno insieme (c’era qualche dubbio in proposito?).

 

Nothing suspicious

«Lys, ti va di mangiare qualcosa? La creatura reclama cibo e attenzioni ed io sto morendo di caldo, qua fuori».
«Certo, amore» sorrise l’uomo; aiutò la moglie ad alzarsi dalla sedia a sdraio su cui era seduta, circondandole i fianchi con un braccio ed accarezzandole dolcemente il ventre.
«Non fate casino, per cortesia» sibilò la donna al fratello e a Scorpius, immersi fino al collo nell’acqua fresca e limpida della piscina «Non voglio vedere nulla di sospetto, quando torno; nulla. Altrimenti giuro che vi affatturo» minacciò, sfoderando la sua espressione migliore espressione terrificante made-in-Weasley.
Albus annuì con un sorriso, prima di far sparire la testa mora sotto la superficie dell’acqua; Scorpius, come sempre al suo fianco, sfoggiò uno sguardo candido e innocente che stonava completamente con i suoi occhi ironici e le sopracciglia sottili e bionde alzate.
«Tranquilla, Lil, non troverai nulla di sospetto al tuo ritorno» calcò la parola con uno scintillio malizioso nelle iridi celesti «Ripuliremo, promesso».
Lily alzò gli occhi al cielo, con disperazione, chiedendosi perché avesse avuto la pessima idea di invitare quei due assatanati a trascorrere quelle due settimane assieme a lei e il marito; si lasciò sfuggire un sospiro rassegnato, scuotendo il capo – i lunghi capelli mossi ondeggiarono, come una cascata di rame fuso – e seguendo il marito all’interno della villa.

«Su, Al, non ti sto chiedendo di scopare, per Salazar! Voglio solo che tu mi metta la crema sulle spalle e la schiena, lo sai che se sto più di dieci minuti al sole senza protezione rischio di diventare un’aragosta» si lamentò Scorpius, abbracciando i fianchi del compagno e lasciandosi galleggiare nell’acqua limpida della piscina con il mento posato sul petto dell’altro «Per favore».
Albus grugnì scocciato, specchiando i suoi occhi color giada in quelli di Scorpius, ma annuì; gli era sembrata troppo bella, per essere vera, l’idea di passare una settimana in pieno relax a casa di sua sorella. La ovvia fregatura era proprio il suo compagno, con i suoi continui… capricci.
«Moccioso» lo apostrofò, baciandogli la fronte umida e liberandosi dal suo strano abbraccio; facendo leva sulle proprie braccia, si issò sul bordo della piscina «Forza, esci e asciugati un po’; sei troppo bagnato, la crema è inutile se te la metto ora».
Scorpius eseguì senza fiatare, con un sorriso compiaciuto sulle labbra rosee e sottili; uscì dall’acqua come un lampo, afferrando il suo asciugamano – enorme, come sembravano richiedere le manie di grandezza dei Malfoy – e tamponandosi in fretta le spalle, le braccia e avvolgendovisi per asciugare anche la schiena.
Albus ridacchiò; si avvicinò e lo abbracciò, premendoselo contro. Lo baciò dolcemente, accarezzando le sue labbra con le proprie, e sorrise divertito quando sentì l’altro mugolare indignato per non essere riuscito ad approfondire il contatto.
«Vieni, dai» disse quando si separarono, guidandolo a sedersi sulla sedia a sdraio che Lily aveva occupato in precedenza.
Vi si sedette a sua volta, a cavalcioni alle sue spalle; allungandosi un poco all’indietro riuscì ad afferrare il flacone della crema a schermo totale dalla borsa di Scorpius.
Mentre quest’ultimo si liberava dall’asciugamano, Albus si versò del protettivo sulle mani, per riscaldarlo un po’ e non far venire freddo al compagno – ovviamente ipersensibile.
Cominciò a spalmarglielo sulle spalle con movimenti ampi e circolari, massaggiando la pelle con quell’attenzione che soleva riservare soltanto a lui. Continuò fino a che la crema non fu completamente assorbita, poi passò a occuparsi del resto della schiena.
Scorpius non disse nulla, limitandosi a sospirare, di tanto in tanto, per la dolcezza di quel massaggio.
Era difficile trattenersi, con Albus; senza rendersene conto, metteva dosi incredibili di sensualità in ogni cosa facesse e per il suo compagno era sempre piuttosto arduo trattenersi dallo sbatterlo al muro – e tutto ciò che ne avrebbe potuto derivare – ogni volta che ne aveva la possibilità.
Avevano salutato l’adolescenza e i relativi picchi ormonali da diversi anni, ma il desiderio inarrestabile e insaziabile l’uno del corpo dell’altro non li aveva abbandonati nemmeno un istante, senza mai affievolirsi. Ogni tanto si sentivano ancora come i due quindicenni che avevano scoperto insieme il sesso protetti dalle tende dei loro baldacchini, chiusi nel loro dormitorio a Hogwarts, si sentivano impazienti e curiosi di scoprirsi come allora.

Fu inevitabile, per Scorpius, eccitarsi – a volte era portato a dare ragione a Lily, sul fatto che fosse un malato di sesso.
Quando Albus ebbe finito di spalmargli la crema, si voltò verso di lui; lo abbracciò stretto, pelle contro pelle, circondandogli i fianchi con le gambe, e lo baciò dolcemente, tentando di trasmettergli in quel modo tutti i sentimenti che nutriva nei suoi confronti.
Nonostante amasse Albus più di se stesso, nonostante fosse consapevole che per lui era lo stesso, non gli aveva mai espresso i suoi sentimenti a parole.
Non sapeva cosa lo bloccasse dal pronunciare un semplice “ti amo”; forse, appunto, la sua semplicità? O forse perché pensava che fosse troppo impegnativo? O magari persino banale?
Quando si separarono, lesse nelle iridi di Albus che, ancora una volta, aveva capito tutto ciò che voleva dire e, ancora una volta, desiderò annegare in quel verde giada che lo aveva stregato dal primo momento in cui aveva incrociato i suoi occhi.

«Certo che potevamo trovare un altro posto» si lamentò, come al solito, Scorpius, mordicchiandogli giocosamente il lobo dell’orecchio, mentre Albus riprendeva fiato con il volto abbandonato a fianco del suo «Ho la schiena a pezzi».
Albus ridacchiò, baciandogli le clavicole con dolcezza; incredibile come Scorpius riuscisse sempre a trovare qualcosa di cui lamentarsi, in ogni situazione.
«Hai ragione, la prossima volta non facciamo nulla» lo punzecchiò, sentendosi arrossire; non era abituato a dire certe cose, Albus.
Un pizzicotto piuttosto doloroso sul fianco gli fece capire che il compagno non aveva gradito il suo sarcasmo; rise, alzandosi sulle braccia e fissando i suoi occhi in quelli di Scorpius. Erano così belli. Il loro abituale celeste diventava più limpido, dopo aver fatto l’amore; era certo che non fosse soltanto una sua impressione.
Lo baciò dolcemente sulle labbra, sfilandosi dal suo corpo con un sospiro; allungò una mano per afferrare la sua bacchetta, riposta come tutto il resto nella borsa di Scorpius, e mormorò un incantesimo per ripulirsi, mettendosi a sedere. Le minacce di Lily non erano mai infondate, lo sapeva bene.
Scorpius si esibì in una smorfia dolorante, sedendosi a sua volta sul pavimento in pietra e allungando le gambe fino a quel momento piegate, ma la palese soddisfazione che trasudava da ogni suo gesto smontava tutto il teatrino che aveva messo su per infastidire Albus; era una sua abitudine punzecchiarlo, gli piaceva vederlo arrossire d’imbarazzo alle sue poco velate allusioni. Albus era sempre sensibile a certi argomenti, anche dopo aver fatto l’amore; era estremamente pudico.

«Sembra che vi siate comportati bene» appurò Lily quando uscì nuovamente in giardino, accompagnata come sempre dal marito «Per questa volta scamperete alle mie fatture».
Albus e Scorpius si scambiarono un’occhiata divertita.
«Non abbiamo lasciato nulla di sospetto in giro, Lily, non vuol dire che ci siamo comportati bene» sorrise ironicamente Scorpius, ricevendo un’occhiata fulminante dalla padrona di casa e una scioccata da Albus, che volse lentamente lo sguardo verso la sorella minore, incrociando le sue iridi castane infuocate dalla rabbia.
Afferrò una mano di Scorpius, costringendolo a tuffarsi nella piscina assieme a lui prima che la donna riuscisse ad afferrare una bacchetta. Le sue fatture preferite non erano efficaci nell’acqua.

Prima che le loro teste sparissero sotto la superficie, Albus sentì chiaramente la risata cristallina di Scorpius; voltandosi a guardarlo, quando erano entrambi immersi, non poté fare a meno di sorridere a sua volta, pensando che, sì, valeva la pena di subire le torture della propria sorella pur di poter annegare in quelle iridi celesti – e più limpide del solito – ancora una volta.

   
 
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