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Autore: Halley_Hellawes    13/05/2011    1 recensioni
Sono passati 21 anni dalla famosa battaglia svoltasi ad Hogwarts contro Lord Voldemort. Gli alunni ora sono adulti, genitori di ragazzi che a loro volta stanno per entrare nella loro vecchia casa. Da una parte vediamo Lily Luna Potter, una ragazzina di 11 anni, perseguitata ovunque dalla famosa storia di suo padre. Dall'altra abbiamo Snape Drakeen Malfoy, anch'essa di 11 anni, che da sempre è stata cresciuta con gli ideali dei Malfoy. E proprio a lei capita una cosa inattesa. Dopo generazioni di serpeverde, lei è l'unica Malfoy smistata in Grifondoro. Questa novità sconvolgente, metterà in dubbio tante cose date per certe, come per esempio l'odio fra la sua famiglia e quella dei Potter. Perchè, senza volerlo consciamente, le due ragazze si avvicineranno molto, e, chi lo sa, forse riusciranno finalmente a portare la pace nelle famiglie.
P.S. Questa ff doveva essere inserita qui e non nel mio altro profilo, in quanto questo profilo è insieme ad una mia amica e questo racconto lo scriviamo insieme. Mi scuso in anticipo.
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Lily Evans, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Nuova generazione
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Snape Drakeen Narcissa Malfoy. Figlia di Draco Lucius Malfoy e Astoria Greengrass.
Discendente di una famiglia purosangue e Serpeverde da generazioni.
Sono cresciuta con ideali anti-babbani e l'aspirazione a diventare una Serpeverde come il resto della mia famiglia. L'orgoglio di essere una Malfoy.
Quando papà mi accompagnò a King's Cross a prendere il treno per Hogwarts rimasi impassibile davanti alla barriera del binario 9 e 3/4 per cinque minuti buoni. Fino a quel momento, in quegli undici anni di vita, ero stata a villa Malfoy, servita e riverita dagli elfi domestici, viziata da mia madre e mio padre e protetta da mio fratello Scorpius.
Quando mi ritrovai davanti alla barriera mi sentii male al solo pensiero che tutta la vita che conoscevo, l'avrei rivista solo per le vacanze che ci sarebbero state nel corso dell'anno.
"Principessa non ti preoccupare, ci vedremo presto. In più c'è tuo fratello con te."mio padre era stato comprensivo, ma mi aveva detto quelle parole con lo stesso tono distaccato che usava sempre.
Poi mi aveva preso da parte e mi aveva sussurato con un tono così dolce che lo impressi nella memoria da conservare per tutta la vita:"Mia dolce Snape, la nostra famiglia è da generazioni nella nobile casata dei Serpeverde, ma se venissi smistata in un'altra casa, come Grifondoro, per quanto possa soffrirne, ne sarei felice lo stesso. Ti prego solo una cosa, non dare amicizia a nessuno se non quelli della casa dei Serpeverde, ti imploro principessa"annuii. Un bacio sulla fronte come sigillo del nostro patto segreto e partii sicura di me, convinta di diventare una fiera Serpeverde.
Mi sedetti in un vagone vuoto, cercando di non attirare troppo l'attenzione. Sapevo che in molti odiavano mio padre perchè era stato obbligato, per colpa dei miei nonni, o meglio di mio nonno Lucius Malfoy, a diventare un Mangiamorte.
Non ho mai conosciuto mio nonno, ma nonna Narcissa, da cui mio padre aveva preso il mio terzo nome, è sempre stata amorevole con me e ogni mio desiderio era eseguito.
"Scusami, possiamo sederci? Tutti gli altri ci mandano via"due ragazzini della mia età stavano entrando nel vagone senza che io avessi avuto il tempo di ribattere.
Una ragazzina dai capelli rossi e gli occhi marroni capeggiava quel duetto di teste rosse.
"Piacere, io sono Lily Potter"si presentò lei.
Rimasi interdetta quando sentii il suo cognome. Papà mi aveva detto che Harry Potter, che supposi fosse il padre della ragazzina che mi stava davanti, era stato uno dei suoi più grandi nemici durante la scuola ma allo stesso tempo la persona che stimava di più.
"Snape Malfoy"risposi io seccamente, annoiata già in principio da quella conversazione.
La ragazzina diede un colpo nello stomaco al ragazzino dai capelli rossi che le rivolse un'occhiata glaciale. Probabilmente il mio cognome li spaventava o molto semplicemente li faceva disgusto.
"Io sono Hugo Weasley"disse il ragazzino con una punta di timore nella voce.
"Dovevo immaginarlo"ribattei io con scarso entusiasmo.
"E' il tuo primo anno?"domandò Lily cercando di intrattenere una conversazione.
"Evidentemente"dissi guardandomi la divisa ancora priva dello stemma della mia casa.
Rimase in silenzio, offesa dalla mia risposta fredda e distaccata.
"E' vero che tuo padre era un Mangiamorte?"Hugo prese parola con tono strafottente.
"Si, e non è stata colpa sua"gli ringhiai infastidita.
Lily gli tirò uno scappellotto e si scusò subito dopo.
Per fortuna il treno si arrestò e capii che finalmente ero arrivata ad Hogwarts.

Sala Grande. Smistamento. Sentii chiamare quelli che mi sembrarono migliaia di nomi e poi finalmente sentii il mio.
Mi avvicinai con calma e grazia allo sgabello e mi sedetti leggera e sprezzante.
Il professor Paciock mi mise il cappello sopra la testa e questo cominciò a parlarmi nelle orecchie.
"Un'altra Malfoy eh? Hai un cervello niente male, ma oh! Cosa vedo! Sei diversa da tutti gli altri tuoi parenti quindi sarà meglio..."
"Ti prego, non Grifondoro!"sussurrai decisa.
Il cappello sembrò assumere un'altra posizione, come se stesse ghignando.
"Grifondoro!"gridò a tutta la sala.
Un silenzio tombale cadde nella Sala. Mi levai il cappello porgendolo al professor Paciock che mi guardava allibito e spaventato.
Scesi dallo sgabello, e rimasi li in piedi non sapendo bene come comportarmi.
I muscoli non reagivano, in quel momento mi immaginavo la faccia di papà, delusa dal mio fallimento.
"Su, signorina Malfoy, vada a sedersi nella sua casa"disse il professor Paciock sicuro e...dolce.
Mi mossi a scatti fino al tavolo dei Grifondoro. Quando mi sedetti incominciarono i borbottii.
Anche Lily e Hugo furono smistati in Grifondoro e la ragazza dai capelli rossi mi si sedette vicino, senza timore, come se io in quel momento avessi voluto una Potter vicino, come se avessi avuto bisogno di una seccatura in più. Come se fosse una prova in più a ricordarmi che ero stata smistata nella casa sbagliata.
Dall'altra parte della sala, mio fratello mi guardava con sguardo di pena. Io e Scorpius siamo sempre stati molto legati, mi difendeva sempre, in ogni momento. In quel momento sembrava deluso. Io ero orgogliosa di lui, ma lui non lo era di me. Se non lo era lui, potevo solo immaginare mio padre.
"Che inizi il banchetto!"disse la voce imperiosa della preside McGranitt.
Ogni tipo di vivanda apparve sul tavolo, ma io non mangiai.
Un ragazzo del quinto anno, un prefetto, ci condusse nel dormitorio e ci diede la parola d'ordine, poi si congedò.
Trovai le mie cose vicino ad un letto che aveva la vista sul Lago Nero. La divisa con i colori del Grifondoro si presentava li, piegata ordinatamente su una sedia accanto al letto.
Una fitta al cuore e un'immensa tristezza mi pervase. Ero forte io, ero una Malfoy...a Grifondoro.
Liberai Lucius, il mio gufo-lo avevo chiamato come il nonno, si perchè mi pesava non averlo mai conosciuto e volevo che qualcuno portasse il suo nome-e quello si accovacciò vicino a me.
Non mi sdraiai nel letto, rimasi vicino alla finestra con una coperta che mamma mi aveva nascosto nel baule, perchè sapeva quanto stessi male all'idea di allontarmi da casa, così mi aveva dato qualcosa che me la ricordasse.
Lucius mi fissò in cerca di coccole, ma dopo qualche carezza mi addormentai, triste e con il volto rigato da quelle lacrime che non lo avevano mai bagnato.
La diabetica-era così dolce che per poco non mi fece venire il diabete-Lily Potter, si prese la briga di svegliarmi la mattina dopo e ebbe il coraggio di spronarmi a mettere la divisa. La indossai con ribrezzo e disgusto.
Scesi velocemente le scale con la bacchetta alla mano, ansiosa di lasciarmi indietro quell'insopportabile Potter e tutti i suoi cugini e cugine.
Mi sentivo fuori posto.

Nelle vacanze Natalizie papà e mamma erano delusi per la scelta del cappello parlante-papà era furioso a dirla tutta, ma tra noi c'era un patto, e cercò di non farmi pesare quella, già pesante, situazione.
In tutte le altre vacanze che seguirono i rapporti divennero sempre più tesi, e io speravo solo che l'anno finisse in fretta.
Ogni tanto Lily Potter cercava di parlare con me, ma rifiutavo sempre ogni tipo di conversazione con lei.
Scappavo da Scorpius e dai suoi amici, che, anche se ero una Grifondoro, per loro era come se fossi una Serpeverde. Mi sentivo me stessa li e in più, Scorpius, era il fratello che avevo sempre avuto, dolce e gentile, con quel tono sprezzante e insolente, tipico di una Serpe.
L'anno finì ed io, riluttante, dovetti lasciare il mio indirizzo a Lily, che mi aveva rotto così tanto le scatole, che io esasperata glielo avevo dato.
Ovviamente rimase con me nel viaggio di ritorno, e con noi c'erano anche quel noioso di Hugo, i fratelli di Lily, James e Albus e la sorella di Hugo, Rose.
"Ti scriverò promesso!"mi aveva detto Lily sorridente. Mi salutò con un sorriso e scappò via dai suoi genitori.
Scorpius mi prese per mano e mi portò con lui fin da mamma e papà.
Papà seguì con lo sguardo Lily e mi guardò torvo e severo.
"Una Potter ti ha salutata?"nel suo tono c'era un leggero disgusto.
"Non è amica mia, quest'anno cercava sempre di parlare con me, ma penso che l'odio che provo per lei sia reciproco"ribattei io.
Il primo anno si era concluso. Nonostante avessi spezzato la catena della mia famiglia che da generazioni faceva parte dei Serpeverde, per quell'anno, papà e mamma erano fieri di me.
Ma non si può dire lo stesso degli altri anni.

Cinque anni, sono passati da quando il cappello parlante ha proclamato me, Snape Drakeen Narcissa Malfoy, una Grifondoro. Una Grifondoro diversa da ogni altra.
Ad ogni partita di Quidditch, tifavo per i Serpeverde-mio fratello era cacciatore-, passavo il mio tempo con i Serpeverde e gli unici "amici" che avevo erano quella rompiscatole di Lily Potter e suo cugino Hugo.
In cinque anni avevo imparato a sopportare Lily, che da piccola timida e gentile Potter si era rivelata grande secchiona e instancabile chiaccherona Lily.
Hugo, invece era sempre più idiota, e il Quidditch era la sua fissazione.
Non sapevo definirla proprio un'amicizia, soprattutto perchè con loro ero sempre distaccata e le mie risposte erano sempre fredde.
"Snape? Stai studiando?"l'irritante voce di Lily si distribuì in tutto il dormitorio femminile, distraendomi dal mio libro di Incantesimi.
"Si, Potter"le ringhiai io.
"Vieni con me e Hugo in biblioteca?"mi chiese gentile, ignorando la risposta di poco prima.
"Cosa ci guadagno?"dissi alzando un sopracciglio.
"Una E in Pozioni"rispose lei prontamente.
Richiusi il libro di Incantesimi e la seguii in biblioteca, dove trovammo Hugo intento a ripetere sempre la stessa frase di un libro che aveva davanti.
"Che leggi Weasley?"gli chiesi sedendomi vicino al tavolo.
"Pozioni ovviamente, e ovviamente non si ricorda niente. Sei tale e quale a zio Ron"disse Lily scuotendo i lisci capelli rossi.
"Taci tu"disse lui offeso.
Presi il mio libro di pozioni e studiai con loro in silenzio, per almeno due ore, fin quando Hugo strillò e richiuse il libro lanciandolo sul tavolo.
"Maledette pozioni non ci capisco un tubo!"ringhiò.
"Sei solo ottuso"ribattei io.
"E non ti applichi"continuò Lily.
Hugo mi guardò male, stava per aprire bocca e insultarmi come aveva fatto in quei cinque anni ogni volta che lo prendevo in giro.
"Silencio"esclamai. si zittì di colpo.
"Capisco che i miei bellissimi capelli mossi biondi e i miei occhi grigi ti facciano pensare subito a mio padre e quindi a miliardi di frasi per insultarmi, ma ricordati che io studio e tu, invece, no."spiegai ritirando l'incantesimo.
Rimase in silenzio, senza proferire parola, ferito dalla mia affermazione.
"Signorina Malfoy?"un ragazzino del primo anno, con la divisa di Serpeverde mi si avvicinò intimorito.
"Si?"chiesi sorridendogli.
"C'è una lettera per te. E suo fratello Scorpius mi ha chiesto di dirvi di raggiungerlo il più in fretta possibile nella Sala Grande".
"Grazie per la lettera e di a mio fratello che arriverò"il ragazzino corse via con il sorriso stampato sulle labbra.
"Perchè con quegli idioti di Serpeverde è così gentile e con noi è sempre così malvagia?"borbottò Hugo a Lily.
"Semplicemente perchè sei tu così idota da farti sentire mentre sparli di qualcuno!"sbottai furibonda.
"Snape, perfavore..."cominciò la Potter.
"Taci! Sto cercando di finire la scuola con il massimo dei voti, nella casa sbagliata, da ben cinque anni! Vuoi sapere perchè sono così "malvagia"? Perchè mi fate sentire maledettamente fuori posto! Io sono già fuori posto e tu cretino che non sei altro, sei una delle ragioni per cui vorrei essere in Serpeverde!"ringhiai voltandomi e uscendo a grandi passi dalla bibblioteca.
Dopo cinque anni ero riuscita a liberarmi di quel peso enorme. Mi ero sfogata, mi sentivo meglio, con un peso in meno sulla coscienza.
"Complimenti, Hugo, sei così intelligente che te la sei lasciata scappare"sentii dire da Lily.
Uscii a grandi passi dalla bibblioteca, non guardando chi mi passava vicino o chi mi sbatteva contro.
"Ehy stai attenta!"mi voltai contro quello che mi aveva dato la spallata.
"Idiota!"gli ringhiai io.
Era un ragazzo alto con capelli rossi fuoco, marchio Weasley.
"Scusami"borbottai impercettibilmente, una Malfoy raramente chiede scusa.
"Fa niente"mi rispose dolce.
Ci fissamo negli occhi per qualche secondo. Sembrò come sparire tutto perchè mi ritrovai immersa in quegli occhi.
"Sei una Grifondoro"mormorò.
"Che occhio"gli dissi facendo riferimento allo stemma che avevo sulla divisa.
"Come l'ha presa tuo padre?"rimasi scioccata da quella domanda. Come faceva a sapere chi ero?
"Come prego?"domandai per accertarmi di quello che avevo appena sentito.
"Sei Snape Malfoy, esatto? Sai che il tuo nome era il cognome di un preside di Hogwarts?"
"Si sono Snape Drakeen Narcissa Malfoy e si so l'origine del mio nome"ribattei.
"Bhe è stato un piacere scontrarsi con te, Snape"mi sorrise e si incamminò nella direzione che io stavo abbandonando.
Era un Weasley, per la precisione Fred Weasley, figlio di George Weasley. Lo avevo riconosciuto perchè era il fratello più grande di Roxanne Weasley, mia coetanea e anche lei a Grifondoro.
Ma che mi era preso? Avevo parlato con quell'idiota che mi era venuto contro e in più mi parlava con quell'aria da strafottente. Era, comunque, maledettamente bello.
  
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