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Autore: kikka15    14/05/2011    2 recensioni
Seguito di "Una storia che vale"!!
La storia riprende esattamente un anno dopo....
"Lily Evans si lasciò cadere sul divano massaggiandosi le tempie. Era stanca. Stanca di avere costantemente paura, stanca di quella guerra. C’era troppo da sopportare.[...]Solo un anno prima sembrava tutto così facile... sospirò. "
Spero vi piaccia!!
Genere: Guerra, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: I Malandrini, Mangiamorte, Nuovo personaggio, Sirius Black | Coppie: James/Lily
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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James Potter camminava velocemente per i corridoi infilandosi una giacca.
Aveva sempre desiderato fare l’Auror, come suo padre, ma da quando aveva cominciato il corso al Ministero era sempre sfinito. Il suo insegnate, Alastor “Malocchio” Moody, uno degli Auror migliori di tutti i tempo, era un tiranno. Li sfruttava fino all’ultimo. Vigilanza costante!!
James alzò gli occhi al cielo, va bene che erano tempi difficili, ma a star a sentire lui avrebbe dovuto guardarsi le spalle anche da sua madre.
Quel giorno aveva finito ad un orario decente però, così si stava affrettando per i corridoi del Ministero. Sarebbe andato a casa, una doccia veloce e poi sarebbe andato da Lily. La sua ragazza aveva bisogno di svagarsi un po’, specialmente quel giorno.
James si fermò nel grande atrio, girò su se stesso e sparì.
Si Materializzò fuori la porta della casa dei genitori, abitava ancora lì, poiché avevano da poco apportato le ultime modifiche alla casa di Godric’s Hollow.
Sospirò chiudendosi dietro la porta.
“James?” chiese sua madre dal salotto
“Sì!” rispose lui “Sono tornato!”
“E’ arrivata una lettera per te” disse Dorea comparendo sulla porta con una pergamena in mano.
James la prese dicendo “Vado di sopra a cambiarmi”, dopodiché scomparve sulle scale.
Dorea sospirò. A volte pensava che James stesse facendo troppo…tra il lavoro, il matrimonio, le missioni…era fiera di lui, ovvio…ma era pur sempre una madre, e come tale si preoccupava.
 
Dopo essersi chiuso la porta di camera sua dietro le spalle, James aprì la lettera, riconoscendo la grafia di Silente. La lesse.
 
James, dobbiamo parlare di una faccenda. Non è mia intenzione rovinare il compleanno di Lily, possiamo vederci domattina. Tutti. Augura buon compleanno a Lily da parte mia.
Albus

 
James sospirò. Un’altra riunione. Perfetto.
Era fiero di far parte dell’Ordine della Fenice. E sapeva che era stata una sua scelta. Ma era davvero esausto in quel periodo.
Ricordava ancora il giorno in cui era entrato a far parte dell’Ordine.
Era il primo settembre. Il primo dopo sette anni che non trascorreva sull’Espresso per Hogwarts.
Si erano tutti riuniti a casa di Sirius…lui, Lily, Margaret, Remus, Peter, Alice e anche Frank, che ormai era diventato parte del gruppo. Stavano chiacchierando tranquillamente quando era arrivato  un gufo di Silente che gli chiedeva di incontrarsi al più presto.
Si erano smaterializzati tutti fuori i cancelli di Hogwarts. Era primo pomeriggio, gli studenti erano ancora in viaggio, così il castello era stranamente silenzioso…il Preside li aveva accolti e li aveva portati nel suo studio.
Senza troppi giri di parole aveva spiegato a tutti loro l’esistenza dell’Ordine della Fenice e la sua funzione.
“La guerra si fa sempre più dura” aveva detto “I seguaci di Voldemort continuano a fare stragi ovunque…temo che presto il suo potere crescerà ancora di più….è per questo che vi ho chiamati. Abbiamo bisogno di persone dalla nostra parte. Voi siete tra gli studenti più capaci passati da Hogwarts…siete giovani è vero, ma io non dubito del vostro coraggio e delle vostre capacità. Ovviamente questa è solo una proposta, non è mia intenzione costringervi a fare alcunché… se non vi sentite pronti capisco perfettamente…se invece lo siete…volete entrare a far parte dell’Ordine della Fenice?”
Dopo il lungo discorso Silente si era appoggiato allo schienale della sua sedia e li aveva guardati  intensamente attraverso gli occhiali a mezzaluna.
I ragazzi si erano guardati: sorpresi, sconcertati, eccitati…
“Io ci sto” aveva detto Sirius “Non chiedo di meglio che dare una lezione a quella gente” poi aveva guardato  James, che aveva sorriso:
“Non ti lascerei mai solo amico” aveva detto  “Ci sto anch’io”
“Anch’io” aveva affermato Remus
Ad uno ad uno tutti i ragazzi avevano acconsentito. Anche Peter, seppur con qualche titubanza.
Silente aveva battuto le mani e sorriso. “Perfetto!” aveva detto “Sono davvero orgoglioso di voi”
 
Due ore dopo, a casa Evans James e Lily stavano litigando furiosamente
“Cosa vuol dire che non vuoi che entri a far parte dell’Ordine?” aveva chiesto Lily, furiosa.
James aveva alzato gli occhi al cielo “Per l’amor del cielo Lily!” aveva esclamato, altrettanto arrabbiato “Non ho detto questo!”
“Ah no? A me era sembrato proprio così invece! Non puoi tenermi fuori James!”
“Diamine Lil, io non voglio tenerti fuori! Voglio proteggerti!”
“Che tu ci creda o no non puoi proteggermi da tutto e sempre! Per quello che ne sappiamo potrei anche cadere dalle scale domani e rompermi l’osso del collo.”
A James era scappato un mezzo sorriso “E questo cosa c’entra?”
Lily sospirò leggermente più calma “Il fatto è James, che non sappiamo cosa succederà. Capisco che vuoi proteggermi, ma non puoi farlo sempre. Là fuori uccidono i Mezzosangue. Io sono in pericolo anche quando vado a fare la spesa”
James aveva scosso la testa “E’ diverso…”
“Forse, ma tu non mi impedirai di combattere”
Lily aveva una scintilla negli occhi, e vedendola James aveva capito che continuare a parlare era perfettamente inutile.
“Ho paura Lil” aveva detto, ora calmo “Ho paura di quello che potrebbe succedere…ho paura di perderti…io non ho intenzione di impedirti di fare ciò che vuoi…ma sapere che rischi la vita ogni giorno…” James fu scosso da un brivido.
Lily aveva sorriso e lo aveva abbracciato. Lui l’aveva strinta forte, aggrappandosi a lei.
“Non mi perderai” aveva detto lei stretta contro il suo petto “Ti prometto che farò di tutto per tornare da te ogni volta…credi  che non abbia paura anche io? Di perdere te?” Lily aveva alzato lo sguardo e lo aveva fissato negli occhi “Ma non possiamo vivere nella paura James. Qualsiasi cosa succederà noi l’affronteremo. Al momento. Combatteremo insieme per un futuro sereno. Per noi”
 
James sorrise e iniziò a cambiarsi. La sua Lily. Trovava sempre le parole giuste. Sapeva capirlo, farlo ridere. Da quella volta avevano affrontato diverse missioni per conto dell’Ordine. Non avevano mai fallito. Si erano sostenuti a vicenda, avevano combattuto, insieme.
 
James scoppiò improvvisamente a ridere ricordando la volta che, quando erano ancora ad Hogwarts, lui e Sirius avevano confessato a Lily e Margaret di essere Animagus.
Conoscendo bene Remus, entrambe sapevano che era un lupo mannaro, lo avevano capito parecchio tempo prima…ma quella notizia le aveva lasciate a bocca aperta.
Margaret si era ripresa subito, chiedendo a Sirius di farle vedere in cosa si trasformava, e quando il grosso cane nero le era saltato addosso leccandole la faccia, era scoppiata a ridere e aveva iniziato a giocare con lui.
Lily invece aveva cominciato a blaterare frasi sconnesse, chiaramente stupefatta.
“Ma…ma…come…insomma….tu….voi….è illegale….potreste finire ad Azkaban!”
James aveva alzato gli occhi al cielo “Non fare la guastafeste Lil…non ci ha mai scoperto nessuno, ed è molto più divertente così!!”
Lily aveva ancora un espressione accigliata, chiaramente divisa tra la voglia di riderci su e la sua fissazione per le regole, quando Sirius aveva cominciato a rincorrere anche lei.
Lily aveva corso per tutta la stanza gridando “Sirius….Sirius basta dai!!! Insomma fermati!!”
Alla fine era scoppiata a ridere anche lei e si era rifugiata sul letto accanto a James. Risero per ore tutti insieme, mentre i ragazzi raccontavano le loro avventure da animali…
 
James guardò l’orologio. Doveva sbrigarsi. Doveva passare da Lily e portarla da Sirius dove avevano organizzato una piccola festicciola per lei.
Si mise la giacca e si Smaterializzò.
  
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