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Autore: Mel Winchester    14/05/2011    2 recensioni
Breve FF nata in un noioso pomeriggio mentre ascoltavo il
pezzo "Mr. Fantastic" degli Electric Diorama che adoro da morire *O*
"Quando la musica si mischia con l'amore".
Fatemi sapere se non vi fa tanto schifo XD
Genere: Romantico, Sentimentale, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Je suis monsieur le fantastique...
touch me...


Chiusi il libro con un sonoro tonfo e, sull'orlo di una crisi di nervi, mi diressi verso il pianerottolo per raggiungere la porta dell'appartamento accanto al mio.

Ero stufa, anche quella sera non ero riuscita a capire mezza parola di quello che stavo cercando di studiare!
Quel fracasso di batteria e strimpellamenti vari di chitarra riempivano il silenzio dell'intero piano, raggiungendo anche il mio appartamento.

Ma la cosa che mi dava più fastidio era che, il "caro" vicino di casa che mi ritrovavo, non si degnava nemmeno di diminuire il volume delle casse, compreso il suo microfono che faceva entrare dentro le mie povere orecchie la sua fottutissima voce!

Suonai con insistenza il campanello ma non ricevetti nessuna risposta, così, in preda ad un attacco isterico, cominciai a battere freneticamente con entrambe le mani sulla porta fino a quando non si aprì, facendomi quasi spiaccicare sul pavimento, e mi ritrovai davanti quel sorriso sfacciato che caratterizzava il ragazzo alto, biondo e idiota che altri non era il cantante di quella dannatissima band che avevo "attaccata" alla porta accanto.

"Andrew!" quasi urlai appena mi ripresi dalla caduta appena evitata "la vuoi abbassare questa cazzo di musica!?" "ma che delicatezza!" disse ironico giocando con il piercing che portava sulla lingua "non lo sai che certi termini non si addicono ad una ragazza?" continuò prendendosi gioco di me.
Ignorai volutamente le provocazioni, "è da un'ora che leggo sempre la stessa frase! e tra pochi giorni ho un esame!" replicai cercando di darmi un tono mentre quello sguardo smeraldo mi osservava annoiato "e quindi?" si limitò a dire.
Era stupido forte allora! glielo dovevo dire in aramaico antico che doveva smettere di far casino perchè io, al contrario suo e dei suoi tre coinquilini scemi, stavo cercando di superare il secondo anno di università!?
"e quindi smettila di assordarmi!" mi trattenni a stento dall'urlargli in faccia " ah perciò è tutto qui? mi chiese con sarcasmo "scusa ma il mio povero cervello non ce la fà a elaborare un concetto tanto semplice... perchè dai, lo sò che tu credi che io sia un cavernicolo" disse piccato.
Mentre io cercavo di trovare una risposta adatta, lo vidi girarsi verso i suoi tre amici, che erano sbucati dal corridoio e lo guardavano dubbiosi, "Oh, ragazzi cerchiamo di diminuire un pò che la "nana" ha bisogno di tranquillità" esclamò verso di loro. Poi sorridente mi chiuse la porta in faccia, mentre io infuriata, rimasi letteralmente a bocca aperta.

NANA! mi aveva dato della NANA!
Ok ero piuttosto minuta, ma come si era permesso lui, che di quanto era alto e secco sembrava un palo della luce!?!

Furiosa rientrai in casa sbattendo rumorosamente le porta alle mie spalle.

                                                                                            *****

Arrivai davanti al locale che quella sera avrebbe visto la mia depressione "post esame di merda" e la follia delle mie due più care amiche.

Non ero per niente contenta, l'esame all'università era andato uno schifo e la colpa era anche di Andrew e del suo gruppo di musicisti sfigati!

Mi sedetti al tavolo dove c'erano già ad aspettarmi Karen ed Ennie.
Ordinammo mentre la musica del locale ci avvolgeva. Quella sera avevo solo voglia di divertirmi.

A metà del secondo cocktail già stavo dicendo più cretinate del solito, fino a quando i miei sproloqui vennero interrotti da una voce calda e sensuale, che quasi mi fece strozzare mentre masticavo una nocciolina.
Io quella voce la conoscevo!
Mi accorsi che le mie amiche guardavano estasiate, con tanto di occhi a cuoricino, il gruppo che era appena salito sul palco e aveva iniziato a suonare.
"The beat to the rain" si chiamavano, ed erano quei quattro idioti dei miei vicini di casa!
Non avvisai le mie amiche, cercai di ignorare quella voce mentre mi attorcigliavo nervosamente una ciocca castana tra le dita.
Mi concentrai su quello che rimaneva del mio secondo drink quando, alla fine del pezzo, la calda voce maschile si presentò con il nome di Drew e introdusse poi gli altri componenti della band: Jared, Micheal e Steven.
Venni fulminata all'istante da Karen ed Ennie - "Roxanne!" quasi urlarono, cacchio quello non era proprio un buon segno, avevano capito che non poteva essere una semplice coincidenza che i ragazzi di quella band si chiamavano allo stesso modo dei miei vicini di casa.

Dopo aver spiegato il tutto, cercai di ignorare le continue battutine divertite delle mie amiche, mentre i "The beat to the rain" continuavano ad esibirsi ed Andrew si comportava da figo della situazione.

"Facciamo un gioco" esordì d'un tratto Ennie sorridendo complice a Karen, stavano cominciando a preoccuparmi...
"chi finisce per ultima il drink, deve andare dal "bel cantante" e farsi dare un bacio" concluse allegramente.
Ma no! era una trappola, lo sapevano che io ero pessima ad assimilare alcool!
e infatti, puntualmente, poco dopo persi la sfida.

"Vai! vai!" esclamarono eccitate quasi all'unisono.
Non mi restava che cercare di darmi un contegno mentre mi avviavo barcollante verso il tavolo accanto al palco dove si trovava Andrew.

"Ci- ciao" dissi incerta arrivata là davanti "Roxanne?" esclamò sorpreso lui "sei venuta a sentirmi "strimpellare" anche qui?" domandò ironico.
"A dire il vero no, è stata solo un orribile coincidenza" dissi mentre tutto intorno a me cominciava a girare e dovetti appoggiarmi al tavolo per non finire a gambe all'aria.
Lui, non più sorridente, si alzò e tenendomi per mano si fece strada fino al bancone del locale.
"Sei ubriaca" disse mentre ci accomodavamo su degli sgabelli, io sorrisi e prendendo coraggio cercai di avvicinare le mie labbra alle sue, ma lui istintivamente si allontanò, lasciandomi interdetta.
"Non sai cosa fai" esclamò pacatamente "oh si che lo sò, ho fatto una scomessa con le mie amiche e adesso intendo rispettarla" dissi indicando il tavolo dove mi aspettavano Karen ed Ennie.
Lui guardò il tavolo da me indicato, poi si voltò verso di me e sorrise " bene, puoi dire alle tue amiche che io non vado in giro a baciare ragazze che non si reggono nemmeno in piedi" e detto questo fece per allontanarsi, ma lo afferrai per la t-shirt e lo costrinsi a guardarmi "perchè!?" esclamai furente "me lo devi dopo tutto il fracasso che devo sopportare ogni giorno!". Lui mi osservò a lungo e poi, senza degnarmi di una risposta, si allontanò verso il palco.

                                                                                           *****

Erano passati appena due giorni da quando avevo fatto quella terribile figura con Andrew.
Il peggio era che io mi sarei anche dimenticata tutto se non ci fossero state le mie amiche a ricordarmelo!
Mi ero fatta vedere in condizioni pessime e mi ero anche umiliata con quello sbruffone!

Fortunatamente era da quel sabato sera che, dal mio appartamento, non lo sentivo più provare, evidentemente avevano capito il concetto, pensai soddisfatta entrando in ascensore. Ma il sorriso mi morì sulle labbra appena vidi entrare nell'abitacolo proprio l'ultima persona che volevo vedere in quel momento, Andrew.
Le porte dell'ascensore si chiusero, e per quei cinque maledettissimi piani, che a me parvero cinquecento, calò il silenzio.
Finalmente le porte si aprirono e imbarazzata mi precipitai fuori, non prima però di sentire la sua voce esclamare "Buongiorno anche a te Roxy!".

Eh no, quello era anche troppo!
Rigirai sui tacchi e lo affrontai proprio mentre stava per aprire la porta di casa...
"Volevi un buongiorno?! bene, buongiorno Andrew! buongiorno alla persona che è stata tanto "educata" da NON baciare una povera ragazza sbronza!" esclamai ironicamente.
"Ah ma allora ti è dispiaciuto!" rispose lui con un velo di soddisfazione.
"Si, non sai quanto sono dispiaciuta di non essere venuta a contatto con quel tuo piercing schifoso!" ribattei piccata.
Mi girai cercando la chiave di casa in borsa, ma non ebbi il tempo di trovarla che Andrew mi attirò a se e, incastrandomi tra il suo corpo e il muro, mi diede un bacio lento e sensuale.
Poi d'un tratto si staccò "Non mi sembra che ti sia dispiaciuto tanto il mio piercing!" e ridendo entrò in casa lasciandomi, anche stavolta, come un emerita imbecille.


"Eh dai Roxy, si era capito che gli piace fare il bastardo".
Quella sera Karen mi aveva invitato all'apertura di un nuovo pub e adesso era lì che scherzava sulle mie disavventure.
"Si ma non sa che io posso essere più stronza di lui" risposi mentre aspettavamo le nostre ordinazioni.

Era trascorsa una settimana da quando Drew mi aveva lasciata sul pianerottolo come un'ebete, e da quel momento avevo fatto di tutto per evitarlo, anche se un pò mi dispiaceva, e le poche volte che ci incontravamo per le scale cercavo di non guardarlo nemmeno.
E sapevo per certo che tutto questo gli dava un tremendo fastidio, senza un palcoscenico lui non si sentiva nessuno.
E lo dimostrava anche il fatto che aveva ricominciato a provare col volume al massimo, aspettandosi magari di trovarmi furente fuori dal suo appartamento.
Povero illuso!
Ha voluto giocare, e adesso anche io mi adeguo al suo giochetto.

I miei pensieri furono interrotti da una melodia a me non nuova, purtroppo, dato che la sentivo tutti i giorni...

"Cacchio è proprio sfiga questa!" pensai osservando la chioma bionda del cantante sul palco.
Mi girai verso Karen per chiederle se potevamo andare via, ma mi accorsi della sua aria colpevole...
"Tu lo sapevi!" dissi puntandole un dito contro "mi hai invitato qui, perchè sapevi della sua esibizione!" continuai ad accusarla in modo quasi isterico.
"Ma Roxy, lo sai anche tu che gli piaci!" cercò di giustificarsi lei "e poi anche tu ne sei attratta..."
"Io non sono innamorata proprio di nessuno!" urlai guardando il viso della mia amica distendersi in un largo sorriso "Ah quindi, sei INNAMORATA di Andrew!".
Cazzo, mi ero fregata da sola...
"No, non lo sono" tentai invano di rimediare alla mia improvvisa confessione "eh no mia cara, lo sei eccome! a quest'ora non ti saresti comportata così... e poi lo hai detto tu stessa!" rispose allegramente lei.

Mentre cercavo di capirci qualcosa delle mie affermazioni, la voce del ragazzo in questione mi richiamò all'attenzione...
"Questa canzone la dedico a una persona che con il suo maledetto orgoglio mi ha rimbecillito. Una ragazza così cocciuta da fare invidia ad un mulo, ma forse è stato proprio questo a farmi letteralmente impazzire" subito dopo le parole vennero sostituite da una lenta melodia che lui prese a cantare incollando il suo sguardo al mio.

Confusa, mi alzai sotto gli occhi preoccupati di Karen, e mi incamminai verso l'uscita, avevo bisogno di un pò d'aria.

Fuori un leggera pioggia mi bagnò il viso facendomi rabbrividire.
"Ti hanno fatto così schifo le mie parole?" la voce ironica alle mie spalle mi fece voltare per ritrovarmi vicino a Drew che mi osservava accenando un sorriso, mentre la pioggia, adesso più abbondante, gli faceva incollare addosso la t-shirt mettendo in risalto il suo fisico che a dirla tutta non assomigliava proprio ad un palo della luce...
"Mai quanto quanto la tua musica" risposi piccata. Mi avvicinai di più e, alzandomi in punta di piedi, incerta posai le mie labbra sulle sue.
Lui per tutta risposta mi strinse a sè "mi sono sempre piaciute le acidelle" sussurrò sarcastico contro le mie labbra prima di approfondire il bacio.


  
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