Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: morgana85    16/05/2011    2 recensioni
Ora, mentre la guardava, sfiorata dalla luce incantevole del tramonto, ebbe la certezza di aver preso la
decisione più giusta.
Quella bambina aveva in sé il sole. Era imprigionato tra i suoi capelli biondi come grano maturo,
nascosto nei suoi sorrisi innocenti e sfolgorante nei suoi occhi azzurri come il cielo estivo. ‹‹La mia
piccola lacrima di sole››. Lo ripeté ancora una volta, stringendola maggiormente a sé, inspirando a
fondo il profumo tipico dei bambini, di buono e pulito. ‹‹La mia Daphne››.
[Storia Prima classificata al "Fruits contest" indetto da BloodySisters e vincitrice dei Premi "Lacrima di sole" e "Miglior fanfiction"]
Genere: Generale, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, Daphne Greengrass, Theodore Nott
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Secondo promptfoglio                                                                                                     

~Vitalità                                  

 Un foglio bianco                                                                                                      
è un posto sul quale                                                                                                      
adagiare i pensieri                                                                                                      
E una penna                                                                                                       
lo strumento                                                                                                       
per delinearne                                                                                                       
gli evanescenti contorni.                                                                                                       
 
- Barbara Brussa –                                                                                                       
 

Appoggiò mollemente il visino sul palmo della mano, sbuffando annoiata. La piuma d’aquila che stringeva tra le dita oscillò davanti alle sue labbra, facendole il solletico. Abbassò lo sguardo, sperando che il suo desiderio fosse stato esaudito.
Niente. Sbuffò nuovamente, cambiando posizione e inclinando il capo dall’altro lato.
Quel foglio continuava a rimanere ostinatamente bianco. E se c’era una cosa che lei odiava, era proprio il bianco. Era seduta al tavolino della sua cameretta da ore, e l’unica cosa che era riuscita a scrivere fino a quel momento era la data, in un angolo in alto a destra.
Quando bussarono alla porta mormorò uno sbiascicato ‹‹Avanti››, senza mostrare particolare interesse verso il nuovo ospite.
‹‹Ah, eccoti! Stavamo iniziando a chiederci che fine avessi fatto››. Sentì i passi avvicinarsi, attutiti dai morbidi tappeti, e la sedia accanto alla sua che veniva scostata. ‹‹Si può sapere cosa fai qui tutta sola?››. Ignorò la domanda, continuando a fissare il foglio immacolato, come se da un momento all’altro fiumi di inchiostro dovessero comporre le parole che lei stava cercando da tutto il pomeriggio, evidentemente senza successo. ‹‹Daphne, c’è qualcosa che non va?››.
‹‹Si!›› sbottò infine, incrociando le braccia al petto e corrugando la fronte. ‹‹E’ inutile, non ci riesco››.
‹‹A fare cosa?››.
‹‹A spiegare la magia!›› cantilenò, voltandosi finalmente verso il suo interlocutore. Suo padre la stava fissando con un’espressione curiosa e incerta. Lei alzò gli occhi al cielo, sospirando rumorosamente.
Indicò la piccola pergamena, con lo stesso cipiglio severo che adottava quando cercava di spiegare a sua sorella Astoria che non doveva giocare con le sue bambole, non senza il suo permesso. ‹‹Come può il Folletto del Natale portarmi la magia, se non riesco a fargli capire com’è? Sai, con tutti i regali che devono essere consegnati è facile sbagliare››. Allungò una mano, prendendo un secondo foglio, appena più grande del primo. ‹‹Guarda›› lo porse all’uomo di fronte a lei ‹‹ho provato anche a fare un disegno, ma non credo mi sia riuscito molto bene››.
Lui lo osservò attentamente, girandolo prima in un verso, poi nell’altro, cercando di dare un senso all’insieme disordinato di forme e colori che gli si presentò davanti. Era molto simile ad un’esplosione di scintille variopinte e lacrime di arcobaleno piovute dal cielo. Con un sorriso pensò che non era necessario dare una spiegazione logica al piccolo capolavoro di sua figlia, esattamente come non ne aveva bisogno la magia.
‹‹Allora, cosa ne pensi?›› gli chiese la bambina, dopo quel silenzio che stava durando troppo a lungo per i suoi gusti.
‹‹Trovo che sia splendido Daphne. Io non avrei saputo fare di meglio›› le scompigliò i capelli, scendendo poi con una carezza lungo il viso. ‹‹Ora vieni, la cena sta per essere servita››.
‹‹Papà›› lo chiamò, facendolo voltare nuovamente, la mano già posata sulla maniglia di ottone lucidato. Si morse il labbro inferiore, come se fosse indecisa. ‹‹Tu come lo avresti fatto?››.
‹‹Io?››. L’uomo tornò sui suoi passi, inginocchiandosi davanti a lei, così che i loro occhi potessero essere alla stessa altezza. Li guardò per un attimo, meravigliandosi di quanto somigliassero a quelli di sua moglie, così azzurri da sembrare uno stralcio di cielo racchiuso in una sfera di cristallo.
Prese l’ultimo foglio bianco lasciato sul tavolino, stracciandolo in piccoli pezzi. Li radunò sul palmo della mano e, dopo averle fatto l’occhiolino, vi soffiò sopra.
Nello stesso istante in cui lei gli rivolse uno sguardo stranito, quei candidi coriandoli si trasformarono in variopinte farfalle, dalle ali scintillanti circondate da uno strano alone dorato. Una di loro, dall’intenso color lavanda spruzzato di bianco, si posò proprio sul naso di Daphne, sbattendo le ali lentamente, come in una danza.
‹‹Oh papà, è meraviglioso!›› batté vivacemente le manine, saltellando di qua e di là, uno sfolgorante sorriso ad adornarle il viso, le gote rosse per la gioia. ‹‹E’ proprio questo che intendevo!››. Gli buttò le braccia al collo, mentre la piccola farfalla tornava con le altre, riempiendo l’aria di tonalità incantate.
Lui la sollevò, prendendola in braccio ‹‹Sai qual è la vera magia?››. Vedendola scuotere il capo in segno di diniego, le sorrise dolcemente, posandole un delicato bacio sulla fronte. ‹‹E’ vedere il tuo sorriso››.
‹‹Vuol dire che se sorrido, posso far comparire le farfalle con un foglio di carta?››.
Come risposta le giunse solo la risata di suo padre, profonda e leggermente roca, ma che le dava la stessa sensazione allegra del vento fresco che le scompigliava i capelli
Più tardi, dopo essersi infilata il pigiama e ormai pronta per andare a letto, rilesse ancora una volta le parole scritte su quel foglio finalmente non più bianco. Annuì con un sorriso, soddisfatta.
Lo piegò accuratamente a metà, infilandolo nella busta e appoggiandolo sul davanzale della finestra. Era la notte giusta, la luna era piena e la rugiada aveva bagnato le foglie degli alberi.
Ora non le rimaneva che aspettare.
 
 
Caro Folletto del Natale,
quest’anno non ti chiederò una nuova bambola come regalo, ormai sono diventata grande.
Però puoi sempre portarla a mia sorella Astoria, così la smette di prendere le mie senza chiedere.
Io quest’anno vorrei la magia.
Si, esatto, proprio quella che mi fa fare le farfalle scintillanti come quelle di papà.
Di solito lui e la mamma usano uno strano bastoncino di legno. Non sono molto belli, io lo vorrei rosa con le stelline. Ma se proprio non
riuscissi a trovarlo, mi accontenterò anche di uno senza stelline.
Spero proprio che tu possa esaudire il mio desiderio! Ho già provato con le stelle cadenti, ma non ha funzionato.
 
                                                                                         Con affetto
                                                                                            Daphne
 
Ah, un’altra cosa… ti ho messo nella busta un disegno di come dovrebbe essere la magia. Così non rischi di sbagliare!


 


Ed eccoci arrivati al secondo capitolo ^^
Qui troviamo una Daphne bambina. Dato che uno dei prompt del pacchetto era foglio, ho cercato di immaginarla alle prese con una delle cose più attese e desiderate da ogni bambino - o per lo meno, io non vedevo l'ora che fosse Natale -: la letterina al Folletto del Natale.
Cosa ne pensate?
Colgo l'occasione per ringraziare chi ha commentato lo scorso capitolo... vi adoro! ^^
E un grazie anche a chi ha inserito la raccolta nelle seguite, nelle preferite o chi ha semplicemente aperto la pagina per leggere. Grazie!
Se vorrete farmi sapere cosa ne pensate, sarò contenta di leggere i vostri commenti!
Alla prossima!
Un bacione a tutti
Morgana

  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: morgana85