Serie TV > Gossip Girl
Ricorda la storia  |      
Autore: LadyMerendina    16/05/2011    1 recensioni
Seguito di DI NUOVO NOI PARTE III
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Blair Waldorf, Chuck Bass
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Le  gambe di Chuck, che si erano fermate  per qualche istante, si mossero da sole ed iniziarono a correre all'impazzata, il cervello completamente in black-out  e il cuore che correva all'impazzata peggio di un treno ad alta velocità. Un paio di volte rischiò che un'auto lo investisse in pieno, ma fortunatamente gli autisti ebbero il sangue freddo di  frenare appena in tempo;  questo però non fermò assolutamente la  corsa di Chuck, mentre  sirene della polizia sfrecciavano verso l'incrocio.

"BLAIR!!" : quando aprì la portiera posteriore, Blair era rannicchiata su essi in posizione quasi fetale,e tremava come una foglia, "Blair,stai bene??  Ti prego rispondimi!"

La  giovane non sapeva più dove fosse, o meglio, forse  non voleva proprio ricordarselo. Riusciva soltanto a sentire il suo cuore che,per quanto aveva battuto forte negli ultimi secondi, adesso sembrava  quasi non battere affatto. Sentiva il proprio corpo immobile, inerme, paralizzato dalla paura e dal dolore. Fu la SUA voce a riportarla alla realtà. A spingerla ad alzare  lo sguardo: e appena lo fece, vide il Suo  pieno di lacrime e colmo di angoscia.

"Chuck...", poi si voltò indietro "Papà..?  Papà!"

Blair sentì le Sue braccia afferrare dolcemente le proprie braccia, mentre il suo sguardo era fisso sul padre semi accasciato su di lei, senza dare il minimo segno di Vita:  il suo cuore iniziò di nuovo a battere ma dal terrore. Mentre Chuck  la tirava  fuori dall'auto, mentre lei cercava  disperatamente di portare  fuori con se' pure  il padre, la testa della ragazza iniziò a  girare vorticosamente. Per pochi  secondi.

"Blair. Blair, guardami! Hanno chiamato l'Ambulanza, arriverà  a momenti. Calmati. Andrà  tutto bene."

Lei  lo guardò veramente negli occhi in quell''esatto momento,  e le sue mani indugiarono sopra al suo viso, mentre tremanti lo carezzavano con  dolcezza accennando un sorriso:  in quei pochi secondi che aveva  passato in quel Taxi,  aveva  temuto  di non vederlo mai più ed ora,  eccolo lì, davanti a   lei che la teneva fra le braccia.

"Chuck. Sei qui..."

"Sì, sì sono qui Blair.  Non ti lascio.", disse lui sorridendo  tra le lacrime, " Non ti lascio, stai tranquilla."

"O mio Dio..."

Chuck  alzò lo sguardo e vide  tre ragazzi più piccoli di lui, fissare  l'incidente e  il TAXI sconvolto  e in lacrime,  con le mani tra i capelli.  Erano scesi  dalla Berlina.

"Che  cosa avevate in mente?!";gridò,  " Volevate forse provare... il brivido nel passare un incrocio senza  rispettare il semaforo??! Complimenti.  Guardate che  cosa ha causato la vostra bravata! Vi ritenete soddisfatti  spero!"

"No... No!!  Non volevamo questo!"

Blair  li guardò  furiosa.

"Se a  mio padre succede qualcosa... state certi che verrò  a cercarvi personalmente!!", urlò.

"Blair. Sht, calmati."

Quando  sentì  le sue mani carezzarle i capelli con tenerezza, non ci  fu più nient'altro a cui pensare. Niente  che contasse davvero. I suoi occhi  incrociarono di nuovo i suoi, un solo istante e bastò:la sua  mente fece tabula rasa,  i rumori attorno erano lontanissimi:  c'erano soltanto loro. In un Tempo  sospeso. Era il momento  di parlare,  era il  momento  di dirgli  ciò che aveva  dentro, poteva non esserci altra occasione,  sarebbe potuto andare via, appena arrivata l'Ambulanza  avrebbe potuto  alzarsi da lì e andarsene  via.

"Chuck. Chuck, devi  ascoltarmi."

"Non  adesso, Blair.  Devi prima farti vedere dai medici.", disse  lui, "Non devi agitarti. Sta' calma.  Ti  prometto che  dopo parleremo."

Lei  scosse la testa.

"No!  No, no non posso aspettare. Non  più. Io...",lo guardò negli occhi fra le lacrime e i singhiozzi ,"Ho  sbagliato tutto quanto, Chuck. Tutto. Ho buttato via tutto quanto per... Niente! Sono stata una vera idiota,non avevo capito... niente!  Non me ne sono andata per la ragione che ti ho detto, Chuck. L'ho fatto... per paura. Paura di essere finalmente al posto giusto, con  la persona giusta, e... Quando sono  arrivata a Parigi, e ho  conosciuto Louis"

"Ti prego, non"

"No, no ascoltami. Ho capito immediatamente che con lui...  non potevo essere felice. Sono andata via per ritrovare me stessa, ma... La verità  è .... che non lo ero più. Non potrò MAI essere Blair Waldorf senza Chuck Bass."

Nello  stesso istante in cui gli disse quelle parole, il cuore  di Chuck prese a battere come da TROPPO Tempo non batteva: stava battendo  per Amore. Quell' Amore che  non aveva mai provato per nessun'altra, che non fosse lei.

"Ho... finto per mesi, Blair. Di poter stare lontano da te, di poter ...amare qualcun'altra ma... La  verità é  che semplicemente ... non posso. Amare qualcun'altra  e' una cosa impensabile.", disse, "Sei tutto ciò  di cui  ho bisogno, tutto  ciò che voglio. Sei  la donna che voglio al mio fianco.", poi sospirò,  "Ma so  perfettamente che ora tu stai con"

Blair  sorrise.

" Non l'hai  ancora capito? Ho lasciato Louis.  Per tornare  da te...  se tu"

Le sirene dell'Ambulanza che  si faceva strada  fino all'incrocio, le bloccarono le parole in gola, e fu allora che si ricordò di non essere sola in quel Taxi:  si voltò verso la vettura, da cui due medici stavano tirando fuori suo padre sopra una barella.

"Papà!! Papà!"

" Signorina, deve venire anche lei. Dobbiamo fare degli accertamenti.", disse un Medico, "Qualcuno può  venire assie "

"Io."

Blair sentì la sua mano avvolta in un'altra, calda, forte ma dolce, e sorrise mentre il suo cuore esplodeva di gioia. E seguì  il medico dentro l' Ambulanza, dove si fece mettere seduta  su di una specie di sedia e le fu messa  un'agocanula. Mentre  Chuck si sedeva accanto a lei ,e  il padre di lei veniva steso sopra  un lettino.

"Chuck..."

"Sono  qui, amore, sono qui.", rispose  stringendole la mano.

"Chuck io"

All'improvviso sentì il suo cuore diminuire  i battiti, sentì la testa girare  in modo vorticoso e un  lieve senso di nausea pervaderla, chiese  più ossigeno ma non riusciva a parlare, e allora provò  a stringere invano la mano  di Chuck. O  forse non invano. Perché lui capì che  qualcosa non andava,  non staccava gli occhi da lei  da quando erano  saliti.

"Blair?"

Soltanto  in quel momento il Medico notò  che  qualcosa non andava,  e si avvicinò a lei.

"Sta sudando freddo. Terence, ci  serve l'ossigeno.",  disse,  "La ragazza  sta perdendo conoscenza."

Sentì i  suoi occhi chiudersi lentamente,  vide lo sguardo angosciato  e allarmato  di Chuck e voleva restare  sveglia, voleva  rassicurarlo, dirgli  che andava tutto bene, che era soltanto un malore passeggero che  non sarebbe svenuta. Ma era  troppo tardi,  i suoi occhi si chiusero  e tutto  ciò che ricordò fu  il grido di Chuck.

"Blair!!"

"Stia  tranquillo, signor Bass.", disse il paramedico mettendole  la maschera  di Ossigeno, "E'  normale,  ha avuto un orrendo trauma emotivo,  il suo  corpo sta soltanto reagendo.  La sua  mente sta solamente reagendo  per autodifendersi ."

Lui  assentì.

" Devo... Ha  bisogno di qualche dato?  Voglio dire... Ha  le informazioni che  le servono?" , chiese poi. Doveva  restare lucido. Per lei.

"No.", sorrise  lui, " Sappiamo chi sono. Il Signor Waldorf  e sua figlia sono stati nostri pazienti per anni. O per  meglio dire... Noi abbiamo  seguito il Signor Waldorf  fin da piccolo, veniva da noi se aveva bisogno, e  si  rivolgeva a noi anche  per sua figlia."

"Bene.", fece lui.

Per  tutto il tempo  che impiegarono ad  attraversare Manhattan  fino all'ospedale, tenne  la mano  di Blair sempre,  senza lasciarla un solo istante,sussurrandole  parole dolci all'orecchio, e  per un paio di volte  lei si svegliò,  ma per pochissimi secondi  in cui lui  le mormorava sempre "sono qui".  Il Signor  Waldorf  era il più grave,  e Chuck  ogni tanto  si sedeva  accanto a lui dicendogli di  non mollare,  di tener duro  per sua figlia  e per se' stesso. E poi  tornava da Blair.

 E pregava.

 

Quando  riaprì gli occhi, e vide tutto bianco,  e il primo pensiero  fu  di terrore, finché non sentì  una mano tenere la sua: avrebbe riconosciuto ovunque quella  mano calda, dal tocco gentile ma autorevole, e sorrise. Tentò  di parlare  ma non ci riusciva.

Poi  sentì le sue lacrime  sulla mano.

"Apri  gli occhi. Ti prego  non mi lasciare Blair. Non vivo senza te, non puoi lasciarmi di nuovo...  Sei tutta la mia  Vita.", stava sussurrando  il giovane fra i  singhiozzi, "Per favore... TI supplico. Apri gli occhi, parlami! Ho bisogno  di te, Waldorf. Rhaina, lei non é niente non  lo e' mai stata. Ma questo  tu già lo sai, vero?  Tu sei l'unica. Sei  sempre stata l'unica. Blair Waldorf... e  Chuck Bass.  Non potrebbe essere altrimenti. Noi siamo"

"siamo  destinati."

Gli  occhi di Chuck  si  alzarono per incontrare  i suoi , aperti seppur lievemente.  E rise  di gioia, asciugando  le lacrime.

"Sì. Sì, amore  mio lo siamo. Ora  e sempre."

"D..dove sono?  In Ospedale?", chiese disorientata.

Lui  annuì. Baciando  la sua mano devotamente  e con tenerezza.

"I  medici  dicono che sei fuori  pericolo.  Ti  hanno messo una flebo soltanto  per poterti riequilibrare  gli zuccheri nel sangue. Hai  avuto un...  trauma emotivo, dovuto allo shock. E  di conseguenza un abbassamento di  pressione, e un calo di zuccheri.", sorrise,  "Ti  é successo  tante volte, ricordi?"

"Sì.",  poi si alzò  a sedere, "Dov'è  mio padre?"

Chuck  sospirò  e si sedette sul letto, prendendo  la mano di Blair anche  con l'altra sua mano.  E la guardò accennando a  un sorriso.

"Ho... chiesto  ai medici di essere io a... Tuo padre  si é messo davanti a te  per proteggerti, Blair. L'auto  l'ha preso... In pieno. E'  in Terapia Intensiva.", nel vedere il respiro  di lei farsi irregolare, le posò una mano  sul viso, "Ehi. Ehi, respira. Calmati, calmati  tesoro. Ti  porto da lui."

Blair  si lasciò prendere  in braccio, vista  la debolezza, e mettere a terra  sempre sorretta da lui  che le teneva  un braccio attorno alla  Vita  e tenendola per la mano dolcemente, mentre avanzavano  verso  il Reparto  di Terapia Intensiva.  Venne loro  incontro  un Medico,  che Blair  riconobbe subito:  l'aveva tenuta  in cura da quando  era bambina,  era il suo Medico  di Famiglia, che  appena la vide aumentò il ritmo dei suoi passi.  Conoscendosi  da una Vita,  era un amico  di Famiglia oramai.  Come un secondo padre .

"Blair! Tesoro,  come  ti senti?"

"Bene.  Thomas...  come sta papà?", chiese con voce  tremante,  " Non nascondermi  nulla, per favore.  Dimmi le cose come  stanno. Ti scongiuro."

"Mai  mi sognerei di  trattarti come  una bambina, Blair.",  e sospirò,  "I Valori  di tuo padre  sono stabili. Per adesso  va  tutto per il meglio, siamo riusciti  a rimetterlo in sesto almeno teoricamente. Adesso sta a  lui fare la sua parte."

" E' un uomo  forte, tesoro. Ce  la farà.", le bisbigliò Chuck. E Lei  annuì.

" Ti voglio tenere in  osservazione un paio  di giorni, Blair. Nella  tua stanza hanno portato il 'vestito'  comune  a tutti i pazienti.", disse  Thomas sorridendo, "E' rosso chiaro.  Come piace tanto a te. E'... solo per precauzione."

La  giovane assentì.

"Sì.  Sì, d'accordo.  Le... mie Valigie?"

" Le sta portando qui Serena, con l'auto. Il tuo cellulare  ce l'ho io nella giacca, che  è rimasta in stanza.", le rispose Chuck, " La riporto lì."

Thomas  annuì.

" Grazie  mille Chuck. Bene.  Passo da te  tra un paio d'ore. Riposati  un po' ."

Blair  si voltò ancora una volta  verso la stanza  di Terapia Intensiva, posando  una mano sul vetro mentre calde lacrime scendevano  copiose sopra al suo viso  gia' rosso e bagnato. Se soltanto non avesse insistito  perché il TAXI partisse,  se non fosse stata talmente... isterica,  l'Autista forse avrebbe  frenato all'arancione,  e niente di tutto quello sarebbe  accaduto. Sentì Chuck  che delicatamente le prendeva la mano e  che la portava  nella sua stanza, nuovamente.

"Ehi.",  lo guardò,  " Non é  tua la colpa. Se non  mi fossi comportato da stupido orgoglioso, in Hotel, tu"

"Sono  andata via... Non  avrei dovuto. La  colpa, come  vedi, è mia.", ribatté lei. Interrompendola .

Chuck  le prese il viso tra le mani.

" Cessa  di tormentarti.",  poi sorrise "Ti  aiuto a indossare la  tua veste personale."

Blair  si asciugò le lacrime, sorridendo,  e si sedette sopra al letto  dove, lentamente, iniziò a sfilarsi la giacchetta  verde e sbottonare la camicetta, mentre Chuck la osservava: pensava. Rifletteva. Erano passati mesi,  eppure il suo corpo era splendido  come sempre! Il collo così liscio, che scendeva fino  alle spalle, il seno ben scolpito  che tanto adorava, giù fino  all'addome e al ventre, piatti ma non troppo, sui quali innumerevoli volte  aveva posato la testa.  Le gambe affusolate... E  lo colpì la  gelida fitta  della gelosia: quante volte  quel Principe Francese...?

"Chuck?"

Il  giovane scosse lievemente il capo,  e la guardo:  era in piedi vicino al letto in  biancheria intima.

"C..osa ? "

"Ho... un po' freddo..."

"Oh. Sì. Scusa!",  disse lui avvicinandosi con la veste,  "Mi... Stavo riflettendo e non  ti ho sentito. Perdonami."

Blair sorrise mentre  alzava le braccia  e il suo ragazzo... o meglio, il suo ANCORA  EX ragazzo...  le infilava la  sua veste  rossa chiaro. Non  distoglieva lo sguardo dal  suo un solo attimo: aveva colto qualche cosa  di stranamente... quasi  sinistro.  O forse era...? ?

 "Stai bene?", chiese abbassando  alfine le braccia.

"Sì.  Sì, sto bene . Tu, piuttosto?"

"Io  sto bene",  rispose  lei osservandolo.  "Ti  prego.... dimmi che"

"Quante volte?"

"Cosa..?"

Chuck  le prese le mani dolcemente, baciandole con amore e devozione  .

"Scusa. Scusa, io..",  la guardò, " Sto diventando PAZZO, Blair. Letteralmente! Penso  a te, e... a LUI... insieme...  a quante volte ti avrà... Toccata. A  quante volte avrete"

"Mai."

Chuck  la guardò dritto  negli occhi.

"Che... cosa"

"Mai.", sorrise lei scotendo  la testa leggermente, " Non mi sono MAI concessa a Louis. Neanche una volta.  Sì, ci sono state... carezze e... forse qualcos' altro, ma... Non  potevo fare l'Amore con lui, Chuck. Io appartengo solo a te. "

Chuck sentì  il cuore andare a fuoco: da  anni non era così tanto caldo. Mai  si sera sentito così, tranne... quando stava con Blair.  Improvvisamente non seppe  se piangere o ridere di gioia:  e fece entrambi, tutto insieme.  E baciò di nuovo le  mani di Blair,  che tirò su il  suo viso baciandogli quelle  calde bellissime lacrime.

"Ehi.  Ehi, é tutto apposto. Chuck. Sono partita  perché non ce la facevo più.  Neanche a sopportare la  più piccola carezza.  Era... tutta una bugia! Quando  mi toccava, mi sfiorava... immaginavo te!  Per questo, sono  tornata. Se... ancora mi vorrai. Ma sappi  che ho capito una cosa fondamentale. Non posso più fingere, Chuck. Mi manchi da impazzire, mi é difficile  persino  ... respirare,lontana da te. Ho  bisogno di te per vivere, ho bisogno  di te al mio fianco Chuck. Lo so... che  sono imperdonabile, per  tutto ciò  che ti ho fatto. Ti  ho fatto soffrire più  di ogni altra persona che  conosci. Ma io"

Le  dita  di Chuck  si posarono sulle  sue labbra, dolcemente.

"Sht. Va tutto bene, adesso. Sono qui.  Siamo qui, tutti  e due. Nessuno  ci separerà più.", disse lui ,"Ora  che sei tornata, andrà tutto al  suo legittimo posto. Credimi.  Ti fidi di me, vero?"

Blair  annuì felice. Ridendo,.

"Certo! Ma... Rhaina come"

"Non  importa. L'ho  già lasciata. E  mentre dormivi, mi   sono fatto portare una cosa.", disse infilando la mano  in tasca, " Sin dal  primo momento,  quando ho finalmente ammesso  di amarti, ho capito che voglio TE al  mio fianco, SOLO Te."

Quando  vide tra le sue mani  un cofanetto nero, il  cuore di Blair fece un  balzo fuori dal petto. Prendendo a tamburellare  in modo irregolare, estremamente irregolare.

"Chuck..."

Il  ragazzo sorrise, e tenendola  per la mano  le s'inginocchiò davanti. E  la guardò diritto dentro ai suoi magnifici  meravigliosi  occhi profondi. ..

"Ti  amo, Blair Waldorf. Mi  fai l'immenso onore... di"

"Sì.", poi rise,  "Scusa!"

Chuck  anche rise,  e scosse la testa.

" La solita...  Ti amo  anche per questo, comunque. Quindi..?"

"Sì. Sì, mille  volte sì Chuck Bass. Ti sposo!", rispose lei entusiasta.

 E lui, euforico,  le mise l'anello  di fidanzamento al dito , anulare  della mano sinistra,  e si alzò per poi  circondare i suoi fianchi  con un braccio, attirandola maggiormente a sé,  mentre l'altra mano si infilava tra  i suoi morbidissimi capelli neri  boccolosi.  E la baciò.  Con Amore.  Dolcezza. Passione. TEnerezza .

Blair corrispose, ovviamente,  circondando  le sue spalle con  le braccia, col cuore  che batteva all'impazzata. Lo  sentiva di nuovo suo.  Di nuovo vicino. Era  in pace finalmente, con  se stessa. Con il Mondo. Lui era il  suo Mondo.

Destinati.

 

 Sempre.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

  
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Gossip Girl / Vai alla pagina dell'autore: LadyMerendina