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Autore: Alkibiades    17/05/2011    4 recensioni
Scritto in un momento non proprio allegro xD
Genere: Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Apro la finestra, piano, cercando di non far rumore. Un alito di vento accarezza il mio viso, e guardo. Guardo le montagne. Guardo gli alberi. Guardo ciò che mi circonda. Vedo i bambini che giocano per strada, il suono delle loro risate mi fa pensare. Pensare, pensare e ancora pensare... Perchè? Perchè devo avere sempre qualcosa a cui pensare? Perchè non posso solo osservare?  Perchè non posso far viaggiare la mia immaginazione su, su per i tornanti di queste strade così contorte? Su per quei sentieri dove tutto è silenzio e  purezza? Perchè non posso far viaggiare la mia immaginazione su, su fin dove si vede la neve e ancora più su, fino alle nuvole che passano sole e veloci? Perchè PENSO?
Non riesco proprio a non pensarti sai?? E' come un chiodo fisso... Il metronomo che scandisce le mie giornate, proprio così sei.. Mi sveglio, e ti penso. Faccio colazione, e ti penso. Prendo il bus, e ti penso. Vado a scuola, e ti penso. Mangio, e ti penso. Faccio i compiti, e ti penso. Gioco, e ti penso. Vado a letto e, indovina che faccio? Sì. Ti penso.
Allora chiudo la finestra, piano, cercando di non far rumore. Sentirti parlare di te, di lui, non aiuta proprio, come se non avessi già abbastanza cose a cui pensare, come se non avessi già abbastanza cose di cui preoccuparmi. Quanto tempo vero? Quanto tempo speso a parlarci, di tutto e tutti, ridendo segretamente alle loro spalle, perchè ci sentivamo forti, ma ora? Capirai? Riuscirò mai a dirti che tutto ciò a cui penso sei tu? E alcune volte mi odio, odio me stesso per aver rovinato una cosa così bella, un rapporto così vero, non riuscire più a guardarti senza pensare a qualcos'altro mi fa rabbia, anzi, a dir la verità mi faccio rabbia io... E allora?
Sai, sai che c'è? C'è che so già che tra un po' comincerò a star male, come mi accade sempre più spesso, sentirò il solito nodo in gola, sentirò un affluire di lacrime ai miei occhi, e la sentirò, lei, la prima lacrima che timidamente farà capolino, prenderà coraggio, scenderà sullo zigomo, fino ai lati della mia bocca e poi giù, giù fino al mento... Oh piccola lacrima... Perchè ti sei affannata a nascere e morire dopo così poco tempo? Sei stata l'unica, le altre sono state bloccate dalla mia mano, ma ci sei stata, non farò finta che tu non sia mai esistita, non posso, assolutamente no.
Mi vien spontaneo credere che il solco che hai scavato sulla mia guancia, l'hai scavato anche dentro me... Mi guardo allo specchio. Rossi, i miei occhi sono rossi, l'iride spunta prepotentemente da tutto quel rosso, verde, solitaria. Le ciglia così bagnate si uniscono, non vogliono neanche loro un'altra tua sorella, o mia lacrima.
Penso di non aver fatto abbastanza, di non essermi impegnato per non innamorarmi, e tanto so, di certo, che m'innamorerò di nuovo dopo di te, magari ancora della persona sbagliata.
E le mie dita diventan sempre più pesanti, l' ispirazione vola, vola via da me su, su per i tornanti di queste strade così contorte, su per quei sentieri dove tutto è silenzio e  purezza, su, su fin dove si vede la neve e ancora più su, fino alle nuvole che passano sole e veloci... Ed è solo ora che mi accorgo che i miei pensieri possono volare lì, lontano da me, in quelle montagne che amo, assieme all'idea di te. Quell'idea che mi ossessiona.
Ed è solo ora che capisco. Capisco che sei parte di me. E lo sarai fino alla fine dei miei giorni... 'til the end, come dici tu.
Magari un giorno mi sveglierò, e non penserò più a te. Ma quel giorno è lontano, lo so.
Quindi ora, lasciami solo con i miei pensieri, lasciami aprire la finestra, piano, cercando di non far rumore. Lasciami solo sognare...
  
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