La coscia luminosa della cowgirl al neon che si accendeva a intermittenza sull’insegna del motel era molto meno squallida di come l’avrebbe immaginata se glielo avessero solo raccontato e molto più sensuale vista da quell’angolazione.

Aveva passato l’intera giornata a lasciarsi distrarre dalle luci al neon di altrettante insegne, accese molto prima del tramonto, attraversando strade larghe come fiumi dove automobili scorrevano a velocità impressionante.
Aveva impiegato ore per decifrare la piantina brulicante di stradine, viuzze e viali immensi, consumandosi gli occhi per trovare quel vicolo laterale che doveva essere St. Petersburg Alley, ma era riuscito soltanto a girarci intorno senza risultato, scontrandosi troppe volte con la bellezza iridescente di quella bambolina dal lazzo rosa per non innamorarsene almeno un po’.

Non invogliava certo ad entrare sgambettando in quel modo e agitando il suo lazzo rosa shocking, ma era ugualmente affascinante restare a guardare quella porzione di glutei stilizzati e splendenti agitarsi in due tempi intervallando il nome del motel ad uno scarsamente invitante “camere libere!”.
Alla fine non aveva potuto fare altro che crederle.

Dalla finestra dietro la scala antincendio la città non faceva poi tutta questa paura; era solo un gomitolo grigio di strade, un susseguirsi di luci e palazzi che da così lontano sembravano più costruzioni di mattoncini Lego che una vera e propria metropoli.
Da lassù sembrava persino facile trovare St. Petersburg Alley e il negozietto di antiquariato dal quale avrebbe dovuto ritirare la polena di una nave, scultura del Settecento inglese che si era aggiudicato dopo averla corteggiata a lungo.

Pensò che, alla fine, in quella città infinita ci era andato soltanto per perdersi e incontrare donne più costose di molte prostitute che aveva conosciuto.

Fu in quell’attimo che il miraggio luminoso della cowgirl diventò uno degli amori più bizzarri che avesse conosciuto, di quelli che il giorno dopo non rivedrai mai più o che amerai perdutamente.

Per il resto della serata non trovò di meglio da fare che fumarsi una sigaretta dopo l’altra, fino in fondo al pacchetto, imbrattando il pavimento di cenere e mozziconi per non spostarsi dalla finestra.
Si sarebbe buttato di nuovo tra le braccia della città, il giorno dopo, per trovare St. Petersburg Alley, il negozio di antiquariato e la sua polena, ma lei non la avrebbe amata come la cowgirl dell’insegna.
Continuò a guardarla scintillare ammiccante fino a quando non sentì in bocca il sapore del filtro dell’ultima sigaretta; allora raccolse le cicche, spazzò via la cenere con un piede e chiuse la tapparella.

Che prezzo doveva avere innamorarsi di un insegna al neon fino a desiderare di portarla via?
Mentre scendeva le scale pensò che non doveva essere poi tanto più alto di quello della sua polena in legno. Mentre salutava il receptionist decise in quale angolo del suo negozio collocarla, in mostra tra gli oggetti non in vendita.
Si avvicinò alla guardiola, spavaldo, e appoggiando un gomito sul bancone domandò quanto costava la loro bambolina luminosa.

Era serissimo.