Fanfic su artisti musicali > 30 Seconds to Mars
Ricorda la storia  |       
Autore: Arwen_theevenstar    18/05/2011    1 recensioni
LIFE IS RUN, REST IS WAITING … Quando per qualcuno la vita è una corsa, una via di fuga, quando la cosa più importante è sentirsi liberi accarezzati dal vento, quando la moto diventa una croce e delizia, due cuori si incontrano, due cuori il cui battito è il rombo di un motore. Personaggio principale Lyz e Shannon Leto. se volete lasciare un commento o un parere mi farebbe piacere!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jared Leto, Shannon Leto, Tomo Miličević, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
CAP 1 Era da tempo che volevo vivere quell’avventura con mio fratello. Soltanto io, lui e la sua moto. Da quando mi ero trasferita a Houston non avevamo avuto più modo di vederci, così , dopo tanto tempo, decidemmo di passare la pausa di primavera insieme. Bryan era la persona più importante della mia vita: un fratello maggiore con cui non litigavo mai neanche da piccola, anzi per me lui era l’esempio da seguire, e tutte le sue passioni le ha trasmessi a me, dallo skate alla musica, avevamo un bellissimo rapporto, e mi mancava. Bryan il mio bellissimo fratello moro con i lunghi capelli neri e profondi occhi castani, tanto da sembrare un nativo americano, tanto da far dubitare origini Navaho mi aveva trasmesso una delle mie passioni principali: le moto. I motori mi affascinavano sin da quando ero bambina, tanto da averne fatto la mia professione. Anche al liceo, quando le altre ragazze passavano i pomeriggi a provare le coreografie da cheer leader, io e Bryan restavamo in officina ad aiutare nostro padre, e con il passare degli anni e acquisita più pratica, la sua attività da meccanico passò a me mentre Bryan genio dell’informatica lavorava presso una famosa multinazionale, tuttavia non aveva mai abbandonato la passione per i motori, infatti nel suo garage custodiva gelosamente la sua Harley Davidson totalmente personalizzata da me. Ero sempre stata testarda e fiera, non avevo mai accettato aiuti o favori da altri e mio fratello con grande orgoglio aveva voluto che fossi io a lavorare sul suo gioiellino: avevo reso la sua Harley una moto “custom” esclusiva e unica. Ed eccoci li,a cavallo di quel bolide rumoroso durante una tipica e secca giornata texana. La strada scorreva lunga e deserta , ai bordi polverosi c’erano soltanto dei grandi campi recintati da delle staccionate che delimitavano i famosi ranch. Ci fermammo ad un rifornimento, uno di quei classici messi al bordo di una strada deserta e con un piccolo bar in legno dal quale proveniva un odore misto di frittura e di alcool. –“Vado a rinfrescarmi un attimo, ti prendo qualcosa da bere?” chiesi a Bryan mentre faceva benzina. “Si , grazie Lyz prendi una birra bella fredda!” Aprii la porta ed entrai. Non c’era molta gente, giusto un anziano baffuto che sgranocchiava un pollo, un motociclista accigliato che beveva una birra ed una signora riccia che addentava un hamburger talmente farcito che faceva fuoriuscire improponibili salsette colorate. Al bancone mi attendeva una signora in carne con la classica divisa bianca a righine rosa. Aveva le unghie laccate di rosso, ed un faccione non molto simpatico. “Vorrei due birre, grazie” cercai di usare il tono più gentile che avessi per addolcire suo sguardo minaccioso. “Facciamo 3, offro io” disse un uomo uscendo dalla toilette sistemandosi la tuta da motociclista e imbracciando il casco. “La ringrazio, ma non posso accettare” dissi pagando le mie birre ed uscendo velocemente. Lo scontrino del “Eagle Bar Dinner” mi dava il benvenuto in Louisiana. Probabilmente ero troppo sovrappensiero per notare il cartello “LOUISIANA” qualche chilometro prima. “Hey aspetta!” mi sentii tirare per un braccio. “Non lo sai che in Louisiana è maleducazione rifiutare una bevuta?”. Il tizio era abbastanza insistente d’altronde non era la prima volta che mi capitava, ero abituata a trattare con gli uomini e sapevo come comportarmi: “ E Tu non lo sai che in tutto il pianeta è maleducazione strattonare le persone in questa maniera? Comunque… Cheers!” Sbattei la mia birra sulla sua che iniziò a schiumare prepotentemente e con un occhiolino ed un sorriso beffardo mi avviai da mio fratello che controllava la sua Harley millimetro per millimetro.” Hey stronza!” Mi urlò dietro il tipo. Bryan mi venne incontro per accaparrarsi la sua desiderata birra che bevve velocemente e ripartimmo. Destinazione Bossier City dove ci attendeva Jason, un amico di Brian, con cui giocava a rugby ai tempi del liceo e di cui io da bambina ero letteralmente cotta. Riprendemmo la strada ridendo dell’accaduto. Bryan ormai non mi difendeva più, sapeva bene che ero diventata una donna autonoma e in grado di difendersi da sola. La strada era lunga e il tragitto iniziava a stancarmi quando distraendomi dai miei pensieri mio fratello mi disse “hey guarda dietro, c’è il tuo amico, a quanto pare non è stato molto contento del trattamento , speriamo non sia un pazzo e che non ci stia seguendo, comunque la prossima volta invece di mettere gli shorts, potresti metterti un normale paio di jeans” mi disse geloso. Mi voltai, una bellissima ducati monster bianca ci stava raggiungendo ad alta velocità. Feci a malapena in tempo a vedere il dito medio infagottato dai guanti neri prima che scomparve all’orizzonte. “L’hai fatto proprio incazzare,Lyz cosa gli hai detto?” sogghignò Brian. “Ma niente, è solo uno sbruffone” risposi. L’unica cosa che mi aveva infastidito era stato vedere la moto dei miei sogni nelle mani di un altro. Forse in questo io e Bryan eravamo diversi: lui era un patito delle moto custom, quelle belle grandi, da viaggio lungo la classica route 66, mentre io, ero sempre stata affascinata dalle moto da strada: leggere, scattanti e veloci e si devo ammetterlo, ero gelosa: la ducati era uno dei miei sogni nascosti, ma un giorno giurai a me stessa che l’avrei portata nel mio garage, si sarebbe stata parte del mio piccolo “tesoro” e sarei stata io a mostrare il dito medio a quello sbruffone.
   
 
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > 30 Seconds to Mars / Vai alla pagina dell'autore: Arwen_theevenstar